Scopata da mattina a sera, un racconto in tre episodi 3/3 una bevuta tra amici
di
Ladyam
genere
confessioni
SCOPATA DA MATTINA A SERA, UN RACCONTO IN TRE EPISODI
3/3 UNA BEVUTA TRA AMICI
Sono Annamaria e mi trovate qui:
Su Telegram @seduzioneamaranto per chattare con me
Canale Telegram @ladyamaranto per vedere immagini di me
Su Instagram @ladyam.tales per vedere le mie foto artistiche
E si, lo so, vi capisco, sono giovane, bella, disinibita e desiderata, forse anche intelligente: suscito invidia, lo so, ma non posso farci nulla.
E' la mia vita, e la racconto così come la vivo.
E ribadisco ai miei haters che i miei sono resoconti di esperienze da me vissute, e non racconti inventati. Quindi i miei haters evitino pure di atteggiarsi a critici letterari, e ricordino di essere dei semplici pornofili, che non sanno nemmeno scrivere.
Quindi ero a battere sulla provinciale come una puttana qualunque, quando il mio ospite venne a recuperarmi insieme ai suoi due amici.
Avevano immortalato tutte le scene, e vollero da me la cronaca degli eventi.
"Cazzo se mi sono divertita. Essere una puttana di strada mi ha fatto venire i brividi sulla pelle e dentro la fica", risposi ridendo.
"Tutti cazzi ordinari, con sborrate non memorabili - risposi a precisa domanda - tranne uno. Ragazzi, un vero superdotato, con un cazzo calibro 27 e diametro 4: un mostro. Mi ha riempito con una sborrata che sembrava un fiume in piena. Beh, confesso: ero così affascinata da quel cazzo che l'ho fotografato per ricordo, e prima di farlo venire l'ho voluto provare nella fica. Ne è entrato solo metà, e mi sembrava di scoppiare...avete presente? Se sono venuta? E certo che sì, stavo squirtando solo all'idea..."
Poi mi chiesero di cose particolari: ne erano successe?
"Si, una si, debbo dire. Un tizio ha voluto che ficcassi nella mia fica il cambio e poi lo ha leccato estasiato. Sono morta dal ridere: roba mai vista."
Il mio ospite accostò in una zona un po' appartata e fermo' l'auto.
"Lo vedi questo cambio? - mi chiese eccitato - Ora te lo metti nel culo".
"Ma non ci pensare nemmeno, per stasera basta così", risposi decisa.
Il mio ospite estrasse due biglietti viola e me li diede.
"Voglio vederti fare una marcia indietro", mi disse guardandomi negli occhi.
Eh, ragazzi, che volete che vi dica.
Sarà stata l'eccitazione, il senso di sfida, il compenso, la voglia di stupire: fatto è che mi posi sul cambio, pronta a fare marcia indietro.
Mi feci leccare il culo per bene, mi feci aiutare a dilatare il mio buco e poi scesi lentamente.
Cazzo che dolore, anche perché il cambio aveva una forma un po' particolare.
Comunque lo feci entrare, lo sentii nel mio culo, in profondità, mentre i tre guardavano ammirati segandosi.
Qualche ancheggiamento e risalii facendo uscire il cambio dal mio culo.
"Voi tre siete pazzi, ma veramente", dissi loro divertita.
"Dai, siediti, apri la bocca e chiudiamo bene questa serata", mi disse l'ospite mentre continuava a segarsi.
"Questo non era nei patti", dissi in tono volutamente antipatico.
"Ti pago, ti pago, troia, apri quella cazzo di bocca", mi disse ansimante.
Obbedii e dopo poco altri fiotti di sperma mi finirono in bocca e mi scivolarono sul mento.
Ingoiai quello che potevo, il resto lo lasciai scorrere sul mio corpo.
Stavo per tornare in albergo: mi sarei fatta un lungo bagno rigenerante, pensavo, mentre altri biglietti verdi finivano nella mia mano.
Tornammo in albergo.
Quella sera il mio ospite decise che avremmo cenato nella suite: aveva qualcosa in mente e un ristorante non era il luogo adatto per attuarla.
Ci ritrovammo tutti e quattro sulla grande veranda a strapiombo sul mare che dominava un paesaggio da favola.
Sulla Costiera Amalfitana era scesa la sera, il blu del mare e del cielo si era trasformato in un grigio antracite indistinguibile, costellato, ai lati, di luci che facevano intuire la presenza di abitazioni, borghi, strade che animavano quell'angolo di paradiso.
I tre terribili amici si ritrovarono così ad organizzare una serata speciale, all'insegna della follia e dell'eccesso, mentre io andavo a farmi abbracciare dall'enorme vasca idromassaggio che mi attendeva in bagno.
Quando uscii, con l'accappatoio e un asciugamano in testa, venni subito circondata dai tre.
