Come sono diventato Daniela, la sissymaid (by sweetsissysophie)

Scritto da , il 2012-09-09, genere trans

Come sono diventato Daniela, la sissymaid (by sweetsissysophie)


Storia di un giovane studente sedotto e femminizzato che trova infine la sua dimensione nel suo ruolo di cameriera e nell'amore di un uomo maturo.



1. L’incontro

Mi chiamo Daniele, ho 23 anni, sono a Firenze per studio all’università di lettere dove sto affrontando la specialistica in storia antica. Sono un ragazzo piuttosto esile e triste. Tanto triste che ho deciso di andare da uno specialista per farmi curare questa sorta di depressione.

Il dottor Moroni è un uomo di una cinquantina d’anni, molto imponente fisicamente. Mi riceve cortesemente nel suo studio. Batteria di domande, risultati delle analisi richieste dalla sua segretaria, diagnosi depressiva confermata. Seguono consigli e medicine. Assai pesanti… pillole e punture oltre a incontri settimanali per una sorta di psicoterapia.

Beh, se questo mi può aiutare!

Passano le settimane e devo dire che mi sento diverso. Non proprio meglio ma di umore cambiato. Sono meno nervoso, dormo meglio, accetto le difficoltà senza adirarmi.

Stamani ho incontrato la figlia del dottore Moroni, Anna. Ragazza di 20 anni, bionda, bellissima e con aria birichina. Uno splendore. Mi sono innamorato all’istante. Lei ha riso al mio saluto e mi ha chiesto se ero un paziente di suo padre. Ho risposto di sì e allora mi ha invitato a prendere un caffè dopo la visita. Sono rimasto sorpreso.

Di solito non ho molto successo con le ragazze che al contrario mi evitano se possono. Ma lei è diversa. Andiamo al bar e mentre sorseggiamo il caffè parliamo. Dell’università, delle sue passioni, delle mie (poche).
Quando usciamo mi domanda se ho voglia di passare da lei. Io sempre più stupito rispondo timidamente di sì.

Nel suo appartamento non ho il tempo di fare preamboli. Mi salta al collo, mi copre di baci, poi mi spoglia. Rimane divertita nel vedermi glabro e prende il mio cazzetto tra le labbra. Non sono mai stato abbordato così da una ragazza!

Anna è un vulcano e sebbene io non sia particolarmente dotato si lascia scopare con generosità. Passo un pomeriggio delizioso. Mi fa venire quattro volte e lei sbrodola di goduria tanto che mi fa leccare la sua passerina in continuazione.


2. la vita con Anna
Ormai Anna ed io ci frequentiamo spesso. Suo padre è al corrente. Sembra contento della nostra relazione.

Anna è proprio strana… vuole a tutti i costi che indossi la sua lingerie… so di non essere molto virile ma la sua è una richiesta inaccettabile. Non sono mica un frocio!
Certo che no dice lei ma intanto cerca di convincermi a indossare un reggicalze. Eh dai che sarai molto carino con questo addosso … e poi sentirai la dolcezza del tocco delle calze sulle tue cosce glabre!

Resisto ancora e allora lei mi fa il broncio. Niente lingerie niente sesso!

La prego ancora di desistere e mi manda a quel paese. Pensavo che tu fossi un ragazzo diverso… che avresti accettato per me le mie perversioni. Sai che mi diverte molto l’idea di vestirti da donna… forse sono un poco lesbica… chissà?
Ma non potrei mai farlo con una vera donna… mentre con te sarebbe bellissimo!

Piano piano mi lascio convincere. Ok per questa volta… e mi lascio stringere la vita con il reggicalze. In effetti il tocco è piacevole ed Anna mi mostra il mio fondo schiena messo in valore adesso come non mai. Ho un culo a mandolino che farebbe invidia a tante donne, dice lei.
Stai scherzando? riparto io.
No assolutamente no, risponde lei. E mi palpa le chiappe… anzi hai un culo più bello e sodo del mio!

Esagerata… però è vero che è molto bello!

Quando mi fa indossare le calze provo vergogna… arrossisco perché è molto piacevole il loro tocco sulla mia pelle vellutata. Lei sorride imperante e mi dice che mi stanno benissimo.

Inspiegabilmente il mio pene si drizza senza sollecitazioni e Anna mi complimenta e mi canzona. Era sicura dell’effetto della lingerie su di me!

Così me lo prende in bocca e mi spompina accarezzando le mie cosce rivestite di nylon.
Sono in paradiso… Anna mi sbocchina come non mai…. E mi fa venire bevendo il mio seme con estremo gusto. Ci sa fare la troietta!

Non ho molto tempo per riprendermi. Continua birichina a succhiarmelo e me la ritrovo a cavalcioni mentre si lascia impalare dal mio cosino di nuovo in tiro. Prende a cavalcarmi con frenesia e senza ritegno mi fa venire dopo avere avuto due amplessi lei stessa!
Infine inizia a scattare delle foto di me con la lingerie… per il suo album personale dice lei!




3. lingerie
Da quel giorno indosso sempre biancheria intima sua quando facciamo l’amore… anzi mia ormai perché ha acquistato anche dei bustini e dei corsetti della mia taglia…e degli scarpini tacco 8 cm su cui mi fa camminare perché mi abitui…

Le nostre sessioni d’amore vanno avanti lunghissime e depravate per alcune settimane
Diventano roventi quando riesce a convincermi a truccarmi!.. fondo tinta, mascara, ombretto, rossetto… Anna prova su di me tutte le sue perversioni. Mi fa “bella” per il suo piacere e si fa scopare sempre più intensamente. Seguono altre foto per la sua collezione.

Ormai può tutto su di me. In fondo sono felice. La mia vita da studente è poco attraente ma la mia vita sentimentale e sessuale è una vera bomba!

Tutto procede per il meglio fino ad un giorno in cui nonostante tutti gli sforzi di Anna non riesco a raggiungere l’erezione. Io mi sento male, colpevole, imbarazzato. Lei mi tranquillizza con parole e baci ma io mi sento per la prima volta non all’altezza dei suoi desideri.

Allora Anna mi propone una alternativa. L’ho sempre leccata tra le cosce ma m’insegna quel giorno segreti a me sconosciuti fino ad allora. Inizio a leccarle la passerina, a giocare con il suo clitoride, a slabbrarla con la lingua … insomma a farla urlare di piacere anche senza scoparla.

Ho avuto altre erezioni sporadiche ma sempre meno e mi domando se Anna accetterà ancora di stare con me. Lei sembra tranquilla, soddisfatta di vedermi indossare lingerie sempre più provocante. Anzi mi ha anche comprato un vestito in tulle!


4. uscita in pubblico
Un sabato mi pettina, mi trucca, mi fa indossare calze, tanga, bustino con reggicalze, scarpini bianchi ed eccomi “pronta”… o quasi… mi manca il reggiseno. Certo non ho il seno… anche se le mie tettine si sono fatte sensibili recentemente. Allora Anna compensa con due palloncini d’acqua e riempie le coppe del “mio” reggiseno 80C in pizzo nero.

La sensazione è strana… certo non sono reali, ma avverto le forme e anche il peso. Il contatto con i miei capezzoli mi fa impazzire di piacere e quando mi muovo li sento che ballano allegramente. Chissà come sono dei seni veri?

Lei sorride quando le comunico i miei pensieri. Mi bacia tanto che ci dobbiamo rifare il trucco. Poi mi convince ad uscire. Io sono molto restio… se mi scoprono? E poi travestirsi in casa per lei è una cosa… ma fuori per gli altri!?!?

Anna mi dice che le farebbe tanto piacere e come al solito riesce a convincermi.

