L'inatteso regalo da parte di mia sorella

Scritto da , il 2015-06-15, genere incesti

Ciao,

sono Mattia, un ragazzo di 21 anni e voglio raccontarvi un fatto molto strano che mi accadde circa cinque anni fa.
Vengo da una famiglia benestante della zona centrale di Roma. Per i figli di due genitori imprenditori è facile crescere, tra mille agi scaturenti da una vasta ricchezza.
In famiglia, oltre a me e i miei genitori, c'è una bella ragazza - mia sorella - mora, capelli liscio seta, alta 1.65 m, sedere a mandolino e un seno appena accennato, ma molto sexy.

Sembra quasi che il DNA abbia dato ad alcuni la possibilità di generare prole esclusivamente bella, intelligente e furba. Eh, sulla furbizia e l'intelligenza forse ci siamo, ma, purtroppo, nonostante i mille agi in cui sono cresciuto e nonostante non me ne freghi più di tanto perché di vantaggi ne ho già tanti, la superiorità quasi endogena dei miei non è stata abbastanza gentile con me, destinandomi una spina dorsale leggermente curva, come del resto lo è il mio pene verso il basso di 15 gradi, e un difetto ai tendini di Achille la cui correzione mi è costata la perdita di massa muscolare nei polpacci.

Non sarò un belvedere, ma per i miei soldi ho tutte le ragazze ai miei piedi. Beh, mi fa anche piacere che mi seguano ovunque, sono sempre riluttante a entrare in intimità con estranee per via del pene leggermente curvo.
Ma esattamente cinque anni fa la mia vita cambiò moltissimo.

Era il pomeriggio della vigilia di Natale.
Mi trovavo a casa, in camera mia, disteso sul letto, e su di me vi era Linda, la ragazza dei miei sogni; un culo sodo e alto, occhi verdi, chiara di pelle, capelli castano chiaro: uno spettacolo. Saltava su di me godendo della mia verga storta che le entrava e usciva e le faceva emettere urla di piacere misto a dolore, facendo sobbalzare il letto rumorosamente, approfittando del fatto che a casa non c'era nessuno, tutti fuori, chi a festeggiare dai parenti chi in qualche locale a sniffare cocaina. Completamente nuda si leccava la sua seconda di reggiseno aiutandosi con le manine ben curate, mentre mi fissava dritto negli occhi con uno sguardo da malata perversa, aumentando la mia eccitazione.
All'improvviso entra in camera mia sorella (che strano, non era fuori casa?) e senza scomporsi minimamente...
- "Il cane ha fatto pipì"? Io rimango lì teso ed eccitato dalla paura di essere scoperto con l'erezione al massimo che è dentro linda, al limite dell'eiaculazione, esplodo in un eruzione di piacere sessuale.
- "Sì, l'ho portato io prima"
- "Ok. Io sono solo tornata a prendere le carte, giochiamo al mercante in Fiera a casa di Valentina, torno stanotte".
- "Va bene". Appena annuii, mia sorella chiuse la porta senza alcuna stranezza.
Era solo una fantasia, non stavo scopando con Linda, ma mi ero così immedesimato che per un secondo credevo di essere stato beccato a letto con lei. Avevo i pantaloni abbassati e mi stavo masturbando con foga con il bracciolo per le gambe ad acqua calda di mia sorella, sotto le lenzuola grazie al cielo. Il mio pene rimase duro, poiché dopo l'eiaculazione indotta dall'entrata in camera di mia sorella non avevo continuato a sfregarlo contro le pareti del bracciolo.
Feci per togliermi di dosso le lenzuola, ma entrò di nuovo mia sorella.
- "Ehi, ma cosa stavi facendo sul letto? Sentivo un rumore forte giù." Non sapevo che dire, ma almeno ero riuscito a coprirmi in tempo.
- "Gli addominali". Lampo di genio.
- "Con il lenzuolo addosso?". Fregato.
- "Ehm... Avevo freddo". Mi guardò stranita
- "Certo che sei uno strano... Io vado... E telefona a Melania, che non ti stai facendo sentire più". Me l'ero cavata.

Le sentii scendere le scale, probabilmente si avviava verso la sua camera al secondo piano. Io ero al terzo. Lentamente mi tolsi le lenzuola di dosso, e dopo cercai di sfilarmi il bracciolo dal pene, che però era scivolato oltre il glande e, troppo stretto per l'eccitazione di cui ero vittima, non si toglieva nonostante sperma e olio lubrificassero il tutto. Feci più forte, mi faceva mala al pene curvo.
- "Ehiii, ho trovato il pupazzo che mi hai reg..." CLAP! Mia sorella era entrata, e appena estrassi il bracciolo dal pene, una considerevole quantità di sperma ancora caldo e bianco le si schiacciò sui vestiti, sul braccio destro e sulle labbra. Rimase in silenzio per cinque secondi buoni, immobile, a fissare il mio pene gonfio di sangue e che colava di sperma e olio. Fece per aprire la porta ed entrare rimanendo fissa con lo sguardo sul mio pene, poi scuoté il capo e chiuse di scatto la porta.

Subito dopo, mentre mi asciugavo con delle vecchie maglie (per evitare di uscire) la sentivo pulirsi e cambiarsi in bagno.

Mi vestii, e mi affacciai alle finestra, scorgendola entrare nella sua mercedes (lei ha 4 anni più di me dunque aveva già la patente allora) con il cellulare all'orecchio, senza la scatola del mercante in fiera che era venuta a prendere, ma anzi con una busta trasparente dentro la quale scorgevo un mucchio profilattici.

Dopo che se ne fu andata ripensai all'accaduto. Se si era imbarazzata, o se, a casa di Valentina avrebbe fatto un'orgia con i rispettivi fidanzati e sua sorella, non biasimandomi dunque visto che lei con delle incestuose poteva scoparci da un momento all'altro.
Pensavo che forse non era così tragica anche per un altro motivo: anche io avevo sorpreso mia sorella a fare la sporcacciona in casa. Certo, non con un bracciolo né con nessun altro arnese. Era con il suo fidanzato nella nostra cucina. Era estate e io, dormendo con la porta aperta, uscendo dalla mia stanza non feci alcun rumore e, entrato in soggiorno, li beccai, senza farmi accorgere, completamente nudi; il fidanzato che, tenendosi per le braccia di quella cagna, spingeva col bacino dentro il culo di mia sorella ed estraendo ogni tanto una quindicina di centimetri (oltre 5 cm in meno di me) di minchia che si faceva lubrificare accuratamente dalla puttana in calore che bevve tutto in un solo sorso una volta finito.

Trovato il coraggio necessario uscii dalla mia cameretta per andare a lavare il bracciolo e le mie parti basse. Sentii, mentre mi avviavo, il cellulare squillarmi nella tasca. Lo estrassi e vidi che era un messaggio da parte di Melania - la ragazza con cui uscivo da due mesi - che scriveva: Auguri amore. Mi manchi tanto. Fatti sentire

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