Tutto era stato organizzato, ma prima che arrivasse il cameriere con i vassoi volevano un anticipo.
Accesero lo stereo, mi spogliarono.
"Adoro scopare una donna bagnata appena uscita dalla vasca, sa ancora più di porca", mi disse il capobanda mentre mi accarezzava le tette e mi succhiava i capezzoli.
Dietro di me un altro mi accarezzava il culo e con le dita forzava il buco per entrare.
Venni sospinta verso l'enorme letto in stile barocco e fatta mettere a quattro zampe.
Mi fecero allargare le gambe.
Uno venne a posizionarsi sotto di me, la testa all'altezza della fica e prese a leccarmi afferrandomi per il culo.
Un altro mi allargava il culo e con la lingua leccava il buco con forza per intrufolarsi dentro.
Di fronte a me il terzo mi mise il suo cazzo in bocca e io presi a fargli un pompino con la lingua avvolgente, come piaceva a lui.
Cominciavo a inumidirmi per bene, e sentivo la lingua di quello che mi leccava la fica andare a raccogliere tutti i miei umori, emettendo mugolii di piacere.
Mi spostarono.
Uno si stese sul letto e mi fece segno di salirgli sopra.
Mi afferrò le tette, mi tirò a sè e poi, quando fui su di lui, mi allargò la fica con le mani e mi penetrò col suo cazzo, con un colpo forte, secco e deciso che mi lasciò per un attimo senza fiato.
Quello dietro nel frattempo stava forzando per sfondarmi il culo col suo cazzo, mentre l'altro continuava a segarsi tenendo il suo cazzo nella mia bocca.
Qualche minuto di spinte sempre più forti, e mentre sentivo il culo andare in fiamme venni dimenandomi e ansimando.
"Aspettate ragazzi, non venite...", disse il capobanda e, si allontanò per andare a prendere una bottiglia di vino e alcuni bicchieri.
"Dobbiamo fare un brindisi, prima, a questa splendida troia e alle gioie che ci sta regalando", disse mentre riempiva i bicchieri.
Ci sedemmo tutti sul letto, e mentre la musica continuava ad andare, cominciammo a sorseggiare il vino.
Poi i tre si alzarono, finirono il loro vino e mi dissero di inginocchiarmi.
"Il tuo brindisi sarà più ricco Annamaria", mi disse il mio ospite mentre prese a segarsi insieme agli altri due.
Qualche secondo e il loro sperma finì nel mio bicchiere di vino.
A uno a uno mi fecero leccare i loro cazzi per ingoiare la sborra che ancora lentamente fuoriusciva, e poi mi porsero il mio bicchiere pieno di vino e di sperma.
"Bevi, troia, ingoia tutto, zoccola", mi dissero tutti eccitati.
Non me lo feci ripetere due volte: afferrai il bicchiere e con aria di sfida ingoiai con gusto, in lunghe sorsate, il vino ricolmo di sborra.
Li guardavo negli occhi, a uno a uno, mentre bevevo, e quando ingoiai anche l'ultimo sorso di vino andai con le dita a recuperare la sborra che era rimasta sul fondo del bicchiere, mi portai le dita alla bocca e le leccai con perverso piacere.
Mi rialzai, e, mentre poggiavo il bicchiere sul tavolo, mi ripassai le labbra con la lingua, e in tono di sfida dissi loro: "Sareste in grado di procurarmi un'altra razione di sborra?"
"Dopo cena, troia, dopocena, sarai accontentata", stava dicendo il mio ospite quando bussarono alla porta.
Il tempo di mettersi addosso qualcosa e uno di loro andò ad aprire al cameriere che portava un grande carrello pieno di...di non saprei, tutte cose meravigliose e dal profumo paradisiaco.
Ci sedemmo attorno al tavolo posto sulla veranda, mentre il cameriere serviva i piatti e ci illustrava, con parole che amplificavano i profumi delle portate, le caratteristiche dei cibi.
Andato via il cameriere il capobanda ci fece tornare nudi.
"Si mangia nudi sulla costiera amalfitana, in questa notte magica e porca", disse mentre cominciammo a mangiare.
Un’insalata di mare dal sapore afrodisiaco, una frittura da sogno, e poi le cozze...
Il tempo di mangiare qualche cozza e il mio ospite mi afferrò e mi fece stendere sul letto: "Tu sarai il nostro piatto, troia", mi disse mentre mi cospargeva di cozze.
E tutti a ridere come pazzi, mentre i tre mangiavano le ostriche e nel contempo mi succhiavano i capezzoli, mi leccavano la fica...
"Cozze alla fica, ragazzi: che prezzo ha?", chiese guardando gli altri e ridendo eccitato.
