Un hotel particolare

Scritto da , il 2012-07-06, genere trio

Quattro giorni a tutti per noi, evviva il ponte del primo maggio! Ed in più nessuna urgenza nel tornare qualora avessimo voluto prolungare di qualche giorno la vacanza. Maria aveva già approntato i bagagli in modo che l'indomani potemmo partire con il fresco. La meta fu una città della Francia orientale, vicinissima ai confini italiani. Prenotammo una stanza in un hotel che, a detta di ben informati, metteva a disposizione gli ultimi due piani per coppie e singoli trasgressivi. L'hotel, infatti, all'ultimo piano, disponeva di una sauna ed un bagno turco con annessa saletta relax nonché un solarium riparato per prendere la tintarella integrale. Mia moglie, come al solito, per farle una sorpresa, non sapeva di questa particolarità dell'hotel. Vi arrivammo di sera e dopo le formalità di rito venimmo indirizzati al piano, il quarto. Sistemammo gli abiti, prendemmo una doccia e ci cambiammo per andare al ristorante. Un taxi ci portò nei pressi di una piazza, nella città vecchia, dove al mattino si tiene un mercato mentre nelle primissime ore pomeridiane si trasforma in un grande ristorante all'aperto. Cenammo prendendo posto all'esterno di uno dei tanti restaurant, la temperatura era mite e non ci fu neanche bisogno di indossare i pull-over. Li tenemmo sulle spalle. Prendemmo due entrecote con frites e salade, accompagnando il tutto con della birra. Per rientrare in hotel preferimmo passeggiare un po'. Attraversammo la piazza e passando sotto un arco ci trovammo sul più famoso lungomare della Francia. Ne percorremmo una piccolissima parte per poi lasciarlo, prendendo una traversa che ci avrebbe condotto in albergo. Andammo a dormire. Ci svegliammo di buon ora, la colazione ci fu servita in una saletta attigua la portineria. Visitammo la città vecchia, il porto e ritornammo dal lungomare. Già pregustavo il nostro pomeriggio trasgressivo all'insaputa di mia moglie. Rientrati in camera le dissi che tornavo giù in portineria per delle informazioni. Salii di un piano, invece di scendere, e visitai il piano: a destra la saletta relax, a sinistra una sauna poco capiente ma quattro persone potevano starci comode, il bagno turco ed una camera per incontri riservati. Tornai in camera, trovai Maria, che nel frattempo si era distesa sul letto, con indosso un completino nero che mi fece drizzare all'istante il cazzo. Mi stesi di fianco, cominciai a carezzarla, la bacia e scesi giù per toglierli lo slip ed iniziare un leggero massaggio con la lingua sulla sua fighetta riccioluta. Mano a mano premevo sempre più, iniziai ad infilare un dito, due dita per poi risalire all'altezza del seno e ripetei il lavoro con la bocca. Mi adagiai delicatamente su di lei le strinsi le mani portandogliele all'altezza della spalliera e la bacia delicatamente sulla bocca per passare poi al collo, alle orecchie sussurrandole: il portiere mi ha detto che c'è la sauna! Ebbe un fremito, continuai a baciarla dappertutto fino a penetrarla delicatamente ed iniziare una dolce cavalcata. Centellinavo le parole, tra un affondo e l'altro, le ricordavo della sauna in Corsica . Lei che inarcava le reni per meglio agevolare la penetrazione e contraendosi emanava fiotti di umori caldi che mi bagnavano le palle e che conferivano un chiassoso sciabordio all'aumentare dei miei colpi nella sua fica, venimmo insieme e ci abbandonammo supini, senza parlare, sul letto. La sauna era per lo più frequentata di sera, gratis per i residenti ma a pagamento per gli esterni, solitamente dei single in cerca di coppie. Una porta in ferro divideva il quarto piano dagli altri per permettere spostamenti da e per la sauna, posta al quinto, in assoluta tranquillità e privacy. Solo l'ascensore fungeva da raccordo tra i piani. Tornati dalla passeggiata serale dopo aver consumato la cena in un ristorante nei pressi dell'hotel andammo in camera. Mentre lei si preparava per la notte le dissi che sarei andato a dare uno sguardo alla sauna e che, se era il caso, uno di questi giorni ci saremmo andati insieme. Nel salire i gradini che portavano al piano superiore mi giungevano i rumori di un probabile accoppiamento. Una volta al piano capii che i gemiti venivano dalla camera riservata, stetti un po' ad ascoltare ed entrai nella sauna, vuota, per un paio di minuti per uscirne ed entrare nell'hammam. Scorsi le sagome, sbiadite dal vapore, di due uomini. Anche li stetti un po' e ne uscii per trasferirmi nella saletta relax. Alcune persone occupavano i divanetti, una coppia ed un single iniziavano i giochi su di un divano mentre il televisore mandava un film porno: tre negri alle prese con una donna bianca. Fortuna avevo l'accappatoio che celava la mia splendida erezione. Tornai da Maria e le riferii della sauna: buona, abbastanza pulita e ci sono belle persone, vuoi