L' estate sta finendo

Scritto da , il 2012-07-19, genere prime esperienze

Avevo appena compiuto 18 anni. Era circa metà settembre, e, visto la splendida e calda giornata, decisi di andare al mare con una mia amica più grande di me di un paio d'anni. Chiara (la mia amica) aveva appena preso la patente e riuscì a convincere la mamma a prestarle la Panda. Eravamo al settimo cielo. Era la prima volta che potevamo andarcene a spasso senza vincoli di orario di treni o altro. Trovammo una piccola spiaggia di difficile accesso. Arrivammo che erano circa le due del pomeriggio. La spiaggia era semideserta: qualche coppia, qualche famiglia. Per il gran caldo ci buttammo subito in acqua e notammo, al riparo di un grosso scoglio, una spiaggetta accessibile praticamente solo dal mare. Bastava aggirare lo scoglio con le gambe in acqua ed avremmo avuto un posto tutto per noi. Prendemmo la nostra roba e ci trasferimmo lì. Visto che eravamo sole, ci togliemmo anche gli slip del costume. Ce ne stavamo lì, a crogiolarci al sole, parlando di sesso...che altro. Di tanto in tanto ci scambiavamo qualche leccatina, gustando il sapore salato dello nostre fiche...ma niente di più. Non eravamo eccitate....ci godevamo semplicemente quel pomeriggio di sole e mare, che poteva essere l' ultimo dell' anno. Verso le quattro e mezza decidemmo di fare ancora un bagno. L' acqua era tiepida, pulitissima, trasparente. Sulla spiaggia era rimasta una coppia, che stava raccogliendo la roba per andarsene. Tornammo a riva, ci stendemmo sui materassini gonfiabili, fumammo una sigaretta e, poco a poco, ci addormentammo. Mi svegliarono le urla e le risate che provenivano dall' altra parte dello scoglio. Erano voci di ragazzi...ed erano parecchie.
Scuoto il braccio di Chiara per svegliarla e, facendole cenno di non parlare, la invito ad ascoltare. Di là, le urla e le risate continuano. Chiara ed io decidiamo di coprirci con gli asciugamani. Dopo pochi secondi, ci giunge il rumore tipico di corpi che, rumorosamente, si tuffano in acqua. Dopo poco, nuotando, passano davanti alla nostra spiaggetta e li vediamo. Sono cinque, giovani, tutti sui vent' anni o giù di lì.
Anche loro ci vedono, parlottano fra di loro, ma non si avvicinano. Finita la nuotata, tornano nella spiaggia dietro lo scoglio. Ora, però, non gridano: parlano con un tono basso, quasi per non farsi sentire da noi.
Chiara ed io ci guardiamo, poi, anche noi a bassa voce, cerchiamo di decidere il da farsi. Immaginiamo che i ragazzi cercheranno di tacchinarci. Chiara dice che abbiamo due possibilità: o ci vestiamo e ce ne andiamo, o restiamo e ci divertiamo. Io non è che sia molto convinta. Da una parte mi dispiace andarmene ma, le dico...sono cinque e noi solo due. Chiara mi dice di non preoccuparmi, che ci penserà lei a rompere il ghiaccio e a...prendersi cura di loro, se io non me la sento.
Credo che me lo abbia detto proprio per ottenere da me la reazione che voleva. Le dico che allora sono d' accordo, ma che voglio vederla all' opera, voglio vedere se davvero è capace di fare tutto quello di cui mi ha tanto parlato.

Chiedo a Chiara una sigaretta e lei mi dice: "Aspetta un attimo" e mi fa l' occhiolino.
Io sono distesa di spalle allo scoglio, mentre chiara ce l' ha di fronte. Non passa nemmeno un minuto e lei si solleva su un gomito, alza l' altro braccio e dice: "Hei, senti, hai una sigaretta?"
Mi volto e vedo uno dei ragazzi che, arrampicatosi sullo scoglio, ci stava guardando.

"Arrivo subito" dice.

Chiara mi sorride, come dire: "Visto?"

