I limiti dell'appartenenza

Scritto da , il 2015-03-16, genere bondage

“Devi dimostrarmelo di voler essere veramente mio”

“Sì, lo voglio”

“Allora devi procurarmi delle corde di canapa, resistenti e ben lubrificate, perché per fare certi passaggi ho bisogno che scorrano sulla tua pelle e si adattino bene al tuo corpo”

“Per quanto tempo mi terrai legato?”

“Ti terrò legato finché ne avrò voglia”

“E domani?”

“Potrei decidere si slegarti e di tenerti qui con me, oppure di lasciarti libero”

“Ma io non voglio essere libero”

“Non hai detto che volevi essere mio?”

“Sì ma voglio essere tuo per sempre”

“Se vuoi essere mio è ovvio che deciderò io cosa fare di te”

“Anche tu sarai solo mia?”

”Ragiona: io non posso essere tua. Se quello che è tuo è mio, allora quand'anche io decidessi di essere tua in verità resterei solo mia. Non c’è nessuna uguaglianza nell’appartenenza”.


Siamo alla costante ricerca di qualcuno a cui appartenere totalmente, pur sapendo che anche l’amore più generoso e estremo resterà condizionato ai nostri bisogni e desideri.

Eppure ci piace vivere nell’illusione che non sia così, nell’illusione che potremo, un giorno, veramente appartenere a qualcun altro. L’altro è la possibilità che ci diamo per conoscere ciò che vorremmo essere ma che ancora non siamo, per vivere le mille vite che non abbiamo vissuto.

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