Usciamo che è una bella giornata di maggio. Il mio vestito mi sta a pennello ed il mio corpo è molto femminile lo so. Anna mi ha anche nascosto il pene e i testicoli. Ho sofferto molto. Ha fatto risalire i miei testicoli nel loro alveo originario e fatto rientrare il piccolo pene tra le cosce. Con il tanga ben stretto non appare quasi niente e posso muovermi abbastanza liberamente. Visto che non riesco più ad andare in erezione non rischio sorprese e quindi camminiamo per strada come due amiche che vanno a fare shopping un pomeriggio di primavera.
Anna mi ha prestato una sua borsetta rosa dove ha riposto un pettine, della lacca, dei kleenex, un poco di denaro ed il cellulare. Non ho documenti. Se me li chiedono meglio non averli. Un sorriso ammiccante servirà da lascia passare!

Dopo essere arrivate in centro in macchina, lei parcheggia e mi fa uscire dall’auto come mi ha insegnato. Gambe prima poi il resto per fare più donna! Ci riesco abbastanza.

Facciamo il giro delle vetrine. Sono un poco impacciato ma anche eccitato adesso che sento lo sguardo degli altri su di me… in particolare quello degli uomini. Molti si girano e mi guardano intensamente, mi sembrano anche più interessati a me che ad Anna. Lei mi prende in giro e mi dice che se continuo così mi molla lì in mezzo alla strada da sola… a me poi di farmi riaccompagnare a casa se trovo un passaggio. Sono terrorizzato. Lei ride e mi trascina da una estetista-parrucchiera sua amica.

Io sono in un imbarazzo totale. Non era previsto!

Lucia è una estetista bellissima e formosa di circa quaranta anni che ci accoglie con piacere nel suo elegante negozio. Anna mi presenta come “Daniela” ed io la guardo con sorpresa ma anche con remissione. Daniele sarebbe stato ancora più imbarazzante!
Mi sento morire. Ci sono alcune sue clienti ed un paio di sue apprendiste. Mi sento gli sguardi addosso. Parlano tra loro e mi sembra che parlino soltanto di me.

Lucia mi tranquillizza e mi dice che sono tra amiche. Anna le aveva annunciato il nostro arrivo due giorni fa. Avrà cura di me personalmente.

Due giorni fa? Anna sorride e mi confessa che aveva sognato questo momento da tempo. Era ora che mi facessi bella!

La stronzetta aveva calcolato il tiro da tempo! Comunque adesso che sono qui non posso che accettare le cure di Lucia. È una persona dolce ma decisa che sa come trattare le sue clienti anche quando non sono proprio donne del tutto.

Mi dice che sono molto carina per essere un ragazzo. Offre regolarmente i suoi servizi ad altri quattro ragazzi in transizione che però non sono carini come me.

Io le faccio presente che non sono in transizione. Mi vesto da donna solo perché Anna mi desidera così.
Lei sorride e mi dice che non voleva offendermi. Solo che sarebbe un peccato se rinunciassi ad essere femmina!

Io le dico su un tono di sufficienza che se non stessi con Anna non mi vedrebbe qui. Lei non aggiunge nulla sull’argomento però mi fa notare la mia femminilità. Viso da ragazzina, sguardo ammiccante, naso piccolo e dritto, boccuccia di rosa, corpo esile con fianchi e sedere protuberanti. Lunghe gambe affusolate. In effetti so che ha ragione ma cerco di difendere la mia virilità messa a dura prova.

Anna mi fa fare una pulizia del viso, depilazione parziale delle sopraciglia e manicure. Quando Lucia ha finito mi guardo le mani curate con le unghie rosso fuoco!
Poi il viso. È più brillante e le sopraciglia sono molto femminili. Lucia mi consiglia di farmi perforare i lobi delle orecchie. Anna è entusiasta. Io cerco di rifiutare ma logicamente il mio parere è inutile.
Una ora dopo mi ritrovo due orecchini di bigiotteria chic che pendono dalle mie orecchie.

E non è finita! Lucia mi affida a Nicole la sua socia parrucchiera. È una donna di quasi cinquanta anni, molto esile ma con fianchi e tette da supermodella. Io cerco di resistere ancora ma la signora Nicole mi bacia sulla guancia e mi fa sedere sulla poltrona. Anna chiede che tipo di taglio potrebbero farmi. Io le dico che non posso accettare nessun taglio femminile perché devo studiare e sarebbe imbarazzante presentarmi in facoltà così conciato.
Anna mi risponde che non vado all’università da tre mesi e che non ho esami da sostenere per adesso. Siamo a maggio quindi si riparla della facoltà non prima di fine settembre. Un taglio a caschetto mi andrebbe benissimo.
Nicole conferma ed eccomi sotto le grinfie della parrucchiera che mi acconcia la capigliatura in una versione anni 30!

Anna è felicissima. Nicole e Lucia mi fanno i complimenti… anche le loro clienti lo fanno. Io sono in un imbarazzo totale. Mi sento un poco troppo donna.
E lo sono senza altro perché per strada è un successo totale!
Anna deve anche portarmi via da una edicola in cui ci siamo fermati perché un signore cerca di abbordarmi!


Quando torniamo a casa scatta delle foto di me per ricordare questo giorno fantastico… io non posso dire che mi sia dispiaciuto. Il mio aspetto è intrigante ma forse stiamo andando oltre il lecito.

5. avances anali

Anna mi fa leccare la sua passera e mi succhia il cazzetto barlocco per quasi due ore. Poi inizia a toccarmi il culetto.
Che fai?
Sei così bella! Dai che ti piace e mi infila un dito nell’ano!
Mi ritraggo e scappo via… lei mi fa il broncio, dice che non l’amo più. Io le dico che è uno strano amore il nostro. Sono quasi più femmina di lei. Siamo stati lì due ore a lesbicare e mi dice che non le voglio più bene soltanto perché rifiuto di farmi sodomizzare!

Che parola impegnativa… è solo un dito e vedrai che ti piacerà!
Solo un dito… forse ma dopo il dito che faremo?

Niente che tu non voglia e si alza per baciarmi… sorniona mi accarezza tutto e mi sento fremere. Dopo qualche istante siamo di nuovo sul letto ed ha ripreso a masturbarmi l’ano… la stronzetta riesce a fare di me quello che vuole e sfortunatamente ha sempre ragione dei miei sensi. Mi scopa il culo con due dita e mi sento vibrare intensamente… anzi come non mai.

Le lascio fare tutto… mi lecca il cazzetto flaccido mentre mi sditalina il culetto. Infine sconvolto da tante sollecitazioni prendo a sussultare e vengo analmente!. Un fiotto bianco esce dal mio pene moscio che lei beve con avidità.
Io sono sconvolto. Sono riuscito a venire senza erezione! E per di più un fiotto così abbondante non mi era mai capitato!

Lei sorride. Hai visto che ti ho fatto venire! Adesso sai che possiamo lesbicare con soddisfazione totale di entrambe.

Io sorrido inebetito e sopraffatto dalle mie pulsioni. Lei mi bacia intensamente e sento per la prima volta il sapore del mio seme in bocca. Provo vergogna ma il gusto acido e salato è proprio piacevole devo ammetterlo! Ricambio il suo bacio con passione e con senso di colpa assoluto cerco con la lingua i resti della mia sborra che gusto intensamente.


6. al servizio di Anna
Certo da quel giorno mi rendo conto che ho passato un guado difficile da fare a ritroso. Stranamente però Anna non insiste più di tanto. Sembra non volere spingere oltre e le sono grato.

Ormai sono quasi recluso in casa sua. Esco solo con lei e sempre vestito da donna. Mi chiama sempre Daniela e mi impone di parlare al femminile. È un poco difficile ma, dopo tante ore di esercitazioni, mi abituo.