Dopo pochi secondi, dalla parte del mare, arriva non uno, ma due ragazzi. Quello che si era arrampicato è bassino e tracagnotto, folti capelli neri e ricci. L' altro, che ha in mano un pacchetto di sigarette, è più alto, castano, capelli lunghi e lisci. Si avvicina sorridendo e chiede chi è che vuol fumare. "Tutte e due - risponde Chiara - ma prima danne una alla mia amica."
Lui mi offre il pacchetto, poi accende la sigaretta che io ho preso.

Si volta verso Chiara che si solleva per prendere la sua sigaretta e, così facendo, il telo scivola fino all' attaccatura delle cosce. Il tipo, alla vista improvvisa delle tette di Chiara, leggermente grandi, ma solo quel tanto che basta a renderle ancora più eccitanti, cadenti, con i grandi capezzoli inturgiditi forse dal fresco o forse dall' eccitazione, si blocca con la bocca aperta. Chiara, con aria del tutto indifferente, gli dice: "Bhe, non mi fai accendere?" Lui, senza togliere lo sguardo dalle tette si china verso di lei e le accende la sigaretta.

L' altro, quello tracagnotto, torna in acqua di corsa e sparisce dietro lo scoglio.

"Che strano - penso - vuoi vedere che ci ritroviamo con una banda di froci?

Quello rimasto non si stacca da Chiara. La sigaretta è ormai accesa ma lui resta lì, accosciato sui talloni, come ipnotizzato dalle tette, da cui non distoglie lo sguardo. Chiara lo guarda fisso negli occhi, fa uscire il fumo dalle labbra socchiuse e gli sorride.

Poi, con estrema naturalezza, si alza, lasciando che il telo scivoli sul materassino, lo prende per mano e, insieme, si tuffano in mare. Quando riemergono si abbracciano. Intravvedo Chiara armeggiare sul corpo del ragazzo finchè, con una risata, solleva sopra la testa i suoi slip, agitandoli come un trofeo.

Tornano a riva, completamente nudi. Lui ha un bell' arnese, gonfio ma non eretto completamente, per via, penso, dell' acqua fresca.

Si sdraiano sul materassino ed iniziano a toccarsi.

Io, ancora coperta, li guardo distrattamente. Dal rumore, capisco che anche gli altri si sono buttati in acqua. Dopo due secondi li vedo nuotare a pochi metri dalla riva. Si fermano a guardare Chiara e il loro amico. Li vedo parlottare un pò e poi, presa la decisione, escono dall' acqua sulla "nostra" spiaggetta.

Tutto sommato sono bei ragazzi, e sembrano anche simpatici. Capisco che sono imbarazzati dalle occhiate che si scambiano. Si avvicinano al materassino di Chiara. Lei si stacca dall' abbraccio, lo fa sdraiare di schiena ed inizia a leccargli i capezzoli, poi scendendo, arriva all' inguine. Lui ha ormai il cazzo in completa erezione, la cappella violacea, sembra stia per esplodere. Chiara lo accarezza e poi, finalmente, glielo prende in bocca. A quel punto, uno ad uno, anche gli altri si tolgono il costume.

Più o meno, sono tutti in erezione. Non riescono a trattenersi ed iniziano ad accarezzarsi il cazzo. Anch' io mi sto eccitando e, senza farmi vedere, mi accarezzo la fica. Chiara adesso si siede, a gambe larghe, sopra il bacino del ragazzo, faccia a faccia, si infila il cazzo nella fica ed inizia a muoversi. Uno dei ragazzi, fattosi coraggio, si è avvicinato per vedere meglio. Chiara gli afferra una gamba, facendolo avvicinare ancora, e comincia a succhiargli il cazzo.

E due, penso. Allora, forse, non erano tutte "fantasie" quelle che mi raccontava.

Uno dei ragazzi, lentamente, mi si avvicina sorridendo. Fortunata come sono...è il tracagnotto. Lo osservo attentamente. Ha un cazzo che, forse perchè è il più basso della compagnia, sembra enorme. Lungo e grosso alla base, ha una bella cappella "a punta". Adesso anch' io ho voglia di buttarmi nella mischia, ma prima...tocca a Chiara.

