Un randello xxl
di
Spidey93
genere
gay
A quei tempi usavo molto Romeo, ci combinavo poco ma era divertente, allora potevi cercare e chattare in tutto il mondo, ora non mi pare ma non la uso più, avevi anche l'elenco per nazioni, potevi guardare chi c'era in Germania o negli States, io in tutta tranquillità chattavo con due stalloni superfighi di Belgrado, foto sempre in mimetica e uccelli minacciosi che dicevano che avevo un culo da stupro. In rete si esagera sempre.
Come in tutte le app gay il novantacinque per cento è passivo, preferibilmente passivo o versatile. Faccio la mia solita ricerca per filtri, cerco bisex, over 30, solo attivo, xl xxl e mi lucido gli occhi con le foto di bei pacchi, lontani da due e milletrecento chilometri. Preferisco i bisex anche se naturalmente non ho nulla contro i gay, ma cerco sesso e non relazioni, cazzi in culo e non bacetti. E metto over trenta perché con quelli più grandi mi sento più troia.
Vedo che è in linea HolewrekerXXL, un profilo che è il sogno dei froci, otto foto pazzesche del suo pacco gonfio, in tre il cazzo duro si indovina bene sotto i boxer, una bestia che sembra un fotomontaggio. Sicuramente un fake che vuole eccitare i froci ma vedo che ha un sacco di amici, sembrerebbe reale. Ha messo 42 anni. Non è lontano, da tre settimane gli metto cuoricini alle foto, gli mando impronte e ciao con le mie foto. Mai una risposta. Nel profilo ha messo che cerca over venticinque. Oggi è in linea, quel cazzo mi fa bagnare, riprovo.
'Sei maggiorenne?'
'Sì 21.'
'Non sembri.'
'Giuro.'
'Hai la patente?'
'Sì. Cerchi oggi?'
'Non cerco principessine checche.'
Voglio mandarlo fanculo, ma ci sta, gli stronzi sono quelli che voglio.
Gli mando una foto in costume per far vedere che non sono checca come dice, faccio un po' di nuoto e palestra, sono maschietto quanto basta e ho anche un bel pacco.
'Hai anche il culo liscio?'
Cazzo! Gliene mando cinque di foto culo nudo.
'Complimenti jai gran bel culetto liscio.'
'Grazie interesso?'
Per risposta mi arriva un cazzo che sembra un braccio! Lo fisso col nodo allo stomaco. Lo tiene ritto con una mano sotto le palle, di fianco tiene una bomboletta di schiuma da barba. Da non crederci , un palo e i due coglioni sotto sono da toro.
'Ti piace?'
'Fa paura amico.'
'Basta usare la cremina.'
Gli mando faccine che ridono.
'Decidi tu. Io scopo solo bb, sono sano certif. e non vengo.'
'Non vieni come??'
'Solo se mi sego io. Niente baci, scopo culo minimo un'ora.'
Ho la testa rintronata, cerco d'immaginarmi come può essere quel palo in culo. Mai presi così, forse uno. Gli mando il numero.
Può alle cinque, ho un'ora, sono a casa solo e in bagno mi faccio un lavaggio ben fatto. Sono nudo, mi giro davanti allo specchio e cerco di guardarmi il culo, lo alzo e tendo le chiappe, lo voglio eccitare. Ha detto che un gran bel culetto. Lui ha un cazzo da paura. M'infilo le dita.
Prendo l'auto di mamma, sono nervoso, sto andando da uno spaccaculi, sto facendo una cazzata. Parcheggio all'inizio della via, ho imparato a lasciare il portafoglio in auto. Cammino duecento metri, è una vecchia palazzina, lo chiamo, ascensore quarto piano. È l'ultimo, c'è una sola porta sul pianerottolo. Mi apre, non lo guardo in viso, è in boxer di tela quadrettati, i cazzo gli esce dal gambale. Mi tira dentro poggiandomi la mano dietro al collo.
