In balia dell'albanese

Scritto da , il 2014-03-30, genere dominazione

Accidenti sapevo che alla fine il video poker mi avrebbe portato alla rovina e quando mi resi conto che dei cinquemila euro che avevo me ne erano rimaste pochissime centinaia mi sentì il mondo cascare addosso

L'ebrezza del gioco d'azzardo mi aveva offuscato la mente..... e mancavano poche ore all'incontro con lo strozzino che mi aveva prestato la somma per la restituzione.

Sapevo che stavo andando incontro ad un pestaggio sicuro.... mi rendevo conto non avendo la somma le cose si sarebbero male e la mia unica speranza era che lui potesse dilazionarmi il prestito. L'appuntamento era nella pineta vicino al ristorante di “Gigi er Matto”.

La vecchia panda di mia madre arrivò all'appuntamento sbuffando con il cuore in gola e una forte tremarella vidi la figura enorme del' albanese.
Scesi dall'auto e la prima domanda che mi rivolse fu:
“Hai portato la grana”

“No!!!! non l'ho.... bisogna che tu mi dia un poco di tempo scusami ma...... “
Non feci tempo a finire la frase che i suoi scagnozzi mi bloccarono le braccia... l'unica cosa che ricordo fu una “tramvata” in volto, poi una serie infinita di colpi investirono il mio corpo tutte le ossa mi dolevano e mi trovai a terra sanguinante.
Senza tanta grazia mi sollevarono obbligandomi a guardare in faccia il mio interlocutore.
L'albanese si avvicinò e con estrema calma disse:
“Allora come la mettiamo fighetta”

Accennai ad una scusa ridicola....che lo fece sorridere.
“Ascolta dei tuoi problemi non me ne frega un cazzo....sei ancora giovane hai diciotto anni e non mi va di stenderti....credimi ti faccio un favore a non farti crepare, ti do un altra occasione, chiedi i soldi a chi ti pare a tua madre, a tuo zio, a tua nonna, ma voglio i mie soldi hai capito.... altrimenti......
Per un attimo interruppe il discorso per poi riprenderlo con uno sguardo interrogativo.

“Ma tua Madre non è per caso quella biondina che fa la parrucchiera in via dell'Olmo.... Ma si!!!! tua madre e quella figa con la coda di cavallo...sai che tua mamma mi ha fatto sempre tirare il cazzo...e quella puttanella non mi ha mai cagato”

La rabbia per le sue parole mi diedero il coraggio di rispondergli.

“Lei non c'entra, sono io che ho fatto la stronzata di chiederti il prestito lei lasciala stare”
“E no!!! fighetta.... se non mi dai indietro la somma che ti ho prestato credo proprio che farò la festa a quella troietta di tua madre”

Ridendo sali in auto ricordandomi che avevo a disposizione ancora due giorni altrimenti...facendo un gesto che lasciava intendere che le mie ore erano contate.

I giorni seguenti per me furono un vero supplizio.
Non sapevo come disimpegnarmi da quella situazione i soldi non li avevo e sapevo che quell'energumeno avrebbe mantenuto la sua promessa di rifarsi sulla mia famiglia.

Presi una drastica decisione avrei raccontato tutto alla mia madre.

Quando alla sera lei tornò dal negozio, pur sapendo che tutta la storia l'avrebbe mandata in confusione presi coraggio e le raccontai tutto.

La sua reazione fu un durissima e la sua arrabbiatura raggiunse punte di estrema crudezza con frasi irriguardose dove la parola più dolce era “cretino”... ma poi alla fine come sempre l'amore materno ebbe il sopravvento e con rassegnazione disse:
“Va bene domani mattina preleviamo la somma echiudiamo il conto”

La mattina seguente andammo in banca dove mia madre prelevò la somma ponendomi come condizione essenziale la sua presenza all'appuntamento non sapendo del pericolo a cui andava incontro.

La scongiurai più volte di lasciarmi andare da solo ma lei non ne volle sapere, sapevo che questa soluzione l'avrebbe esposta al pericolo delle minacce fatte dall'energumeno.

Sebbene le mie parole non avessero avuto sul momento l'effetto desiderato nel volto di mia madre sorse qualche piccolo dubbio, forse le mie insistenze e le mie allusioni l'avevano messa in allarme ne ebbi la certezza quando disse:

“Sarebbe meglio avvertire la polizia, tu cosa ne pensi....“
“No mamma sarebbe meglio che tu tornassi a casa”fu la mia risposta.

E mentre il dialogo volgeva alla conclusione da me voluta con il convincimento a lasciarmi andare da solo...girai l'autovettura con l'intento di riportarla a casa.

La carreggiata era stretta e dopo una faticosa manovra mi diressi verso l'ingresso della pineta, quando improvvisamente mi ritrovai muso contro muso con l'auto dell'albanese.

Dissi a mia madre “Tu mamma stai qui e non ti muovere”.

