Money & club 2°

Scritto da , il 2017-03-13, genere sadomaso

Dopo quella stomachevole esibizione di violenza, Sonny riaprì l’audio della stanza rosa senza che le donne se ne accorgessero, sorprendendole silenziose e con gli occhi sullo schermo che ancora trasmetteva le immagini della sala biliardo, dove Adam continuava a sondare Ines, e Peeter, che si stava piazzando sul biliardo in modo da coadiuvare il socio nel dilatare a dismisura l’antro che Adam continuava ad occupare con estremo vigore. “ Ora, Magda, puoi assistere all’esibizione di tuo marito, e dopo la performance, capirai qual è la vera attitudine della tua metà. Ti prometto però, che se dovesse ripensarci, modificherò le mie intenzioni. Al posto tuo, manderò nel salone l’insaziabile Fatima, la deplorevole sfruttatrice di poveri ragazzini, ai quali, per la modica cifra di dieci dollari a prestazione, lappava senza sosta gli ormoni liquidi della loro crescita. Una degna compagna di suo marito, alla quale, qualche sofferenza, chiarirà le idee, e spero la farà diventare un briciolo più umana e meno amante della pedofilia ”, concluse, Sonny, gelando il sangue nelle vene a Fatima, che subito reagì inviperita: “ Comunque vada, presidente, sappi che ti denuncerò se permetterai a quegli uomini di sfiorarmi anche soltanto con un dito … ”, lo minacciò, la moglie di Gootman, inviperita, e che nel contempo si era messa a camminare nervosamente su e giù per la stanza, con una faccia buia da fare paura. “ E poi, se non bastasse, pagherò qualcuno per farti fuori, Sonny ”, seguitò, Fatima, pensando di intimorirlo. “ Non dubito che lo faresti, cara, sempre che tu sopravviva al trattamento che io suggerirò ai signori di riservarti con particolare impegno ed incisività ”, rispose lui, usando una flemma nella voce da intimorire anche le altre donne nella stanza rosa.
“ Mi dici perché sei diventato così perverso, Sonny …? ”, domandò, Jessica. “ E non propinarmi la manfrina per cui cerchi solo la vendetta. Da persona normale l’avresti ottenuta sottoponendo la registrazione dei fatti accaduti, alla magistratura, senza coinvolgere anche noi, ignare fino a oggi di ciò che era accaduto ”. “ Mi adeguo alle vipere che ho scoperto soltanto ora di avere alle mie spalle ”, rispose Sonny, infastidito da quello che le aveva detto Jessica, la quale purtroppo aveva ragione da vendere. “ A tua moglie, cosa racconterai, un giorno, se mai dovesse venire a sapere cos’hai permesso a queste belve di farci, Sonny? ”, intervenne anche Nessi, la moglie di Nat Bird. “ A lei, le mostruosità terrene, non interessano più. Mi hanno comunicato, dalla clinica, poco fa, che si è suicidata …! ”, comunicò alle donne, con la voce rotta dal pianto. “ Mi spiace da morire, credimi !”, si rammaricò Jessica, seguita dalle altre donne, meno che da Fatima, ancora rabbiosa per lo smascheramento fattole dal presidente. Quando Sonny variò l’audio ed il video, tornando nella sala del biliardo, Peeter aveva appena finito di slegare Ines e di adagiarla con la schiena sul tappeto verde, dopo di che aveva iniziato a massaggiarle i polsi, le caviglie, a toglierle il morso e la corda che le serrava il collo, livido da fare paura. A baciarle il corpo fermandosi con insistenza sul seno di lei indurito in modo eccessivo, fomentando, dopo