Il mio futuro

Scritto da , il 2012-07-29, genere etero

Al mio ritorno dalla Sicilia Mamma e Papà mi portarono fuori a cena per farsi raccontare la mia vacanza, chiaramente sorvolai su determinati argomenti, non penso fossero ancora pronti, almeno Papà, la Mamma, invece, doveva aver capito qualcosa, il suo sorrisino, almeno, mi dava questa impressione, comunque, poi si arrivò al punto dolente : il mio futuro.
Papà avrebbe voluto che mi preparassi all'esame per l'iscrizione all'albo e, contemporaneamente che mi iscrivessi all'università, magari ingegneria o architettura, Mamma, pur appoggiando Papà, pensava al mio futuro di moglie e madre, "ma allora, quando ci presenterai qualche bravo ragazzo?"
Non volevo farli inquietare proprio la sera del mio arrivo dicendo loro che nessuno dei loro progetti era di mio interesse, allora mi venne un'idea che, pur dopo qualche discussione, approvarono.
Dissi loro che era anche mia intenzione fare quello che aveva in mente Papà e che, dopo l'università avrei pensato a mettere su famiglia come voleva la Mamma, però non subito, prima mi sarei presa un anno sabbatico e sarei andata in giro per l'Europa per vedere, conoscere e fare pratica di inglese che, mi sarebbe servito molto nel mio futuro lavorativo (la bevvero)e dopo un po' mi diedero il loro permesso, salvo verifica del mio programma di viaggio.
Poi, arrivati a casa, trovai la mia sorpresa ad aspettarmi in garage : una macchina nuova, la mia prima macchina; un maggiolino cabrio tutta bianca, anche la cappotta, wow! adesso ero davvero autonoma, perlomeno per quanto riguardava il mio mezzo di trasporto, per quanto riguardava l'aspetto finanziario dovevo ancora dipendere dai miei, almeno fino ai 21 anni, quando un lascito dei nonni mi avrebbe garantito una certa agiatezza, comunque i miei non mi hanno mai fatto mancare nulla o lesinato alcunché.
Ora il mio programma di viaggio avrebbe subito qualche cambiamento, niente viaggi in treno, sarei andata in auto, anche per quanto riguardava le destinazioni purtroppo, i miei furono categorici, in automobile solo in Italia, mi rassegnai e cominciai ad organizzarmi.
Tenendo presente il periodo, fine estate, , avrei cominciato le mie vacanze, ops anno sabbatico, dalla zona dei laghi, per poi passare in montagna per il periodo invernale, le grandi città d'arte in primavera e tanto mare d'estate,,ma prima di tutto pensai allo shopping, le cose che avevo erano ancora troppo da "ragazzina" quindi dovevo rinnovare tutto il mio guardaroba, chiaramente cominciai dalle scarpe, andavo........vado matta per le scarpe, Corso Vittorio Emanuele, Via della Spiga, Montenapo, quando comincio è come una febbre, non mi fermo più,: sandali, decoltè, stivali alla fine ne collezionai una dozzina di paia, poi il casual : jeans, felpe e t shirt, qualcosa di più elegante tendente al sexy e poi l'intimo, ecco, quì ebbi qualche problema : non ero molto "esperta" della materia, ma ripensandoci ora devo dire che non me la cavai malissimo.
Ora si trattava di partire e decidere da dove, decisi di non andare troppo lontano : Lago di Como, qualche giorno lì e poi .........si vedrà.
Chiaramente, lo scopo di questa "vacanza" non era proprio quello di fare pratica di lingue, almeno non di quelle straniere, ma di fare esperienza nel campo delle "relazioni sociali" con particolare riferimento al.........sesso; mi ero scoperta curiosa e molto interessata all'argomento e, dopo la mia esperienza in Sicilia volevo capire meglio me stessa e, soprattutto, quello che avrei voluto fare o diventare in futuro, questa era almeno la scusa che mi ero propinata, alla luce dei fatti devo dire ora, a distanza di molti anni, che le mie reali intenzioni erano solo quelle di ........godere, godere e poi ancora godere, il più possibile ed il più spesso possibile, non ho pensato mai, però, di soffrire di una qualche malattia, solo che mi piaceva e.......mi piace ancora molto il sesso.
Non volevo farmi un programma di viaggio preciso, però darmi delle regole sì, mai più di una settimana in un posto, mai più di un uomo alla settimana e, questo, per le prossime cinquantadue settimane; ma, non andò proprio così............anche a causa dei normali problemi mensili di noi donne.

prima di partire, comunque, feci il mio solito giro tra estetista, parrucchiere, ecc. approfittai per fare quello che mi aveva consigliato la Mamma,: peeling totale, questione di igiene. diceva Lei.

