Il colloquio dall'onorevole

Scritto da , il 2015-10-29, genere tradimenti

Entrai nel suo ufficio, mi accomodai. Lui arrivò subito dopo scusandosi per avermi fatta aspettare. La segretaria doveva andare via ha dovuto darle delle disposizioni per il pomeriggio. Iniziai a leggere il curriculum... balbettavo un po... mi guardava strano l'onorevole, ma io continuavo. Mi chiese di non preoccuparmi e di non emozionarmi. Passò dietro di me e mi fece un massaggio al collo per farmi rilassare, ma io balbettai di più. Inconsciamente mi alzai e contemporaneamente lui mi afferrò da dietro, mi baciò sul collo. Io mi dimenavo, -mi lasciami brutto porco o mi metto a urlare- ma lui continuava facendomi capire che nessuno mi avrebbe sentita. Mi piegò con forza sulla scrivania e mi alzò la gonna. La sua mano voleva esplorare le mie parti intime, ma strinsi le gambe fino a farmi male io stessa. Riuscii solo a mettermi un dito nell'ano. Di colpo mi vergognai di me stessa, capii che resistevo a tanta forza e contemporaneamente mi bagnavo come una adolescente. Lui capii. Infatti le mie gambe si allargavano pian piano e lui così inizio a penetrare le sue lunghe, ma curate dita. Mi girai. Mi baciò. Capì che poteva fare di me quello che voleva. Mi invitò ad inginocchiarmi davanti a lui. Io non amo prenderlo in bocca. Mi fa schifo. A mio marito lo faccio solo se lo lava mille volte, ma quella volta ubbidii subito. Non aveva un bell odore, ma mi piaceva. E mi eccitava la sua mano sulla mia nuca. Mi alzò. Mi voltò. Mi curvò sulla scrivania e mi leccò l'ano. Mi entrò prima uno poi due dita. -Voglio il tuo culo- disse. Detto fatto. Il suo coso era di dimensioni normali, ma abbastanza duro. Non ebbe problemi a entrare, anche perché il mio lato b è molto praticato da mio marito che sa che lì godo meglio. GODETTI anche in quella occasione. Ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata la mia incapacità di rifiutargli, la cosa che avevo sempre negato a mio marito. L'ingoio. INGOIAI. Da allora non l'ho più visto, ma adesso insegno in una scuola vicino al mio paese e lo voterò sempre.

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