tanto dolore, attimi di sollievo e di desiderio, che presto si tradussero in ardore intenso, sensazione che si tramutò in un orgasmo di intensità sovrumana. “ L’inferno è finito … ”, immaginò, con tanta speranza, Ines. Dal momento che Peeter Wladison si era preso cura di lei, aveva mantenuto gli occhi chiusi, per il timore che il dolce sogno, l’incantesimo che stava vivendo da qualche minuto terminassero per lasciare posto alla orrenda realtà denominata Marcos. “ Perché tutto questo riguardo per mia moglie, Peeter? Ti ha intenerito lei, forse, promettendoti sesso gratuito in futuro, la Puta? ”, gli chiese ghignando come una iena. “ Assolutamente no, socio. Solo che, quando faccio sesso, mi piace che la donna partecipi; e se poi, ne trae piacere, beh, diventa più appagante per entrambi. “ Benissimo, caro socio. Ora però voglio vederti all’opera, smembrare la baldracca che hai a tua disposizione con la massima prepotenza; devastarle l’utero, l’ano e la bocca con la tua portentosa arma, fino a farla schiattare dalla spossatezza. Quando poi sarà sazia e completamente sfondata dalla tua mazza, io mi sarò inventato qualche nuovo giochetto, abile a deliziare lei ad anche le voglie di vendetta del nostro presidente; e magari, invece della bottiglia da mezzo litro, usata prima, gliene infilerò due da un litro, immagina tu dove, Peeter …! ”, terminò Marcos ridendo di gusto. “ Non avrai bisogno di usare sessi innaturali, Marcos. Lei, mi riceverà con piacere, vero Ines? ”, le domandò, sollevandole delicatamente il bacino, fino ad avvicinare il pube della donna alla sua erezione, già mostruosamente indurita.
“ Si, Peeter, prendimi …! ”, si limitò a dire, cercando di non mostrare tutta la paura che l’aveva di nuovo assalita, soprattutto per non dare soddisfazione al marito che si era avvicinato per vedere ciò che sarebbe avvenuto, senza il minimo impedimento. All’inizio il sesso di Peeter non le causò alcuna difficoltà, pur se il pugno chiuso che svettava in cima al suo membro avrebbe certamente messo in seria difficoltà una partoriente con massima dilatazione vaginale prima di comprare un bebè. Avvertì appena un lieve dolore poco prima che il centro del suo piacere sprigionasse tutti quegli umori che servono alla donna per agevolare la penetrazione. Nella sua volontà, Ines si era predisposta a sopportare tutto il male che l’arnese innaturale di Peeter le avrebbe procurato, al solo scopo d’ingelosire suo marito, unica rivalsa che in quel momento le era permessa. “ Non mi mettere fretta, Marcos. A me piace molto il contorno, quando faccio l’amore …! ”, dichiarò con particolare calma, Peeter. Nonostante il dolore e la paura, in Ines, si sviluppò un senso di piacere strano, una bramosia accompagnata da sensazioni psicologicamente definite di sottomissione e di assuefazione, proprio come se ella stessa, desiderasse ardentemente di sentirsi oltraggiata nel corpo come nella mente. Sensazione che s’ingigantì a tale punto da farla fremere tutta, spingerla senza più alcun freno, millimetro dopo millimetro, verso il portentoso sesso che si era innestato all’inizio della sua vagina e che lei ora bramava di sentirlo sprofondare dentro di se fino in fondo e anche oltre la parete divisoria che le avrebbe consentito di sentirsi invadere persino l’ano.
