Tradito

Scritto da , il 2012-07-09, genere gay

Il mio compagno di stanza e ragazzo era originario del nord e la sua famiglia viveva ancora là.
Chiunque vive in una città del nord può permettersi anche di possiede una casa sul lago o almeno affittarne una per l'estate, perché in luglio ed agosto le temperature vanno dai 30 ai 40 gradi.
Giacomo aveva sempre passato l'estate al lago mentre stava crescendo e parlava affettuosamente dei bei tempi in cui lui ed i suoi fratelli si divertivano là con mamma e papà.
Noi vivevamo nella capitale e lavoravamo in un’agenzia pubblicitaria dove ci eravamo incontrati. Lui disse che sarebbe stato divertente se avessimo potuto affittare una casa al lago e passare l'estate là.
Una sera suo papà chiamò e disse che un loro amico stava passando dei momenti finanziariamente difficile e stava tentando di affittare la sua casa al lago per l'estate. Aveva 3 camere da letto ed un bagno al primo piano ed un'altra camera da letto ed un bagno a pian terreno. Nessuno era disposto a prenderla per tutta l'estate, così stava offrendolo a settimana. Prendemmo l'opportunità al volo e dicemmo che l’avremmo affittata per due settimane in agosto, se possibile. Suo papà richiamò la sera seguente e disse che la cosa era fatta.
Passammo le settimane seguenti a parlarne ai nostri amici. Molte coppie etero chiesero se potevano venire a trovarci e noi approntammo un piano. In breve la casa era prenotata per ogni fine settimana.
La settimana prima di partire un amico gay, Dario venne a cena da noi e gli raccontammo quello che era accaduto. Lui disse che gli dispiaceva che non ci fosse più spazio per lui , gli sarebbe piaciuto venire con noi e passare tutta una settimana. Giacomo disse che c'era sempre il divano sul portico per il fine settimana e poi avrebbe potuto avere la sua stanza per il resto della settimana. Ok!
Il giorno seguente il mio capo mi chiamò nel suo ufficio e mi informò che avremmo avuto una presentazione notevole per il nostro miglior cliente fra quattro settimane ed io dovevo essere l’‘uomo di punta per la parte più importante, così dovevo posticipare le mie vacanze. Ero realmente deluso, ma era una grande opportunità alla mia età e non potevo rifiutare. Era probabile che ne nascesse una promozione se la presentazione avesse avuto successo.
Quando a pranzo lo dissi a Giacomo, lui disse la stessa cosa ed anche che Anna aveva chiamato per annullare così Dario poteva avere una stanza sua per tutto il tempo. Questo provocò improvvisamente una sensazione strana profondamente nel mio intestino. Dario era un fusto e noi ne avevamo discusso in molte occasioni. Io ora stavo per lasciare quei due da soli per cinque giorni. No, mi dissi, Giacomo non mi avrebbe mai tradito.
Venerdì pomeriggio arrivò e Dario, Giacomo ed io incontrammo le due coppie. Avevamo affittato due macchine, vi caricammo il nostro bagaglio e partimmo per il viaggio di tre ore. Arrivammo al lago alle 8 di sera e mangiammo in un ristorante vicino. Poi andammo alla casa dove scaricammo i bagagli e li sistemammo. I letti erano stati fatti ma gli asciugamani erano ancora accumulati nella lavanderia. Ne afferrai una bracciata e cominciai a distribuirli; mentre gli altri stavano con le bibite in piscina, io misi gli asciugamani su ogni letto. Quando arrivai alla stanza di Dario vidi che non aveva finito di disfare i bagagli ed i cassetti erano ancora aperti. Notai che c'era una bottiglia di champagne nel cassetto superiore, un grande tubo di lubrificante e molti DVD porno.
Quando finalmente andammo a letto, Iasciai la porta aperta. Potevo vedere nella stanza di Dario dal nostro letto e pensai che era probabile che accettasse il suggerimento, entrasse e si unisse a noi. Invece spense la luce e chiuse la porta.
Il fine settimana passò troppo rapidamente. Il pomeriggio della domenica cominciammo a fare i bagagli per andarcene. Io ero in macchina di nuovo con le due coppie e Giacomo e Dario stavano nell'altra macchina. Io ero profondamente agitato al pensiero di loro soli nella casa e di quella bottiglia di champagne e quel tubo di lubrificante.
