Il cerchio della vita Pt.1

Scritto da , il 2017-03-05, genere bisex

Ilaria dormiva nella camera 143, io nella 150. L'unica cosa che mi divideva da lei era una porta nera con i numeri dorati. Erano anni ormai che sognavo di stare con lei. Da quando la vidi, esattamente da quel preciso momento, non riuscii più a fare a meno di lei. La nostra era stata un storia complicata, anche se, forse, non si trattava esattamente di una storia come siete abituati a pensare. La nostra storia era una storia priva di relazioni di ogni tipo tra noi due. Era una storia composta da due storie separate, entrambe che si muovevano in direzioni diverse. Sono un ragazzo timido, non avevo mai avuto esperienze con le ragazze, anzi, per un certo periodo della mia vita ho addirittura pensato di essere omosessuale. Ci credete? Mi comportavo come un gay, solo perché avevo paura, ero molto insicuro e non sapevo come relazionarmi con le donne.

Ma, prima di arrivare ad Ilaria, vorrei tornare indietro di qualche anno, alle mie prime esperienze ed ai miei primi amori.
A 16 anni capii, pensavo di aver capito, di essere omosessuale. Successe tutto in una gita, era un viaggio scolastico, ero andato con la classe a Londra, dividevo la camera con un ragazzo, Michele. Prima d'ora non mi era mai stato simpatico, anzi, devo dire che lo detestavo. Era un ragazzo solitario, stava sempre sulle sue. Quel viaggio, però, fu diverso. Imparai a conoscere ed amare Michele. Arrivati la prima sera nella stanza, come succede in molte delle gite scolastiche, i professori ci obbligarono a passare tutta la serata nella camera, cosi, feci conoscenza con Michele. Il letti nella stanza era matrimoniale, cosi ci mettemmo stesi a guardare la televisione. I programmi facevano cagare, per di più, erano in lingua inglese, quindi, più che guardare la tv, scherzavamo tra di noi e ci divertivamo. Michele era un ragazzo alto, di corporatura magra ed aveva due grossi occhi azzurri quasi ipnotici. Così, tra lo scherzo ed il divertimento, iniziammo a diventare più intimi. Lottavamo sul letto, ci strusciavamo uno sull'altro facendo finta fosse per lottare, ma sapevamo entrambi che non era per quel motivo. Michele, improvvisamente, mi baciò. Io non ricambiai il bacio, ero intimorito, non avevo mai baciato nessuno, ne mi sarei mai aspettato di baciare un uomo. Lui mi fece forza e cosi, piano piano, mi lasciai andare. Fu un bacio intensissimo, i nostri corpi erano incrociati in una mix di romanticismo e lussuria. Ero seduto sul suo bacino, sentivo la sua erezione premere contro di me e, non me lo sarei mai aspettato, ma mi sentivo a mio agio. Avevo sempre visto l'omosessualità quasi come una malattia, come una cosa contro natura, ma in quel momento, non potevo trovare qualcosa di più naturale di quello che stavamo facendo. Le sue mani mi stringevano i glutei, io lo guardavo, non sapevo bene cosa stavo facendo, ma lo guardavo e sorridevo. Mi tolse la maglietta. Io lo guardai quasi spaventato e lui mi disse " se non vuoi non facciamo niente," io vidi la sua sincerità in quel momento, vidi la purezza del suo sentimento e mi fidai. Mi feci spogliare, un poco tempo eravamo entrambi nudi. Aveva un pisello normale, un pisello scuro che usciva da un batuffolo di peli. Lo afferrai con la mano. Avevo paura, ma tutto ciò mi nasceva cosi spontaneo, era come se avessi rapporti omosessuali da anni. Lui mi baciava, mentre mi accarezzava il culo. Me lo palpava, me lo massaggiava. Mi chiedevo " come ho fatto a stare fino ad ora senza tutto questo?" Mi abbassai ed avvicinai piano la mia bocca al suo uccello. Emanava un odore forte, un odore di uomo. Avevo scoperto quell'odore da qualche secondo, ma già mi piaceva di quello dei cornetti caldi. Si stese, mentre io, steso perpendicolarmente a lui, iniziai a succhiargli il pisello. Era una sensazione strana e meravigliosa. Il suo pulsare tra le mie labbra ed il suo sapore di maschio mi avrebbero fatto andare avanti a succhiarglielo per tutto il resto della mia vita. Molti pensano che il sesso orare sia umiliante per la donna, o, nel mio caso, per chi fa la donna, ma io penso che non ci sia niente di umiliante a fare qualcosa che amiamo per chi amiamo. Iniziai prima a succhiarlo lentamente, poi aumentai il ritmo fino a quando lui mi fermò. "Fermati, altrimenti vengo" mi disse, poi continuò dicendo " stenditi a pancia sotto, ora è il mio turno." Mi stesi e lui, allargando con le mani le mie natiche, stuzzicava con la lingua il mio ano. Era una sensazione paradisiaca, non avevo provato mai niente di cosi rilassante ma anche eccitante allo stesso tempo. Come fa qualcosa a rilassarti ed eccitarti contemporaneamente? Non lo so, ma quel qualcosa che stava facendo con la lingua ci riusciva ampiamente. Quando smise di leccare, si stese sopra di me. " sei pronto per la tua prima volta?" mi disse, "non aspetto altro" risposi io. E lui alzandosi, prese un preservativo e se lo infilò. Penso che, per un omosessuale passivo, non ci sia niente di più eccitante di vedere il proprio partner infilarsi un preservativo. È come immergersi totalmente nel mondo femminile, è come dimenticarsi di avere un uccello tra le gambe ed entrare in uno stato di pre-dominazione. Sentii il suo membro scivolare tra le mie natiche e lentamente penetrare dentro di me. Come si può non provare, almeno una volta nella vita, l'esperienza di essere posseduto? Non mi ero mai sentito a mio agio come in quel momento. Il mio uomo sopra di me, con il suo fiato che mi sbatte sul collo, con la sua voce che sussurra "ti amo" e con il suo uccello che mi manda in estasi. In poco tempo eiaculò, passai la notte steso sotto di lui, in un romanticismo che non avrei mai creduto fosse possibile.

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