“ Dai, su, affonda in me con violenza, ti scongiuro ...! ”. La richiesta uscì dalla bocca di Ines senza che lei nemmeno se ne accorgesse, in modo spontaneo, proprio come l’avesse pronunciata una sconosciuta che viveva nel suo stesso incubo. “ Davvero lo vuoi, Ines? ”, le chiese Peeter stupito. “ Si, lo voglio fino in fondo … anche se dovesse uccidermi! ”, l’implorò lei, dimenandosi con il più estremo dei desideri in corpo. “ Come vuoi. Come vuoi tu, bambina …! ”, rispose Peeter prima di inarcarsi e infliggerle la spinta che lei aveva richiesto con tanto ardore ed entusiasmo. Di colpo, il viso di Ines, divenne paonazzo e imperlato da una miriade di goccioline di sudore, e le palpebre, si serrarono fino a formare, agli angoli esterni degli occhi, delle profonde rughe, mentre la bocca si spalancò lanciando un urlo senza tono, senza emettere un solo grammo di aria, proprio come se fosse stata una scena di un film muto. Peeter si sollevò sulle braccia, inarcando indietro tutto il bacino, spaventato. Ines, sotto di lui, sembrava esanime. “ Forse, ho esagerato nella spinta? ”, si chiese dubbioso, poco prima d’avvertire un leggero tremore attraversargli il pene e uno strano calore svilupparsi tutto intorno al suo membro, nel contempo massaggiato dalle pareti del sesso di Ines che pareva essersi ridestata da un momentaneo torpore, da un limbo senza tempo, da cui aveva assunto nuove forze, le stesse che agitavano le sue membra in modo tale da scatenarla in un godimento selvaggio, incontenibile, così focoso, da scuotere persino il robusto partner, che le giaceva addosso come se fosse un tenero ramoscello d’ulivo. Un orgasmo quasi sovrumano, così impetuoso da insidiare le sue capacità intellettive. In quel momento, Ines, era refrattaria a tutte le sevizie. Avrebbe potuto sostituire una strega sul rogo, subire il supplizio dell’impalamento o le torture dell’inquisizione senza alcun timore o avvertire alcunché sul suo corpo, in quel momento refrattario a qualsiasi forma di sadismo al quale avrebbe potuto essere sottoposta.
L’inaspettata trasformazione sessuale di sua moglie, inviperì estremamente Marcos, soprattutto perché i soci stavano commentando, in modo ironico e beffardo, le capacità mediocri del marito nel soddisfare la moglie, se lei si era concessa con tanta bramosia al suo socio. “ Caspita …! Dal modo con cui la dipingevi tu, sembrava la rediviva Madonna del Rosario …! ”, esordi, Rod Como, sogghignando. “ Già, proprio vero! Una santarellina tutta casa e chiesa, ci avevi fatto intendere quando parlavi di lei ”, continuò Nat Bird, rilanciando il sogghigno a Rod. “ Noi mariti, siamo gli ultimi a accorgerci di quanto sono troie le nostre donne ”, intervenne Gootman. “ E se vogliamo dirla proprio tutta Marcos, tu sei il più cornuto fra di noi poiché eri all’oscuro delle voglie di Ines, mentre noi, anche prima che ce ne parlassi tu, sapevamo benissimo qual’erano le tendenze delle nostre donne. E lasciarti fare il machò del gruppo, impegnandole, ci rendeva molto più liberi …”, completò Adam Eston. “ Sai com’è … ”, ribadì Adam, “ i panni sporchi è sempre meglio lavarli in casa: e come lavandaio, tu, Marcos, non eri affatto male. Le vacche, con te, pascolavano vicino la loro stalla ”. L’ultima affermazione di Adam inviperì profondamente Marcos tanto da spingerlo a vendicarsi su qualcuno, chiunque fosse. Quando sollevò la pistola e la puntò verso Rod il silenzio nella sala si poteva tagliare a fette. Nessuno fiatava. Gli sguardi erano tutti rivolti verso l’arma in pugno alla persona che ormai tutti ritenevano un mezzo squilibrato, capace di fare qualsiasi cosa in quel preciso momento. “ Per questa volta vi risparmio …! ”, esclamò dopo un attimo, facendo il classico gesto con l’indice teso e il pollice calante, rivolgendolo verso Adam che, subito dopo si lanciò di corsa verso il bagno. Peeter Wladison era rimasto adagiato interamente sul corpo della ormai gelata Ines. La