Un pranzo a base di pesce, frutti di mare, tiramisù, Champagne e sborra dell'amante di mia moglie - 6

Scritto da , il 2016-06-27, genere tradimenti

Come mi aveva chiesto mia moglie,avevo preparato un pranzo che a dar retta alla leggenda,era ad altissimo potere erotico.
Ero sceso in pescheria ed avevo comperato due astici coi quali avevo preparato un piccante piatto di spaghetti.
poi ostriche e frutti di mare assortiti da mangiare crudi.
Frutti esotici particolarmente energetici ed afrodisiaci ed infine un colossale tiramisù che avrebbe resuscitato anche i morti.
Da bere pochissimo alcool e dunque ho potuto spendere per una bottiglia di Kristall.
Quel pranzo mi era costato un patrimonio ma ne valeva davvero la pena tanto era la gioia che avevo potuto leggere negli occhi di mia moglie mentre faceva l'amore col suo amante.
Una gioia contagiosa che aveva coinvolto anche me e mi aveva spinto a fare cose che non avrei mai immaginato di poter fare come quando leccavo mia moglie mentre la verga del suo amante stantuffandola mi scivolava sul viso.
E poi,l'essere riuscito a leccargli persino il buco del culo è stato l'atto estremo che mi ha confermato la mia dedizione nei confronti di mia moglie ed il mio desiderio che lei potesse godere al meglio quei suoi momenti di trasgressione estrema.
E poi,forse era stata proprio quella la notte in cui era stata ingravidata e dunque aveva già in pancia il seme di nostro figlio.
Il solo fatto di immaginare quella eventualità giustificava la bontà della mia scelta.

Quando sono entrati in sala da pranzo,avevo imbandito la tavola a festa ed oltre agli invitanti piatti messi in bella mostra,avevo anche messo a centro tavola uno splendido bouquet di rose rosse.
A quella vista mia moglie bellissima e con già stampato in volto i segni della sua felicità,si è come irradiata di una speciale luce ed incurante della reazione che avrebbe potuto avere il suo amante,mi era corsa incontro e cingendomi il collo con le braccia mi aveva baciato in bocca e mi aveva gridato:

-Grazie amore...grazie!-

A quello slancio d'affetto Fulvio non aveva reagito.

Devo anche dire che a differenza di mia moglie il suo aspetto era tutt'altro che florido a riprova del fatto che la lunga nottata di sesso con mia moglie lo aveva svuotato non solo nei testicoli ma anche di tutte le sue energie.

-Hai visto amore......che caro il mio maritino!
Hai visto che meraviglia la tavola che ha preparato per noi.....credo proprio che dopo questo pranzetto....sarai ancora pronto per me e sono sicura che questa sarà la volta buona per mettere in treno il nostro bimbo.....ammesso che non sia già dentro di me!-

Era davvero meraviglioso l'entusiasmo e lo slancio col quale mia moglie si rivolgeva al suo fidanzato per stimolarlo a riprendersi presto perché quella sera stessa "Quella troia di tua moglie tornerà a casa!" lui sarebbe tornato da sua moglie.

-Fulvio....Fulvio...amore...ma non puoi telefonare a quella stronza e dirle che non puoi andare a prenderla in stazione e che torni domani a casa?-

Tutti i tentativi di mia moglie di convincerlo a restare ancora per quella notte erano andati a vuoto e questo l'aveva un po' rabbuiata.

Anch'io ero triste a causa della sua delusione in fondo l'idea di passare un'altra notte come quella trascorsa mi intrigava molto e ne percepivo l'effetto sotto le mutande.

Il pranzo si era svolto esattamente come avevo sperato.
Via via che mio moglie e il suo fidanzato mangiavano,il loro aspetto cambiava assumendo tratti dolci ed eccitati al tempo stesso.

Dopo gli spaghetti e l'astice mia moglie aveva spostato la sua sedia e l'aveva accostata a quella di lui.

Il pranzo era proseguito con lei che gli stava attaccata e come una gatta gli faceva le fusa.

Poi aveva cominciato ad imboccarlo e quando il frutto era già nella bocca del suo amante,lei gli congiungeva le sue labbra e cominciavano a baciarsi passandosi con la lingua l'eccitante mollusco.

Via via che il pranzo proseguiva le loro azioni divenivano sempre più audaci e spesso gli occhi di mia moglie oramai completamente infoiata incrociavano i miei alla ricerca di un segnale di approvazione e di complicità che io non le facevo mai mancare sottolineandolo con un affettuoso sorriso.

Ormai in preda ad una libidine incontrollabile mia moglie aveva cominciato a staccare il frutto delle ostriche con le dita e dopo esserselo infilato nella vagina,lo porgeva alla vogliosa bocca del suo amante.

Oramai lei era completamente nuda mentre lui con ancora la camicia addosso,aveva il pantalone aperto con la verga turgida e svettante verso il cielo come se non avesse avuto soddisfazione da chissà quanto tempo.

Al termine dei frutti di mare giunti al tiramisù,lui l'aveva presa e l'aveva depositata sul tavolo poi,prendendo un pugno di dolce dopo averglielo spalmato sul viso,sul seno e sulla fica aveva cominciato a leccarla.

Mia moglie col corpo tremante e con le mani tra i suoi capelli accompagnava la corsa della sua testa sul suo corpo sino a schiacciarselo tra le cosce e rotearla come fosse una palla di caucciù.

Il primo orgasmo era stato accompagnato da un'abbondante rilascio di umori che unendosi alla crema che aveva dentro la fica,colava dalle sue cosce sino a terra.

In un momento di lucidità,col semplice gioco dei suoi occhi ed un breve cenno della testa,mi aveva fatto inginocchiare per raccogliere dal pavimento con la lingua il cocktail che colava dal suo sesso accaldato.

-Ahhhh...ahhhh...mettimelo dentro....mettimelo dentro...mettetelo dentro....-

Quella implorazione era rivolata a me affinché le riempissi la fica di tiramisù ed al suo amante affinché la tamponasse col suo vibrante ariete.

Ad ogni stantuffata spruzzi di crema fuoruscivano dal sesso di mia moglie e schizzavano direttamente sul mio viso accostato ai loro sessi attento a soddisfare ogni loro comando.

-Michele....mangia anche tu un po' di questo dolce.....succhialo dal cazzo di Fulvio e poi dalla mia fica.....che poi dovrai riempirmela ancora ed annaffiarla con lo Champagne che c'è sul tavolo.

Lei era piena di crema e di champagne quando stimolato dalla mia bocca Fulvio stava per godere.

A quel punto staccandomi da se,si era infilato nella vagina di mia moglie e stantuffandola con violenti e rumorosi affondi,aveva cominciato a spruzzarle dentro raffiche di sborra a fiotti.

Quando tutto era finito,mia moglie mi aveva fatto distendere sul tavolo ed accovacciandosi sul mio viso aveva cominciato a rilasciare nella mia bocca il gustosissimo cocktail di crema,umori,vino e sborra mentre abbracciata al suo maschio gli leccava il viso e la bocca.

Fortunatamente io indossavo i pantaloni e le mutande e la mia modesta sborrata non aveva sporcato niente che potesse provocare l'ira di Fulvio.

Segue

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