L'amica della sconosciuta

Scritto da , il 2017-01-27, genere esibizionismo

Premetto che questo racconto sono fatti realmente accaduti. Ho cambiato per motivi di privacy solo i nomi.

Avevo lasciato la cassetta nel videoregistratore di Martina l’ultima volta che le feci una visitina a casa. Era una cassetta di un film porno e dovevo assolutamente recuperarla per riportarla indietro alla videoteca, stiamo parlando del 2002, esistevano ancora i negozi che noleggiavano videocassette e internet era alla portata di pochi.

Con un messaggio via sms ci accordammo per trovarci in un club quando finivo di lavorare. Il mio lavoro poteva finire verso le due di notte oppure anche più tardi verso le 4 e quindi avevo sempre un pò di tempo che riusciva a coprire i miei incontri extraconiugali. La mia ragazza, con la quale convivevo, sapeva che il mercoledì ed il weekend non ero mai a casa prima delle 4 di notte. Anche l’ultima volta che vidi Martina e dove scoprii le sue doti era un venerdì notte, tra le 2 e le 4, ma questo potete leggerlo nel racconto “quasi una sconosciuta”. Ve lo consiglio.

Purtroppo quella sera il mio lavoro si protrasse più del dovuto, Martina continuava ad inondarmi di messaggi per chiedermi dove fossi finito. Mi anticipò che era con Giulia, una sua amica che stando a quello che mi aveva raccontato poche sere prima, aveva avuto una relazione saffica. Per me erano tutte stronzate per fare un pò la ragazza alternativa e trasgressiva che oltre al cazzo le piaceva anche la figa.

Alle 3 uscì dal locale dove lavoravo, montai in macchina e in 5 minuti raggiunsi Martina all’altro club, esibii la tessera di socio ed entrai. Martina era vicino alla porta da sola, visibilmente ubriaca. La saluto e lei mi bacia in bocca. Ok la ragazza è davvero storta. Le chiedo dove sia questa fantomatica amica e nel mentre che le sto facendo la domanda arriva lei. Giulia. Capello lungo castano, non molto alta, viso un pò dai lineamenti esotici, scoprirò poi essere per metà araba, due belle tette grosse, vestita con un vestitino nero ed una giacca e un paio di stivaletti alla moda del tempo. Anche Martina è in tiro per la serata, jeans nero, canotta bianca e scarpa col tacco che la rende più alta ma un pò impacciata nella camminata. Giulia si presenta e mi da due baci, anche se non riesco subito ad afferrare il suo nome a causa della musica alta.

Scambio due parole scusandomi per il ritardo e subito mi offro di recuperare due havana cola belli carichi per stordirle del tutto, anche se non ce n’era bisogno ad occhio e croce.
Recuperiamo i drink al bancone del bar e decidiamo di uscire a fumare. Martina beve un pò, Giulia assaggia appena e io faccio lo stesso visto che alla patente ci tenevo. Le due sono visibilmente alterate dall’alcool, di più Martina che Giulia che invece sembra reggere bene.

Martina dice che non sta bene e vuole andare a mangiare qualcosa per riempire lo stomaco così mi ridà indietro anche la videocassetta. Io ho un pò di imbarazzo quando Martina parla della videocassetta perchè non so cosa può aver detto a Giulia su che tipo di film ci sia dentro. Lasciamo i bicchieri appoggiati al tavolo e tutti e tre ci dirigiamo verso la macchina di Martina. Non voglio che guidi lei in quello stato e quindi mi offro di guidare io. La faccio salire dietro dalla mia porta essendo una golf tre porte mentre Giulia sale davanti con me. Mi sistemo un pò il sedile cercando con la mano sotto il sedile dove sia posizionata la leva di sblocco ma con la coda dell’occhio vedo Giulia girata verso Martina che sta nel posto centrale nel sedile dietro. Stanno limonando. Non ci credo. Mi giro anch’io verso di loro e quando si staccano mi guardano e ridono, poi ci guardiamo di nuovo e io prendo per la testa Martina e comincio a limonarla. Martina dopo un pò si stacca e io e Giulia ci guardiamo per qualche istante finchè le prendo la testa anche a lei e le infilo la lingua in bocca baciandola un bel pò e succhiandole le labbra carnose e la lingua finchè Martina si fa di nuovo avanti e cominciamo a limonare tutti e tre assieme. Ho il cazzo che fa di tutto per uscire dai pantaloni tanto è diventato duro per la simpatica sorpresa che mi han riservato le due vergini.