sua portentosa erezione non esisteva più. Si era ridimensionata a tal punto da non concederle nemmeno la sensazione di essere ancora invasa da lui. “ L’intermezzo è finito, signori ”, sbottò di colpo Marcos. “ Ora vediamo cos’altro fare per regalare alla mia sconosciuta mogliettina ulteriori momenti di vero piacere ”, continuò, avvicinandosi poco dopo alla sponda corta del biliardo dove poteva accarezzare i capelli di Ines. “ Adesso, tesoro, è giunto il momento di allargare a dismisura le tue future esigenze anali, renderti ricettiva dietro come lo sei divenuta davanti ”, mormorò Marcos prima di estrarre nuovamente la pistola e con essa indicare a Peeter di levarsi da sopra Ines, cosa che lui fece subito. “ Ora, girati e mettiti a pancia in giù ”, ordinò a sua moglie, torcendole il capo come per aiutarla a mettersi nella posizione da lui indicata. “ Sono proprio curioso di vedere se avrai lo stesso piacere goduto lasciandoti scopare per via naturale e se lo invocherai ancora di penetrarti con violenza, puttana! ”, la sfidò, pressandole la canna della pistola fra le labbra. “ Ines lo guardò beffarda, senza proferire una sola sillaba, poi le indirizzo un sorriso ironico, più esplicativo di qualsiasi frase, con cui volesse dire: “ Piuttosto di emettere un solo gemito di dolore, mi taglio la lingua coi miei stessi denti. Non ti darò alcuna soddisfazione!”. “ Vai, Peeter … ! E questa volta, impegnati di più …”, lo sollecitò Marcos.
“ Perdonami, piccola! ”, le sussurrò in un orecchio Peeter dopo essersi adagiato sui glutei di Ines, splendidamente tondeggianti e morbidi. “ Ma, vista da dietro, sei così invitante che non saprei davvero trattenermi ”, seguitò a bisbigliarle senza farsi sentire da Marcos. “ Cercherò di essere il più delicato possibile, per quanto la mia bramosia me lo permetterà ”. “ Cosa state tramando voi due? ”, domandò Marcos chinandosi fino a sfiorare il biliardo con il viso. “ Assolutamente nulla, credimi. Dicevo a tua moglie che mi attizza molto prenderla in questa posizione ”, rispose Peeter senza esitazione. “ Come mai sei diventato così diffidente, Marcos? ”, gli domandò Rod, seduto anch’egli sul bordo del biliardo. “ Dopo ciò che mi avete fatto, ne ho ben donde d’esserlo, non lo credi? Se Sonny non mi avesse fatto slegare, sarei ancora legato su di quella seggiola, mentre voi vi sbattevate questa Puta ”, rispose, strattonando malamente i capelli di Ines che reagì sputando in faccia a suo marito, senza prevedere la reazione di lui che la colpì violentemente sul naso con la canna dell’arma, procurandole un ematoma diffuso. “ Tu sei pazzo ”, l’accusò Peeter, mentre con le braccia proteggeva amorevolmente il viso di Ines. “ Si, sono pazzo, perciò, vedi di eseguire ciò che ti ho ordinato prima, se non vuoi che ti sparo! ”, l’intimidì Marcos, sventolando ancora la pistola sul suo viso sino a sbattergliela di piatto sull’orecchio; movimento maldestro che procurò uno sparo improvviso, il cui proiettile, dopo avere sfiorato lo stesso orecchio bruciacchiandolo si infilò nel montante della porta dell’ufficio laterale. “ Hai capito o no che io faccio sul serio …? ”, sibilò fra i denti, Marcos. “ Il prossimo colpo, lo indirizzerò nel tuo cervello, Peeter! ”, continuò guardandolo con odio. “ Avanti, fottila! ”, esclamò, urlando. “ Dovrai uccidermi, allora! Lo sparo ha azzerato le mie velleità. Mi ci vorrebbe un intero flacone di Viagra …, e forse non basterebbe per risollevare la mia eccitazione ”, si ribellò Peeter, sollevandosi con rammarico dalla piacevole posizione che manteneva ancora sui deliziosi glutei di Ines. Per tutta risposta, Marcos ordinò a Rod e a Jimmi di legare nuovamente la moglie, evitando però di metterle il morso, poiché voleva sentirla urlare a perdifiato. Cosa che i due fecero senza obiettare, spaventatissimi, dopo il colpo di pistola partito accidentalmente, ma che loro pensavano fosse stato esploso volontariamente da Marcos.