Gli faccio cenno di abbassarsi, io mi sollevo a sedere, senza preoccuparmi del telo che si apre completamente. Vedo il suo cazzo alzarsi verso l' ombelico, scosso da violente contrazioni. Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: "Ti piacerebbe metterlo in culo alla mia amica?" Lui resta interdetto poi...."A me piaci più tu, mi dice".
"Ok - gli rispondo - prima occupati di lei e poi io penso a te." "Senti - mi fa - sono troppo eccitato. Se provo a metterglielo....vengo prima di esserci riuscito. Perchè non mi fai venire tu con un pompino, e poi inculo la tua amica?" "Ma..ce la fai? - dico perplessa - e se poi ti si ammoscia e non riesci ad entrare?" "Tranquilla - mi dice - fidati." Avvicina il cazzo alla mia faccia. Mi metto in ginocchio sul materassino e lo prendo in bocca. E' buono, salato, sa di mare. Nemmeno il tempo di "gustarlo" un pò e sento la bocca inondata di sborra. Vorrei berne un pò ma un altro, violentissimo schizzo quasi mi soffoca, costringendomi a "mollare la presa" e a sputare, tossendo, tutto quel liquido, mentre lui continua ancora a schizzare sperma contro lo scoglio.

Con le gambe in acqua, mi risciacquo la bocca con acqua di mare. Accanto a me arriva il ragazzo che stava scopando con Chiara, si immerge e si sciacqua il cazzo.
"Merda - penso- ho aspettato troppo." Mi giro per tornare al materassino e...mi tranquillizzo. Chiara, adesso, sta scopando con quello a cui stava succhiando il cazzo, e l' ha sostituito con un altro. Torno vicino al tracagnotto, che si avvia verso il mare. "Dove vai?" Gli chiedo puntandogli una mano sul petto. "Bhe - fa - a darmi una sciacquata." "Lascia perdere - gli dico - tu stammi vicino." Frugo nel borsone alla ricerca di una flacone di olio di mandorle che uso sempre al mare per reidratare la pelle e mi avvicino a Chiara.

Lascio cadere poche gocce di olio sul buchino che, per la posizione di Chiara, è completamente esposto, ed inizio ad inserire il dito medio. Chiara si volta solo un attimo, poi continua a spompinare. Ora ho tutto il dito dentro, sto ungendo bene il canale. Sento il cazzo che Chiara ha nella fica, come se lo stessi toccando. E' durissimo, temo che stia per godere e tolgo il dito. Mi volto verso il tracagnotto e gli guardo il cazzo per vedere se è pronto. E' eretto, ma non mi sembra nella forma migliore. Glielo prendo in bocca e, leccandolo, lo spompino lentamente. Ha ancora il gusto dello sperma. Mi piace, mi ricorda il pane appena sfornato che mangiavo in casa della nonna in Toscana.

Lo sento gonfiarsi ed indurirsi sempre più. Anche adesso mi sembra enorme. Chissà se Chiara riuscirà a prenderlo tutto nel culo? Per fortuna ha la cappella a punta, dovrebbe entrare bene. Ora è pronto, duro che sembra di marmo. Mi stacco da lui, e gli mostro come deve mettersi, dietro il culo di Chiara, allargando e flettendo le gambe. Ungo abbondantemente la cappella con l' olio e la punto dritta sul buco. Il tipo inizia a spingere. Io guardo affascinata la cappella che, a poco a poco, scompare nel culo; sono eccitatissima. Mi masturbo forsennatamente la fica, quando sento un' altra mano che si sovrappone alla mia, la scosta...vi si sostituisce e continua a masturbarmi. Sento anche, fra le cosce, un cazzo durissimo.