Ad un certo punto una macchina della polizia ci affianca rallentando ma per fortuna prosegue dritta. Martina è spaventata, teme per la sua patente ed io pure visto che sono io al volante. Così metto in moto la macchina, ingrano la prima e parto per spostarci da quella zona calda, calda in tutti i sensi. Le due intanto continuano a limonare alle mie spalle. Giro un pò per i paraggi del locale finchè entro in una stradina secondaria buia e parcheggio tra due macchine sotto ad un albero che ci ripara dalla luce di un lampione. Sono le 3 di notte, non ci dovrebbe essere nessuno in giro per la strada. Martina è distesa sul sedile dietro allora io mi faccio avanti con Giulia, riinfilandone la lingua in bocca. Poi comincio ad aprirle i bottoni del vestitino che le tengono le due zinne e le metto una mano dentro al reggiseno. Ha due belle tette con dei capezzoli piccoli piccoli, due chiodini e faccio fatica a tenerle una tetta in mano tanto sono grosse. Continuo ad aprirle il vestito finchè alla fine rimane solo in mutande nere di pizzo. La mia mano scivola dalle tette fin dentro le mutande dove trova una bella fighetta completamente rapata a zero. Faccio un pò fatica a infilarle le dita dentro visto che Giulia è ancora seduta. Allora lei si alza e si mette a gattoni e con una mano cominica a girare la rotella del sedile per abbassarlo. Io ne approfitto per tirarle su il vestito e baciarle il culo e Giulia sembra apprezzare molto la cosa e lo gira verso di me per facilitarmi il compito. Io allora le affondo la lingua tra le chiappe e comincio a leccarle il buco del culo per scendere tra le labbra della sua figa. Ha la patata che profuma un pò di pipì ma la cosa mi piace e la preferisco rispetto ad una patata insipida che non sa da niente. Tutta la faccenda però mi è così strana, non conosco nemmeno il nome di questa di cui stringo le chiappe tra le mani, perchè quando si è presentata non l’ho sentito a causa della musica alta, ma allo stesso tempo le sto leccando il buco del culo e a lei sembra far impazzire tanto quanto a me. Fantastico. Un’altra perfetta sconosciuta. Il mio cazzo non sta più dentro ai pantaloni, oltretutto mi scappa da pisciare da oltre un ora e a maggior ragione mi stringe e mi fa male. Con nonchalance mi apro la cintura e tiro i bottoni dei jeans per dargli un pò di sollievo. Giulia sembra accorgesene e si gira verso di me e allunga una mano fin dentro i miei boxer e incomincia a toccarmelo. Martina è sempre distesa sul sedile, completamente inerte e non da cenni di vita al momento. Giulia invece è viva e vegeta e girandosi sul sedile si mette con il culo per aria e si butta a capofitto con la bocca sul mio cazzo prima però dandomi due baci in bocca, giusto per non sembrare una troia. Ora capisco perchè le due sono amiche, devono aver fatto la stessa scuola di pompini, tanto sono entrambe brave con quest’arte.

Giulia succhia e succhia ma io sono totalmente insensibile perchè ho una pisciata enorme da fare ormai da parecchio tempo e la bocca di Giulia quasi mi da fastidio. Nel mentre però la mia mano destra tiene a bada le sue tette che sballonzolano di qua e di la e ogni tanto mi allungo sulla sua patatina infilandole un dito dentro. Martina si risveglia e si tira su dicendo “cosa state facendo?” e noi ci mettiamo a ridere. Giulia si stacca da me e la bacia. Anche io mi giro, butto giù a fatica anche il mio sedile e le comincio ad abbassare i jeans. Martina capisce cosa voglio fare e mi aiuta nell’impresa abbassandosi i pantaloni fino alle ginocchia. Poi le tiro su le gambe facendole appoggiare i piedi sul tetto dell’auto e la lascio con la patata a nostra disposizione. Io comincio per primo tuffando la mia testa tra le cosce di Martina, ma poco dopo sento Giulia dietro di me che scalpita. Le lascio il posto e la osservo finchè Giulia le lecca il clitoride e le passa la lingua tra le labbra. Ma siamo ancora molto scomodi, così aiuto Martina a sfilare una gamba dei jeans in maniera da poter aprire meglio le sue gambe e poterci infilare entrambe tra le sue cosce e cominciare a leccargliela assieme. Io appoggiato alla coscia di sinistra di Martina e Giulia con la testa appoggiata su quella di destra ci alterniamo a leccarla, ogni tanto le nostre due lingue si incontrano, ci baciamo e poi scendiamo tra le labbra della fichetta di Martina. Con un servizio del genere Martina si riprende subito dal torpore poichè ci tiene entrambi per i capelli e ci spinge sempre li in mezzo appena ci stacchiamo. Poi io mi arrampico sul mio sedile e le vado a rimettere la lingua in bocca poi scendo e bacio Giulia. Un intricato vortice di saliva, umori e lingue.

