Mio padre mi ha prima messo l'anello nuziale e poi mi ha vergato l'abito da sposa col suo sperma

Scritto da , il 2016-05-07, genere incesti

Mentre lo sposo(Mio padre col quale stavo trascorrendo la mia prima notte di nozze)era in bagno a fare la doccia,avevo telefonato a mio marito:

-Ciao Andrea...amore....come stai?-

-Bene tesoro sto bene e poi sono felice.

Sapere che finalmente stai realizzando il tuo sogno di trascorrere col tuo amante la prima notte di nozze mi rende felice e in un certo senso mi tranquillizza il fatto di sapere con chi sei.

Sai amore,non sto nella pelle sapendo che trascorreremo insieme e da soli le prossime due settimane..-

Mi ha risposto senza riuscire a celare l'emozione della sua voce.

-Come sei buono Andrea.

A volte mi chiedo se davvero merito la fortuna di averti incontrato.

Credo che nessuna donna al mondo abbia il privilegio di un marito che permette alla propria moglie di trascorrere parte della sua luna di miele nel letto dello sposo.....-

-Dello sposo?-

Mi aveva risposto in tono interrogativo interrompendo la mia frase.-

-Amore...anch'io non lo avevo ancora capito.

Anch'io credevo che mio padre fosse il mio amante ma da stanotte,tu sei il mio fedele ed amatissimo marito e lui,oltre che essere mio padre,è anche il mio adorato sposo.

Stasera arrivando in camera prima di distendermi sul letto e farmi godere con la bocca ha voluto che indossassi l'abito da sposa e prim'ancora di baciarmi sulle labbra ha estratto dalla tasca il suo anello nuziale e me lo ha infilato nello stesso dito dove c'è la tua vera.

Non puoi neanche immaginare l'emozione che provo nel sapermi contemporaneamente sposa dei due uomini che più amo nella vita.

Questo sarà il nostro segreto per sempre.....il mio piccolo Harem personale che non potrà mai farmi cadere nella tentazione di tradire ne te ne lui come ha sempre fatto quella tr... di mia madre.

Quando mi ha infilato l'anello mi tremavano le gambe....è stato davvero bellissimo amore...un sogno e mentre ci baciavamo,ci scambiavamo il sapore salato delle lacrime che sgorgavano dai nostri occhi.

Il seguito lo puoi immagimare anche tu tesoro,mi ha sollevata come fossi una piuma e dopo avermi deposta sul letto mi portata in paradiso con la sua impareggiabile lingua.-

Dall'altro capo della cornetta mio marito mi aveva ascoltata in silenzio e quando,dopo una lunga pausa ha ripreso a parlare,dalla sua voce tremula,capivo che anche lui stava singhiozzando.

-Tesoro...è bellissimo quello che mi hai detto e credo proprio che sarà il più bel ricordo per te...-

-...Amore devo lasciarti....sento che lui sta per rientrare in camera....mi raccomando tu non toccarti troppo stanotte...sai che voglio trovarti in forma per la nostra luna di miele....-

-Certo...certo...amore....sicuro...ci proverò..-

Mi aveva risposto lui ed io avevo finto di credergli ben sapendo che sicuramente si era già masturbato ed avrebbe continuato a farlo per tutta la notte.

Quando la porta del bagno si era aperta mi era apparsa la figura nuda di mio padre in tutta la sua splendida virilità.

Il suo membro(Albero della mia vita in tutti i sensi per me)svettava già verso il cielo come un ramo nodoso mentre l'espressione del suo volto e dei suoi occhi erano già la promessa di una notte d'amore indimenticabile.

Io avevo ancora indosso l'abito nuziale drappeggiato sulla vita,gonfio e vaporoso come un tutù.

I miei seni scoperti offrivano ai suoi occhi due invitanti capezzoli già turgidi appoggiati sulle areole rosa come frutti da cogliere per placare brame carnali.

Le mie cosce spalancate erano porte aperte verso il mio scrigno che riluceva ancora dagli orgasmi di prima e dagli umori prodotti dall'eccitazione che mi aveva procurato la telefonata a mio marito e di cui nulla sapeva mio padre.

-Ciao amore....sei ancora qui?!

Mentre ero sotto la doccia temevo di non ritrovarti più...pensavo che fosse tutto un sogno ed invece.....-

-..e invece ECCOMI QUI'.....tutta per te amore mio!-

Gli avevo risposto troncandogli la frase a metà e completandola col mio "ECCOMI QUI'".