Scesi dall'auto nello stesso istante in cui l'Albanese apri la portiera della sua vettura.
“Hai portato i soldi?”
“Si li ho con me..... cinquemila... più mille per gli interessi”
“Mmmm.... erano cinquemila più gli interessi due giorni fa..... ora sono cinquemila più mille ed altri cinquecento per i due giorni che ti ho concesso...”
“ Cazzo.....Cinquecento per due giorni....ma stai scherzando?”
“No!!!! cara fighetta... cinquecento oppure.... tu non vuoi che dia una ripassatina a tua mamma vero?.....”
“Senti ti ho già detto lei devi lasciarla fuori altrimenti....”
“Altrimenti cosa fighetta..... hahaha”

La situazione stava prendendo una brutta piega e quando i suoi uomini scesero dal mezzo mi resi conto che volente o nolente l'obiettivo principale per loro non erano i soldi ma mia madre.

Velocemente mi diressi verso la panda....mi chiusi dentro, mia madre avendo capito la situazione bloccò le portiere e cercò di mettere in moto l'auto.... ma non fece in tempo il lunotto anteriore si frantumò in centinaia pezzi con un rumore sordo e cupo.

Il resto si svolse rapidamente.....una gragnola di colpi si riversarono su di me, e mentre venivo trascinato fuori dall'auto vidi mia madre sollevata di peso e portata dove la vegetazione era più fitta.
La ribellione di mia madre suscitò in loro un eccitazione enorme e io fui costretto ad assistere allo scempio che si stava verificando.

Come da un copione di un film di Kubrik in due la bloccarono, mentre l'albanese in piedi sopra di lei la fissava con aria di piacere e soddisfazione:
“Ti ricordi di me Luana, ti chiami cosi vero?”
“Ci siamo visti diverse volte al bar di Mario... ma tu sei troppo signora per cagarmi.. hahahaha”
Negli occhi di mia madre si poteva vedeva il terrore.
“Cosa vuoi da noi ? Ti abbiamo portato i soldi, cos'altro vuoi?
Lui la guardò con sensualità e le disse.
“Non te lo immagini troia”
Mia madre con voce sibilante sussurrò
“Sei un lurido maiale”
“Ma dai troia, non fare la santarellina... sei una puttana anche tu come lo sono tutte le donne”

Il bastardo si chinò raccolse un bastone da terra e sfiorò con il pezzo di legno le caviglie di mia madre facendolo scorrere lungo le gambe fino ad arrivare al bordo della gonna.
Pian piano sollevò il bordo dell'indumento di jeans scoprendo prima le cosce... poi il bacino fino ad arrivare alla vita, lasciando in bella vista il suo inguine coperto dalle mutandine e dall'impalpabile nylon dei collant, incurante del pianto di mia madre si rivolse verso me.

“Ehi fighetta hai visto che bello spettacolo è tua madre sotto la sottana, se fai il buono poi te la faccio chiavare hahahaha”.

La sua risata sgangherata oltre che offensiva, era un avvertimento da non sottovalutare la perversione di quell'uomo non conosceva limiti... a detta di chi lo conosceva bene il suo divertimento più grande era quello di fare sesso con le persone della sua famiglia nessuna esclusa.

Il pianto di mia madre diventò singhiozzante, la paura di essere violentata si trasformò in certezza quando l'uomo chinò su di lei le stracciò i vestiti lasciandola solo con la biancheria intima.....in quel momento le sue urla diventarono disperate.

L'albanese annusò l'inguine di mia madre ancora coperto dagli slip, poi con lussuria rivolto verso me disse.
“Mmmmmm.... ha un odore meraviglioso la tua mammina tra le gambe, il profumo di figa e di piscio che impregna le sue mutandine mi eccita"

“Smettila...lasciala stare disgraziato” gli urlai con tutto il fiato che avevo in gola.

Di tutta risposta lui lacerò con violenza la stoffa che ancora divideva la sua bocca dalla candida pelle di mia madre e grugnendo cominciò a leccarle la passera.

Lei dimenava il corpo spostandosi con il bacino a destra e a sinistra per evitare il suo contatto ma alla lunga lui ebbe la meglio e dopo averla contaminata, leccata e morsicata in tutto il corpo, sorrise ai suoi scagnozzi i quali ammiccarono pregustavano già quando sarebbe stato il loro turno.

Assistetti alla scena della violenza prima con rabbia poi con rassegnazione, le mani dell'albanese violarono il culo di mia madre... le dita penetrarono nello sfintere e lo profanò in profondità..... poi solcarono le grandi labbra della figa, penetrando con mezza mano nel canale vaginale allargando l'alvo vaginale smisuratamente ed incurante delle urla di dolore di mia madre, rivolto verso me disse.
"Stronzetto guarda il buco da dove sei uscito tu"