Io non resisto più, me la sto facendo addosso, lascio Giulia e Martina nei loro giochetti e apro la porta. Smonto con il cazzo duro fuori e con una mano mi tengo i jeans. Faccio il giro della macchina, mi metto sul marciapiede in fianco alla porta di Giulia e a fatica ma con molto sollievo comincio a pisciare. Giulia tira su la testa per vedere perchè io fossi smontato. Si raddrizza sul sedile e apre la porta. Io la guardo e le dico “ che fai?” e lei “ eh scappa anche a me da tre ore” le rispondo con un “aspetta” finchè sto pisciando. Faccio una pisciata che non finisce più e il cazzo mi fa un pò male visto che è ancora quasi del tutto duro e si sa che pisciare col cazzo duro non è semplice. Non mi sgocciolo nemmeno, neppure ci provo e mi avvicino alla bocca di Giulia che è ancora seduta in macchina che aspetta che io finisca. Lei senza problemi lo prende in bocca ma appena lo scappella esce un altro schizzetto di pipì che lei prontamente sputa fuori in maniera non proprio signorile. Poi però lo rimette in bocca, qualche altra goccia esce ancora ogni volta che lo scappella con le labbra ma la cosa adesso non sembra preoccuparla più di tanto. Dopo qualche secondo me lo molla, smonta dalla macchina, si tira su il vestito e si mette a pisciare appena fuori dalla macchina. Io le sono ancora davanti con il cazzo duro e lei finchè piscia gli da un altra leccatina. Sono talmente eccitato che mi abbasso di fronte a lei e le metto una mano sotto la sua patatina finchè piscia ma subito Giulia si ritrae e si blocca dicendomi “che cosa fai?” e io le rispondo “non preoccuparti, continua pure” “tu sei malato” mi risponde e scoppia a ridere. Dopo qualche secondo un getto di liquido caldo mi riempie la mano e mi cola tra le dita. Io la stuzzico un pò toccandogliela e ogni qualvolta che lo faccio lei si blocca finchè mi prega di lasciargliela fare tutta. Tolgo la mano bagnata e con la punta della lingua ne assaggio un pò da un dito e poi la bacio. Ha un leggero retrogusto di Havana 7 anni. Giulia sta ancora pisciando mentre la limono e subito dopo una macchina entra nella via, rallenta per guardarci e poi ci sorpassa. Pericolo scampato.

Martina è ancora distesa sul sedile dietro, gli sono bastati 5 minuti di sonno per riprendersi un pochino dalla pseudo sbornia ed è ancora con le gambe aperte che si accarezza li in mezzo. Risaliamo tutti in macchina. Giulia deve assolutamente scappare a casa. E’ in ritardo. Il suo ragazzo l’aspetta a casa mi dice. Così ci ricomponiamo tutti e ripartiamo. Dopo qualche kilometro arriviamo sotto casa di Giulia. Ci diamo un altro giro di lingua, una palpatina alle tette e smonta. Martina, che aveva fatto tutto il viaggio senza pantaloni, scivola nel sedile davanti senza smontare dall’auto. E’ vestita solo con la maglietta e la giacca addosso. Appena riparto alterno la mano tra il cambio e la sua fichetta bagnata. Meglio ritornare alla mia macchina. Arrivo e parcheggio poco distante la mia auto. Martina senza dire nulla si mette anche lei a gattoni sul sedile del passeggero e comincia a sbottonarmi i pantaloni. Si mette in bocca il cazzo che aveva conosciuto solo la settimana prima e comincia nella sua nobile arte della fellatio. Nel mentre passano dei ragazzi probabilmente universitari che uscivano dal club e si mettono tutti a fare il tifo per me con urli e cori da stadio. Per fortuna continuano per la loro strada sghignazzando e spintonandosi tra loro senza darci troppo fastidio e io ho il tempo di venirle in bocca per la terza volta in pochi giorni. Martina con estrema maestria non ne perde nemmeno un pò, anzi recupera anche una goccia che mi cade sotto la pancia. Deglutisce e mi chiede “Giulia dov’è?”

Capisco che è ancora mezza ubriaca. Non si ricorda nemmeno che l’abbiamo portata a casa 5 minuti prima. La faccio rivestire e la carico in macchina mia. La sua verrà a prenderla domani, quando starà meglio.
Arrivo fin sotto casa sua, le apro la porta, l’aiuto a smontare e la porto fino su a casa. L’aiuto ad aprire la porta e la stendo sul divano. Le tolgo i pantaloni per farla dormire meglio e mi accorgo che è ancora senza mutande ed è quasi del tutto addormentata. Un idea mi balena per la testa. Resto immobile qualche secondo a pensarci ma poi dico “no…non posso” Mi chiudo la porta alle spalle e me ne esco da casa sua. Monto in macchina, infilo la videocassetta sotto il sedile e me ne vado a casa. Stanco ma felice.

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