Ci siamo salutati e siamo partiti, il sole stava calando. Continuavo a pensare ma non arrivavo ad una decisione. Finalmente mi venne l’idea! Dissi a Pietro, che stava guidando, di fermarsi e lasciarmi al ristorante; spiegai che avevo preso un giorno di ferie e volevo fare una sorpresa a Giacomo e Dario, avrei chiamato un taxi per riportarmi dal ristorante a casa.
Come se ne andarono afferrai la mia borsa e presi la scorciatoia che in meno di due chilometri arrrivava alla casa. Quando arrivai lasciai la borsa al cancello e mi guardai intorno. C'era solo un po' di chiaro di luna. La macchina era là, quindi erano in casa, ma le luci erano spente e loro non erano in piscina. C'era una luce nella nostra camera da letto.
Cercai la chiave di scorta che era sulla sporgenza sopra la porta posteriore ed entrai in cucina. Sentivo la TV nella nostra camera da letto. Salii i gradini e mi fermai in cima. Ora potevo sentire meglio la TV. Un sacco di sospiri, un porno! Andai nell'atrio e nella stanza di Dario, da dove potevo vedere nella nostra stanza, dovevo stare abbassato perché il letto era in vista. Erano seduti, guardavano la TV a culo nudo nudo e con un’erezione, avevano un bicchiere di champagne in mano. Giacomo aveva la mano sull'uccello di Dario che alzò il telecomando e spense la TV.
“Perché non facciamo noi il nostro spettacolo porno, bel fusto?”
“Come incularti alla morte?”
“Non potrei più guardare in faccia Pietro dopo una cosa del genere.”
“Non preoccupartii, lui ha fiducia in me. E gli darò tanto sesso il prossimo fine settimana per provargli quanto divento arrapato quando lui non c’è. Forse potresti unirti a noi per un bel triangolo. No, questo non funzionerà perché lui non pensa che tu sia disponibile.”
“Hai fatto bene a dirmelo prima di andare a letto venerdì. Ho notato che la vostra porta era aperta ed ero tentato.”
“Ma poi lui sarebbe stato veramente sicuro che se tu l’avessi fatto con noi due, poi noi avremmo fottuto come conigli per tutta la asettimana. Inoltre tu probabilmente avresti dato troppa attenzione a me ed io a te, e questo sarebbe stato male. Ma ora taci e lasciami mangiare il tuo culo per esperti. Siamo in luna di miele, mio amore.”
Sentii la passione che fluiva mentre loro si rotolavano nel letto, Giacomo chiuse le gambe intorno a Dario ed ambedue si lamentavano mentre si baciavano e si strusciavano insieme. Strisciai dall’atrio nella stanza che già odorava di sudore di uomo.
Anche se ero adirato ed urtato, il mio uccello era quasi duro. Ero nascosto nell’ombra e tentavo di arrivare il più possibile vicino al letto. Il comodino e la luce erano sull'altro lato del letto ed io ero dietro ad una tavola rotonda coperta da una tovaglia lunga sino al pavimento e potevo sbirciare il letto.
Smisero di rotolarsi, Giacomo era di sopra e si sedette sulle anche.
“Ok, cagna, sulle mani e ginocchia, con quel buco del culo peloso in alto e pronto così io posso deflorare la mia sposa. Lubrifica il mio uccello mostruoso e mettilo sull'obiettivo.”
Dario fece come gli era stato detto e Giacomo spinse dentro completamente e delicatamente il suo grosso uccello. Dario si lamentò di piacere ed alla stesso tempo frignava di dolore.
“Non sapevo che era così grosso. Sei un assassino. Per favore fai piano. Ohhhh!”
Il profumo muschiato divenne più forte. I loro grugniti ed aneliti stavano diventando sempre più veloci. Finalmente Giacomo ringhiò: “Prendilo mia sposa, sto per venire nella tua fica di uomo.”Diede un gorgoglio gutturale ed anelò velocemente, era ovvio che stava sparando un mega carico. Conoscevo il rumore ed avevo sentito quel ruscello caldo che pompava dentro di me molte volte. Ero stato completamente tradito. Il mio uccello stava quasi per scoppiare!
Non potevo restare lì più a lungo. Scivolai fuori della porta, scesi nell’atrio e fuori sul portico, mi sedetti sul divano pensando a cosa fare. Avrei potuto affrontarli ma era probabile che perdessi Giacomo. Avrei potuto andare via e cercare un autobus o una macchina, ma era difficile a quel punto della notte.