I miei studi sono ormai nel dimenticatoio. Mento spudoratamente ai miei genitori dicendo che tutto procede per il meglio. In realtà la storia antica non mi interessa più molto.

Anna mi sta insegnando le faccende di casa. Ho già imparato a pulire, lavare, spolverare, passare l’aspirapolvere, pulire i piatti (con la lavastoviglie per non sciupare le mie mani curate), rifare i letti. Ho scoperto che adoro stirare. Lei lo odia. Io invece trovo che sia una attività rilassante e farlo vestito da donna è molto chic!

Sto anche imparando a cucinare… soprattutto i primi anche se ne mangiamo poco. Infatti Anna mi tiene a dieta. La mia vita è sempre più stretta e porto bustini e corsetti sempre più eleganti.

Dopo qualche settimana devo ammettere che sono una serva perfetta. Anzi Anna mi ha comprato alcuni vestiti da cameriera che indosso molto volentieri. In casa indosso solo quelli.

Essere alle sue dipendenze non mi dispiace. Lei vive di rendita visto che suo padre la mantiene per ora senza chiedere altro in cambio. Io mi sono adagiata nella nostra relazione e non mi trovo male.

Unica variazione faccio io le faccende quindi non ha più bisogno della signora delle pulizie! Gran bel risparmio di questi tempi!


7. seno da pulzella
Nell’ultimo periodo è successo qualcosa che non avrei immaginato… i miei seni si sono sviluppati. Come è possibile?

Anna è felicissima ma non sa darmi spiegazioni. Da pochi mesi il mio fisico sta cambiando ma adesso la presenza di questi due seni d’adolescente è sì molto sexy ma anche molto imbarazzante. Non potrò dirmi mai più uomo o fingere di essere tale in pubblico. Chissà come farò?

Intanto godo come una pazza a farmi leccare da Anna. I miei capezzoli si drizzano come due chiodi e le aureole sono così estese e sensibili che sono già venuto diverse volte al solo accarezzarle!

Non servono più i palloncini… il reggiseno è a misura e quando usciamo lo porto con fierezza impudica anche se sento che sto scivolando verso uno stato fisico e mentale che è senza ritorno.

Quando facciamo l’amore Anna ama stuzzicare il suo seno contro il mio e questo mi fa impazzire di piacere. Facciamo dei 69 a leccarci le tette a vicenda. Una posizione che ci rende molto felici.


8. evoluzione
Mia madre vorrebbe venire a trovarmi. Sono assente da casa da otto mesi… ormai le manco. Io trovo una scusa e le dico che sono sotto esami… che sarebbe meglio rimandare. Lei acconsente, povera donna, anche se mi fa promettere di non lasciare passare l’anno senza un saluto di persona.

Intanto il dottore mi riceve regolarmente per controlli e terapia. Non sembra turbato dalle mie trasformazioni. Anna mi accompagna sempre e gli dice che siamo molto amiche. Sembra approvare!
Ma che strano! Padre e figlia piuttosto bizzarri. Se mio padre vedesse sua figlia in compagnia di un travesta farebbe una tragedia!
Mentre lui sembra tranquillo. Quasi indifferente… quasi perché in realtà quando mi deve fare la puntura e mi solleva la gonna lo vedo nello specchio che suda prima di farmela. La vista del mio culo deve fargli un certo effetto! A parte questo niente… niente avances… niente attenzioni particolari, sempre professionale. La cosa mi da quasi fastidio. Quando sono per strada tutti gli uomini mi dimostrano il loro interesse ma lui poco e nulla! Devo dire che da tempo mi chiedo cosa sarebbe fare l’amore con un uomo. E nei miei pensieri e ancora di più nei miei sogni l’uomo in questione è proprio il mio medico.


Ne parlo con Anna e mi dice che suo padre è di fatto particolare… da quando la mamma se n’è andata ha giurato di non avere altre donne e dimostra di mantenere la parola. Da cinque anni non ha una relazione. Lei teme un poco per il suo equilibrio psicofisico anche se per adesso sembra in grado di mantenere il controllo e la promessa fatta.

Intanto la nostra relazione si è affinata oltremodo. Non potendo più penetrare Anna, si è deciso di comprare dei falli in lattice di diverse misure.

Quando siamo andate nel sexy shop abbiamo sconvolto la piazza. Una donna e tre uomini ci avrebbero fatto la festa seduta stante. Ma Anna ha saputo gestire bene la situazione e siamo uscite con i nostri giocatoli e qualche indumento intimo senza rischio.

All’inizio Anna ha voluto che la scopassi in tante posizioni con l’aiuto di uno strap-on. È stato strano ma piacevole. Non riuscire a farlo da solo è una mortificazione ma mi sono molto impegnato nel farla godere e se il godemichet può servire, ben venga.

Il primo fallo era di dimensioni medie, circa 18 cm ma presto Anna ha preteso quello più grosso. 26 cm di fallo nella vagina e poi nel culo! E mentre spingevo la sentivo mugolare di piacere a più non posso. Sembrava impazzita di goduria.

Da quel giorno non più soltanto lesbicate quindi, ma “vere” scopate.

Dopo due settimane a fare l’amore così mi chiede se voglio provare anch’io!…speravo me lo chiedesse prima o poi!

Ero gelosa del suo piacere. La vista dei grossi cazzi in lattice mi fa vibrare di desiderio.

Non avrei avuto mai il coraggio di farmi avanti ma visto che me lo chiede fingo di accettare passivamente la sua richiesta.
Così usando del gel comprato nello stesso negozio Anna prende a giocare con il mio ano. Vuole che sia bellissimo per me. Ci mette molta cura. Mi lecca il forellino, poi gioca con le sue dita come fa di solito. Infine umetta il fallo con il gel per favorire ulteriormente la penetrazione.

Io sono tutta un brodo dentro… ho un misto di foia e di paura che mi fa tremare. Anna è dolcissima.

Indossa lo strap on più piccolo e mi chiede di succhiarlo. Io ubbidisco e trovo la cosa molto eccitante. Lei è bravissima a darmi i consigli giusti e dopo poco riesco a prenderlo tutto in gola.

Poi mi chiede di mettermi a pecorina.

Indosso un bustino rosa a pois con reggicalze e calze nere di nylon. I miei scarpini bianchi mi danno un tocco di classe. Eppure eccomi qua in posizione da troia pronta a farmi deflorare dalla mia amante!

Anna si avvicina, schiaffeggia leggermente le mie chiappe per farle rilassare poi le accarezza e le apre. La guardo all’indietro mentre sta manovrando.

Mi sorride quando il pene in lattice si posa contro il mio forellino. Io rispondo al suo sorriso con il mio e vlan! Sento la cappella che penetra un poco brutalmente in me.

A dire il vero non ho provato dolore, solo un bruciore iniziale. Ma quando Anna inizia a spingere l’arnese in me sento che forza un poco. Mi sembra di essere impalata a morte.

Grido ad Anna di fermarsi ma lei ignara della mia supplica continua la penetrazione…. Ed ha ragione!… dopo pochissimi minuti il mio ano si apre del tutto, le mie viscere si abituano presto alle dimensioni dell’intruso e avverto una sensazione di piacere intenso che mi pervade e mi fa velocemente impazzire.

Che bello! Ecco cosa prova una donna… o per lo meno è quello che si avvicina di più a ciò che può provare, immagino io.

Mentre sto facendo queste riflessioni, Anna ha preso a pistonarmi il culo senza ritegno. Io mi sto dimenando sotto di lei per favorire la penetrazione ed il mio piacere.

