La Città del Peccato - Parte prima: Seta Blu

di
genere
etero

Il vestito di seta blu ti scivola addosso accarezzando delicatamente ogni tua curva mentre con aria assorta ti fai spazio tra la folla alla ricerca di Chiara.
Ti guardo avanzare con passo sicuro in mezzo alla gente distratta dai ballerini che si stanno esibendo sul palco; le tue gambe lunghe si intravedono attraverso il vertiginoso spacco laterale e attirano il mio sguardo fino alle caviglie sottili in bilico su dei tacchi pericolosamente alti.
Sorridi appoggiando una mano sulla spalla di Chiara e la saluti con due baci sulla guancia prima di scambiarvi qualche parola.

Intorno a noi intanto è il caos. La cantante intrattiene il pubblico camminando tra i tavolini della discoteca e apostrofando con epiteti indecorosi chiunque le si pari davanti. Ballerini e attori occupano la scena con movimenti erotici e spogliarelli scabrosi. Io ti guardo.
Un cameriere si avvicina a te e ti invita a sederti in modo tale da lasciare la visuale libera agli altri avventori del locale. Chiara mi sorride con complicità e con un cenno ti indica un posto libero vicino a me sul muretto. Ti siedi al mio fianco e ti presenti con un sorriso così caldo e luminoso da investirmi come una valanga. Un po’ imbarazzato mi avvicino al tuo orecchio sussurandoti il mio nome e facendo commenti di circostanza sullo spettacolo di burlesque a cui stiamo assistendo.

Ne approfitto per riempirmi gli occhi e la mente della tua bellezza. Le tue labbra sono piene, carnose e dipinte di un rosso leggero. La tua pelle scura è liscia come la seta che la copre e profuma di una leggera nota di agrumi. Il vestito che indossi senza reggiseno lascia intuire le forme del tuo seno generoso, giovane e sodo. Mi stai seduta vicino con una postura perfettamente elegante; gambe accavallate, palmo della mano appoggiato sul ginocchio a trattenere un lembo dello spacco in modo da non scoprire una porzione eccessiva delle tue lunghe gambe e schiena dritta, tesa come un corda di violino e sensualmente nuda fino alla curva di quel sedere che bramo dalla voglia stringere. Sei qui di fianco a me da meno di 30 secondi a già non posso fare altro che desiderarti.

Ti offro un sorso del mio tequila e soda promettendoti che alla prima pausa dello spettacolo ti avrei versato un calice di champagne, tu accetti sorridendo e mi sfiori il braccio provocandomi un brivido che mi scivola lungo tutto il corpo.
Sul palco alcuni nani con abiti da manager di banca importunano una bellissima ballerina vestita da liceale che invece di sottomettersi li lega al guinzaglio portandoli strisciando fuori dal palcoscenico. Ti guardo sorridere e di nuovo vengo investito da un’ondata di passione che non riesco a controllare. I pantaloni dello smoking son talmente attillati da lasciar facilmente intravedere ogni movimento del mio cazzo già irrequieto.

Attori e ballerini tornano dietro le quinte, il DJ attacca con gli ultimi successi hip hop mentre tutti intorno a noi iniziano a ballare e strusciarsi gli uni addosso agli altri come precipitati tra le pagine de “Le 120 giornate di Sodoma”, approfittando delle luci da discoteca che confondono la nostra vista.
Ti porgo un calice di champagne mentre io mi preparo un altro tequila e soda, tu mi appoggi una mano sulla spalla, ti avvicini al mio orecchio e mi ringrazi. Io in tutta risposta ti stringo a me dicendoti quanto la tua bellezza mia abbia completamente rapito. Il tuo sguardo imbarazzato mi eccita ancora di più. Mi aspetto che tu ti allontani da me scandalizzata dalla mia sfacciataggine, me invece inizi a ballare e a sorridere. Ti voglio e continuo a ripetertelo assicurandomi che tu ti accorga della mia erezione sempre più evidente.