Non mi volto, non voglio perdere lo spettacolo di vedere quel cazzo entrare fino in fondo nel culo di Chiara. La penetrazione non è agevole. Non avevo pensato al fatto che, avendo Chiara la fica riempita da un cazzo, trovava difficoltà a riceverne uno, e di quelle dimensioni, in culo. Lentamente, con un minimo movimento di avanti-indietro, il cazzo sta entrando. Ogni tanto Chiara stacca la bocca dal cazzo che sta succhiando e cerca, spingendo con le mani sui sassi, di favorire l' ingresso di quel "coso" che sembra non finire mai. Finalmente, lo vedo sparire TUTTO nel culo di Chiara.

Ora il tracagnotto inizia a pompare. Sono impressionata da quel che vedo: sembra che i due cazzi siano in un buco solo, tanto la distanza fra i due è impercettibile. Guardando meglio vedo che solo un piccolo lembo di tessuto separa i due canali.

All' improvviso, sento che quello che ho dietro cerca di entrare nelle fica.

Mi scosto bruscamente, lo guardo e gli dico: "Dì, sei scemo? Sono vergine!"
Quello diventa tutto rosso e inizia a scusarsi, poi mi fa: "Allora...non facciamo niente?" "Adesso - gli dico - voglio godermi lo spettacolo. Tu continua a masturbarmi. Stavo per godere quando ti sei fermato."

E' vero: sono eccitatissima, sto per esplodere. La vista di quel cazzo enorme che, ora, esce completamente dal culo di Chiara, per poi affondarvi per intero, mi sconvolge.
Allora, penso, quel che mi raccontava era tutto vero, non erano stupide vanterie.

Chiara sta per godere, lo vedo da come si contorce. Abbandona il cazzo che stava spompinando e appoggia la testa sul materassino, protendendo ancora più il culo. A quel punto io sono pronta, afferro il cazzo di quello che ho dietro, mi appoggio a lui e ho il mio orgasmo "liberatorio".

Quello che la sta scopando gode. Vedo lo sperma colare lentamente dalla fica di Chiara, che è ormai in pieno delirio..sta godendo anche lei.

Prende a muovere il culo forsennatamente, si gira e, rivolta al tracagnotto: "Dai, scopami, ...sfondami come una troia... più veloce...dai adesso....vieni, bastardo, riempimi il culo di sborra dai vieni...vieniiiii."

Quello le afferra con più forza i fianchi, getta la testa all' indietro e ora sembra un martello pneumatico, da come si muove. Un paio di secondi e, con un ultimo, tremendo colpo affonda dentro il culo di Chiara come se volesse farvi entrare anche i coglioni.

E viene, viene con un urlo trattenuto. Gode ancora anche Chiara, e questa volta il suo orgasmo è di quelli totali. Anche lei urla, e non si trattiene, morde il materassino e urla il suo piacere. Poi, ansimante, si accascia sfinita su quello che ha sotto, mentre il tracagnotto continua, con movimenti impercettibili, a restare affondato nel suo culo.

Si rialza dopo un minuto, e si trova davanti alla faccia il cazzo di quello che aveva abbandonato e che le dice: "E io?....."

"Tranquillo, che non resterai senza niente....- poi, mi guarda, mi fa un sorriso "ambiguo" e mi dice, non mi domanda - veroooo?"

Ho capito cosa vuole, vuole che ci pensi io, ma...come? Guardo il cazzo del tipo: è discreto, abbastanza lungo e relativamente sottile. Ricambio il sorriso e le dico solo: "OK".