“ Bene, bene, bene …! Ora vediamo se gradisci questi surrogati come avresti certamente gustato il membro del mulo ”, prospettò alla moglie, Marcos, mostrandole due manici di prolunga delle stecche da biliardo. A quella vista, Ines rabbrividì. Ora aveva capito in modo chiaro quale intento si era prefisso suo Marito. Procurarle lesioni nell’ano fino a lasciarla morire dissanguata. Quando Marcos iniziò a penetrarla col primo manico, Ines trattenne il respiro come se volesse prepararsi a sostenere l’eventuale dolore che sicuramente le avrebbe procurato il sesso innaturale, e poi a rilassare i muscoli delle pareti anali per far si che lasciassero scivolare in lei l’arnese senza danni. “ Fermati! ”, intervenne Peeter Wladison balzando sul biliardo con un energia in lui impensabile. “ Sono nuovamente pronto …! ”, esclamò, massaggiandosi il pene, che già mostrava un incerto risveglio magistralmente celato adagiandosi sui glutei di Ines, subito abbandonati da suo marito. L’inaspettato cambio, anche se ugualmente temibile per le dimensioni spropositate dell’attrezzo di Peeter, agì sui nervi di Ines come una panacea calmante. Quel cuneo carnale, se non altro, le avrebbe rimodellato l’entrata del retto senza lacerarla internamente come avrebbero fatto i due pezzi di legno con cui suo marito la voleva profanare. Infatti, il calore del sesso di Peeter l’ invase quasi subito, e molto piacevolmente. Piacere che ben presto si mutò in eccitazione pura, oltre a un desiderio lussurioso che la piroettò appena oltre il primo paradiso sessuale. “ Ascolta, fingi di soffrire, altrimenti tuo marito escogiterà qualche altra diavoleria … ”, le suggerì Peeter mentre si agitava su di lei, accusando sempre maggiore impeto, il risveglio progressivo del solido attrezzo che la natura gli aveva donato. I primi lamenti simulati di Ines ebbero il pregio di eccitarlo come non mai, nonostante conoscesse l’imbroglio; infatti Peeter prese a cavalcarla con bramosia e con l’intento di farla godere senza farla soffrire più del necessario, visto che la sua proboscide era di una misura sicuramente sproporzionata per essere contenuta tutta nelle viscere della fanciulla, che lui riteneva ancora semi vergine. “ Ehi, voi due, mi state prendendo per i fondelli? ”, sbottò all’improvviso Marcos, brandendo minaccioso i due manici di prolunga che, senza attesa, infilò insieme, nella vagina di Ines, facendola urlare come una pazza per il dolore improvviso. “ E tu, se non vuoi che glieli infili anche nel didietro, Peeter, datti da fare. Penetrala con vigore fino a renderla pronta a ricevere qualsiasi cosa io vorrò infilarle a mio piacimento ”, lo consigliò, senza fermarsi nel devastare l’utero di Ines, che continuava a contorcersi come un’anguilla per tentare di espellere le prolunghe dei manici delle stecche da biliardo che lui seguitava ad agitarle dentro.
