Sotto l'albero

di
genere
gay

Dopo le prime esperienze con il mio amico, ero costantemente vogliosa. Non ci vedevamo sempre e ancora meno avevamo una casa a disposizione,per cui cercavo di sfruttare ogni occasione che mi si presentava. Un pomeriggio d'inverno ci incontrammo," Cosa fai?" chiesi io, " Devo andare nel terreno di mio padre a vedere una cosa,vuoi venire? " - "Certamente".Ci incaminammo,ci volllero circa 20 minuti ed arrivammo a destinazione. Il terreno si trovava in prossimità di una strada,non molto frequentata ma comunque di passaggio, era parzialmente coltivato, qualche albero.Purtroppo non c'era alcun ricovero per gli attrezzi,come speravo io,ma ero decisa a sfruttare l'occasione.Lui iniziò subito a svolgere il suo compito,controllava alcune piante,mentre io mi guardavo intorno cercando un posto nascosto e riparato,ma niente. C'era solo un angolino seminascosto sotto un albero di ciliege. "Bene,ho finito" - disse - " Ma non c'e un capanno o simile qua? " - " Purtroppo no" - rispose intuendo le mie intenzioni - " Solo sotto il ciliegio sei nascosto. E si avvio verso l'albero. Lo seguii tutta eccitata. " Però non siamo completamente coperti, da lassù ci potrebbero vedere,anche se non credo passi nessuno ora" - disse. Ero un pò delusa - "Allora che facciamo? - " "Non lo so,non mi fido" - Presi la situazione in mano, " Mettiti contro l'albero" - Appoggio la schiena al tronco, mi misi in ginocchio davanti a lui. Appoggiai la mano sulla sua patta, era già gonfia.Si slaccià la cinta e bottone, dagli slip spuntava metà del membro turgido.Gli abbassai le mutande a scoprirlo tutto,mi avvicinai a godere del suo odore.Senza perdere tempo aprii la bocca e lo infilai subito dentro. "Mhhh, finalmente, che buon sapore ha" - pensai. Lo spompinai come al solito,solo di bocca senza usare le mani,le quali erano utilizzate per toccare e massaggiare lo scroto pelosissimo. Come una vera troia succhiavo guardandolo in faccia.Vedevo che vigilava la zona, poi chiuse gli occhi e si lasciò andare. "Mhhh, continua così, ancora,ancora" Il mio cazzetto era anche lui duro,stretto nelle mutande.Lo succhiavo con la massima energia, spingendomelo fino in gola, passai una mano sotto le palle,il dito medio lo infilai tra le sue chiappe villose fino ad arrivare al suo buco ove riuscii ad infilare dentro una falange.Non ebbe alcuna reazione,era pronto all'orgasmo.Gli ultimi movimenti di testa furono più decisi, " Mhhhhhh" -mugolò. Eccola che arriva. Uno,due,tre copiosi schizzi di seme caldissimo mi riempirono la bocca.Lo trattenei senza ingoiarlo subito,volevo assaporarla a lungo.Scostò l'uccello paonazzo,liberandomi la bocca.La aprii, era totalmente bianca del suo sperma,volevo che la vedesse.Ingoiai il tutto lentamente,gustandone il sapore fino all'ultima goccia.Alla fine mi leccai il dito che avevo infilato nel suo culo, mischiandone il gusto con quello della sborra. Nel frattempo lui si era sistemato i pantaloni,mi alzai anche io.Solo in quel momento mi accorsi che avevo le mutande piene del mio seme,sentivo che mi colava tra le cosce."Mi sono bagnata come una vera femmina" - era il mio pensiero gioioso. Andiamo via, forse la prossima settimana sono a casa da solo" - disse. Ebbi un sussulto di eccitazione e timore.Eccitata al pensiero di fare l'amore magari travestita con la biancheria della madre e timore di rimanere delusa.In questo stato d'animo,ma felice per avergli dato del piacere riprendemmo la strada di casa.
di
scritto il
2017-03-31
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