Non duro molto e per due volte nel giro di trenta minuti eiaculo sbrodolando il mio seme sul lenzuolo. Anna ride soddisfatta e mi tratta da troia. Ha ragione! Io sono ormai senza ritegno e la incito a scoparmi più forte.
Invece di farlo subito la sento che esce di me. La guardo stupita ma capisco il suo intento. Sta indossando adesso
lo strap-on con il fallo più grosso. Una vera belva ma ormai sono eccitatissima e mi lascio fare. Anna mi penetra senza difficoltà. Il buchetto è ormai così largo!

Riprende a montarmi e avverto la notevole differenza. La lunghezza ed il calibro sono meravigliosi e mi fanno godere molto di più. Istintivamente vado a cercare il limite massimo e sento che potrei andare oltre!

Anna mi scopa ancora un buon quarto d’ora e di nuovo, in un sussulto bestiale, sbrodolo il mio sperma sul lenzuolo con un grido acuto di piacere.

Recuperiamo un poco le forze e parliamo. Mi chiede le mie sensazioni. Le rispondo e aggiungo che è stato bellissimo. Mi dice che sono veramente una troia, la sua troia, anzi la sua serva e troia. Ed io annuisco divertita.

È chiaro che non ho più il controllo della situazione. La mia natura remissiva mi ha condotta oltre i limiti. È molto palese. E se anche potessi non vorrei tornare indietro.
Dopo mezza ora riprendiamo i nostri giochi. Lesbichiamo, la scopo, mi scopa. Lo facciamo in diverse posizioni e con un piacere delirante.
Quando ci arrendiamo alla stanchezza sprofondiamo in un sonno riparatore che dura quasi dieci ore!

Da allora passano alcune settimane. Anna ed io facciamo l’amore ogni giorno anche più volte il giorno. È per me il paradiso. Mi sento al centro dell’attenzione. Ho una donna stupenda. Siamo amiche di cuore e di sesso. Cosa potrei desiderare di più?


9. problemi

Mia madre mi ha chiamato ancora e ancora. Vuole vedermi e anche mio padre.
Io cerco di evitare l’incontro. Mia madre mi chiede allora se mi sento bene. Benissimo rispondo io perché? Hai una strana voce Daniele. Io mi rendo conto che in effetti non sto parlando come al solito. Il tono è più acuto. non sto facendo la voce da donna. Viene da sola. Io non me ne sono accorto ma lei sì. Non ci sentiamo da sei settimane e questo piccolo ma importante cambiamento sta confermando ulteriormente la mia trasformazione.

Chissà perché tutti questi cambiamenti? Certo che vivere da donna mi fa muovermi e sentirmi da donna ma il mio fisico si è modificato parecchio in tredici mesi e adesso la mia vocina tradisce la mia metamorfosi

Faccio la voce più grossa per ingannare mia madre che mi aspetta tra quattro mesi al matrimonio di mia sorella e su questo non intende ragioni… dovrò essere presente.

Io sono sconvolta. Come faccio adesso? Mica posso presentarmi così a miei genitori e parenti!
Cerco di parlarne ad Anna che però mi ascolta appena. Da due giorni la sento assente. Abbiamo fatto l’amore una sola volta e senza grosse soddisfazioni. Mi dice che non posso nascondermi in eterno e che devo soltanto fare il mio outing al più presto.

Già però non è facile. Fare l’outing come? Andando dai miei vestita da donna con al mio fianco la mia compagna?

Lei ride e mi dice che lei non ci sarà… odia i matrimoni!

Mi sento tradita e sola. Come faccio allora? Mica posso mancare e d’altra parte andare da sola sarebbe troppo duro per me.

Decido di affrontare il problema più tardi quando mi sarò calmata. Così cerco la compagnia di Anna. Ma lei si rifiuta. Ha un appuntamento di lavoro…

Di lavoro?

Si, dice lei… ho accettato un lavoro di segretaria presso lo studio di un avvocato amico di mio padre…

E mi liquida così…


10. nuovi accordi
Nei giorni successivi io resto sola a casa tutto il giorno, con la sola occupazione delle faccende domestiche. Anna mi raggiunge la sera dopo le otto.
Mangiamo ma facciamo l’amore appena. Io mi sento abbandonata. Lei mi dice che lo fa per rendersi indipendente da suo padre e che devo accettare le sue scelte.
Certo che le accetto ma almeno potremmo fare l’amore più spesso… si vedrà mi dice.

In realtà ha preso ad uscire qualche sera. Così resto sola giorno e notte. Mi annoio. Sono anche gelosa perché quando rientra è visibilmente soddisfatta. Sono sicura che ha trovato un amante.

Una sera le faccio una scenata. Le lancio tutta la mia rabbia addosso. Con l’isterismo di una pulzella mi scaglio contro di lei quando mi conferma che esce di nuovo. Allora lei ha una reazione che non mi sarei aspettato.

Mi schiaffeggia in pieno volto e mi scaglia per terra. Sono basita.

Non mi devi dire quello che devo fare, dice lei. Sei una troia che mi ha divertito per qualche mese. Ti tengo in casa perché ho bisogno di una cameriera che non mi potrei permettere altrimenti ma il nostro rapporto ha bisogno di essere ridiscusso.

Io la guardo con gli occhi stralunati… sono offesa, mi metto a piangere.

Piangi carina! Da ora in poi puoi scegliere se andartene o rimanere qui a mio servizio.
Certo non ti farò mancare di niente. Dopo tutto abbiamo passato bei momenti insieme. È quindi giusto che non ti cacci. Se vuoi ti farò conoscere anche qualche amante uomo o donna a piacere.
Ma adesso io ho voglia di uomini veri e ne ho trovato due allo studio che mi scopano insieme tutti i giorni e anche di notte. Quindi fatti una ragione cara… sei bellissima, ti ho fatto fare passi da gigante in questi mesi… non avrai problemi a trovarti un compagno o una compagna… o anche ambedue.
Però rassegnati! Sei la mia cameriera o no? Dai rispondi!… e mi schiaffeggia una seconda volta!

Io di nuovo non trattengo le lacrime e piango a dirotto più ferita dalle sue parole che non dagli schiaffi.

Mi ripete la domanda con insistenza… ed io guardandola in ginocchio dal basso all’alto le rispondo sommessamente che sì, sì certo resterò… e dove potrei andare? Resterò a suo servizio purché si occupi di me.

Ho bisogno comunque di un sostegno. Anche economico. Vado spesso dalla parrucchiera e dall’estetista. Ho bisogno di qualcuno che mi mantenga.
Lei accetta di farlo a patto che mi occupi della casa e che sia sempre pronta per eventuali voglie che le prendano all’improvviso.

Così l’accordo è fatto.


11. triste routine
Nelle settimane che seguono faccio la cameriera a tempo pieno e qualche volta Anna mi concede le sue grazie. Soltanto che è sempre più esigente. Le devo leccare la fica per ore prima che mi faccia il piacere di scoparmi con un bel fallo di gomma.

Il resto della mia vita prosegue tra la spesa, la parrucchiera, le faccende di casa,lo shopping e l’estetista. Alcuni uomini dimostrano di avere molto interesse per me. Qualcuno prova anche ad abbordarmi ma ho sempre paura della reazione di Anna e me ne torno a casa… da sola.

Sono abbastanza soddisfatta della mia femminilità ma restando sempre sola a casa non mi rimane altro da fare che masturbarmi con i finti falli acquistati da Anna. Mi consentono di tirare avanti ma non sono certo una compagnia vera!

Poi un giorno arriva Anna e mi annuncia che dal giorno dopo dovrò andare a prestare la mia opera di cameriera per qualche ora da suo padre.
La signora che si occupava delle pulizie e della segreteria è rimasta incinta e v’è bisogno di una sostituta. Anna ha proposto che ci vada io… se sono brava potrei avere anche un regolare contratto di lavoro! Così potrei diventare un poco indipendente sul piano economico.