Incredibilmente, quando Peeter iniziò a fondersi in lei con più vigore, nonostante la prepotenza penetrante del suo membro, ormai indurito all’ennesima potenza, Ines smise di sentire dolore, o meglio, il male anteriore con quello che le stava procurando Peeter dietro, si tramutarono in una specie di piacevole malessere, in delizioso autolesionismo che la condusse ad un orgasmo strano e ululante, così intenso da farla urlare a lungo ed in modo ossessivo, stimolando, nel contempo, anche il liquido piacere che Peeter riversò in lei per un tempo che sembrava non finire mai. “ Sei proprio una “figlia de Puta”, moglie! ”, l’insultò Marcos, roso dalla rabbia nel vedere che la sua donna, invece di soffrire, godeva al di là di tutte le previsioni. Ad un tratto, come se fosse stato colto da un raptus, Peeter, strinse con le mani il collo di Ines, la sollevò a se fino a nascondere la bocca alla vista di Marcos e, mentre la cavalcava come fosse un forsennato, le suggerì di fingersi svenuta, in modo da prendere un po’ di tempo e lasciargli escogitare un metodo per fermare suo marito. Lei, Tossì forzatamente poi, piegò il capo, chiuse gli occhi e si lasciò andare con tale foga da sbattere addirittura la testa violentemente sul bordo in legno del biliardo. “ Non dirmi che è morta …? Che l’hai ammazzata? ”, gli domandò Marcos, mostrando una intensa intima speranza che il socio l’avesse sostituito nel chiudere la bocca alla persona che avrebbe potuto distruggere completamente il suo futuro e persino la sua vita. “ Non credo. Penso che sia soltanto svenuta e che presto si riprenderà, se le concediamo qualche momento di tregua …! ”, rispose Peeter, già pensieroso su cosa escogitare per fermare il matto che a momenti gli conficcava un proiettile in capo perché si rifiutava di ubbidirgli. “ Allora, separati da lei; lasciamo che recuperi le sue forze, poi vedremo cos’altro farle gustare di piacevole, sia a lei che al nostro Boss, il quale, dall’alto del suo posto di osservazione si sarà certamente beato delle scene visionate tramite le telecamere”, continuò Marcos mentre si dirigeva verso il mobile bar dove si appropriò di una bottiglia intera di Wischy, dalla quale tracannò una buona dose di liquore. “ Si, ho visto, ma non mi sono beato, Marcos, poiché, le sequenze di ciò che è accaduto lì da voi, non erano affatto eccitanti, mio caro socio. Con mia moglie ti sei espresso meglio, a quanto ricordo ”, gli rispose Sonny, mostrandosi assai deluso, almeno dall’intonazione della voce, acerba.
“ Continua ad osservare, presidente. Ho in mente un giochino che sicuramente ti piacerà. Forse, un tantino meno a mia moglie: ma questo non ha importanza! Ora, quello che m’interessa fare, è soddisfare le tue esigenze di vendetta e, magari, anche quelle morbose che secondo me covi nel tuo animo e che, in questo momento, mistifichi adducendo la scusa della rivalsa ”. “ Certo, sarà come dici tu, Marcos. Adesso non ha importanza stabilire quali sono i miei gusti di carattere sessuale, ma solo che tu dimostri al meglio le tue qualità di sadico impenitente, da Torquemada del Money Club ”, rispose Sonny. Dopo, chiuse l’audio lasciando il marito di Ines senza poter più ribattere. Per non smentirsi e farsi apprezzare da Sonny, Marcos raggiunse la moglie, salì quatto, quatto sul biliardo, e, avvicinatosi al corpo inerte della donna, le inserì il collo della bottiglia del liquore nell’ano di lei, versando nel suo corpo buona parte del liquido, costringendola a destarsi istantaneamente dal finto svenimento che aveva inscenato, urlando come un’ossessa per il male procuratole dal bruciore intenso dovuto al Wischy che vagava libero dentro le sue budella. “ Ma, allora non eri morta …! ”, Esclamò Marcos divertito, e senza la minima pietà per i lamenti di Ines che si contorceva per quanto era consentito dalle corde che la bloccavano al biliardo. “ Adesso, bella mia, facciamo un nuovo