Iconografia femminile, critiche e difesa d'ufficio col gratuito patrocinio

Scritto da , il 2016-06-25, genere interviste

Premettendo che la maggior parte degli autori scrive per se stesso e non per avere riscontri o critiche, altrimenti manderebbe il tutto alle varie case editrici specializzate in letteratura erotica con la speranza di farci anche dei soldi, molti pure, come nel caso delle “50 sfumature”, alcuni, magari le critiche le leggono e quindi, anche se non mi è stato richiesto, e anche se non condivido il loro stile letterario, voglio provare a fare una difesa d'ufficio per gli autori definiti qui spesso come supermen e per l'iconografia femminile presente in molte storie qui presenti.
Dividerei gli autori in due categorie: 1 chi inventa di sana pianta, 2 chi racconta proprie esperienze.
Il primo caso è la parte più semplice da difendere, basta citare la frase: “te la canti e te la suoni” Chi decide di scrivere una storia inventata, se è un maschio etero, indipendentemente da come sia fatto lui, è chiaro che farà sesso in maniera eccezionale con donne tipo: Scarlet Johanson, Charlise Theron, Monica Bellucci, Ilaria D'amico, e tutto l'universo femminile stile dee dell'olimpo, facendole ovviamente venire finchè non chiedono pietà, è alquanto improbabile che racconti furibondi amplessi o mega sborratone con donne che assomigliano alla Camusso o alla, sempre verde, Rosi Bindi, magari c'è anche qualcuno che si eccita per loro ma di sicuro non lo scriverebbe mai.
Se le donne dovessero inventare storie come fanno molti autori maschi, per quanto amino dire che l'aspetto fisico non è tutto, che ciò che guardano nell'uomo sono cose tipo le mani, lo sguardo o la capacità di far ridere, allo stesso modo dei maschi, dubito che parlerebbero di relazioni infuocate con Danny de Vito o Massimo Boldi, per quelle più intellettuali, probabilmente andrebbe il tipo alla Micheal Fassbender o alla George Clooney, quelle un po più carnali sceglierebbero modelli alla Hugh Jackman o alla Gerard Butler o, l'ultimo sogno erotico delle ragazze attuali, almeno di quelle che frequento io: Chris Hemsworth. Ci sono mie amiche che, tuttora parlano della scena della doccia di quella cagata di film “Australia” e della venuzza in rilievo sull'addome tartarugato di Jackman, non è una prerogativa dei maschi di essere attratti dal bello.
Parlo ora di chi non inventa e gli argomenti caldi saranno: tette IV o V di seno, culi da urlo, fighe bagnatissime e descrizioni colorite tipo “Lui tirò fuori il vendicatore calvo” o “la sua fica era infuocata come il cono di un vulcano prima di eruttare” Non parlo invece di cazzoni oltre misura o di conquiste alla Fonzie facendo schioccare le dita perchè, per quanto studi da avvocato, per alcune cose, la difesa è impossibile.
Partiamo dalle misure di seno. A difesa di parla di quarta e quinta misura, posso affermare che non stiamo parlando di sirene od unicorni, la quarta e la quinta misura esistono, c'è anche una divertente canzone scritta da Rocco Tanica e cantata da Bisio, intitolata “Sotto la quarta non può essere vero amore” e se non ci si arriva naturalmente, c'è sempre ed è sempre più di moda, la chirurgia estetica. Esistono anche la sesta e la settima e quindi, è possibile che una persona faccia sesso con chi ha queste misure. La critica che si può fare, e su cui non potrei ribattere, in quanto la condivido, è che avere una IV o una V non vuole dire avere un bel seno. Per il fisico, per l'attaccatura, per la forma, ma anche, semplicemente, per l'invincibile forza di gravità, un seno molto grande tende a scendere, a smagliarsi, a rovinarsi, in conto è avere 20 anni, un conto è averne 40. Se quindi una donna ha un seno enorme ma può palleggiarci con le ginocchia modello Cristiano Ronaldo, oppure avvolgersele attorno al collo quando ha freddo a mo di sciarpa, non si può dire che abbia un bel seno, è molto più bella una seconda che resterà su per anni senza bisogno di alcun aiuto.
Culo da urlo, non essendo un espressione che ho mai usato, suppongo che, con culo da urlo, si intenda un culo piccolo, sodo, senza cellulite. Qui, siamo più in zona sirene ed unicorni, ma qualcuno esiste, io, sempre meno per questioni di tempo, vado in palestra, la mia è di quelle molto yeah, con tutte pareti in vetrocemento e mentre mi alleno posso vedere anche sale in cui fanno pilates, zumba, e tantissime altre menate, ne inventano una al giorno a quanto pare. Ci sono molte donne, di varie fasce d'età, che si allenano con tutine o leggins che sono quasi come una seconda pelle, ora, non posso mettere la mano sul fuoco sulla cellulite, quella non posso vederla attraverso il tessuto, ma che esistano culetti degni di nota, posso testimoniare.
Ultimo argomento: le fighe sbrodolanti. Io nella mia esperienza ho avuto una storia d'amore che non è finita bene, quindi, è capitato, qualche volta, verso la fine, che si facesse l'amore più per chiudere o evitare una discussione spiacevole che per vera voglia e quindi conosco, purtroppo, la differenza tra una fica bagnata e una fica, per citare Tarantino in Kill Bill parte 1, “asciutta come il deserto del Nevada!” ma di regola, senza che, a volte, il maschio ne abbia alcun merito, se una donna si eccita, la fica si bagni. E' una semplice attività naturale, il cervello, considerando la possibilità che stia per compiersi una penetrazione, manda impulsi alle ghiandole preposte perchè secernano umori per evitare che una penetrazione a secco procuri danni ad una parte delicata del corpo. Succede la stessa cosa ai maschi con l'uscita del liquido preseminale. In pratica, se una fica non si bagna o la donna non ha alcuna voglia di farlo oppure c'è un problema medico. La quantità di umori varia da persona a persona, come la quantità di liquido preseminale, quindi, anche qui non parliamo di sirene e unicorni, ci sono passere, magari non grondanti, ma molto bagnate si.
Altra cosa è lo squirting che è diventata la mania di questo periodo. A quanto pare, chi non fa squirtare la propria donna non è un vero uomo, io, per curiosità non mia, mi sono messo di impegno e con parecchia fatica ho raggiunto lo scopo, l'ho trovata una cosa abbastanza schifosa e che non da niente in più a un buon rapporto sessuale, anzi, secondo me ne rovina la magia, fortunatamente non ero l'unico a pensarlo e non c'è stato bisogno di ripeterlo, però devo dire che in quel caso il termine “Sbrodolante” ci stava eccome.
Concludendo, faccio un accenno alle frasi colorite, alle descrizioni, spesso, ridicole che corredano le descrizioni degli atti sessuali e che, secondo me, alcune volte, sono, almeno spero, volutamente eccessive. Penso che gli autori vogliano, usandole, non o non solo, attribuirsi capacita amatorie alla Rocco Siffredi ma, piuttosto, rendere, riuscendoci o meno questo è discutibile, il loro scritto diverso dalla descrizione di come si monta un mobile dell'Ikea ed è per questo che vengono fuori frasi surreali.
La difesa ha terminato.



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