E mentre anche io ridevo come una pazza, mangiavo le mie cozze, che erano divinamente buone e che sapevano di mare e di me...
La cena fu lunga, ragazzi, e il dopocena ancora più lungo...
3/3 UNA BEVUTA TRA AMICI
Sono Annamaria e mi trovate qui:
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Canale Telegram @ladyamaranto per vedere immagini di me
Su Instagram @ladyam.tales per vedere le mie foto artistiche
E si, lo so, vi capisco, sono giovane, bella, disinibita e desiderata, forse anche intelligente: suscito invidia, lo so, ma non posso farci nulla.
E' la mia vita, e la racconto così come la vivo.
E ribadisco ai miei haters che i miei sono resoconti di esperienze da me vissute, e non racconti inventati. Quindi i miei haters evitino pure di atteggiarsi a critici letterari, e ricordino di essere dei semplici pornofili, che non sanno nemmeno scrivere.
Quindi ero a battere sulla provinciale come una puttana qualunque, quando il mio ospite venne a recuperarmi insieme ai suoi due amici.
Avevano immortalato tutte le scene, e vollero da me la cronaca degli eventi.
"Cazzo se mi sono divertita. Essere una puttana di strada mi ha fatto venire i brividi sulla pelle e dentro la fica", risposi ridendo.
"Tutti cazzi ordinari, con sborrate non memorabili - risposi a precisa domanda - tranne uno. Ragazzi, un vero superdotato, con un cazzo calibro 27 e diametro 4: un mostro. Mi ha riempito con una sborrata che sembrava un fiume in piena. Beh, confesso: ero così affascinata da quel cazzo che l'ho fotografato per ricordo, e prima di farlo venire l'ho voluto provare nella fica. Ne è entrato solo metà, e mi sembrava di scoppiare...avete presente? Se sono venuta? E certo che sì, stavo squirtando solo all'idea..."
Poi mi chiesero di cose particolari: ne erano successe?
"Si, una si, debbo dire. Un tizio ha voluto che ficcassi nella mia fica il cambio e poi lo ha leccato estasiato. Sono morta dal ridere: roba mai vista."
Il mio ospite accostò in una zona un po' appartata e fermo' l'auto.
"Lo vedi questo cambio? - mi chiese eccitato - Ora te lo metti nel culo".
"Ma non ci pensare nemmeno, per stasera basta così", risposi decisa.
Il mio ospite estrasse due biglietti viola e me li diede.
"Voglio vederti fare una marcia indietro", mi disse guardandomi negli occhi.
Eh, ragazzi, che volete che vi dica.
Sarà stata l'eccitazione, il senso di sfida, il compenso, la voglia di stupire: fatto è che mi posi sul cambio, pronta a fare marcia indietro.
Mi feci leccare il culo per bene, mi feci aiutare a dilatare il mio buco e poi scesi lentamente.
Cazzo che dolore, anche perché il cambio aveva una forma un po' particolare.
Comunque lo feci entrare, lo sentii nel mio culo, in profondità, mentre i tre guardavano ammirati segandosi.
Qualche ancheggiamento e risalii facendo uscire il cambio dal mio culo.
"Voi tre siete pazzi, ma veramente", dissi loro divertita.
"Dai, siediti, apri la bocca e chiudiamo bene questa serata", mi disse l'ospite mentre continuava a segarsi.
"Questo non era nei patti", dissi in tono volutamente antipatico.
"Ti pago, ti pago, troia, apri quella cazzo di bocca", mi disse ansimante.
Obbedii e dopo poco altri fiotti di sperma mi finirono in bocca e mi scivolarono sul mento.
Ingoiai quello che potevo, il resto lo lasciai scorrere sul mio corpo.
Stavo per tornare in albergo: mi sarei fatta un lungo bagno rigenerante, pensavo, mentre altri biglietti verdi finivano nella mia mano.
Tornammo in albergo.
Quella sera il mio ospite decise che avremmo cenato nella suite: aveva qualcosa in mente e un ristorante non era il luogo adatto per attuarla.
Ci ritrovammo tutti e quattro sulla grande veranda a strapiombo sul mare che dominava un paesaggio da favola.
Sulla Costiera Amalfitana era scesa la sera, il blu del mare e del cielo si era trasformato in un grigio antracite indistinguibile, costellato, ai lati, di luci che facevano intuire la presenza di abitazioni, borghi, strade che animavano quell'angolo di paradiso.
I tre terribili amici si ritrovarono così ad organizzare una serata speciale, all'insegna della follia e dell'eccesso, mentre io andavo a farmi abbracciare dall'enorme vasca idromassaggio che mi attendeva in bagno.
Quando uscii, con l'accappatoio e un asciugamano in testa, venni subito circondata dai tre.
Tutto era stato organizzato, ma prima che arrivasse il cameriere con i vassoi volevano un anticipo.
