Lettera dall'inferno (mai spedita)

Scritto da , il 2016-08-23, genere saffico

Amore,
Sono ormai sette mesi che siamo lontane. Ricevo le tue lettere e piango come una cretina.
Voglio renderti partecipe di qualcosa di inaspettato che mi e' accaduto stanotte. Qui, all'inferno, ci si sente sole, anche quando le celle sono aperte e tutte possono circolare nel braccio liberamente... Liberamente e' una parola piuttosto importante e grande , qui nella fogna della soceta', ma quello che intendevo e' che si puo' far visita alle detenute delle altre celle. Ho cambiato braccio, due giorni fa. Ti ricordi che ti avevo scritto che avevo fatto domanda per frequentare la scuola pee diplomarmi? Bene, me l'hanno accettata, trasferendomi nel braccio delle lavotrici e di coloro che frequentano corsi e cicli scolastici. Io comunque me ne sto spesso per i fatti miei. Qua piu' o meno tutte si beano dei crimini per i quali stanno scontando le loro pene. Io non me ne vergogno affatto. Ma non ne vado fiera.
La nuova cella in cui ora vivo e' per due. Siamo io e una gentile ragazza di Lione . Qui tutti la chiamano Bezou, non so perche', ma e' una tipa dolce e silenziosa e sta inparando l'italiano grazie ad un corso che sta frequentando. Abbiamo gli stessi orari, obbligatoriamente.
Stanotte mi ero seduta sotto la finestra quadrata della piccola cella. E' l'unico buco dal quale, in queste notti cosi' afose e calde, si puo' respirare aria non rarefatta e poi si vede il cielo. Sai come amo il cielo di notte e le sue stelle e la bianca, cabdida luna. Ero' li, con il collo allungato verso l'alto prendendo boccate d'ossigeno e resmiarando intensamente sotto quel quadrato di cielo notturno, cercavo la luna xhe si era nascosta. Persino lei, mi dava l'idea di volermi punire nascondendosi da me. Una stella dalla flebile luce, sbiadita, offuscata dalle luci del cortile interno al carcere dove si affaccia il mio quadrato di sbarre , era li che sembrava mi osservasse. Ho iniziato a piangere in silenzio e ad avere voglia di te , delle tue mani su e dentro di me, del tuo sapore, delle tue labbra. Della tua vita. Piangevo in silenzio.
Con la testa all'insu'. Bezou, e' arrivata piano. Alle mie spalle. Mi ha poggiato le sue mani delicate sulla nuca e a carezzarmi piano, con un'infinita dolcezza. In piedi dietro di me, mi ha fatto alzare in piedi. L'una di fronte all'altra, bacia le lacrime che mi rigano il viso, scendono copiose senza fare alcun rumore. Soffoco i singhiozzi. Sono abituata a tenermi dentro il dolore. Bezou mi conduce gentilmente sulla sua branda, dove ci sdraiamo vicine e mi accarezza i capelli, il viso , come fossi una bambina separata per forza dalla propria madre. Le sue labbra mi sfiorano la fronte, riesco a sentirne la morbidezza. Riesco gia' a sentire una lieve consolazione., mentre sposto il mento dall'incavo della sua spalla verso il suo bel viso chiaro. Il profumo dei suoi capelli mi piace ed anche il velluto del quale sembrano fatti. Le cerco le labbra. Ho bisogno di baciarla. Non importa se reagira' male. Giuro che avevo bisogno di lei, per immaginare che fossi tu, amore mio. Avevo voglia di un illusione momentanea per rifugiarmi, un momento d'amore per scaldare le mie ossa stanche. Avevo bisogno di te.
Incontro le sue labbra senza nessuna resistenza, anzi, e' lei che entra nella mia bocca con passione, cercando ed intrecciando la sua lingua con la mia. Le sue mani trovano i miei seni sotto la canottiera del pigiama, li tocca, li scuote, li assapora. Li vuole. La tua immagine e' sempre piu' viva e vicina e la voglio immensamente. Ti voglio. Anche io trovo i seni grandi di Bezou, al mio tocco si accende ancor piu', iniziando iuna danza sensuale ed erotica sulla mia gamba intrecciata alla sua. Capisco che ha bisogno di me, le mie dita spistano l'elastico dei suoi pantaloncini con i quali si corica, trovando libera la strada per il suo piacere. Due dita le se insinuano tra la distanza della sua apertura e le muovo lente, cpn sapienza, con dolcezza, ma determinata a regalarle un angolo di momentaneo paradiso. Le muove piu' in fretta e il suo bacino ondeggia veloce, le sue anche aumentano il ritmo e le due dita diventano tre. Sotto il ritmo frenetetico dei miei piccoli, me secchi colpi, la sua schiena si inarca e la sua testa si piaga e la sua bocca contienz i miei capezzoli , torturati meravigliosamente dalla sua bocca. Sei tu, amore mio. Solamente tu. Esplode sulle mie dita il suo piacere estremo. Baciando la mano, Bezou mi sorride finalmenye svuotata con gli occhi che, nonostante il buio della cella, potrei giurarci, sorridevano. Con il suo seno ancora scoperto, scende ad insinuarsi tra le mie gambe, scostando con i denti l' elastico del pigiama. Con i pantaloncini tirati fin giu',alle caviglie, butta la parte inferiore del suo viso in mezzo al mio sesso, provocando in me scosse di piaxere intenso. Sei tu. Amore mio, sempre tu.
Si aggrappa al mio clito e succhia la mia essenza di femmina, le piace e morde capace. Poi torna la sua abilissima suzione e vigorosamente mi fa esplodere in un orgasmo che mi ricorda il tuo nome. Anna, ho esclamato piu' volte, Anna.
Besouz mi bacia , ora le che le mie lacrime sono asciugate e i miei sensi appagati sopraggiunge il sonno. Durante tutto il tempo nessuna delle due ha proferito parola alcuna.
Mi sento in dovere di ringraziarla per essere stata, se pur incosapevolmente, la mia donna per mezz'ora. Mi ha dato consolazione spegnendo, anche se per poco, il fuoco che alimenta la tua mancanza.
Ci siamo baciate di nuovo. Non mi sono chiesta ne' ho chiesto a lei se il motivo di questo avvicinamento speciale, anche per lei fosse dato dalla mancanza di qualcuno. Non so se lo faro'
Al momento, penso a sopravvivere senza te, qui all'inferno

Per sempre tua

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