La cosa seguente di cui mi accorsi fu che aprii gli occhi e compresi che il sole stava entrando dalle finestre. Io ero sdraiato sul divano. Potevo vedere la scalinata e Giacomo stava scendendo con i bicchieri vuoti e la bottiglia di champagne vuota. Il suo uccello era flaccido, ma gocciolante e coperto di chiazze di marrone, quindi aveva appena finito un’altra inculata. Non guardò nella mia direzione ma entrò in cucina. Aveva ruscelli marroni che gocciolavano dal suo buco del culo. La ‘luna di miele’ era stata veramente consumata da ambedue i partner. Era sceso per il caffè?
Ritornò alcuni minuti più tardi con una lattina di lubrificante ed era di nuovo eretto. Uh-oh. Non l’avevamo mai fatto ma sapevo che la prossima scena che stava per andare in onda era il ‘fisting’. Probabilmente ci sarebbe stata battaglia tra Dario e me per il vero Giacomo.
Feci la mia scelta in quel momento, uscii e tornai in città. Per tutto il viagio sull’autobus piansi. Ero stato veramente tradito.


Il mese scorso eravamo a cena in un piccolo ristorante francese nella via di casa nostra. È un edificio pulito con un terrazzo al terzo piano che dà sulla strada. Il proprietario dell'edificio e del ristorante è il maitre e sua moglie si prende cura del bar.
Il signor Robert era molto eccitato di vederci. Ci disse che la signora che viveva sopra di loro (col terrazzo) era morta e l'appartamento era disponibile. Sui offrì di mostrarcelo.
Era malmesso ma spazioso. L'affitto era economico, così accettammo. Il giorno seguente chiamai il nostro padrone di casa attuale e dissi che avremmo voluto fare trasloco al più presto possibile. Lui disse che aveva una lista d'attesa ed avrebbe portato delle persone a vederlo.
Quella sera il padrone di casa chiamò e disse che c’era nel suo ufficio un ragazzo che era interessato ma che, poichè era da solo, non poteva accompagnarlo. Poteva spedirlo su a vedere l’appartamento? Sicuro, nessun problema!
Riordinammo un po' ed il campanello suonò. Era un ragazzo veramente bello, capelli scuri, magro, indossava jeans, maglietta e bomber. Gli mostrammo l’appartamento, solo un soggiorno, una piccola camera da letto, bagno ed un cucinino, gli offrimmo una birra e ci sedemmo a parlare.
Giacomo e Joe sembrava andassero realmente d’accordo. Io ero ancora fuori posto dopo l'esperienza al lago. Non avevo perso Giacomo, ma io sapevo che non era tornata la fiducia. Dario era scomparso, ma io ero ben consapevole che lui era ancora intorno.
Ad ogni modo facemmo trasloco la settimana seguente e Joe occupò il nostro appartamento. Ci mettemo al lavoro per sistemare il nuovo appartamento, volevamo fosse pronto per primavera, quando avremmo potuto cominciare ad usare il terrazzo. Sabbiammo i pavimenti ed imbiancammo.
Molte sere dopo il trasloco Giacomo, Joe ed io andammo a cenare insieme. Vicino al nostro tavolo era seduto un ragazzo, Gianni, era carino ma trasandato, aveva bisogno di un bagno, di radersi e un taglio di capelli. Cominciammo a parlare e non c'erano dubbi, sebbene fosse macho, lui era gay.
Dopo la cena andammo tutti a casa nostra a farci alcune birre. Gianni stava vicino a me, io avevo bevuto a cena [e prima e dopo] ed ero eccitato. Giacomo disse: “Ehi, Joe ed io stiamo per lasciarvi da soli, dobbiamo fare delle cose a casa sua.” e se ne andarono.
Gianni non perse tempo dopo che la porta fu chiusa. Si inginocchiò di fronte a me, mi tirò giù i pantaloni e cominciò a succhiarmi l’uccello. Era eccitante! Mi tolsi la camicia, mi alzai, lo condussi in camera da letto e lo spogliai. Aveva un piccolo corpo muscoloso veramente bello ed un uccello adeguato anche se non grosso. Ci sedemmo sul letto e cominciai a lavorare su quell’uccello per vedere se aveva il potere di crescere.
“Ehi, Chris, possiamo andare in bagno? Mi piacerebbe veramente lavarmi.”
Non una cattiva idea, come avevo detto forse non sarebbe stata male anche una rasatura. Lo portai il bagno, presi un asciugamano fresco e lui mi afferrò un braccio.