Io non posso fare altro che accettare. In fondo la cosa mi offrirà un diversivo e forse un lavoro vero.



12. il mio nuovo lavoro
Così due giorni dopo mi presento alla porta dell’appartamento del dottore Moroni. È gentile come sempre. Mi chiede notizie della mia cura. Dico che sto bene anche se come può vedere gli effetti collaterali sono assai rimarchevoli. Sorride e mi dice che ne vale la pena poiché sono molto attraente. È il primo complimento che mi fa in 15 mesi che mi ha in cura.

È vero che non ho lasciato niente al caso. Mi sono presentata a casa sua nel mio abitino da cameriera più sexy che indosso sotto un soprabito. Porto i capelli lunghi ondulati in una permanente anni 50 che mi sono fatta fare da Nicole la mia parrucchiera. È stata Anna a suggerirmelo perché suo padre adora quello stile e poi perché si confà al ruolo. Per di più porto un bustino stretto che mi fa la vita ancora più sottile. Le mie calze nere sono elegantissime con la riga dietro. Indosso anche scarpini bianchi con tacco 8 cm. Infine il mio decolletè è tale che lo vedo sbirciare spesso mentre parliamo. Mi si drizzano i capezzoli al solo pensiero di poterlo sedurre un giorno.

Il servizio è complesso. L’appartamento è grande, lussuoso e comprende anche il suo studio. Mi spiega come vuole che me ne occupi. Mi fornisce le consegne anche per il lavoro di segretaria. In genere gestisce i suoi appuntamenti da solo ma qualche volta occorre fissare alcuni appuntamenti direttamente da casa o dallo studio adiacente.

Mi sistemo ed inizio a pulire. L’accordo è che farò una settimana di prova e se tutto va bene mi proporrà un regolare contratto a sei ore. Ovviamente devo anche ricordare di occuparmi dell’appartamento di Anna ma lì tutto si può fare in due ore il giorno.

Il primo giorno tutto procede con calma. Quando rientra il dottore è molto soddisfatto di me. Si complimenta e mi da € 100,00 cash!

Quando rientro a casa sono esaltata. Sistemo in fretta le cose nell’appartamento e preparo la cena. Sono un poco stanca ma ho la soddisfazione di ricevere i complimenti anche da Anna per avere fatto bene il mo lavoro.
Per premio mi porta a letto dove mi scopa con lo strap-on come ai vecchi tempi!


La settimana scorre tranquillamente. Inizio a prendere confidenza con i locali. Con i piccoli trucchi da adottare per fare meglio il mio lavoro. Riesco a prendere confidenza anche con il mio compito di segretaria. Ricevo in media una decina di chiamate il giorno. I clienti sembrano soddisfatti.

In fatto di confidenza il dottore sta dimostrando interesse per me. Mi ha guardata più del solito, poi si è messo a parlare e a scherzare, infine mi ha fatto delle avances esplicite!

Devo ammettere che è un bell’uomo. Cinquantina, alto, ben strutturato, viso volitivo, elegante, sguardo penetrante. Delle mani larghe e ben curate. Sempre impeccabile nei suoi abiti tradizionali.

Io sono sempre più donna. Il mio culo è cresciuto ancora di dimensioni. Ho il culo di una matrona! Lui ne sembra molto affascinato. Ed io sono in una foia terribile.

Al giovedi non reggo più e quando una volta di più si fa un poco avanti, gli cado nelle braccia. Mi bacia appassionatamente ed io non resisto, contraccambio con intenso piacere.

È una scoperta bellissima. Amo baciare Anna. Ma con suo padre, con un uomo, è tutta una altra cosa! Quel sapore forte di maschio. Le labbra, la lingua decisa avvinghiata alla mia. Quella sensazione di essere posseduta e protetta! Mi sto sciogliendo in un brodo di giuggiole!

Mi palpa ovunque soffermandosi sulle mie chiappe che fremono. Cerca il mio seno con i baci e con la lingua. Gli offro volentieri i miei capezzoli dritti che lui succhia con amore.

Sono pronta ma voglio che lo sia anche lui. Scopro di averlo desiderato tanto. In tutti questi mesi ogni volta che passavo una visita tremavo davanti a lui.. e non certo per la puntura che mi avrebbe fatto! Poi da quando sono a servizio da lui sono fremente di desiderio ogni volta che lo incontro.

La mia voglia di lui è grande. Immensa. Ho palpato il suo pacco e con piacere ho avvertito una carnosità corpulenta che mi fa morire d’impazienza.

Siamo nel salotto. Lo faccio sedere sul sofà e mi metto in ginocchio tra le sue cosce.
Lui mi guarda e sorride. Io sono intenta a toglierli i pantaloni e i boxer. E ad un tratto, ecco! È uno spettacolo!

Questo gran mascalzone di un dottore è fornito di due coglioni grossi e pelosi e di un pene enorme a riposo. Sarà almeno venti centimetri! E con un diametro di tutto rispetto.

Penso a quante donne pagherebbero per averlo nelle loro mani. Ed è lì, tra le mie. Lo accarezzo e lo masturbo un poco. Il profumo che si libra nell’aria mi fa fremere le narici di foia. Non reggo più. Poso un bacio sulla grossa cappella e lui rantola di piacere. Inizio a leccarlo impegnandomi a tirare indietro il prepuzio. Poi prendo tra le labbra la cappella enorme e la succhio con avidità mentre gioco con le sue grosse palle.

Lui mi incita chiamandomi puttana, bella vacca, amore di troia. Sento però che non c’è disprezzo ma incitamento nelle sue parole. Allora mi lascio andare e lo spompino con cura e passione.

Il suo coso si sta dimostrando all’altezza. E che altezza! È più lungo del dildo di Anna e più massiccio anche! In ogni caso è di carne viva. Pulsa e profuma come solo i maschi veri possono fare. Ed io mi sto sciogliendo mentre lo succhio e lo bacio a ripetizione.

È un vero maschio e la mia fellatio dura a lungo… forse venti minuti forse di più quando lo sento che si irrigidisce e mi pianta l’asta in gola. È il momento!
Mi scarica cinque o sei getti di abbondante sperma bianco, caldo e saporito. È talmente tanto che non riesco a berlo tutto. Mi esce dalla bocca ma è talmente buono che con le dita faccio in modo di non perderne nemmeno una goccia!
Sono felice e fiera di me. Lui rantola ancora di piacere mentre lo succhio e lo lecco per ripulirlo a dover.

Sei fantastica mi dice. Una vera troietta innamorata!

Sì, lo sono…. È vero, sono sempre stata una troietta innamorata… prima di Anna ma adesso molto di più del padre.

Mi chiede di spogliarmi in uno strip tease. Mai fatto… ma improvviso e le mie mosse feline non devono essere male perché sembra soddisfatto. Mi tolgo lentamente la tutina da cameriera. Mi faccio aiutare con la cerniera. Lui si diverte molto. Resto con reggicalze, mutandine, calze e scarpini.

Nota da intenditore che porto le mutandine sopra le stringhe del reggicalze. Mi aiuta a toglierle e mi vede per la prima volta nella mia completezza. Avverto un misto di foia e di professionalità nel suo interesse per i miei piccoli attributi.

Gioca con le mie palline e con il cazzetto eternamente flaccido. Ma quando gli presento il mio culo da baciare vedo che la sua asta reagisce con vigore. Allora mi concedo alle sue cure. Mi bacia e mi succhia le tette eccitatissime.

Mi metto in ginocchio e gli faccio una spagnola. Il suo grosso cazzo tra i miei seni dai capezzoli turgidi… che bellezza!