Le mie mani scorrono sul tuo corpo, sfiorandoti attraverso la seta leggera del tuo vestito e cercando affamate ogni possibile lembo di quella pelle cosi delicatamente profumata. Tu tieni un abbraccio intorno alle mie spalle mentre con l’atra mano reggi il calice vicino al tuo viso. Le nostre labbra sono a poche frazioni di secondo le une dalle altre fino a sfiorarsi e allontanarsi come scintille. “Baciami”, ti imploro ricevendo un sorriso sbarazzino come risposta. Le tue dita scivolano tra i miei capelli, invitandomi a osare di più.

Quando finalmente ti bacio è come una tempesta che mi scoppia dentro. La tua lingua insegue la mia come in un tango dal sapore violento. Ti mordo le labbra succhiandole delicatamente per poi tornare a cercare la tua lingua. Sento il tuo rossetto spalmarsi sul mio viso mentre voracemente ti investo con la passione dei mie baci.
Mi stacco da te con il fiato gonfio dal desiderio, finisco il mio drink in un unico sorso e ti chiedo se ti vada di venire via con me. Con lo sguardo cerchi Chiara e mi dici che hai paura che lei ci rimanga male, ma quando la vedi flirtare con ragazzo biondo mi fai un sorriso e con un bacio accetti il mio invito.

Usciti dal locale veniamo colpiti da una violenta pioggia autunnale, come se il cielo di New York volesse ripulire i nostri corpi e le nostre anime dai peccati vissuti fino a quel momento. Con un cenno fermo un taxi giallo, ti apro la portiera e ci fiondiamo sul sedile posteriore. Il vestito bagnato dal temporale ti resta incollato addosso come una seconda pelle. I capezzoli inturgiditi dal freddo sembrano voler bucare la seta per offrirsi alle mie labbra.
Senza toglierti gli occhi di dosso fornisco al tassista la nostra destinazione e in un attimo sono su di te.
I miei baci ti feriscono con forza e passione, le mie mani ti stringono come per diventare un tutt’uno con il tuo corpo. Inebriato dall’alcol e dalla tua bellezza perdo ogni freno inibitore. Ti prendo la mano appoggiandola sui miei pantaloni mentre faccio scivolare la mia tra le tue cosce che tu allarghi quel tanto che basta per offrirmi il dono che stavo bramando.

Inizio a massaggiarti attraverso il pizzo degli slip senza mai staccare le mie labbra dalle tue. Sento la fessura pronunciarsi sempre più sotto il mio tocco deciso. Con movimenti circolari ti massaggio il clitoride e non mi fermo fino a quando tu sei obbligata a staccarti dai miei baci per poter respirare. Butti la testa all’indietro sul sedile mentre io scosto leggermente gli slip trovando ad aspettarmi le tue labbra calde e voluttuosamente bagnate. Faccio correre un dito per tutta la loro lunghezza, spostandomi dal tuo clitoride fino alla fessurina sempre più invitante. Scivolo dentro di te e con un dito iniziando a massaggiarti internamente senza mai uscire. Ti guardo godere e non mi fermo. Mi accanisco sulla tua clitoride e sulle grandi labbra prima di tuffarmi di nuovo dentro di te.

Ti vedo morderti il labbro inferiore con forza incontrollata; mi prendi il polso affondando le unghie nella mia pelle e inizi a spingere come per allontanare la mia mano che intanto stringi nella morsa delle tue cosce per assicurarti che non possa staccarsi da quel massaggio. Il tuo orgasmo arriva forte e ti colpisce come un esplosione che in uno spasmo ti lancia dall’altra parte del sedile.
Mi guardi con aria sconvolta. Riprendi fiato qualche istante e poi ti ributti su di me stringendomi il viso tra le mani e baciandomi, mentre il taxi accosta sotto il mio hotel.

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scritto il
2016-11-27
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