Chiude tre mandate. Non è molto più alto di me ma è grosso, torso nudo, peloso con una pancia dura. 'Fammi vedere.'
Mi tira in avanti, mi fa piegare e mi abbassa i pantaloni della tuta. Ho la testa schiacciata contro il suo fianco, cinque centimetri dal suo randello, profuma di doccia schiuma, per fortuna è un tipo pulito, intanto mi massaggia e allarga le chiappe nude e si piega su di me per vedermi il culo dietro. Dito in culo e mi accendo come cagna, strofino il viso sul randello.
Mi rialza, 'Sono sei giorni che non vengo,' e mi spinge in corridoio, chiude una porta che si vede il suo letto e mi fa entrare in quella di fronte. Una cameretta vuota, solo un lettino e un mobile bianco da bagno contro la parete . Sul lettino c'è stesa una cerata da cucina con arance e limoni. Va al lettore sul mobile e mette un cd. 'Ti piacciono i Metallica?... The blak album, dura 63 minuti.' Parte la chitarra di Kirk Hammett. È Enter Sandman.
Regola il volume e mi si piazza di fronte. Mi sfila la maglia, sfiora la pelle nuda, 'Non sei proprio male, ragazzo.' e mi mette in mano un barattolo di crema. 'Ungilo bene.'
Mi abbasso che sì è già tolto da solo i boxer di tela. Un cazzo che non sembra nemmeno un cazzo, è duro e rigido ma gli pende ritto. Ha la cappella circoncisa, piccola ma più grossa della mia, il cazzo sembra un mattarello, roba morta. Faccio per prenderlo ma mi tira indietro la testa. 'No, non mi va, solo culo.'
Glielo ungo due mani, lo tengo sollevato pesante, duro come un randello ma è caldo. Stringo e mi sembra di sentir pulsare. Una bestia di cazzo, glielo lucido come un pesce, le mani scivolano. Con una mano gli massaggio i coglioni da toro, peli duri, questo gli piace, il cazzo vibra.
'Okay, basta così.'
Mi alzo, piego un poco la schiena, le mani sul mobiletto bianco, spingo in fuori il culo e mi ci ficca due dita unte. Sono eccitato ma l'uccello mi pende semimoscio spaventato. Sto per prendere quella clava in culo.
Ci punta la cappella, uh, mi apro subito, entra facile, si ferma, me la fa sentire, gliela bacio col buco del culo, spinge, uh uh, piano amico. Torna indietro e rificca, uhuu, piano piano, torna indietro e me lo rificca, whoouuh. Mi sento aprire e riempire, con la mano dietro gli tocco il fianco, lo fermo un istante e lo faccio continuare, mi scopa piano e corto, mi rilasso più che posso, ogni volta un pezzo più dentro. Aahhh, una fitta, piano!, aspetta è troppo grosso. Scivola indietro che godo da paura, sfila fino alla cappella, gliela bacio col buco del culo e mi riscivola dentro che vado in panico, ho la schiena paralizzata, lo sento tutto dentro, uuuhh.
Voglio toccargli i coglioni, spingo indietro il braccio e mi trovo in mano mezzo cazzo ancora fuori. Mi spavento. Spinge tutto. No no! Ahi, fermo, uh, uh uh. Piano, non... whowww.
Sgocciolo piscia sulle cosce. Mai successo.
Stiamo fermi dieci secondi, mi abbraccia in vita, mi tira contro. Il cazzo è un palo su per il culo, mi riempie tutto, lo sento premere contro lo stomaco e i polmoni, mi allarga le chiappe. Figa, esiste davvero il paradiso delle cagne! Sono in piena beatitudine da frocio ma so che mi aspetta l'inferno, questo adesso mi scopa.
E mi scopa.