giochetto. Voi due ”, ordinò nuovamente a Rod e Jimmi, “ slegate la troia e legatela seduta e con le gambe aperte, sull’angolo del biliardo. L’adopereremo come se fosse una buca del biliardo. Tu Nat, legale la caviglia sinistra poi passi la corda ad Adam, da sotto il tavolo, che legherà l’altra caviglia in modo che avremo il suo sesso aperto, pronto a ricevere le biglie che noi lanceremo con una stecca. Il primo che riuscirà a imbucarla, vincerà un premio, al quale non ho ancora pensato, ma che sarà certamente gradito”, propose Marcos, con malvagità davvero impensabile da attribuire ad un essere umano. “ A te, Peeter, l’onore di legargli le mani dietro la schiena in modo che non le possa adoperare in alcun modo ”, seguitò, con un’arroganza rivoltante, consentita unicamente dall’arma che continuava a mostrare ogni qualvolta imponeva un ordine. Mentre Peter eseguiva a malincuore l’ultima richiesta di Marcos, lui sistemò una bilia fra le labbra arrossate del ventre di Ines, avendo cura di lasciarne spuntare una buona metà, poi, sistema una seconda bilia all’altro lato del biliardo, diede il gesso alla punta della stecca, si chinò a prendere la mira e colpì con forza la pallina mandandola a cozzare contro quella sistemata fra le gambe di Ines, senza però riuscire a fargliela entrare che pochi millimetri in più. “ Ora tocca a me tentare d’imbucare ”, si propose Jimmi, già in possesso di una seconda stecca, anch’essa ben ingessata. Il tiro di Jimmi finì maldestramente contro la coscia destra di Ines, che ebbe appena il disagio di sentirsi pizzicare tenuamente il labbro che avvolgeva una parte della bilia. “ Certo che, come abilità, nel gioco del biliardo, lasciate proprio a desiderare, ragazzi …! ”, intervenne Sonny, dalla sua postazione privilegiata. “ A dire il vero, non ho visto ancora nessuno di voi eccellere in qualcosa di positivo, se escludiamo il vostro direttore di sadismo ”. “ Allora stai a guardare, mio onorevole presidente, e impara come si gioca al biliardo ”, lo sfidò, Adam, prendendo la stecca dalla mano di Marcos, e dopo aver posizionato una bilia al centro del biliardo, collocò la seconda in direzione di quella centrale, che poi centrò, con la massima forza, mandandola a colpire, a sua volta, quella in mezzo alle gambe di Ines, che questa volta avvertì molto più dolore, nonostante la palla che l’impegnava, le fosse entrata soltanto di pochissimo. “ Tocca a te, Rod. Datti da fare e mostraci quanto vali tu a questo gioco, oppure se sei più scarso degli altri ”, lo sollecitò ancora Sonny, tramite gli altoparlanti. “ Certo, però io voglio fare una modifica … ”, pretese Rod Como prendendo una bilia in mano. “ Io sono un giocatore di boccette, e non uso la stecca ”, dichiarò, lanciando subito dopo la bilia a colpire quella fra le cosce di Ines che, come per incanto, sparì nel suo ventre, causandole un intenso dolore. “ Bravo! ”, lo apprezzò subito Marcos, intenzionato di ripetere la bocciata, a sua volta, quando tutti avessero terminato la prova. “ Dai, Nat, fai vedere la tua abilità …”, lo incitò Sonny, sempre attento a ciò che accadeva nel salone del biliardo, come nella camera rosa, dove teneva segregate le mogli dei suoi soci. “ Però, uso la stecca. A boccette non sono mai stato un granché ”, precisò Nat Bird, il marito di Nessi. Poi, dopo avere rimesso la bilia che Ines aveva espulso, dentro di lei, inserì la seconda bilia fra le labbra del pube, lasciando che spuntasse per una buona metà, quella che poi mirò con la stecca, lanciando una terza bilia e con tale potenza, da farla penetrare nel sesso di Ines con violenza inaudita, causando l’ennesimo dolore all’utero della moglie di Marcos, che però stringeva i denti e non emetteva alcun lamento udibile a suo marito. Soltanto Peeter aveva notato l’espressione di dolore che disegnava il volto di Ines, ma evitava di commentare per non dare a Marcos la soddisfazione che aveva predetto.