“No, non intendevo la doccia. Voglio usare la vasca così potrai pisciare e cagare su di me. Per favore? Io voglio bere la tua piscia calda ed imbrattare la tua merda su di me.”
Questo mi fece rinsavire, gli dissi di vestirsi e andare a farsi fottere. Lui piagnucolò che stava facendo quello che gli era stato ordinato. Io continuai a gridare e dissi cose veramente disgustose al piccolo maiale e puttana.
Giacomo aveva lasciato il cellulare sulla scrivania e non avevo il numero di Joe. Pensai che avrei potuto raggiungerli, mi vestii ed uscii. Suonai il campanello all’appartamento di Joe ma nessuno rispose. Suonai di nuovo e poi una terza volta. Nulla. Poi mi ricordai che avevo ancora la chiave ed aprii la porta.
Sentii una musica suonare, roba vecchia di acid rock. Joe aveva dei gusti di merda ed era forte e fastidiosa. Entrai, le luci erano tutte accese ma loro non erano in soggiorno. Feci pochi passi ed andai in camera da letto dove erano distesi nudi sul letto e Giacomo stava lubrificando il culo di Joe. L'uccello di Giacomo era rigido e ondeggiava splendente e già ben lubrificato.
“Bastardi, mi avete lasciato solo con un fottuto scat! Tutto quello che voleva era un po' di piscia e merda!”
“Calmati, Chris. MI sembrava che ne fossi attratto e ho pensato che Joe ed io avremmo potuto lasciarti con lui. Peccato, non ha funzionato. Ora però esci e ci lascaci ai nostri piaceri.”
“Sì, sicuro come è successo con te e Dario. Seguirà anche con una sessione di fisting?”
“Come fai a saperlo?”
“Ehi, ragazzi, rilassatevi. Chris, qui ce n’'è abbastanza per tutti e due. Lascia fare a me e Giacomo e poi può essere il tuo turno. Qualsiasi cosa tu voglia.”
Giacomo guardava indeciso ma io accennai col capo e sorrisi debolmente.
“Problemi se guardo?”
Joe si girò sullo stomaco e si sdraio sul letto di fronte a me.
“Posso succhiarti l’uccello mentre Giacomo mi incula?"
Io accennai col capo e gli sorrisi ancora debolmente. Giacomo stava ungendo il suo bel grosso attrezzo che stava crescendo e pulsando. Si mise a gambe divaricate su Joe e spinse abbastanza rudemente. Joe grugnì ma non gridò. Giacomo si alzò sulle braccia e cominciò un ritmo regolare di inculata. Joe mi prese i pantaloni, li tirò giù e cominciò a giocare con le mie palle. Prese il mio uccello in bocca, scese e succhiò le mie palle nella sua bocca. Stava soffocando, ma lo teneva in bocca ed io stavo diventando veramente duro.
Giacomo stava aumentando il ritmo, stava anelando ritmicamente e Joe teneva lo stesso ritmo sul mio uccello. Capii che non potevo resistere a lungo, ero al limite. Giacomo mi guardò e mi fece l'occhiolino.
“Spara un bel carico per me, dolcezza!”
Lo feci, mi tesi e sparai il mio carico. Joe ingoiò ogni goccia. Fece dei forti rumori di gorgoglio. Io continuavo a venire. Probabilmente era il carico più grande che avessi mai sparato. Ansavo e tiravo le orecchie di Joe. Giacomo continuava ad incularlo.
“Ancora poco, Joe. Ancora poco e riempirò il tuo culo di sperma caldo e dolce. Preparati a prenderlo come un uomo.”
Afferrò le natiche di Joe e le schiaffeggiò. Joe si lamentò di piacere, lasciò andare il mio uccello e le mie palle dalla sua bocca e si leccò i suoi labbra. Mi sorrise. Stava spingendo in su ad incontrare Giacomo ad ogni suo affondo. Stavano anelando all’unisono.
Alla fine Giacomo cominciò un ringhio gutturale che sembrò crescere di intensità. La sua faccia era contorta e le labbra allargate a mostrare i denti stretti. Poi si bloccò per un momento e cominciò a rabbrividire. Emise un lungo respiro forte e si scosse violentemente mentre rilasciava il suo carico. Poi precipitò sopra Joe e rimase così sdraiato a lungo.
Rotolò via e ed il suo cazzo ancora duro scoccò fuori dal culo di Joe.
“Ora..” ansò, “Succhia fuori tutto dal suo culo e mentre lo fai ti darò l’inculata più lunga e più dura che tu abbia mai avuto da me.”
E lo fece.

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