andare a vedere? No, un'altra volta andiamo insieme – rispose, aggiungendo – ci si va in costume? No, non c'è bisogno – risposi – basta l'accappatoio ed un asciugamano, gli altri sono tutti nudi. Metti l'accappatoio e fai un salto su, così, per curiosità – dissi – ti rendi conto dell'ambiente. E così fece, indossò l'accappatoio sugli slip e reggiseno ed andò. Facevo fatica a trattenermi dal farmi una sega, più passava il tempo e più mi sentivo esplodere dentro. Ma lì stanno scopando! Disse mostrando una faccia meravigliata e curiosa. Davvero? - risposi alla domanda con altra domanda - li hai visti? No! Ma ne sentivo gli effetti – rise ed aggiunse – come sono entrata mi hanno spogliata con gli occhi. Solo? non è successo altro? Chiesi con voce libidinosa. Si, qualcuno ha aperto l'accappatoio e se lo toccava, ho fatto per andare in sauna e mi hanno seguita in tre. Anche lì hanno continuato a toccarsi e sono scappata giù. Nessuno che ti piacesse? Le chiesi a bruciapelo. Nooooo – rispose quasi scandalizzata. Non ci credo – continuai – ti conosco e so che non lo ammetteresti mai per non farmi torto ma sono convinto che a te piace sentirti ammirata anche da altri. Beh! devo ammettere – confessò - che uno mi piaceva. Chi – domandai – descrivimelo. Facile – disse – è l'unico uomo di colore. Mi ha guardata ma non mi ha seguita e non si è nemmeno toccato. Forse non gli sei piaciuta tu – replicai sapendo di destare il suo lato femminile – ma ti ha vista bene? Con quell'accappatoio addosso forse non rendi al massimo. Torna su e togli l'accappatoio poi vedrai se ti snobba!! Così fece, salì nuovamente per ritornare in camera dopo alcuni minuti soddisfatta e sorridente. Allora? Chiesi. Quando sono entrata l'ho guardato e sono andata in sauna – disse – e mi ha seguita. Ho tolto l'accappatoio restando con i soli slip e mi sono distesa. Lui ha tolto l'asciugamano dalla vita sorridendomi e mostrandomi il pisello si è seduto vicino ai miei piedi. Ha iniziato a toccarmi le gambe ed io sono scappata. Avvicinati, fammi sentire – gli sussurrai. Le scansai con la mano gli slip e con un dito le sfiorai le grandi labbra, gonfie, le trovai gonfie ed umide. Proposi di risalire per mostrarmi il tipo, entrammo in sauna e dopo un po' venne lui. Tolse l'asciugamano mostrando un arnese strano, grassoccio e ricurvo, e si sedette vicino mia moglie che nel frattempo si era distesa con l'interno coscia alla sua vista mentre io ero seduto vicino la sua testolina. Notai alcuni suoi tremori, tirò le gambe verso di se allargandole leggermente. Il ragazzo si avvicinò ancora di più, dalle contrazioni di Maria capii che la sua mano era lì e che le scostava gli slip iniziando una chiavata con le dita. Maria ne godeva come pure il ragazzo, da come era in tiro. Mia moglie si alzò lamentandosi del troppo caldo ed uscimmo. Feci cenno all'uomo di seguirci e scendemmo in camera. Maria entrò nella doccia seguito dall'uomo, sentivo lo scrosciare dell'acqua, mi affacciai e vidi che si insaponavano a vicenda finché, una volta toltosi il sapone di dosso, Maria su richiesta del tipo si abbassò e lo prese in bocca. Vedevo che faticava a tenerlo tra le labbra e si dedicò ai suoi testicoli che leccò e rileccò aiutandosi con le mani fino a prenderne un po' in bocca. Poi un'altro po' fino a mettersene la metà in gola. Uscirono dal bagno la fece sedere a bordo letto per continuare il lavoro di labbra nel quale, il ragazzo, l'aiutò mimando una scopata nella sua bocca. Volevo scattare delle foto a ricordo di tanta bellezza ma il dubbio del dove andare a svilupparle mi fece desistere e restai nudo sul letto a sfiorare con le dita il mio cazzo. Lui inginocchiandosi le lecco la fighetta , ed alzandogli le gambe, si spinse fino all'orifizio anale. Si alzò e tenendo in alto, sulle spalle, le gambe di Maria gli diede dei colpi sulla vagina con il suo arnese, lo strusciò più volte, cerco di penetrarla ma iniziava nuovamente a sbattere la cappella sul pube per poi passarla nuovamente sulla fessura. Si fermò, puntò deciso il suo cazzo nel buco e spinse, spinse nuovamente che entrò dentro di lei e la chiavò come un forsennato facendole provare nuove sensazioni. Raggiunse diversi orgasmi quando lui lo tolse e continuando a masturbarsi si portò con il cazzo verso la sua bocca sborrandogli dappertutto perfino nei capelli. Dopo essersi sciacquato saluto Maria con un bacio e se ne andò, lasciandomi mia moglie tutta per me. Le leccai la fica ripulendola dagli umori di entrambi, salii alle sue labbra e la baciai cogliendone il sapore dello sperma e la scopai dolcemente in una fica accogliente e calda. Finii in un attimo. Il soggiorno continuò solamente dal lato turistico, per la trasgressione avevamo già dato, furono dei giorni bellissimi insieme al mio amore.

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