In coda all'ufficio postale

Scritto da , il 2016-09-12, genere voyeur

E' una giornata calda e umida. Dopo aver terminato il mio turno di lavoro mattutino presso un laboratorio farmaceutico, sono andata in un ufficio postale per pagare alcune bollette. C'era già una lunga coda ma non mi andava di ritornare un altro giorno, per cui decido di rimanere in fila. Con il passare dei minuti, il caldo aumenta e decido di allargare leggermente la scollatura della mia maglietta. Quel giorno mi ero messa una maglietta blu sottile, pantaloncini corti bianchi e scarpe con tacco alto. Un ragazzo dai capelli rossi, alto ed elegante, si avvicina per chiedermi una penna e intanto fissa il suo sguardo sulla mia scollatura. Mentre gli presto la mia penna, alzo i miei pantaloncini e sporgo in avanti, verso di lui, la mia coscia nuda. Il ragazzo è eccitato. Con una mano prende la penna mentre con l'altra mano accarezza la mia coscia. Io gli sorrido e mi stringo i seni. Voglio farlo eccitare ancora di più. Il suo respiro si fa più affannoso mentre la sua mano scorre veloce lungo la mia coscia e si infila dentro il mio pantaloncino. Vedo un rigonfiamento nei suoi pantaloni e immagino che il suo membro si sta indurendo. Lui mi guarda con maggiore intensità, mentre le sue dita mi sfiorano il perizoma. Ma non voglio che si spinga oltre, e allora afferro subito la sua mano e la tolgo dalla mia coscia. Mi riprendo la penna, perché è arrivato, finalmente, il mio turno allo sportello e pago le bollette. Quando sto per uscire, lui dice che vorrebbe rivedermi perché è rimasto colpito dalla mia bellezza. Io gli rispondo che sono già impegnata con un altro e, senza salutarlo, mi avvio verso casa. Arrivata a casa, trovai un messaggio in segreteria. Era Gianfranco che mi invitava a casa sua quella sera. Poiché Andrea, il mio ragazzo, non rispondeva a telefono, accettai l'invito di Gianfranco. Gianfranco preparò una cena squisita. Gli raccontai l'avventura all' ufficio postale e lui si mise a ridere. Poi mi prese per mano e mi condusse nella sua camera da letto. Mi spogliò, mi abbracciò e mi bacio' sulle labbra. Io poggiai la mia lingua dentro la sua bocca e ci scambiammo la saliva. Poi ci infilammo dentro le coperte. Lui si mise il preservativo e mi penetrò ripetutamente dentro la fica. Io urlai di gioia ed ebbi un orgasmo talmente forte da scuotermi tutta. Subito dopo Gianfranco spinse con maggior forza dentro di me ed ebbe anche lui l'orgasmo. Rimanemmo abbracciati tutta la notte. Il mattino seguente, ci rivestimmo, ci baciammo ancora e andammo al lavoro. P.S. il racconto e' frutto di fantasia e i personaggi sono inventati.

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