Accesero lo stereo, mi spogliarono.
"Adoro scopare una donna bagnata appena uscita dalla vasca, sa ancora più di porca", mi disse il capobanda mentre mi accarezzava le tette e mi succhiava i capezzoli.
Dietro di me un altro mi accarezzava il culo e con le dita forzava il buco per entrare.
Venni sospinta verso l'enorme letto in stile barocco e fatta mettere a quattro zampe.
Mi fecero allargare le gambe.
Uno venne a posizionarsi sotto di me, la testa all'altezza della fica e prese a leccarmi afferrandomi per il culo.
Un altro mi allargava il culo e con la lingua leccava il buco con forza per intrufolarsi dentro.
Di fronte a me il terzo mi mise il suo cazzo in bocca e io presi a fargli un pompino con la lingua avvolgente, come piaceva a lui.
Cominciavo a inumidirmi per bene, e sentivo la lingua di quello che mi leccava la fica andare a raccogliere tutti i miei umori, emettendo mugolii di piacere.
Mi spostarono.
Uno si stese sul letto e mi fece segno di salirgli sopra.
Mi afferrò le tette, mi tirò a sè e poi, quando fui su di lui, mi allargò la fica con le mani e mi penetrò col suo cazzo, con un colpo forte, secco e deciso che mi lasciò per un attimo senza fiato.
Quello dietro nel frattempo stava forzando per sfondarmi il culo col suo cazzo, mentre l'altro continuava a segarsi tenendo il suo cazzo nella mia bocca.
Qualche minuto di spinte sempre più forti, e mentre sentivo il culo andare in fiamme venni dimenandomi e ansimando.
"Aspettate ragazzi, non venite...", disse il capobanda e, si allontanò per andare a prendere una bottiglia di vino e alcuni bicchieri.
"Dobbiamo fare un brindisi, prima, a questa splendida troia e alle gioie che ci sta regalando", disse mentre riempiva i bicchieri.
Ci sedemmo tutti sul letto, e mentre la musica continuava ad andare, cominciammo a sorseggiare il vino.
Poi i tre si alzarono, finirono il loro vino e mi dissero di inginocchiarmi.
"Il tuo brindisi sarà più ricco Annamaria", mi disse il mio ospite mentre prese a segarsi insieme agli altri due.
Qualche secondo e il loro sperma finì nel mio bicchiere di vino.
A uno a uno mi fecero leccare i loro cazzi per ingoiare la sborra che ancora lentamente fuoriusciva, e poi mi porsero il mio bicchiere pieno di vino e di sperma.
"Bevi, troia, ingoia tutto, zoccola", mi dissero tutti eccitati.
Non me lo feci ripetere due volte: afferrai il bicchiere e con aria di sfida ingoiai con gusto, in lunghe sorsate, il vino ricolmo di sborra.
Li guardavo negli occhi, a uno a uno, mentre bevevo, e quando ingoiai anche l'ultimo sorso di vino andai con le dita a recuperare la sborra che era rimasta sul fondo del bicchiere, mi portai le dita alla bocca e le leccai con perverso piacere.
Mi rialzai, e, mentre poggiavo il bicchiere sul tavolo, mi ripassai le labbra con la lingua, e in tono di sfida dissi loro: "Sareste in grado di procurarmi un'altra razione di sborra?"
"Dopo cena, troia, dopocena, sarai accontentata", stava dicendo il mio ospite quando bussarono alla porta.
Il tempo di mettersi addosso qualcosa e uno di loro andò ad aprire al cameriere che portava un grande carrello pieno di...di non saprei, tutte cose meravigliose e dal profumo paradisiaco.
Ci sedemmo attorno al tavolo posto sulla veranda, mentre il cameriere serviva i piatti e ci illustrava, con parole che amplificavano i profumi delle portate, le caratteristiche dei cibi.
Andato via il cameriere il capobanda ci fece tornare nudi.
"Si mangia nudi sulla costiera amalfitana, in questa notte magica e porca", disse mentre cominciammo a mangiare.
Un’insalata di mare dal sapore afrodisiaco, una frittura da sogno, e poi le cozze...
Il tempo di mangiare qualche cozza e il mio ospite mi afferrò e mi fece stendere sul letto: "Tu sarai il nostro piatto, troia", mi disse mentre mi cospargeva di cozze.
E tutti a ridere come pazzi, mentre i tre mangiavano le ostriche e nel contempo mi succhiavano i capezzoli, mi leccavano la fica...
"Cozze alla fica, ragazzi: che prezzo ha?", chiese guardando gli altri e ridendo eccitato.
E mentre anche io ridevo come una pazza, mangiavo le mie cozze, che erano divinamente buone e che sapevano di mare e di me...
La cena fu lunga, ragazzi, e il dopocena ancora più lungo...
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