Ricordi d'estate - parte 1

Scritto da , il 2016-05-12, genere voyeur

(Questa storia avviene prima dei fatti scritti nella serie "Il mio amore", quando Christian era ancora il mio migliore amico e basta)

Ohh, finalmente l'estate. Alba non ce la faceva più a stare a Milano, in mezzo allo smog e a quella pianura che si distendeva per chilometri e chilometri, con un paesaggio fuori dal balcone di casa sua che era dir poco grottesco per colpa del vicino di casa che bestemmiava dalla mattina alla sera per qualsiasi cazzata e un altro vicino che si grattava l'uccello in mutande sul balcone. Il 2 Luglio, Alba arrivò a Marotta, il paesino dove lei va tutti gli anni, situato sulla costa marchigiana, esattamente tra Fano e Senigallia e a 15 minuti di treno da Riccione. Quell'estate sarebbe stata fantastica: due mesi di puro relax di giorno e di pura baldoria di notte, le discoteche della zona avevano organizzato una festa quasi ogni sera, ospiti speciali arrivavano a suonare al Cocorico e allo schiuma party dell'Aquafan, i suoi amici erano più carichi che mai. Aveva appena finito la prima superiore con ottimi risultati, i compiti da fare erano pochi e niente avrebbe rovinato quella vacanza. Appena scese dalla macchina, già a piedi nudi e in costume, si fiondò nella spiaggia dove passava la mattina con i suoi e un paio di amici, perché ci lavorava un membro della loro compagnia come bagnino. Si abbracciarono fortissimo, visto che erano mesi che non si vedevano. Lui era sempre solare e...Alba constatò che era carino. Molto carino. Anzi, la parola giusta è figo della madonna. Tutti quanti lo soprannominavano Jacob, perché con il suo fisicaccio, la pelle abbronzata e i capelli neri somigliava incredibilmente a Taylor Lautner nei panni di Jacob nel film "New Moon". Ma doveva aver fatto un po' più di palestra, vista la tartaruga che aveva sull'addome, i pettorali possenti. Comunque, Jacob (lo chiameremo così) le disse che si era lasciato da poco con la sua ragazza e che quindi, quella sera sarebbe andato "a caccia". Alba scoppiò a ridere e scoprì che proprio quella sera c'era una festa in un locale sulla spiaggia a Senigallia e che ci sarebbero andati tutti quanti. Alle 21, l'ora del ritrovo nella sala giochi sulla spiaggia, Alba si diresse ai tavoli fuori dove stava tutta la "banda di fuori di testa" come le piaceva chiamare il suo grande gruppo di amici, che la accolsero calorosamente. Ma...mancava qualcuno all'appello. "Lui dov'è??" Chiese Alba a Paolo. Lui rise e le disse: "Sta arrivando, tranquilla."
"Allora cazzo, se lui non si da una mossa a venire qua lo meno, perché stasera voglio sbronzarmi con lui!" Rispose lei scherzando. Però cavolo. Dov'era? Era ansiosissima di vederlo. Poi lo vide arrivare dal vicolo dietro la sala giochi. Aveva fatto un piccolo cambio di look. L'anno prima aveva i capelli leggermente lunghi, con un po' di frangetta. Adesso invece si era tagliato i capelli sui lati, lasciando invece il folto sopra. Per fortuna non si era rasato a zero nei lati, sennò sarebbe sembrato a un tamarro milanese. Appena la vide, i suoi occhi nocciola si illuminarono e Alba sorrise da orecchio a orecchio. "Christian! Dove cazzo eri? Vieni qua e abbracciami!" Lui per tutta risposta, spalancò le braccia in segno di invito. Alba gli si buttò addosso. Era troppo felice di rivederlo! E anche lui lo era! Iniziarono a giocare a biliardino, nell'attesa che arrivassero tutti quanti. Una volta riuniti tutti, uno di loro urlò: "Gente! Andiamo a Senigallia!" Alba, entusiasta, prese Christian a braccetto dicendo: "Io e te, sfida di schiantini!"
"Alba non vengo a Senigallia."
"Cosa?? Perché?"
"Perché domani mattina mi devo svegliare presto e perché so già che il mio fegato non reggerà a domani sera." In effetti, anche la sera dopo ci sarebbe stata una festa, al Mamamia, gli ospiti erano i Club Dogo.
"Eddai non paccarmi!"
"Alba, facciamo domani." E rise.
Alba ci rimase un po' male. Ma vabbe, si sarebbero rifatti la sera dopo.
La festa era stupenda. Un sacco di gente ballava e si divertiva sul lungomare di Senigallia, dato che tutti i locali e chalet avevano organizzato qualcosa. Alba stava ballando con Paolo e Jacob. Poi una bruna avvicinò Jacob e cominciarono a flirtare. Sparirono entrambi nel giro di 10 minuti. Jacob in effetti era molto quotato fra le ragazze della zona. A un certo punto, Alba pensò di uscire per prendere una boccata d'aria. Si diresse dietro il locale, in un vicoletto poco illuminato. Mentre si sventalava la mano davanti alla faccia, sentì dei gemiti inconfutabili, qualcuno stava facendo qualcosa di zozzo nei paraggi. E Alba non voleva perdersi lo spettacolo. Non aveva mai fatto la guardona, ma in quel momento aveva un impulso irrefrenabile di godere alla vista di due corpi nudi che si intrecciano. Tenne le orecchie aperte per capire da dove venivano quei suoni. Venivano da dietro un palazzetto accanto al vicolo. Si diresse in quella direzione senza fare rumore e si accostò dietro il muro, sporgendo la testa quel tanto che bastava per vedere. Jacob era in piedi con i pantaloni e le mutande a terra, la bruna gli stava facendo un pompino. Jacob gemeva per il piacere e Alba fissava quella scena con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati. Aveva un bel cazzo il suo amico, e quella troietta se lo stava gustando proprio. Alba indossava una gonna di jeans, quindi non ebbe difficoltà a scostare il tanga che indossava per farsi un ditalino. Guardava la scena e immaginava di essere lei a succhiare quel cazzo ben formato e duro. La bocca della ragazza faceva sparire e ricomparire quel cazzone, lo rendeva più bagnato e lucido della sua saliva. Stessa cosa facevano le difa di Alba, ma con i suoi umori che quasi le colavano per terra. La fantasia di avere quel cazzo tutto per lei si trasformò in qualcosa di concreto nella sua testa, una specie di pensiero fisso. Ora immaginava che quello stesso cazzo la scopasse lì, con le palle che schioccavano contro il suo culetto. Paolo la chiamò da lontano, destandola da quel sogno erotico che stava facendo mentre spiava Jacob e la bruna. Si alzò sbuffando per essere stata interrotta sul più bello. Quel cazzo doveva essere suo e lei sapeva come fare. Quell'estate si sarebbe rivelata più interessante del previsto...

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