Mi fa il culo in piedi, senza fine, mi distrugge. Mi mette seduto sul mobile bianco, mi scopa ancora, le gambe prima attorno al bacino, poi sulle sue spalle, con le mani cerco di fermarlo, di calmarlo, di attutire i colpi. Riesco a godere, ora mi scivola facile. Sul lettino invece mi bastona con tutto il peso, mi schianta steso sulla mia schiena, me la rompe e poi si mette di traverso e mi sfonda solo il culo. Non mi tocca, mi artiglia solo le natiche, gli interessa solo il culo.
Sborro sulla cerata senza toccarmi, godo piangendo, quando si ferma gli faccia pompe di culo, twerko e mi scopo da solo, ma poi non ho più forze e mi scopa lui. Piango e rido di venire, devo eccitarlo per farlo venire, gli dico che sono la sua cagna, di sborrarmi in culo, lo prego, muovo il culo. Lui non una parola, me lo aveva detto, scopa il culo è basta.
Quando cambia posizione mi spavento, ho il culo che è una caverna che quasi non lo sento quando me lo rificca. Invece lo sento, cazzo se lo sento!
Basta, non ce la faccio più. Si sfila e si sega furioso davanti al mio viso. Attendo ansimando, io sono fradicio ma anche lui è sudato. Finalmente mi schizza sul viso, m'aspettavo un gavettone di sborra ma è comunque una sborrata che mi fa far pace col mondo. È finita e sento il culo che mi si richiude lentamente.
Spegne il lettore, interrompe My Friend of Misery. 'Peccato, mancava poco.'
I duecento metri fino al parcheggio me li faccio che me lo sento ancora in culo. Mi siedo su crampi e bruciori, ho dolori profondi fino allo stomaco. L'auto è di muso contro un muro, non passa nessuno, kleenex e mi sego sotto la tuta.
Mi chiama tutti i sabati. Il tizio incula solo di sabato.
'Anche no, amico.'
'Hai un culo spettacolare, non mi sego da una settimana, devo fottere.'
'Mi spiace, non ci sono.'
Minchia, ha un cazzo da paura ma lui ha meno empatia di un vibratore.
Sto andando all'aperitivo con tre amiche. Chiamo Cinzia. 'No, non posso venire, dillo alle altre, scusatemi.'
'Sei uno stronzo, Luca, un bidonaro di merda, ma divertiti ahah!'
Per critiche suggerimenti e collaborazioni
milano3687@proton.me
Come in tutte le app gay il novantacinque per cento è passivo, preferibilmente passivo o versatile. Faccio la mia solita ricerca per filtri, cerco bisex, over 30, solo attivo, xl xxl e mi lucido gli occhi con le foto di bei pacchi, lontani da due e milletrecento chilometri. Preferisco i bisex anche se naturalmente non ho nulla contro i gay, ma cerco sesso e non relazioni, cazzi in culo e non bacetti. E metto over trenta perché con quelli più grandi mi sento più troia.
Vedo che è in linea HolewrekerXXL, un profilo che è il sogno dei froci, otto foto pazzesche del suo pacco gonfio, in tre il cazzo duro si indovina bene sotto i boxer, una bestia che sembra un fotomontaggio. Sicuramente un fake che vuole eccitare i froci ma vedo che ha un sacco di amici, sembrerebbe reale. Ha messo 42 anni. Non è lontano, da tre settimane gli metto cuoricini alle foto, gli mando impronte e ciao con le mie foto. Mai una risposta. Nel profilo ha messo che cerca over venticinque. Oggi è in linea, quel cazzo mi fa bagnare, riprovo.
'Sei maggiorenne?'
'Sì 21.'
'Non sembri.'
'Giuro.'
'Hai la patente?'
'Sì. Cerchi oggi?'
'Non cerco principessine checche.'
Voglio mandarlo fanculo, ma ci sta, gli stronzi sono quelli che voglio.
Gli mando una foto in costume per far vedere che non sono checca come dice, faccio un po' di nuoto e palestra, sono maschietto quanto basta e ho anche un bel pacco.
'Hai anche il culo liscio?'