“ Rimani soltanto tu, Peeter ”, lo incitò proprio Marcos, curioso di vedere come lui avrebbe poi risolto la carambola verso il corpo di Ines. Lei lo guardava supplichevole, speranzosa che almeno lui non le avrebbe causato altro male, anche se sapeva bene che Peeter non poteva esimersi dal comportarsi come avevano fatto gli altri. Infatti, quando lui lanciò la bilia verso il suo sesso, già colmo delle altre due bilie, risucchiò la terza lanciando un falso urlo di dolore, maledicendo ad alta voce l’ultimo che l’aveva costretta a assumere quegli innaturali oggetti semi sessuali. “ Mi hai distrutta dentro, porco …! ”, esclamò poi, Ines, sempre rivolta a Peeter, rilasciando persino delle finte lacrime, speranzosa di convincere suo marito del malanimo nato in lei verso l’uomo che come tutti gli altri l’aveva fatta soffrire. “ Non mi vorrai dire che il giochino non ti è piaciuto, cara? ”, la canzonò Marcos, mentre estraeva quattro delle cinque pallottole rimaste nel tamburo della Colt. “ Non temere, immondo essere: riceverai gli stessi supplizi ai quali mi hai sottoposta, centuplicati, quando mio padre ti metterà a mia disposizione legato come un salame con del filo spinato, che io mi premurerò di elettrizzare e arroventare in modo non letale, ma sufficiente da rosolarti a dovere per tutto il tempo che il tuo sporco cuore ti consentirà di sopravvivere …! ”, lo minacciò Ines, guardando il marito con tanto odio negli occhi, che se invece delle pupille avesse avuto delle lame, sicuramente l’avrebbe infilzato senza pensarci un solo attimo. “ Sempre che tu riesca a metterti in contatto con tuo padre …, mogliettina, dopo aver superato il nuovo gioco che ho intenzione di insegnarti. Ricordi la roulette Russa? Avevamo visto un vecchio film dove l’attore principale si sottometteva a questa pratica. E se ben ricordo, a te Ines, era piaciuta tanto quella scena. Ora, vediamo se nei panni di quel divo, amerai ancora questa pratica ”, aggiunse Marcos, mentre faceva ruotare il tamburo della Colt con la mano sinistra, puntandola poi dentro il sesso di Ines, sparando il primo colpo a vuoto, lacerando la ragione di Ines che, raggomitolò su se stessa, esanime e con gli occhi sbarrati dal terrore. “ Penso proprio che il suo cervello abbia ceduto, ragazzi …! ”, constatò Adam, osservando gli occhi della ragazza alla luce di un accendino. “ Beh, allora non serve più …! ”, dichiarò Marcos. “ Mettetele qualcosa addosso e poi adagiate il suo corpo nell’ufficio laterale ”, aggiunse, rivolgendo la pistola verso Jimmi e Rod, prontissimi ad obbedire, intimoriti da una eventuale reazione malsana del socio.
“ Che ne dici presidente, di sostituire la non più presente Ines con un’altra delle nostre donne? ”, chiese Marcos, rivolgendosi alla telecamera posta sul monitor del televisore al plasma. “ Avete delle preferenze …? ”, domandò Sonny, mostrando di essere sempre attento a tutto quello che accadeva nella sala del biliardo. “ Assolutamente no, capo. Decidi pure tu chi mandarci ”, rispose tempestivamente Marcos, mentre gli altri si guardavano in faccia perplessi. Quando il lottatore di Sumo aprì la porta del salone e spinse dentro Fatima, spaventatissima, l’unico a non sorridere compiaciuto, fu Adam Gootman.





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