Mia cugina Carla é una gran troia

Scritto da , il 2012-04-25, genere incesti

Mia cugina Carla è single come me ed é quarantenne come me. É bassina, é grassa con le poppe gigantesche e nei fianchi ha le manigl
ie dell'amore proprio grosse. Neanche il viso é bello, ma, tuttavia, io vorrei tanto fotterla: a farmi eccitare è il fatto che infilerei il mio cazzo nello sticchio di una consanguinea, di una donna intoccabile. Lei é single non per scelta, ma perché nessuno la vuole, neanche per una sveltina: ha voglia di cazzo e spesso mi guarda con gli occhi da maniaca. Ieri l'ho invitata a casa mia per cena ed é venuta in tuta e scarpe da tennis. Dopo cena ha detto che era ben sazia ed io, preso da libidinosi pensieri le ho detto "Carla, distenditi pure sul divano e togli pure le scarpe e i pantaloni della tuta e la felpa: siamo cugini, non ti vergognare". La puttanazza ha eseguito alla lettera ció che le ho detto, rimanendo con reggiseno, mutande e collant. Ho acceso la tv e mi sono seduto sullo stesso divano, facendole appoggiare i piedi sulle mie cosce. Dopo cinque minuti ho iniziato a baciarle i piedini avvolti dal collant ed ho pure infilato in bocca il ditone di entrambi i piedi. "Luigi mi piace, dai dai..." cosí ha detto la cuginetta. Io dopo un pó ho infilato la mano tra le sue gambe e la facevo scorrere dall'alto in basso e viceversa. Ogni volta che andava su, toccava lo sticchio, coperto da collant e slip. Con queste manovre lei gemeva ad occhi chiusi. Scendo dal divano, e le chiedo di baciare le poppe, lei toglie il reggiseno e si sdraia su di un fianco: io, inginocchiato accanto al divano, bacio e lecco le poppe per dieci minuti. Dopo le dico: Carla ti va di farti una fottuta alla pecorina? Ho i preservativi ...La puttanazza dice di si e allora andiamo in camera. Lei toglie slip e collant e si corica. Io mi denudo completamente e, dopo aver posto una bustina con preservativo sul comodino, mi corico al suo fianco ed iniziamo i preliminari: mezz'ora di baci con la lingua, abbracci e palpeggio. Dopo l'ho fottuta alla pecorina, per quindici minuti. Carla gemeva sottovoce e ció mi ha fatto arrapare di piú. Finita la scopata le ho leccato lo sticchio: sarebbe stato uno sbaglio non leccare quello sticchio bagnato ed odoroso. Le grandi labbra erano carnose e per me erano un invito a cui non si poteva dire di no. La puttanazza ha detto che sabato sera ceneró a casa sua. Al solo pensiero di ció che accadrá, io godo, il cazzo mi si ingrossa e mi si allunga.

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