L'Universitaria (storia vera)

Scritto da , il 2015-09-11, genere etero

Questa è una storia vera che è accaduta un paio di mesi fa.

Ho 48 anni, intorno ai 175 centimetri di altezza, capelli brizzolati, separato e negli ultimi due anni dopo essere arrivato a 81 Kg, facendo sport e dieta sono ritornato al mio peso forma di 70 Kg.

Io lavoro come falegname e faccio parecchi tipi di lavoro. Quella settimana stavo cambiando i mobili di un appartamento, cucina, camera da letto e cabina armadio e la sostituzione di tutte le porte interne. Mi è stato detto che era abitato da studenti, di solito quando viene risistemato completamente l’appartamento gli inquilini difficilmente si fanno vedere.

Arrivo al lavoro alle 8 circa, il proprietario mi aveva dato la chiave e quindi mi accingo ad aprire, ma sento dei passi all'interno per cui invece di aprire la porta suonai il campanello e in quel mentre sentivo i passi che venivano verso la porta. L’uscio si aprì e una ragazza davvero carina e sexy mi apparve davanti con una vestaglietta trasparente che copriva il reggiseno e il perizoma io arrossì e abbassai lo sguardo quando mi presentai.

Il suo nome era Nicole, 24 anni, alta circa 165 cm, con lunghi capelli biondi, il volto simpatico, un sorriso smagliante e un corpo da infarto. Scusandomi per l’accaduto le dissi che sarei ripassato più tardi quando lei se ne fosse andata. Lei mi invitò a rimanere e ad iniziare il mio lavoro, così ho cominciato a portare i miei strumenti e materiali in appartamento e iniziai a lavorare, mentre lei si stava preparando per andare all'università.

Nella mia mente passavano strani pensieri vedendo lei girare mezza nuda per casa, ma il lavoro incombeva, così ho acceso la radio e chiuso la porta del soggiorno-cucina. Il bagno era vicino alla stanza in cui stavo lavorando, perciò non ho potuto fare a meno di sentire il rumore della doccia e lei che cantava, ancora una volta ho perso tutta la concentrazione e ho pensato che era meglio andare a bere un caffè e fumare una sigaretta al bar sottostante.

Al mio rientro lei era pronta per andare all'ateneo, era vestita con un tubino nero, scarpe nere con tacco 12 e uno scialle che copriva la scollatura.

La guardai e sorridendo le chiesi se le studenti erano tutte vestite così, lei sorrise e con un cenno della mano mi salutò.

Bene mi dissi adesso puoi iniziare a lavorare senza pensare ad altro, cosi accesi la radio ed iniziai il mio lavoro.

Erano le 13:00, il lavoro proseguiva bene, avevo la musica alta e cantavo allegramente. Non sapevo a che ora lei sarebbe tornata, fino a quando ho sentito qualcuno ridacchiare in corridoio, era lei e stava ridendo delle mie doti canore. Mi chiede se voglio un caffè, io accetto di buon grado, e dopo averlo bevuto e scambiato due parole sono ritornato al mio lavoro.

Dopo un paio d’ore sento dei passi dietro di me così abbasso la musica mi giro e woww, lei mi appare con i capelli biondi sciolti sulle spalle indossando un minuscolo prendisole rosa, sembrava fosse stato dipinto su di lei, le arrivava appena sotto il suo splendido culetto. I suoi capezzoli spingevano quel sottile velo di stoffa ed è stato facile capire che non indossava il reggiseno. Ero completamente spaesato, non sapevo che cosa dire o fare. Lei mi guardò con un sorriso e mi chiese se mi andava uno snack e una bibita gassata. Accettai volentieri e prendendo la coca sfiorai la sua mano facendole venire un brivido, tanto che questa volta fu lei ad arrossire, mi fece un sorriso e tornai al lavoro. In verità, quello che volevo fare era rimanere lì con lei e scoparla a più non posso.