Lui si era messo in ginocchio sul letto di fronte a me e per lunghissimi istanti era rimasto a guardarmi come incantato "Come sei bella...come sei bella" ripeteva poi,distendendosi sul mio corpo mi aveva infilata sino al contatto della sua cappella col mio utero e contemporaneamente mi aveva infilato la lingua in bocca.

I suoi movimenti dentro di me erano lenti e calibrati.

Non mi stava pompando ma roteava il bacino in modo da massaggiarmi la clitoride e contemporaneamente toccare con la durissima verga ogni lembo della mia trasudante vagina.

Le nostre lingue danzavano allo stesso ritmo del cazzo che mi scavava la fica ed il primo orgasmo non aveva tardato a giungere facendomi gemere tra le sue labbra e facendomi contorcere come un rettile ferito.

Quel gioco delizioso e struggente si era protratto per un tempo lunghissimo procurandomi altri orgasmi mentre dalla bocca del mio amante i suoi ansimi di piacere divenivano sempre più corti ed intensi.

Poi,come destandosi da una situazione di estasi,mio padre si era tirato su e dopo essersi messo le mie gambe sulle spalle aveva cominciato a stantuffarmi ad un ritmo crescente.

I miei gemiti erano diventati grida mentre i suoi ansimi erano oramai grugniti premonitori di un'esplosione che sarebbe giunta da li a poco.

Con un affondo finale che pareva volermi sfondare il diaframma che divideva la sua bestia dal suo bambino che già portavo in grembo,si era bloccato in me e strozzando in gola le sue grida,aveva cominciato a spruzzarmi dentro fiotti e fiotti di bollente sborra.

Io tremante accompagnavo il suo piacere con un simultaneo orgasmo impastando gemiti di piacere a sconnesse parole di incitamento.

Lo volevo...lo volevo fortemente...sempre più duro...sempre più grosso...sempre più a fondo...di più...di più...ancora...ancora....glielo gridavo..lo imploravo e godevo...godevo...e volevo sentirlo godere...godevo e volevo sentirlo esplodere...godevo e volevo le sua sborra...abbondante....bollente...vitale...sborra...sborraaaaaa...!

Credo che in quell'amplesso mio padre avesse scaricato lo stress accumulato le settimane prima del matrimonio e soprattutto la tensione di quella lunghissima giornata fatta di infiniti eventi formali e di un crescente ed incontenibile desiderio.

Rimanendomi dentro,si era disteso su di me con la testa appoggiata sul mio seno.

Mentre lui si rilassava languidamente,io gioivo di quel contatto cosi materno e gli accarezzavo i capelli.

Ancora una sorpresa mi aspettava al suo risveglio.

Dopo essere uscito dalla mia vagina,aveva preso un lembo del mio vestito e ci si era pulito il membro completamente bagnato di sperma e poi aveva preso un altro capo di stoffa e lo aveva strofinato tra le mie grandi labbra e dentro per raccogliere la gran quantità di seme che ancora custodivo in me.

-Amore...questo sarà il marchio indelebile che dovrà ricordarci per sempre che tu sei la mia sposa.....ricorda...non dovrai mai lavare questo vestito.-

Mentre lo diceva mi strofinava il tessuto bagnato sul viso e sulla bocca ed infine mi aveva leccato le labbra e si era unito a me in un nuovo bacio appassionato.

Abbiamo fatto l'amore sino all'alba.

Mio padre pareva davvero scatenato ed inesauribile nelle sue incredibili performances.

Verso le 4 del mattino mentre eravamo abbracciati in una "Pausa" di recupero forze,mi era arrivata la telefonata di mio marito che si sentiva solo e voleva essere consolato e rassicurato del fatto che per me andasse tutto bene.

Mio padre aveva la testa vicino al telefono e dunque aveva seguito tutta la conversazione.

Ne è seguita una scena davvero incredibile.

Via via che la telefonata procedeva vedevo il membro di mio padre rianimarsi sino a tornargli gonfio nel massimo del suo turgore.

A quel punto mio padre mi ha penetrata e mentre si muoveva dentro di me aveva riportato la testa vicino al telefono facendo sentire anche a mio marito i gemiti del suo piacere.

-Dai amore....dai...toccati anche tu....masturbati per questa volta e godi anche tu insieme a noi....-

Avevo detto a mio marito mentre mio padre mi stava chiavando.

Mio marito era venuto quasi subito e non appena chiusa la telefonata ho stretto le gambe intorno al corpo di mio padre e rovesciando la postura mi sono messa sopra di lui.