Fa cenno ai due che si possono togliere. Il cazzo di quello che l' ha scopata pende ormai fuori dalla sua fica mentre...incredibile...il tracagnotto ce l' ha ancora nel culo. I due si gettano in acqua. Penso che anche Chiara andrà a lavarsi, ma mi sbaglio. Si stende sulla schiena, mi fa cenno di avvicinarmi, prende la boccetta dell' olio, si unge due dita e me le infila, con una certa violenza, nel culo. Ripete la manovra per lubrificare bene il buchino, poi: "Adesso inginocchiati col culo bene aperto, e leccami la fica." Non me lo aspettavo. Vedo lo sperma che ancora cola fuori dalla vagina, ma non mi oppongo. Mi metto come mi ha detto e, un pò titubante, comincio a dare qualche piccola leccatina al clitoride. Lei si rivolge a quello che se ne sta sempre lì, col cazzo duro, e non sa cosa fare. "Adesso - gli dice - tocca a te. Mettiglielo nel culo." Il tipo non se la fa ripetere due volte. Mi si piazza dietro e cerca di infilarmelo. Forse è inesperto, o forse è l' olio, per due volte rischia di entrarmi in fica. Allora gli afferro il cazzo e faccio entrare la cappella. Il resto lo lascio a lui. Entra bene, lentamente, con calma e delicatezza. Io mi rilasso completamente e mi godo la penetrazione. Chiara mi richiama bruscamente alla realtà: "Dì, ti metti a fare la stronzetta? - dice prendendomi per i capelli - Ti ho detto di leccarmi la fica. TUTTA la fica, e bene come sai fare tu. Voglio che mi fai godere."

Ora la lecco con più convinzione. Clitoride, piccole labbra....non riesco a decidermi a scendere fino alla vagina. Penso a tutto lo sperma che ha ancora dentro. Quello che mi sta inculando mi accarezza la fica, ne raccoglie i succhi con le dita che poi, ben lubrificate, mi passa sul clitoride. Sento aumentare l' eccitazione e....rompo gli indugi. Mi tuffo letteralmente nella fica di Chiara: introduco la lingua nella sua vagina, più a fondo che mi riesce. E' piena di liquidi, non riesco a distinguere il gusto asprigno, e che ben conosco, dei suoi, da quello dello sperma. E' un cocktail nuovo, ma non sgradevole. Chiara comincia a muovere il bacino in quei movimenti che precedono l' orgasmo. Sollevo un attimo la testa, vedo che sta delicatamente spompinando quello che mi aveva masturbato. Da come lo fa, capisco che non vuole farlo godere, ma solo "tenerlo in caldo". Per me, penso.

Non mi sbaglio. Chiara solleva il bacino, mi afferra la nuca: "Lecca, troietta, fammi sentire la lingua, infilala..ora...sìììì...succhiala...succhia tutta la mia sborra....ahhhhh."

Proprio mentre sta godendo, quello che ho dietro mi sborra in culo, quasi non sento niente, se non un pò di caldo. Poi si toglie e si getta in acqua. "Che stronzo - penso - ha fatto i suoi comodi e mi lascia così."

Chiara si alza. Faccio per rialzarmi anch' io, ma lei mi spinge giù. "Calma, credi di aver già finito?" No..anche perchè se non riesco a godere...scoppio.

Prende per mano quello che stava spompinando e lo accompagna dietro. Lo guardo bene. E' un bel cazzo, non c' è che dire. Non enorme come quello del tracagnotto, ma grosso e altrettanto tosto e lungo. Ma, penso, se Chiara si è fatta sfondare da quel "gigante", voglio farcela anch' io. Chiara fa mettere in posizione il tipo e, lei personalmente, guida il cazzo dentro al mio culo. "Uhhhh - penso -....mamma mia....QUESTO è un cazzo. Non ne avevo mai preso, di queste dimensioni." Mi sembra di essere squartata, e per fortuna che i muscoli erano già rilassati dal primo. Chiara "conduce" la manovra. Dice a lui quando fermarsi, e a me dà consigli per prenderlo bene e senza problemi. "Adesso - gli dice - spingi piano ma senza fermarti. E tu - rivolta a me - fai un respiro profondo."