Dopo poco non riuscendo a mantenere la concentrazione sul lavoro a causa della sua presenza esco dalla stanza per vedere che cosa stesse facendo, la vedo che giaceva sul divano e stava ascoltando la musica con le cuffie, aveva gli occhi chiusi e muoveva delicatamente le mani su tutto il suo corpo. Lei aveva la musica talmente alta che riuscivo a sentirla anch'io e per questo non mi sentì arrivare, io mi misi dietro di lei e osservai i suoi movimenti. La mano destra era sopra il suo seno e la sinistra era in mezzo alle cosce sotto il vestito. Io avevo un solo pensiero nella testa, e il mio cazzo era già dritto e duro. Ero in piedi dietro di lei, ma volevo avere una visuale migliore, così ho cominciato a muovermi verso l'altro lato del divano. Quando ottenni una posizione migliore, vidi che indossava un intimo bianco ed era bagnata fradicia. Lei era così eccitante che riuscivo a malapena a trattenermi.

Ad un certo punto la musica nelle sue cuffie si fermò, io allora mi si schiarii la gola per farle sapere che stavo lì in piedi a guardarla. Quando mi vide prese un cuscino del divano per coprirsi e il suo volto divenne paonazzo. Le sorrisi e la guardai negli occhi, mentre lentamente mi avvicinavo. Non sapeva cosa fare e d’istinto si scusò dicendo che di solito fa mai quelle cose con altre persone in casa, mi abbassai verso di lei e le diedi un bacio, dicendole che non si doveva scusare di niente, mi guardò e rispose al bacio.
Mi inginocchiai davanti a lei e tolsi il cuscino, lei si spinse delicatamente indietro mentre le mie labbra e le mani hanno iniziavano ad esplorare il suo corpo, a partire dai piedi fino alla sua dolce bocca, per poi tornare in giù fino alla sua dolce farfallina ancora coperta dalle mutandine inzuppate dei suoi umori.
Lei si contorceva e gemeva sempre più forte, ed io piano piano le stavo togliendo le mutandine ed il prendisole.

Aveva una bella fichetta rosa tutta depilata, ho iniziato a baciare l'interno delle cosce avvicinandomi sempre di più al paradiso e non appena le mie labbra toccarono il clitoride ebbe un orgasmo passionale accompagnato da un urlo: “Siiiiiiiii”. Le feci riprendere fiato per qualche secondo e iniziai di nuovo a leccare quella gustosa passerina vogliosa di cazzo. Dopo 20 minuti e innumerevoli orgasmi mi spinse per terra e disse: "è arrivato il mio turno di darti piacere". Indossavo una stretta t-shirt nera e pantaloni da lavoro, scese dal divano e mi tolse la maglietta, il mio cazzo stava scoppiando nei pantaloni, e lei con dolce maestria iniziò a slacciare la cintura e ad abbassare la zip, fece un salto all'indietro quando lui saltò fuori, non sono Rocco Siffredi, ma i miei 18cm belli turgidi svettavano fieri.

Lei lo fissò e mi guardò con quel viso carino dicendo: "non ne ho mai visto uno così grande" Poi appoggiò le mani per terra, ed iniziò a succhiare. Teneva il mio cazzo in bocca e lo succhiava con una maestria da porno star. Passava dal deep troath al lento leccare, sembrava che nella vita non avesse fatto altro. Ad un certo punto la fermo e le dico che voglio la sua fichetta, i suoi occhi si illuminarono e lei rapidamente si tolse da sopra di me, io piano piano la sollevai e la stesi sul divano, la baciai profondamente e puntai il mio cazzo di fronte alla sua piccola figa. Lei allargò le gambe e in un solo colpo la penetrai, con le mani mi prese i glutei affondando le unghie e mi tirò verso di sé accompagnando i miei movimenti, continuava ad incitarmi dicendomi di spingere di più.

Al quel punto la girai e la presi da dietro, e tenendola per i capelli la scopavo a più non posso e dopo un po’ di colpi iniziò a tremare tutta avendo così l’ennesimo orgasmo.

Ero ormai arrivato al limite anch'io, per cui l’ho girata, mi sono tolto il preservativo ed ho iniziato a scoparla in bocca, e dopo poco ho scaricato un enorme quantità di sperma nella sua bocca. Lei l'ha ingoiata tutta e con la sua dolce maestria ha iniziato a pulirmi tutto il cazzo con la lingua.

Quella settimana abbiamo scopato in ogni stanza dell'appartamento e ho anche preso la sua verginità anale.

E' davvero una storia vera e di gran lunga il miglior cantiere che mi sia mai capitato!!!
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