Quell'uomo in discoteca #2

di
genere
trio

Margherita si faceva trascinare da Lorenzo, l'uomo che aveva conosciuto tipo mezz'ora prima e che ora l'aveva appena scopata nel bagno di un bar. Nella sua testa c'era solo eccitazione, non aveva mai incontrato un uomo che la facesse sentire così e le era venuto quasi naturale abbandonarsi al piacere.
Lorenzo la trascinò di nuovo sulla pista da ballo, il suo cazzo ancora duro perché non era arrivato apposta all'orgasmo. Si strusciava sul corpo di lei a tempo, palpandola e alzandole leggermente il vestitino: "Ti dà fastidio che altri guardano visto che il tuo vestitino si è alzato?"
"Se ci sei tu a proteggermi non mi dà fastidio niente." Ridacchiò Margherita come risposta e cominciò a ballare anche lei, intrecciando le mani dietro la sua nuca.
"Ti assicuro che non succederà niente che tu non voglia..." cominciò a baciarla mentre ballavano, le sue mani continuavano a toccare quel culetto che mano a mano si scopriva lentamente di più. "E se ti dicessi che un bel po' dietro di te si stanno eccitando?"
"Che guardino ma non tocchino..." rispose lei maliziosa, sussurrandoglielo all'orecchio. Lo afferrò delicatamente con i denti, tirandolo leggermente e lasciandolo poi andare. Quell'uomo le stava facendo uscire il meglio di lei, era impossibile resistere a quelle mani e a quella voce. Lorenzo, sentendo il suo fiato sul collo, quei denti, quelle labbra, quella lingua...non poteva contenersi. Con una mano risalì il suo interno coscia, mentre con l'altra giocava con il suo seno: "Mi sembra di capire che sei molto eccitata...sicura che non ti servono altre mani o cazzi insieme al mio?" e affondò due dita dentro di lei. Entrarono morbide e senza problemi, come de quella figa fosse fatta di burro. Margherita sussultò: "Tra quelli che vedo sei tu l'unico che mi eccita..." si morse il labbro dal piacere e ondeggiò sulle sue dita: "A meno che tu non conosca qualcuno di altrettanto eccitante..." ma che cazzo aveva appena detto?! Vabbè dai, stava scherzando, non ci sarebbe stato un altro uomo. Già si stava facendo scopare da uno sconosciuto, un altro significava troiaggine vera e propria!
"Così mi piaci!" Disse lui, baciandola di nuovo. La girò e cominciò a strusciare il suo pacco sul culetto, baciandole il collo, leccandolo. Margherita si scioglieva sotto quel tocco: "Guarda...quello è il gruppo di colleghi con cui sono venuto stasera. Scegline uno..."
Oh dio! Ma allora stava facendo sul serio! Margherita sapeva come sarebbe andata la cosa: si sarebbe girata e gli avrebbe detto un "NO" categorico! Quella sera era già stata abbastanza mignotta, non sarebbe andata con un altro uomo! Poi Lorenzo cominciò a giocare con le dita: le apriva le grandi labbra e stuzzicava il clitoride pulsante ed eccitato, non smettendo di baciarla un secondo. Margherita vacillò. Ma come diamine faceva?! Sotto quelle mani si sarebbe fatta fare di tutto. Non resisteva e la sua eccitazione cresceva a dismisura: "Quello..." disse lei quasi sotto ipnosi. Indicò un uomo bello, non quanto Lorenzo, ma comunque bello scopabile, della stessa età di Lorenzo. Ecco, brava! Sei appena passata dalla padella alla brace! La sua coscienza le stava facendo una bella ramanzina, mentre il suo corpo le rispondeva con un sonoro "Ma vaffanculo, voglio scopare!".
Senza dire niente, Lorenzo la portò verso quell'uomo, lei dietro di lui. Scambiò qualche parola con il suo amico, Margherita non capì molto per due motivi: il primo era la musica alta e il secondo erano le meravigliose dita di Lorenzo che non avevano mai smesso di stuzzicarla lì sotto. Tornarono in pista, ricominciando a baciarsi e a strusciarsi l'uno contro l'altra: "Che cosa vi siete detti?"
"Lo capirai..."
Improvvisamente, Margherita sentì la presenza di qualcun altro dietro di lei. Era l'amico di Lorenzo, che piano piano si avvicinava sempre di più al suo corpo. Lorenzo infilò due dita dentro il suo corpo, facendole inarcare la schiena per il piacere. Il suo culetto sentiva l'erezione dell'altro uomo e il lato razionale del suo cervello si ammutolì di colpo. Si sentiva avvampare, non pensava di eccitarsi così tanto. Lorenzo che la guardava con lo sguardo di chi ha in mano il controllo della situazione, di un uomo che sa che può eccitare a dismisura una donna. Margherita non resisteva, era attratta come un magnete. Lo baciò, quasi strattonando verso di sé quell'altro. Voleva che si strusciassero entrambi su di lei. Sentiva le due erezioni davanti e dietro: quella di Lorenzo sull'inguine e quella dell'amico sulle natiche. "Mi sembra che ti piaccia, piccola..." le disse Lorenzo in un orecchio. Il suo fiato, il suo tocco, mandavano Margherita completamente in estasi, tanto che non si accorse del cenno che fece Lorenzo al suo amico. Si capirono al volo e Lorenzo si rivolse ancora una volta all'orecchio di Margherita: "Vieni, andiamo in un posto più comodo e tranquillo." Si avviarono fuori dalla discoteca, verso il parcheggio. La mente razionale di Margherita venne di nuovo fuori. Ti sei divertita, cara, ma adesso esageri! Non puoi andare in macchina con questi qua! Questi, magari, ti portano in un campo, prendono un badile e te lo danno forte sulla testa prima di buttarti in un fosso! No, no e ancora no! Troppo tardi...quel sorriso malizioso e invitante di Lorenzo la fece salire in macchina.

Continua.
di
scritto il
2017-02-21
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