Con le labbra baciò la bionda peluria del inguine sbavandoci sopra la sua determinazione nel possederla si rivelò in tutta la sua crudezza quando le allargò le cosce e puntò il suo grosso cazzo all'ingresso della figa di mia madre cominciò a spingere forte e con cattiveria urlando frasi sconce al suo indirizzo... a quel punto mia madre si arrese non ostacolò più la violenza aspettando che tutto finisse il più velocemente possibile, continuò a piangere e a pronunciare frasi tipo "Che tu sia maledetto porco" Ma lui come impazzito da questo suo comportamento si eccitò maggiormente e la penetrò ancora più in profondità conficcandole il pene dentro la vagina fino alla radice... non gli sembrava vero di scoparsi una bella donna e farle tutto quello che voleva senza essere disturbato....il calore della figa di mia madre e il suo corpo cosi indifeso e vulnerabile l'eccitò al punto che prese a pomparla con carnalità, sentendo avvicinarsi l'eiaculazione le sollevò le gambe sulle spalle per meglio agevolare la penetrazione.
Lei non lo guardava teneva la testa girata da un lato, e pochi istanti dopo sentii il rantolo dell'orgasmo dell'albanese... forte violento, spasmodico le sborrò dentro l'utero e si accasciò su di lei senza dire una parola...

Mia madre distesa sull'erba in una posizione grottesca sembrava una bambola di pezza senza vita....il suo pianto sommesso, consapevole della violenza subita non le permetteva pudore.... le sue gambe spalancate lasciavano vedere un rivolo di sperma che fuoriusciva dalla figa per poi depositarsi colando sul prato.... le successive violenze subite da parte degli altri ormai la esulava da ogni reazione accettando senza alcuna remora quello che le veniva fatto.

Quando tutto pensavo fosse terminato il bastardo si avvicino a me e brandendo le sue mutandine.

“Dai stronzetto senti l'odore della passera di tua madre, con forza appoggiò il mio naso sul cavallo degli slip stracciati ed ormai inservibili...costringendomi ad annusare.... inizialmente resistetti a questa provocazione poi l'odore pungente del sesso di mia madre mi eccitò..... fu la questione di un attimo ma fu sufficiente affinché l'albanese se ne accorgesse.

Prendendomi per un braccio mi trascino vicino a lei mi ordinò di spogliarmi.... controvoglia eseguì il suo ordine ma al successivo ovvero quello di leccarle il seno mi rifiutai.

L'improvvisa comparsa di una pistola mi fece cambiare rapidamente idea.
Mia mamma mi guardo e con gli occhi gonfi di lacrime disse.
“Luca non contraddirlo questo è pazzo”
“Mamma ma non hai capito cosa lui vuole che io faccia?”
“Si Luca ho capito benissimo, ma a questo punto che senso ha!!!”

Le chiesi scusa per la terribile situazione in cui l'avevo cacciata e l'accarezzai.
Con delicatezza le baciai il seno arrossato e coperto dai lividi e dai succhiotti fatti dagli altri.

La successiva richiesta di avere un rapporto sessuale con mia madre con il conseguente ordine alla mia genitrice di eccitare il mio pene mi giunse come un pugno allo stomaco.

Lei prese in bocca il mio cazzo e cominciò a stimolarlo mi vergognai quando succhiandomi i testicoli mi chiese “scusa”, guardai per un attimo il suo volto era teso e nervoso indubbiamente nonostante tutte le umiliazioni subite nell'ultima ora, il rapporto con me le risultava molto più difficile.

La manipolazione del mio pene sebbene fatto da mia madre ebbe il suo effetto.
Ad un certo momento mi trovai in piena erezione e fra i commenti dei bastardi, mi fu ordinato di posizionarmi fra le sue gambe, lei meccanicamente prese il mio cazzo con la mano e lo portò all'imboccatura della vagina con delicatezza le entrai dentro la pancia, la sensazione fu strana, il disagio e il piacere vergognoso di scopare mia madre si presentò inatteso e imprevisto... mi ritrovai a pompare dentro la sua figa con vigore e voluttà...mia mamma prima impassibile ad un certo punto si lasciò andare... ed emise qualche gemito di piacere.... l'evolversi della situazione non passò inosservata ai nostri spettatori al punto che alcuni si eccitarono e si masturbarono.
Quando dopo poco riempii la pancia della mia genitrice di sperma i maiali presenti apprezzarono lo spettacolo applaudendoci.

Quando tutto fu finito l'albanese si avvicinò a me e ridendo disse.
“Ecco fighetta ora si che siamo alla pari... ti saluto stronzetto e ringrazia tua mammina con tutta la sborra che le le abbiamo messo dentro chissà che fra nove mesi tu non abbia un fratellino“

Sono passati sette mesi .. la nostra vita e cambiata si è allargata.... nel senso che ora mia madre ha la pancia.... la violenza subita l'ha lasciata incinta lei non ha voluto abortire e ha deciso di tenersi il nascituro che porta in grembo.
Non ha denunciato il suo violentatore e dopo tutto è risultata la cosa migliore il bastardo è finito dentro per altre cose e rimarrà in galera per un lungo tempo questo ha permesso a mia madre di evitare le beghe e le vergogne di un processo che alla fine le si sarebbe ritorto contro noi scoprendo verità che per pudore e necessità e sempre meglio tenere nascoste....

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