Una scopata acrobatic con Matilde

Scritto da , il 2012-01-27, genere etero

Nella mia vita ho scopato diverse donne, me essendo fisicamente massiccio (195 cm x 98 Kg) ho sempre avuto a che fare con tipe altrettanto ben messe, quindi a letto posizioni standard o poco più.
Tutto questo è cambiato da quando ho conosciuto Matilde. Lei è una tipa minuta. Quando mi sta accanto sembriamo Davide e Golia. Matilde è una tipina alta 1 e 55, arriva a malapena ai 40 Kg, ma ha tutte le cosine al posto giusto: fisico snello, asciutto e tonico; curve morbide e sinuose; una terza di reggiseno e un culetto da fare invidia a Jennifer Lopez. Penso che con quelle chiappette potrebbe rompere il guscio di una noce senza problemi.
Con Matilde è nata subito una forte intesa sessuale. Il mio cazzo, di misura normale per le donne che frequentavo di solito, per lei è enorme. Quando mi spompina ne avanza quasi la metà. Quando glielo infilo nella figa, gode da matti.
Data l’evidente differenza di mole fisica, con Matilde ho potuto sperimentare nuove posizioni nel sesso.
Ieri sera ci siamo regalati una scopata memorabile. Tutto è iniziato con una buona cenetta a casa sua e con qualche bicchierino di troppo. Ci siamo ritrovati sul divano ad armeggiare con la biancheria intima ed in un attimo ci siamo trovati nudi, lei con indosso solo le autoreggenti nere che io adoro. Mentre ero seduto sul divano, Matilde era in ginocchio davanti a me che succhiava il mio uccello con avidità, leccando per bene tutta l’asta dalle palle alla cappella. Ad un certo punto ho deciso di alzarmi in piedi e sollevarla per i fianchi portando la sua bella fighetta depilata alla mia bocca, mentre lei continuava a succhiarmelo a testa in giù. Siamo andati avanti per un bel po’, io leccando, succhiando, giocando col suo clitoride e lei avanti e indietro con quella sua bocca calda e morbida. Le sue gambe velate dai collant accarezzavano la mia testa, aumentando vertiginosamente l’eccitazione. Dopo un po’ mi sono rimesso sul divano, lei mi ha appoggiato le ginocchia sul petto mentre io le leccavo i piedi. Matilde mi ha allargato le gambe per infilare la sua lingua in quella striscia di pelle che va dall’attaccatura dello scroto al buco del culo, provocando in me una reazione elettrizzante di goduria infinita. Prima di impalarla, volevo giocare un po’ con le sue tette, quindi mi sono rialzato e l’ho presa da sotto le cosce, sollevandola fino ad avere di fronte il suo seno tondo e con due capezzoli piccoli e turgidi. Ho leccato e succhiato le sue mammelle col piacere, mentre lei come una contorsionista riusciva a sgrillettarsi la passera con il suo dito medio. Poi piano piano l’ho fatta scendere finchè il mio cazzo non ha bussato alla sua figa. Ho giocato un po’ con la cappella per inumidirla bene con i suoi umori vaginali, poi ho lasciato scivolare dentro il mio uccello dolcemente. Matilde ha inarcato la schiena in uno spasmo di goduria, piantando contemporaneamente le sue unghie nelle mie spalle. Il mio uccello di marmo avanzava un po’ anche dalla sua passera, ma ho cominciato le stesso a spingere avanti e indietro mentre lei continuava a gemere di piacere. Per il gran finale l’ho girata con le spalle appoggiate al mio petto ed ho continuato a penetrarla dalla figa tenendola da sotto le cosce, aumentando il ritmo sempre di più fino a quando siamo scoppiati in uno stratosferico orgasmo simultaneo. Ho eiaculato tanta di quella sborra che usciva copiosamente dalla sua figa, finendo per creare una bella pozza sul pavimento.
Infine ci siamo baciati a lungo, addormentandoci teneramente abbracciati sul divano.

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