Cazzo! Gliene mando cinque di foto culo nudo.
'Complimenti jai gran bel culetto liscio.'
'Grazie interesso?'
Per risposta mi arriva un cazzo che sembra un braccio! Lo fisso col nodo allo stomaco. Lo tiene ritto con una mano sotto le palle, di fianco tiene una bomboletta di schiuma da barba. Da non crederci , un palo e i due coglioni sotto sono da toro.
'Ti piace?'
'Fa paura amico.'
'Basta usare la cremina.'
Gli mando faccine che ridono.
'Decidi tu. Io scopo solo bb, sono sano certif. e non vengo.'
'Non vieni come??'
'Solo se mi sego io. Niente baci, scopo culo minimo un'ora.'
Ho la testa rintronata, cerco d'immaginarmi come può essere quel palo in culo. Mai presi così, forse uno. Gli mando il numero.
Può alle cinque, ho un'ora, sono a casa solo e in bagno mi faccio un lavaggio ben fatto. Sono nudo, mi giro davanti allo specchio e cerco di guardarmi il culo, lo alzo e tendo le chiappe, lo voglio eccitare. Ha detto che un gran bel culetto. Lui ha un cazzo da paura. M'infilo le dita.
Prendo l'auto di mamma, sono nervoso, sto andando da uno spaccaculi, sto facendo una cazzata. Parcheggio all'inizio della via, ho imparato a lasciare il portafoglio in auto. Cammino duecento metri, è una vecchia palazzina, lo chiamo, ascensore quarto piano. È l'ultimo, c'è una sola porta sul pianerottolo. Mi apre, non lo guardo in viso, è in boxer di tela quadrettati, i cazzo gli esce dal gambale. Mi tira dentro poggiandomi la mano dietro al collo.
Chiude tre mandate. Non è molto più alto di me ma è grosso, torso nudo, peloso con una pancia dura. 'Fammi vedere.'
Mi tira in avanti, mi fa piegare e mi abbassa i pantaloni della tuta. Ho la testa schiacciata contro il suo fianco, cinque centimetri dal suo randello, profuma di doccia schiuma, per fortuna è un tipo pulito, intanto mi massaggia e allarga le chiappe nude e si piega su di me per vedermi il culo dietro. Dito in culo e mi accendo come cagna, strofino il viso sul randello.
Mi rialza, 'Sono sei giorni che non vengo,' e mi spinge in corridoio, chiude una porta che si vede il suo letto e mi fa entrare in quella di fronte. Una cameretta vuota, solo un lettino e un mobile bianco da bagno contro la parete . Sul lettino c'è stesa una cerata da cucina con arance e limoni. Va al lettore sul mobile e mette un cd. 'Ti piacciono i Metallica?... The blak album, dura 63 minuti.' Parte la chitarra di Kirk Hammett. È Enter Sandman.
Regola il volume e mi si piazza di fronte. Mi sfila la maglia, sfiora la pelle nuda, 'Non sei proprio male, ragazzo.' e mi mette in mano un barattolo di crema. 'Ungilo bene.'
Mi abbasso che sì è già tolto da solo i boxer di tela. Un cazzo che non sembra nemmeno un cazzo, è duro e rigido ma gli pende ritto. Ha la cappella circoncisa, piccola ma più grossa della mia, il cazzo sembra un mattarello, roba morta. Faccio per prenderlo ma mi tira indietro la testa. 'No, non mi va, solo culo.'
Glielo ungo due mani, lo tengo sollevato pesante, duro come un randello ma è caldo. Stringo e mi sembra di sentir pulsare. Una bestia di cazzo, glielo lucido come un pesce, le mani scivolano. Con una mano gli massaggio i coglioni da toro, peli duri, questo gli piace, il cazzo vibra.
'Okay, basta così.'
Mi alzo, piego un poco la schiena, le mani sul mobiletto bianco, spingo in fuori il culo e mi ci ficca due dita unte. Sono eccitato ma l'uccello mi pende semimoscio spaventato. Sto per prendere quella clava in culo.
