Dopo vent'anni parte seconda

Scritto da , il 2015-09-12, genere tradimenti

Dopo il primo incontro con M. nel mio studio, in cui avevamo fatto l'amore in maniera così spontanea e quasi selvatica ero stata risucchiata dai sensi di colpa. Gli avevo spiegato al telefono che non ci sarebbe stata una relazione che non avrei messo a rischio la mia famiglia, che cercavo di vivere la mia vita alla luce del sole. Lui era stato incredibilmente comprensivo, accogliente, mi aveva lasciato tutta la libertà di questo mondo. " Da me avrai solo comprensione" così aveva concluso la telefonata. Ero rimasta a fumare seduta alla scrivania, con la bocca serrata è una specie di nostalgia dentro. La notte la passai insonne a rigirarmi nel letto, e sognai di averlo accanto, sognai le sue lunghe dita che mi sfiorivano le labbra, il clitoride, si insinuavano tra le natiche ne accarezzavano il solco ed esploravano anche il mio buchino. Mi eccitai così tanto che dovetti alzarmi e chiudermi in bagno per masturbarmi. Sentivo l'urgenza di toccarlo e di essere toccata, come se solo le sue mani potessero ricongiungermi al resto del mondo. La mattina prestissimo gli scrissi un messaggio, chiedendogli di vederci. Lui non se lo fece chiedere due volte. Prese la macchina e verso ora di pranzo era di nuovo seduto di fronte a me. Era bellissimo, gli ridevano gli occhi, la camicia aperta mostrava il suo petto, il collo. Le sue mani dalle dita affusolate giocavano con la penna appoggiata sulla mia scrivania. Era lui il gatto ed io il topo o viceversa? Presi a giustificarmi, avrei voluto dare un senso diverso al nostro incontro, ma ero paralizzata. Mi sentivo smarrita, quasi bruciavo, le gambe, le braccia, il ventre e il mio sesso stavano per prendere fuoco. Tentavo di non guardarlo negli occhi ma era impossibile. Lui si alzò e venne verso di me. Mi fece alzare dalla sedia e mi prese la mano. Inizió a baciarla lentamente, poi mi appoggió un suo dito sulle labbra e piano piano lo introdusse in bocca. Inizió a muoverlo avanti indietro ed io iniziai a succhiare, proprio come se gli stessi facendo un pompino. Tiro fuori il dito dalla mia bocca e mi baciò. Le sue mani intanto tirarono fuori i seni dal mio vestito. Prese a pizzicarmi i capezzoli. Ero una bambola nelle sue mani. Lasciandomi il seno scoperto mi fece sedere sulla scrivania, mi aprì la gambe e lo vidi slacciarsi i pantaloni. Il suo membro puntava verso di me, la punta era quasi violacea, era completamente turgido. Si infilò tra le mie cosce, con una mano scostò il mio perizoma, lasciando il mio sesso nudo, esposto al suo sguardo. Si avvicinò e con un colpo secco fu dentro di me. Un calore incredibile parti dal mio ventre fino alla mia testa. Per un attimo restammo fermi così, a guardarci negli occhi, nutrendoci del respiro uno dell'altro. Poi lui iniziò a muoversi, dapprima lentamente, afferrandomi le natiche e non smettendo mai di passarmi la lingua morbida sulle labbra, sui denti, solleticando la mia stessa lingua. Mi aggrappai alla sua schiena, mentre si muoveva dentro di me. Inarcai la schiena finoa sdraiarmi sulla scrivania, aprii ancora di più le gambe. Il suo membro si gonfiava dentro di me e mi procurava un piacere così grande da annullare ogni mio contatto con il reale. Continuammo così per un tempo infinito, agganciai le gambe ai suoi fianchi e il mio orgasmo esplose. Lui appoggiò il viso al mio seno e prese a succhiarmi i capezzoli. In quel momento non riuscii a credere alla mia voce quando gli dissi " vienimi dentro". Lui mi accarezzó la guancia e dopo qualche spinta più veloce, strizzandomi il seno venne dentro di me. " Amore mio " gli sentii dire con un filo di voce.

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