È pronto per la copulazione e mi accorgo adesso di non essere preparata. Non ho gel e nemmeno preservativi!
Ma il dottore mi tranquillizza. Esce dalla stanza, va nel suo studio e ritorna con un gel professionale ed una confezione di preservativi extra large.

Però!

Da troietta che sono mi occupo del suo bel cazzone e lo vesto con amore. Il preservativo è giusto per lui.

Da professionista il dottore si occupa del mio buchetto. Inserisce un dito, poi due con tanto gel e mi sconvolge con il suo tocco da maestro. Tremo ovunque di piacere.

Mi fa sdraiare sulla schiena e prende le mie caviglie tra le mani. Bacia i miei scarpini e lecca le mie calze. Feticista adorato!

Lo vedo imperante su di me. Io sottomessa, lui voglioso con il suo cazzo eretto pronto a deflorarmi. Certo ho preso questo genere di calibro in passato ma erano falli finti. Questo è alquanto vero, carnoso e massiccio!

Viene verso di me. È il momento tanto atteso. Sorrido e lo invito a venirmi dentro. Lui si esalta e senza indugio mi penetra con la cappella. Uh! È grossa ma non fa male, anzi. Solo che quando penetra ulteriormente in me mi toglie il respiro!

Lui si accorge di tutto e prende tempo per darmi la possibilità di rilassare i muscoli dello sfintere. Poi pianissimo riprende la sua penetrazione e inesorabilmente mi impala con amore.

Sono sua, finalmente! Il sogno che diventa realtà!

Prende a scoparmi da prima con calma, poi su ritmo crescente, infine con frenesia.

Il suo cazzone mi sfonda tutta. Mi sento completa, appagata, innamorata. Lo voglio tutto in me. Gli voglio offrire il massimo piacere e mi abbandono al suo ritmo sovraeccitato.

Mentre mi scopa i miei seni sono la sua visione migliore. Ballano sul ritmo da lui impresso ed ogni tanto viene a posare un bacio o un succhiotto sull’una o sull’altra delle mie tettine erette.

Mi bacia le gambe, mi tiene per i fianchi. Affonda dentro di me e lo catturo con le cosce. L’istante dopo lo lascio andare e riprende il suo movimento a stantuffo. Sento le sue mani dappertutto. Gioca con il mio corpo il gioco dell’amore con sapienza infinita.

Mi scopa così una mezz’oretta. Sono tutta un brodo. Stordita dal piacere.
Poi mi chiede di mettermi a pecorina.
Mi inginocchio sul tappeto dove ho sistemato due cuscini e mi prende da dietro senza tanti complimenti. Brutale ma adorabile!

Han! Han! Mi scopa ansimando, gridando, rantolando ed io accompagno la sua monta con stridii acuti di pulzella deflorata.

Se non fosse che mi tiene per i fianchi, le sue poderose spinte mi scaraventerebbero per terra. Ma è attento al suo e al mio piacere e mi monta con destrezza, sbattendomi a dovere.

Sono in paradiso! Scopata dal mio medico, padre della mia amante, nel suo appartamento elegante in cui lavoro come cameriera… ancora senza contratto. Chissà se con oggi riesco ad ottenerlo?

non reggo più tra le sue spinte e i miei pensieri depravati. Sbrodolo il mio piacere inondando di sperma il cuscino mentre lui mi sgroppa con una foga delirante.

Poi è lui ad accennare l’eruzione. Ed infatti il suo movimento si esaspera ancora per arrivare a bloccarsi di colpo e scaricare la sua virilità in me, troietta innamorata.

Lunghi sussulti, sborra, sborra e ancora sborra infine si accascia su di me. Non reggo il peso, più di 90 kg credo! E ci abbandoniamo sul tappeto, allacciati.

Il suo pene si ammoscia piano in me. Tento di trattenerlo più che posso. Mi bacia sulla nuca. Mi accarezza tutta. Sono felicissima del mio e soprattutto del suo piacere.
Il suo pene esce da me con un flop. Gli offro un pegno d’amore, sfilo il preservativo ed inizio a bere con gusto il suo seme.

Rimane basito ma è visibilmente soddisfatto del gesto. Senza curarsi dello suo sperma mi bacia con passione e ci allacciamo in un abbraccio post amplesso pieno di tenerezza.

Parliamo un poco. Mi chiede se mi trovo bene da lui. Gli rispondo di sì, molto. Sarei molto felice di essere la sua cameriera, anche 24 ore su 24.
Lui sorride, mi bacia e mi dice che sarebbe fantastico. Ci baciamo per siglare il nostro accordo.

Poi mi chiede se la mia trasformazione in femminiello mi piace così tanto.
Beh, non è evidente? Godo ogni momento della mia vita. Mi piace da impazzire il mio corpo da donna. Lo trovo in sintonia con il mio sentire, con il mio essere.

Mi chiede se voglio farmi operare per diventare una donna a tutti gli effetti. Io rispondo che ci ho pensato ma che mi piace molto la mia tenera ambiguità. Le mie palline sono ancora in grado di produrre sperma e se il mio cazzetto non si drizza più è pur vero che dà un tocco magico e impudico alla mia silhouette!
Lui ride e mi conforta nella mia decisione. Per lui sono bellissima così come sono.

Allora gli faccio la domanda che tengo in riserbo da tempo. È vero che le medicine che mi ha prescritto ed amministrato non erano per la depressione bensì una cura ormonale?

Mi risponde che la cura è stata fatta con scopo doppio e complementare. Quando mi sono presentato come Daniele più di un anno fa da lui aveva notato che ero depresso non soltanto per problemi di casa e di studio. Il fondo della mia depressione stava nel fatto che non ero pienamente me stessa. Così mi ha indotta a scoprire la verità su me stessa.

Poi è capitata Anna, sua figlia che lui sa essere pervertita come poche. Ha saputo che le piacevo e si è proposta per occuparsi di me, per guidarmi nella mia transizione, per prendere cura delle mie debolezze e per farmi avvertire i piaceri possibili della mia nuova condizione.

Così erano d’accordo, padre e figlia? Io mi sento sconvolta. Certo che hanno saputo manovrare bene questi due! Ed io remissiva e lasciva mi sono lasciata fare con piacere!

Gli faccio notare che sono stata raggirata. Lui mi risponde che mi hanno guidato ma non obbligata. Non hanno mai forzato la mano. Ho fatto solo quello che mi andava di fare. È forse vero ma mi sento comunque un poco presa in giro. Non glielo dico. In fondo chi se ne frega. Sono diventata una bella ragazza e dopo avere avuto una amante mi faccio scopare dal padre che è un vero toro da monta!

Così lo bacio e cerco di rianimare il suo cazzo ancora moscio. Lui si diverte molto e mi lascia fare.
Lo prendo tra le labbra ed inizio a spompinarlo con calma. Prendo il tempo necessario per accentuare il nostro piacere. Mi piacciono i preliminari!

Lui intanto gioca con il mio cazzetto. Dopo un poco facciamo un 69. Lui succhia il mio piccoletto e le mie palline mosce mentre io mi diverto a praticare una fellatio magistrale al suo enorme membro carnoso.

Dieci minuti circa ed eccolo pronto. Lo faccio sdraiare. Adesso conduco io maestro! E gli monto sopra lasciandomi impalare amorevolmente. Sento il grosso pene entrare in me. Il mio culo è ormai abituato al suo calibro ed entra senza forzature, come in un fodero di carne.

Rantolo di piacere ed inizio a cavalcarlo dolcemente. Lui mi prende per i fianchi, poi viene a succhiare le mie tette. Mi agito sopra di lui sbattendo i miei attributi sul suo ventre. Mi stringe le chiappe e mi sbatte contro le sue cosce. Lo sento tutto in me. Grosso, carnoso, pulsante. Le sue palle sbatacchiano contro il mo deretano e mi eccito all’idea di farmi scopare dal mio medico che mi ha trasformata in quello che sono.

