Come accadde(2) - anni dopo

Scritto da , il 2016-06-21, genere gay

Ora ho 52 anni, due anni e mezzo fa ebbi una trombosi profonda al polpaccio. Ero stato seduto per giorni interi a causa di un lavoro complesso e, un giorno, mentre camminavo, avvertii al polpaccio una specie di strappo. Il polpaccio mi si indurì e ingrossò e l'intera gamba cominciò a dolermi. Compresi indagando sul web che era una trombosi e quindi mi recai da un angiologo il quale con una ecografia mi diagnosticò quanto avevo intuito. Mi prescrisse una cura e una serie di analisi onde comprendere le cause, sebbene sapessimo la causa era stata il mio star fermo seduto per tanto tempo. Gli esami riguardavano possibilità di tumori e, tra le visite da fare vi era quella dall'urologo per la prostata, sebbene gli esami del sangue e l'ecografia all'addome non avessero rilevato niente. Al centro delle visite eravamo una decina ed io l'ultimo paziente. Me ne andai al bar e tornai quando ritenevo fosse il mio turno. Infatti giunto di nuovo al centro vi era solo una persona prima di me che si sbrigò in pochi minuti. Entrato dal medico, un giovanottone di 45 anni circa di oltre m 1,80 appena su di peso, mi sedetti e iniziò l'anamnesi. Quante volte orinavo se mi svegliavo di notte per orinare, se facevo sesso, quante volte etc. Poi mi disse di accomodarmi dietro un paravento e di montare su una poltrona ginecologica dopo aver tolto pantalone e mutande. Vedendomi interdetto, mi disse che avrei potuto appoggiarmi alla sedia piegandomi in avanti perchè avrebbe dovuto raggiungere la prostata per via anale. Messo in posizione mi tolsi i pantaloni e abbassai le mutande solo dietro. Lui mi chiese di piegarmi un pò di più, essendo in posizione quasi eretta, mentre di sua mano mi abbassava del tutto gli slip. Emerse così il mio pisellino che, vuoi per la vergogna, vuoi perchè ero piegato, quasi non si vedeva tra i peli. Così mentre pensavo alla figuraccia, essendomi vantato di scopare con mia moglie più di una volta a settimana, sentii il suo dito lubrificato penetrarmi dietro e spingere la prostata sino a farmi male. Dopo un pò tolse il dito dicendomi che era una prostata normale un pò profonda. Ma non era finita. Mentre miteneva, infatti, la mano ancora guantata vicino all'ano in modo da non farmi muovere, ed essendosi seduto, lo sentivo armeggiare con le mie natiche guardandomi il buco. Gli dissi che avevo avuto in passato le emorroidi e che i tessuti intorno allo sfintere erano rimasti un pò molli. Lui rispose affermativamente, dicendomi che però sembrava avessi un inizio di prolasso. Mentre ero interdetto mi chiese a bruciapelo: "ma lei ha fatto sesso anale?" Io dissi di no che erano le vecchie emorroidi a determinare l'ammorbidimento della pelle, ma lui perplesso mi rese noto che anche la muscolatura dello sfintere era morbida e che avevo un ano "accogliente". Poi mentre mi chinavo per mettere gli slip, mi fa "Sa... perchè se avesse avuto mai esperienze omosessuali, le confesso che a me piace il sedere maschile". Cosa dirgli, aveva sicuramente notato la mia scarsa virilità, aveva verificato la capacità di accoglienza del mio buco, per cui assentii: "Beh è vero, ho avuto qualche esperienza con uomini". A quel punto, si mosse e chiuse a chiave la porta e mi propose di fare sesso. Anzi, neppure me lo disse, cominciò a spogliarsi, dicendo imperiosamente "ora facciamo sesso, spogliati", dandomi il tu. Tolsi il resto dei vestiti, il pullover, la camicia le scarpe e restai nudo. Lui pure era nudo di spalle che poggiava le sue cose su una sedia. Quando si voltò lo aveva già duro. Enorme, lungo ma particolarmente grosso. Io dissi che per quanto accogliente mi sarei fatto male con quel calibro. Ma, incurante, prima che finissi di parlare, mi prese dal collo e mi obbligò ad abbassarmi sul suo cazzo e a prenderglielo in bocca. Mi inginocchiai per pompare meglio, ma, sebbene ormai avessi raggiunto un buon ritmo mi fermò e mi fece voltare per farmi inginocchiare su una poltrona che c'era nella stanza in modo da mettermi con il culo all'aria. In questa posizione, dopo avermi lubrificato il buco, lo sentii caldo vicino e, subito dopo, avvertii la sua capocchia penetrarmi. Malgrado fossi lubrificato ebbi un forte dolore. Tentavo di allontanarmi, ma lui mi teneva con violenza e me lo spingeva dentro. Più frignavo e più spimgeva. Infine mi entrò tutto e mentre dava grandi colpi cominciò a schiaffeggiarmi le natiche... non capivo più niente dall'eccitazione e dal dolore. Era senza preservativo e lo sentii venirmi dentro. quando lo tolse era ancora semiduro e un pò sporco di me, ma mi ordinò di prenderlo in bocca e di pulirlo. Quindi messomi di nuovo con il culo all'aria sulla poltrona cominciò a scudisciarmi sulle natiche con la cintura dei pantaloni. Gli piaceva molto, tanto da avere una nuova erezione, per cui, messosi lui a sedere in poltrona, volle che gli facessi un pompino, ma "lentamente" come mi disse. Durò molto, tanto che mi ero stancato la bocca. Ma non potevo smettere perchè mi teneva la testa dandole il ritmo. Mi sborrò copiosamente in bocca ordinandomi di ingoiare, cosa che feci con qualche difficoltà, dal momento mi aveva riempito la gola. Finimmo entrambi stremati. Ci complimentammo a vicenda e mi chiese di tornare. I giorni di visita li sapevo. Lui veniva da fuori, ma, a fine giornata avremmo potuto fare sesso senza timori del personale. Tornai ogni settimana, in uno dei giorni di ricevimento, per due anni, sino a un paio di mesi fa, fino a quando cioè si è trasferito in un altro centro in una città diversa della regione. Ogni tanto lo sento. Mi ha lasciato un bel ricordo e un buco più "accogliente"... gli sono molto grato.

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