Ci punta la cappella, uh, mi apro subito, entra facile, si ferma, me la fa sentire, gliela bacio col buco del culo, spinge, uh uh, piano amico. Torna indietro e rificca, uhuu, piano piano, torna indietro e me lo rificca, whoouuh. Mi sento aprire e riempire, con la mano dietro gli tocco il fianco, lo fermo un istante e lo faccio continuare, mi scopa piano e corto, mi rilasso più che posso, ogni volta un pezzo più dentro. Aahhh, una fitta, piano!, aspetta è troppo grosso. Scivola indietro che godo da paura, sfila fino alla cappella, gliela bacio col buco del culo e mi riscivola dentro che vado in panico, ho la schiena paralizzata, lo sento tutto dentro, uuuhh.
Voglio toccargli i coglioni, spingo indietro il braccio e mi trovo in mano mezzo cazzo ancora fuori. Mi spavento. Spinge tutto. No no! Ahi, fermo, uh, uh uh. Piano, non... whowww.
Sgocciolo piscia sulle cosce. Mai successo.
Stiamo fermi dieci secondi, mi abbraccia in vita, mi tira contro. Il cazzo è un palo su per il culo, mi riempie tutto, lo sento premere contro lo stomaco e i polmoni, mi allarga le chiappe. Figa, esiste davvero il paradiso delle cagne! Sono in piena beatitudine da frocio ma so che mi aspetta l'inferno, questo adesso mi scopa.
E mi scopa.
Mi fa il culo in piedi, senza fine, mi distrugge. Mi mette seduto sul mobile bianco, mi scopa ancora, le gambe prima attorno al bacino, poi sulle sue spalle, con le mani cerco di fermarlo, di calmarlo, di attutire i colpi. Riesco a godere, ora mi scivola facile. Sul lettino invece mi bastona con tutto il peso, mi schianta steso sulla mia schiena, me la rompe e poi si mette di traverso e mi sfonda solo il culo. Non mi tocca, mi artiglia solo le natiche, gli interessa solo il culo.
Sborro sulla cerata senza toccarmi, godo piangendo, quando si ferma gli faccia pompe di culo, twerko e mi scopo da solo, ma poi non ho più forze e mi scopa lui. Piango e rido di venire, devo eccitarlo per farlo venire, gli dico che sono la sua cagna, di sborrarmi in culo, lo prego, muovo il culo. Lui non una parola, me lo aveva detto, scopa il culo è basta.
Quando cambia posizione mi spavento, ho il culo che è una caverna che quasi non lo sento quando me lo rificca. Invece lo sento, cazzo se lo sento!
Basta, non ce la faccio più. Si sfila e si sega furioso davanti al mio viso. Attendo ansimando, io sono fradicio ma anche lui è sudato. Finalmente mi schizza sul viso, m'aspettavo un gavettone di sborra ma è comunque una sborrata che mi fa far pace col mondo. È finita e sento il culo che mi si richiude lentamente.
Spegne il lettore, interrompe My Friend of Misery. 'Peccato, mancava poco.'
I duecento metri fino al parcheggio me li faccio che me lo sento ancora in culo. Mi siedo su crampi e bruciori, ho dolori profondi fino allo stomaco. L'auto è di muso contro un muro, non passa nessuno, kleenex e mi sego sotto la tuta.
Mi chiama tutti i sabati. Il tizio incula solo di sabato.
'Anche no, amico.'
'Hai un culo spettacolare, non mi sego da una settimana, devo fottere.'
'Mi spiace, non ci sono.'
Minchia, ha un cazzo da paura ma lui ha meno empatia di un vibratore.
Sto andando all'aperitivo con tre amiche. Chiamo Cinzia. 'No, non posso venire, dillo alle altre, scusatemi.'
'Sei uno stronzo, Luca, un bidonaro di merda, ma divertiti ahah!'
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