15 mesi per fare l’amore con l’uomo che forse desideravo sin dall’inizio. È stata lunga ma finalmente sono con lui e lui è tutto in me. Stiamo facendo l’amore. Mi scopa selvaggiamente e sono scatenata nel danzare con il suo grosso coso piantato nel culo!

I miei seni ballano al ritmo impresso dalla nostra copulazione. Andiamo avanti così a lungo. Molto a lungo. Non abbiamo fretta e prolunghiamo il piacere più che possiamo.

Mi chiede di girarmi ed eseguo il suo desiderio. Gli mostro adesso la schiena ed il mio culo incantato. Mi scateno. Sbatto le mie chiappe contro il suo pube e i miei attributi saltano liberi ed inermi per aria mentre sento il suo lungo cazzo entrare ritmicamente in me. È una goduria incredibile! Mai sentito niente di più gradevole.

Non so quanto dura, tanto comunque, fino a che, preso dalla foia ed dal ritmo crescente, il mio cazzetto sbrodoli una pioggia di sperma per aria.

Il dottore non si ferma… anzi martella le mie viscere come non mai ed io provo l’amplesso più lungo della mia vita!

Sono esausta ma il mio medico no. Mi fa scivolare di lato ed inizia a scoparmi da dietro con foga.

Sono sconvolta da tanta passione. Sembra inesauribile. Mi sbatte il suo coso in pancia senza ritegno. Con una mano mi tiene talvolta la gamba sinistra per aria e talvolta mi titilla i seni. Mi bacia sulla nuca e cerca le mie labbra che offro vogliosa. Intanto prosegue a stantuffo nel mio culo slabbrato.

Cinque, dieci, quindici minuti così senza tregua… poi di colpo esce da me e mi presenta la vista del suo cazzo che mi ficca lesto in bocca dove con un ultimo colpo di reni mi inonda di sperma calda e profumata.

Io ingorda bevo tutto di nuovo leccandomi le labbra. Lo ripulisco come si deve con la lingua e mi rendo conto solo adesso che mi ha scopata senza preservativo.

Spero che lei sia sano gli dico. Sanissimo cara. Non ho rapporti sessuali da quando è morta mia moglie e faccio comunque le analisi ogni sei mesi.
Questo mi rassicura… poi rifletto sul fatto che questo uomo vero non ha avuto rapporti per anni.
Chiedo perché, poi mi ricorda di avere fatto la promessa di non fare più sesso con una donna. Ha sofferto per la perdita della sua compagna d’amore e le è ancora fedele… ma i suoi istinti e le sue voglie sono grandi. Così quando mi ha conosciuto allo studio gli è balzata una idea impudica. Visto che non poteva venire meno alla sua promessa e nello stesso tempo aveva voglia di fare l’amore di nuovo, avrebbe potuto trovare la soluzione di iniziare una relazione con una transessuale. Il problema è che non poteva certo andare a trovare una escort fuori. La sua immagine avrebbe potuto essere messa in crisi nel caso si fosse scoperto.
Così ha approfittato del mio arrivo e grazie a sua figlia e a qualche mese di attesa può adesso avere una amante non sospettabile nel suo letto… sempre che io sia d’accordo.

E come potrei rifiutare? Solo che io non voglio essere soltanto la sua troietta privata. Mi sta bene essere la sua cameriera/segretaria e mi sta molto bene fare l’amore con lui… specialmente se mi scopa così come ha fatto oggi. Ma fuori di qui, in pubblico non voglio essere invisibile.

Lui ci pensa su e mi dice che ho ragione. Me lo merito. E poi chiunque mi scambierebbe per una vera donna. Quindi potrei diventare la sua compagna ufficiale in società. Ben inteso in privato sarei la sua serva troietta come pattuito.

Io ci sto e per siglare il nostro accordo trasgressivo mi alzo e lo prendo per la mano.

Andiamo in camera amore! Gli dico. E lui mi accompagna felice. Facciamo l’amore per una notte intera. Lui mi scopa alla pecorina, sdraiata, di lato, a smorza candela. Mi sbatte per ore facendomi venire ancora mentre lui riesce a resistere fino al mio sfinimento prima di sborrarmi tutto il suo amore in gola.
Ci addormentiamo che è già mattino.

Da allora diventiamo amanti. resto ovviamente la sua servetta e segretaria sexy. Ma al letto sono la sua amante e troia. Mi scopa quasi tutti i giorni. Qualche volta a ripetizione come la prima volta. Io sono felicissima.

Non solo. Siamo usciti qualche volta. Siamo andati tre volte al ristorante. Una volta sono stata presentata come la sua compagna in una festa organizzata da una sua amica. Lei era gelosissima! E' stato meraviglioso. Ho anche ballato con due uomini che mi facevano la corte. Ma io fedele al mio uomo ho rifiutato le loro avances cordialmente ma decisamente. Sono una troia ma solo in privato con il mio uomo!


13. Sorpresa!


Stamani mi sono alzata tardi. Sono in cucina intenta a preparare la colazione quando sento il campanello suonare. Mi muovo lentamente non ancora rimessa della intensa notte d’amore.
Il campanello suona di nuovo e cerco di vestirmi al meglio. Non ho il tempo di truccarmi. Ho infilato soltanto il mio completino da cameriera e sistemato i capelli. La mia parrucchiera avrà un bel da fare oggi!
Vado verso la porta mentre risuona di nuovo il campanello. Non ho il tempo di guardare dallo spioncino e poi dovrebbe trattarsi del postino che passa a questa ora.

Apro la porta con l’aria di una serva ubbidiente e puntigliosa. Sorpresa!
È mia madre!
Lei mi guarda stupita… io sono basita!

Mi riconosce nonostante il mio aspetto nuovo per lei.

Daniele? Che ci fai conciato così?
Io non so che rispondere.
Ma insomma Daniele rispondi che diammine!
Avverto l’imbarazzo totale della situazione e per togliere la scena da eventuali sguardi indiscreti le chiedo di entrare.

Lei passa la porta ed io chiudo in fretta. Almeno qui dentro se succede un macello posso contenerlo!
Mi rifà la stessa domanda ed io la invito a passare nel soggiorno così le spiego tutto.

Già tutto. Ma cosa? Come posso spiegare tranquillamente a mia madre quello che mi è successo in questi mesi… e poi come ha fatto a trovarmi?
Glielo chiedo. Mi dice che ha fatto le sue ricerche e che una signorina Anna le ha gentilemente detto che mi avrebbe trovato qui.
Anna? Che lurida…

Insomma Daniele mi vuoi spiegare? Ti trovo vestito da donna, anzi da cameriera in questa casa? Cosa sta succedendo?

Mentre cerco la risposta ecco entrare il dottore Moroni in un completo grigio impeccabile.

Mia madre risponde al suo saluto, visibilmente impressionata sia dall’aspetto che dal titolo quando le dico chi è.
Le dice che sono la sua cameriera e la sua amante. Mia madre spalanca le orecchie nonché gli occhi,stordita dalla notizia. Quasi sviene!

Le porto un bicchiere d’acqua.
Allora il dottore le spiega con schiettezza e tranquillità che più di un anno fa mi sono presentato nel suo studio in uno stato di depressione estremo. Problemi familiari, personali, dubbi sulla personalità, problemi sessuali. Quindi le dice che sono stato in cura da lui e che, scoperta la mia vera natura femminile, abbiamo concordato un percorso di transizione sessuale (sic!).