Non avevo stabilito di preciso la data della mia partenza, i miei non mi mettevano certo fretta né io ne avevo, comunque decisi di aspettare almeno un paio di settimane e poi partire,anche perchè dovevo aspettare la mia patente, nel frattempo, qualche serata con gli amici, sempre un po' di shopping, cinema un paio di volte a settimana, in discoteca il sabato ma sesso.............niente, uffa.

Decisi, quindi, di forzare un po' le "occasioni" però non me la sentivo ancora di provarci da sola, quindi coinvolsi una mia amica sicuramente più "scafata" di me e decidemmo insieme di andare a vedere un film uscito poco prima nelle sale che aveva fatto un certo scalpore : Emmanuelle" e, visto che davanti al cinema il pubblico in attesa era pressoché maschile, capii di aver fatto centro, qualcuno ci avrebbe sicuramente notato, due ragazze giovani e carine sole in un cinema pieno di uomini a guardare un film erotico, beh, non ebbi torto.

per l'occasione mi ero vestita in maniera particolarmente "comoda", una mini di jeans, una camicetta bianca, slip di seta, niente reggiseno (potevo permettermelo allora, avevo una terza misura), scarpe da ginnastica e calzini corti, una felpa leggera che tolsi appena arrivata al mio posto in sala e, visto che le luci erano ancora accese chi mi guardava e, non erano pochi, si rese senz'altro conto del fatto che non portavo reggiseno, la mia amica Claudia era vestita praticamente come me, solo che aveva i jeans al posto della mini e lei lo portava il reggiseno.

Ci sedemmo e dopo poco la proiezione iniziò, ho visto e rivisto quel film almeno 5 volte, in periodi diversi della mia vita ed ogni volta che lo vedo mi eccito come quella prima volta.

Per me era un bel film, a Claudia non piaceva molto, diceva che alcune situazioni le sembravano esagerate, comunque nel primo tempo non successe nulla e guardammo il film tranquillamente però le mie mutandine si stavano bagnando, mi sarebbe piaciuto vivere alcune di quelle scene.

Iniziò il secondo tempo e dopo poco Claudia mi toccò la gamba con la sua, insistentemente, mi girai a guardarla e vidi che qualcuno, da dietro, le aveva messo le mani sui seni e la stava "palpeggiando", lei non osava muoversi, sembrava inchiodata sulla poltrona, mi venne da ridere, ma mi bloccai subito, anche sulle mie spalle sentii due mani che scendevano fino al mio seno e cominciavano a stringermelo ed accarezzarmelo al di la della stoffa della camicetta, i miei capezzoli si stavano indurendo, mamma mia,
le due mani stavano slacciando i bottoni della mia camicetta e , dopo poco, sentii quelle dita forti sulla mia pelle, mi strinsero, accarezzarono, titillarono i miei capezzoli, ero sempre più bagnata ma non osavo muovermi, poi un'altra mano sulla mia gamba sinistra, piano piano mi accarezzava, strinsi un poò le gambe ma cedetti quasi subito alla pressione tra le mie cosce, oltre quelle sui miei seni altre dita stavano entrando sotto le mie mutandine ormai fradicie e raggiunsero la mia passerina, le mie grandi labbra ormai gonfie si aprirono naturalmente alle sollecitazioni di quelle dita che mi penetrarono e cominciarono a rovistare all'interno, ormai avevo le gambe allargate abbandonate, la mini quasi in vita ed una mano che mi masturbava mentre altre due si erano ormai impossessate dei miei seni,stavo godendo come una matta, non era solo la masturbazione, anche la situazione in cui mi trovavo contribuiva notevolmente; poi un'altra mano mi prese per un polso e, dopo poco, toccai un pene, ormai duro, senza pensarci lo presi e cominciai a "segarlo".
Ad un tratto le mani mi abbandonarono, riaprii gli occhi che per tutto il tempo avevo tenuto chiusi e mi accorsi che, sullo schermo, stavano andando i titoli di coda, mi risistemai in fretta guardandomi intorno ma non avevo più nessuno a fianco e neppure dietro, anche Claudia si rimise a posto e, quando si riaccesero le luci eravamo in perfette condizioni, come se nulla fosse successo, ma non finì così.
Uscimmo dal cinema senza parlare e Claudia, dopo poco mi salutò per andare a prendere il suo tram, il "24" Lei abitava in zona Ripamonti, io, che abitavo in zona Cinque Giornate decisi di andare a piedi, non ero molto lontana dal centro, poi era ancora presto, eravamo andate al primo spettacolo e non erano ancora le dieci di sera; mi incamminai sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele verso Piazza San Babila, guardando le vetrine e, nello stesso tempo. specchiadomici dentro, mentre ero lì misi una mano in tasca e trovai un pezzetto di carta, chi ce lo aveva messo? sopra solo un numero di telefono, forse dell'uomo seduto al mio fianco? l'avrei scoperto in futuro.

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