In bici

di
genere
gay

IN BICI
In giro da ciclisti siamo tutti attillati. Le palle ci sudano e il sedere si macera sul sellino. Ho incontrato uno che mi ha detto di preferire la fica ma che ha dei periodi in cui cerca il culo del maschio. Abbiamo pedalato insieme in salita dentro un boschetto e in uno spiazzo isolato ci siamo seduti fra l'erba a riprendere fiato. Non aveva restare vestiti meglio fare bucato e stare a corpo nudo. Che uccello da toro che aveva. Si è ingrossato e si è allungato, dal niente che era, a vista d'occhio.
-”Lo vedi che effetto mi fa essere qui con te?”
Ci siamo baciati come porcelli. Gliel'ho preso in mano e maneggiato un po'. Non ce la faceva più. Mi ha girato a braccia alzate contro un muretto e ci ha dato dentro da
energumeno. Urlava lui, urlavo io. Siamo venuti. Ci siamo puliti con delle foglie tornando nelle nostre tenute atletiche. Abbiamo pedalato ancora per tutta la mattinata sudando come bestie. All'ultima sosta l'ho leccato dal collo in giù e come è risorto a canna me lo ha stampato ancora in quel posto prima di farmelo guizzare in faccia, facendomi strabuzzare a bocca aperta. Ci ha fatto irruzione in pompa magna, basculando gli ultimi colpi della sua eccitazione prima dello schizzo.
-”Volevo dartene un assaggio”.
Ho inghiottito tutto a risucchio. Ogni tanto ci si trova ancora e va a finire sempre nello stesso modo. Mi dice che fra tanti buchi anche di femmine il mio, forse perché frollato dallo sport, risponde ultrabene. Senza contare che fra uomini non prova imbarazzi e nemmeno limiti che non possa superare senza la scocciatura di chiedere il permesso.
scritto il
2025-12-07
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