Mia madre mi guarda e chiede conferma. La verità è una altra ma confermo con forza.
Lui sorride e le racconta i dettagli della mia trasformazione fino al giorno in cui sono diventata la sua amante.
E la sua cameriera sottolinea mia madre.
A dire il vero prima la seconda e poi la prima signora. Ma mi sono innamorato di sua figlia dal primo giorno.

Io caro signore, risponde lei stizzita, penso che lei abbia raggirato il mio povero figlio. Che l’abbia trasformato in un oggetto dei suoi desideri!
Non è così signora, risponde lui. Ma anche fosse? La guardi… ha mai visto suo figlio così bello e felice?

Mia madre mi guarda con attenzione. Onestamente no, dice lei.
Beh, signora come può vedere sua figlia lo è eccome. È una donna fantastica!

Sei diventata donna del tutto? Mi chiede lei.
N.. no mamma non del tutto. Ho ancora i miei attributi.
Ah… bene! E lascia andare un sospiro di sollievo.
Non aggiungo che il mio pene è soltanto un arredamento del pube ormai. Sarebbe forse troppo duro per lei.

Continuiamo a parlare. Mi chiede se sono felice. Molto mamma… come mai prima di adesso.
Certo che sei molto bella! Aggiunge. Fatti vedere! Mi alzo e mi mostro a mia madre.

Se vuole signora posso uscire… tanto devo andare in ospedale a trovare una mia paziente. Così vi lascio sole. Daniela mi raccomando. Stasera avremo ospiti… i signori Bianchi. Cena leggera. Lui soffre di colesterolo!
Bene dottore rispondo io su di un tono di ubbidienza passiva.
Saluta elegantemente mia madre e se ne va.

Lei mi guarda e mi chiede di nuovo se va veramente tutto bene.
Certo rispondo io… è quello che ho sempre desiderato. Mi sento donna.. con qualcosa in più.. ovvio e lui è il mio uomo. Mi ha plasmato, adorato e mi ama alla follia.

Mia madre mi guarda adesso con tenerezza. Sapevo che c’era qualcosa di diverso in te.. non sei come tuo fratello… e nemmeno come tua sorella. Hai sempre avuto gusti e inclinazioni oscillanti tra il maschile ed il femminile. Nei giochi, nelle tue espressioni, sin da bambino quando piangevi facilmente, arrossivi o volevi giocare con le bambole.

Ora sono curiosa… fammi vedere come sei… la guardo stupita… dai spogliati… ti conoscevo in un modo.. ti ho partorito e cresciuto in una maniera… voglio vedere nel dettaglio chi sei veramente.

Così ubbidisco e mi spoglio. Rimane basita davanti al mio corpo statuario. I miei seni protuberanti, la mia vita sottile, il mio culo abbondante, le mie gambe lunghe, flessuose ed affusolate che fanno da riscontro al mio viso da pulzella.
Si accorge che i miei attributi maschili sono diminuiti. Il mio pene è flaccido, inattivo da mesi. I miei testicoli vuotati di sostanza.
Mi chiede se faccio sesso passivo.
Esclusivamente mamma.
E ti piace?
Oh, sì mamma… tantissimo!
Sei proprio una troia Daniele!
Daniela, ti prego mamma!
D’accordo. Vedo che sei veramente bella… una quasi donna che farebbe eccitare qualunque maschio. Se sei felice tu lo sono anch’io.

L’abbraccio e la bacio con sincero affetto. Mi rivesto e ci abbandoniamo in chiacchiere da donna. Parliamo dell’estetista, della parrucchiera, dello shopping, delle faccende domestiche.

Mi fa i complimenti sulla mia mise. Comunque mi da un consiglio. Non rimanere alle sue dipendenze… cerca di sedurlo in maniera definitiva il tuo dottore. Non potrete sposarvi e avere figli ma potresti esser la sua compagna vera e non la sua serva.

Ma mamma… a me piace essere la sua serva… mi piace fare l’amore con lui e sentirmi dipendente e protetta da lui!

Ma che perversa che sei figlia mia!
Ma senti adesso abbiamo ben altro a cui pensare. Ti ricordi il matrimonio di tua sorella. Sai che non puoi mancare… sarebbe un affronto per lei e per la famiglia.
Sì, mamma ma come posso fare? Mica posso indossare un completo grigio o blu con tanto di cravatta!
Ho dei seni veri e i capelli acconciati in una permanente!

E chi parla di nasconderti… potresti presentarti così come sei… senza preavviso. Nessuno potrebbe dire niente in tale circostanza. Immagina il matrimonio e tu che arrivi prima della cerimonia. Magari in un bel vestito elegante.

Immmagino la scena ma con due conclusioni diverse. L’una positiva di accettazione forzata e l’altra di reazione adirata e/o divertita al mio apparire sotto l’aspetto di una donna. E francamente mi aspetto più la seconda!

Ma no, dice mia madre… sei uno splendore! Quando arriverai non ti riconoscerà nessuno. Forse tua sorella ma solo più tardi. Si faranno domande penso ma senza avere risposte certe.
Poi quando sarà chiara la tua identità sarà troppo tardi. Dovranno tutti accettarti vedrai!

Io non ne sono sicura…
Ma sì… se poi potessi arrivare accompagnata dal tuo dottore l’effetto sarebbe ancore più totale!

Mamma! Ma che idea ti metti in testa? Pensi che l’egregio dottore Moroni accetterebbe di accompagnarmi ad un matrimonio di famiglia?

Beh! Perché no? Mi sembra intelligente, sensibile, elegante, facoltoso ed è sicuramente un bell’uomo… hai avuto fortuna, cara. Oltre tutto sembra anche gentile e disponibile.

Sì, lo è ma non penso che vorrebbe mostrarsi in una cerimonia pubblica con me al suo fianco.

Ma ti sei vista? Sei bellissima! Se non fossi tua madre non ti riconoscerei! Secondo me ti crei problemi che non esistono. Non dovresti fare altro che chiederglielo. Vedrai che accetterai.

Credi?

Ma certo, cara. Ho letto amore e desiderio nei suoi occhi quando ti guardava… sono sicura che farebbe qualunque cosa per te.

Secondo me esageri ma… va bene ci proverò.

Brava la mia ragazza. Bene, adesso devo andare. Ufficialmente non sono venuta a Firenze. Ero diretta a Milano a trovare la zia Marta e devo arrivare prima di sera.

Non resti?

Certo che no. Non vorrai mica che qualcuno si insospettisca. Tuo padre è adirato con te che non chiami e non vieni mai. Se sapesse che sono qui sarebbe una lite sicura. Vado da zia Marta. Il mio treno parte tra una ora. Ho il tempo di prendere un taxi e via verso la stazione.

Ma.. e la tua valigia?

Nel fermo deposito della stazione. Dai, scappo… ti lascio ai tuoi impegni… devi essere molto brava e carina… e non ti dimenticare la cena di stasera.

Ma certo mamma… Ehmm…Mamma…

Sì cara?

Grazie per avere compreso!

Sono tua madre. Te l’ho già detto… e poi ti vedo così felice. Sei molto fortunata a stare con un uomo come il dottore Moroni. È bello e ricco. Sono sicuro che ti farà felice.

Lo sono già!

Bravissima la mia bambina!

E con questo mi lascia tra baci e abbracci per andare da zia Marta. La guardo andare via nel suo taxi e mi sento sollevata… essermi confidata con mia madre che mi ha capita ed accettata è qualcosa che mi rende più tranquilla e più desiderosa di farmi amare e scopare a volontà. In qualche modo mi sento autorizzata a vivere la vita come desidero.


Tutti diritti riservati..Spero che la storia vi sia piaciuta.
Aspetto i vostri commenti al seguente indirizzo e-mail: sweetsissysophie1@gmail.com.

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