Poi,sfilandolo dalla fica me lo sono messo a candela nello sfintere anale tormentandomi contemporaneamente la clitoride con la mano.

Agitavo il corpo e la testa come un'invasata.

I miei capelli libravano nella stanza come frastagliati dal vento.

Le mie tette sballottavano in tutte le direzioni e mentre mi inculavo procurandomi un devastante orgasmo,accompagnavo anche lui sino al culmine del piacere dentro il mio retto.

Mi sentivo rotta ed infiammata in ogni angolo di me,dentro e fuori dal mio corpo ma nella mia mente una libidine infinita mi procurava sensazioni indescrivibili di felicità.

-Sei un vero maiale papà!

Ti sembra il modo di trattare la tua bambina la prima notte di nozze?

Mi hai chiavata,mi hai sborrato in bocca,mi hai inzozzato il candido vestito da sposa e mi hai anche rotto il culo!

Non si fa così...ma è per questo che ti amo e sarai il mio sposo per sempre!

Sei forte...sei dolce....sei potente....sei mio..solo mio....amore...sei il mio papà e sei il mio amore!-

-Troietta!-

Era stato il laconico commento di mio padre prima che insieme scoppiassimo in una fragorosa risata.

Abbiamo fatto ancora sesso sino all'alba che ci ha trovati legati in un ultimo 69 nel quale dal mio sesso scaturivano ancora caldi fluidi di piacere mentre da quello di mio padre potevo raccogliere con la lingua solo sparute goccioline che fuoruscivano dal glande il cui turgore era oramai solo un ricordo.

Lo avevo davvero spompato!

Erano le due del pomeriggio quando abbiamo lasciato l'albergo per un giro della città.

Prima di iniziare il giro dei tipici posti parigini,abbiamo fatto tappa in una delle tipiche brasserie di Monparnasse dove per ricaricarci eroticamente abbiamo ordinato l'enorme plateau royal fatto di ostriche e frutti di mare e per recuperare energie abbiamo preso una razione doppia di dolce al cioccolato ed alla crema.

Naturalmente il tutto annaffiato da una bottiglia di Champagne.

Mentre eravamo a tavola mi aveva telefonato mio marito il quale avrebbe voluto unirsi a noi:

-TI HO DETTO DI NO!

QUESTI ERANO GLI ACCORDI!

QUESTI DUE GIORNI SONO SOLI PER ME E IL MIO SPOSO!

NON ESSERE EGOISTA!

ABBIAMO I PROSSIMI 15 GIORNI PER STARE INSIEME E VORREI CHE TU NON ME LO CHIEDESSI PIU'!-

Avevo dovuto rispondere in modo sgarbato alle sue insistenze.

Non mi ero piaciuta per come lo avevo trattato ma in quel momento non vi era altro modo per farlo ragionare.

La sera poi,mentre ero inginocchiata a pecora e mio padre mi montava da dietro gli avevo telefonato e mi ero scusata per il tono brusco che avevo usato quel pomeriggio.

Come già accaduto in precedenza,il fatto che parlassi con lui mentre mio padre mi stava chiavando,aveva aumentato in modo parossistico la mia eccitazione ed avevo dovuto chiudere bruscamente la telefonata per evitare che sentisse le mie grida mentre godevo.

Dopo alcuni secondi anche mio padre(evidentemente eccitato per i miei stessi motivi)aveva goduto allagandomi tutto il cavo vaginale di sperma.

Il mattino successivo dall'aeroporto verso le dieci partiva il nostro volo per Santo Domingo.

Io mio padre e mio marito ci siamo incontrati direttamente al Check-in.

Andrea aveva un'aria stanca ed emaciata.

Era evidente che in quei due giorni si era consumato di seghe.

L'incontro con mio marito è stato molto caloroso.

Lui correndo verso di me mi ha subito abbracciata e mi ha baciata sulla bocca.

Dopo un breve scambio di convenevoli,noi ci siamo diretti verso l'imbarco mentre mio padre era andato a prendere il suo volo per l'Italia.

In aereo mio marito aveva voluto sapere tutto di come fosse andata la mia luna di miele ed io vedendolo eccitato,gli ho infilato una mano dentro i pantaloni e l'ho segato sino a farlo sborrare:

-Per fortuna ci sono io a calmare questo birbante altrimenti te lo saresti tenuto duro sino all'arrivo e sai che dolore per le tue povere palline!-

Per tutto il volo le mani di mio marito hanno tastato furtivamente ogni angolo del mio corpo come fosse un maniaco sessuale.

Io lo lasciavo fare.







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