Poi dice a lui di fermarsi, mentre io espiro. Dopo qualche "manovra", il cazzo è finalmente entrato tutto. Chiara mi bacia e dice: "Come va?". Muovo solo la mano, come dire: "Insomma...così così." " Questo ti riempie bene ehhh? Vedrai come ti piacerà. Rilassati e goditela." Poi mi accarezza dolcemente i capelli e: "Piccina...hai la bua? Aspetta che ora ti dò il ciucciotto." Alzo un attimo la testa, giusto il tempo di vederla fare un cenno a qualcuno. No, ehhh??? Il tracagnotto si siede sul materassino, giusto all' altezza della mia faccia. "Ok - penso - come ciucciotto non è male." Non è proprio "duro", me lo posso girare bene in bocca. Lo succhio con vero piacere.
"Beh - mi dice Chiara - divertiti. Io adesso ho proprio voglia di farmi una bella scopata." Si sdraia sul mio materassino, invita con un gesto il primo ragazzo. Lui le si stende sopra ed iniziano a baciarsi, ad accarezzarsi con tenerezza. Evidentemente, penso, non è solo sesso.

La lascio al suo "amore" e mi concentro su me stessa. Adesso il cazzo che mi sta inculando mi dà solo piacere. Lo sento...eccome se lo sento. Voglio godere solo con la penetrazione, non voglio nè toccarmi nè essere toccata. So come fare. Stacco la bocca dal ciucciotto, che adesso sembra più un lecca lecca gigante, visto che è di nuovo duro, mi giro e dico al tipo che mi sta inculando: "Adesso infilalo tutto e fermati." Appena l' ha fatto, lentamente mi allungo sul materassino. Lui ricomincia e ora sento benissimo il cazzo sfregarmi il clitoride. L'eccitazione sale a razzo. Afferro il cazzo del tontolone, lo stringo, gli lecco le palle, glielo succhio, gli mordicchio la cappella. Tutto solo per me, per aumentare il mio piacere. Sento che sto per venire, ma non so se lui è pronto. Decido di seguire l' esempio di Chiara. Lo incito a godere, gli dico che mi piace, che ha un cazzo favoloso, che voglio essere sfondata. Funziona: accelera il ritmo e mi scarica in culo una sborrata violentissima. "Sento" gli schizzi contro le pareti dell' intestino. Io godo come una pazza, un orgasmo così lungo che forse sono due consecutivi, non lo so, so solo che sembra non finire mai. Afferro il cazzo del tracagnotto e comincio a masturbarlo forsennatamente. Voglio che goda, voglio sentire il suo sperma in bocca mentre sono in quello "stato di grazia". Sento le contrazioni del cazzo pronto ad espellere lo sperma. Apro la bocca. I getti non sono più così violenti nè abbondanti. Bevo tutto, avidamente, mentre ancora sto godendo per il (o i?) violentissimo orgasmo provato.
Adesso ho voglia solo di distendermi, di rilassarmi fumando una sigaretta. Frugo nella borsa ed estraggo il pacchetto di sigarette e l' accendino. "Me ne offri una?" Sento chiedere. E' il solito tracagnotto. Senza pensare gli allungo il pacchetto e l' accendino. Lui prende la sigaretta, l' accende, poi mi guarda con un sorriso che mi fa "sciogliere".
Solo adesso mi ricordo della scusa di Chiara. Lo guardo e...iniziamo a ridere. Gli afferro la testa, passo teneramente le dita fra i capelli e gli dò un piccolo bacio sulle labbra.

Mi guardo intorno...la tensione è ormai a zero. Il sole è calato dietro la parete rocciosa. Comincia a fare freddo. Ci vestiamo e i ragazzi ci accompagnano fino alla macchina. "Ciao", le solite parole di saluto e poi uno (il tracagnotto, chi se no?) si fa coraggio e ci dice. "A noi è piaciuto tutto...moltissimo. Che ne dite di rivederci?"

Io sto per dire di sì...ma Chiara mi precede. "Bhe...vedremo. Ci dobbiamo pensare. Dateci un numero di telefono e semmai vi chiamiamo."

Un numero? Tutti ci scrivono il loro, completo di orari in cui chiamare.

Ora non abbiamo più niente da dirci, Chiara monta in macchina. Io sto per fare altrettanto quando il tracagnotto si avvicina, mi prende la mano e mi dà un tenero bacio sulle labbra. Io lo afferro alla nuca e ci baciamo veramente. Mi sta piacendo, quel tipo. Ci stacchiamo solo quando Chiara inizia a suonare il clacson con impazienza.


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