Seguito di mia madre e mia sorella violentate

Scritto da , il 2011-07-04, genere pulp

Erano passati sette mesi dal giorno che mia madre e mia sorella Michela furono violentate dai due delinquenti nella nostra ex casa di collina.

Molte cose erano cambiate mio padre continuava ad essere assente come prima e più di prima, tanto che mia madre chiese la separazione stanca di essere sempre lasciata sola.

Mia sorella Michela dopo il primo mese terribile dove subì un raschiamento si sottopose ad una serie di analisi dallo psicanalista si riprese gradatamente con ottimi risultati, nonostante cercasse continuamente di essere sempre accanto a me o nostra madre, ultimamente il suo attaccamento nei miei riguardi era diventato quasi morboso.

Mia madre si era dimagrita di 8 kg ora oltre all'altezza di suo, aveva assunto anche il fisico da modella era veramente attraente e se prima era appetibile ora era proprio una gran figa, passava le sue giornate al negozio e fra una vendita e l'altra respingeva le avances puerili dei vari pretendenti.

Tra l'altro io mia madre e mia sorella, avevamo installato un rapporto più stretto e quella brutta storia ci aveva avvicinato molto, avevamo costruito un'intesa più stretta e un patto di mutuo soccorso ci aveva aiutato a superare i momenti più tristi.

Spesso io e Sandra (a volte mi piace chiamarla con il suo vero nome non so il perché ma mi piace) tornavamo sul discorso di quello che ci è successo lei era molto tranquilla nel parlarne ed io mi trovavo a mio agio nel ricordare i vari episodi con lei anche perché volevo chiarire alcune cose che mi rodevano dentro da troppo tempo .

Pertanto volli verificare la sensazione che ebbi durante il nostro forzato rapporto sessuale sul fatto che a lei fosse piaciuto o meno, ed a mia precisa domanda, la sua risposta fu chiarificatrice “Tesoro certo che ho goduto sono una donna, e fare sesso con il proprio figlio e una cosa che non capita tutti i giorni, aggiungo inoltre che sono venuta e ho goduto anche quando sono stata violentata dalla persona più giovane ti sembrerà strano e perverso e sicuramente lo è, ma purtroppo questa è la verità.

Rimasi senza fiato la sua confessione mi lasciò senza parole non credevo alle mie orecchie mi accorsi di essere eccitato presi una scusa e mi recai in bagno avevo un erezione i testicoli mi facevano male.

Mi sciacquai la faccia e poco dopo senti bussare alla porta era Michela e senza aspettare che le dicessi di entrare, entrò “Ciao micio cosa fai,” le risposi “ nulla polpetta mi sono lavato le mani e la faccia e aspettavo te per darti un bacio”.

Mi sorrise mi butto le braccia al collo e mi baciò come sua abitudine sulla bocca, la guardai era bella e dopo tutto quello che aveva subito, provavo tenerezza per lei, l'amavo ogni giorno di più se non fosse stata mia sorella l'avrei sposata.

Era in pantaloncini neri con una maglietta rosa con disegnato lo stemma dell'università della California, le chiesi “Perché Michela non esci più con i tuoi amici, non vai alle feste e stai sempre in casa, hai 18 anni sei nel fiore della gioventù” il suo viso si rabbuiò e disse ”io sto bene solo con mamma e soprattutto con te.

Mi abbracciò di nuovo, senti i suoi seni privi di reggiseno spingere contro di me la cinsi e ci baciammo, io pensai ad un normale bacio, ma la lingua di Michela s'intrufolò dentro la mia bocca, rimasi pietrificato per la seconda volta nel giro di mezzora non ebbi il coraggio di dire nulla.

Alla sera mia madre chiese se poteva uscire con alcuni amici e mi chiese se potevo restare in casa con mia sorella.

Stava ultimando gli ultimi ritocchi ai capelli quando cominciammo a scherzare le dissi “Mamma vai a folleggiare “ lei con un sorrisetto malizioso non rispose, ed incalzai “E brava la mia mammina cosa farà stanotte” lei di nuovo sorrise ed aggiunse “Tu cosa pensi” e lascio partire il gesto del trombare, ci facemmo tutti e due una sonora risata, ma io con malizia conclusi “ Mamma la prossima volta guardati in casa potrei risolvere io i tuoi problemi”, per un attimo si fermo con la bocca semiaperta quasi volesse dire una cosa, mi guardo tra il serio e lo scherzoso e disse “ciao trombatore ci vediamo domani mattina” ed uscì mandandomi un bacio con la mano.

Mi misi sul divano e cominciai a pensare a mia madre stesa in un letto che si faceva trombare, la cosa mi faceva incazzare ed eccitare, non l'avevo mai confessato a nessuno ma quando mia madre fu violentata mi ero eccitato guardandola mentre il giovane se la chiavava e le riempiva la pancia di sborra, tanto che rimase incinta come mia sorella.

Con passo felino Michela si avvicinò vedendomi pensieroso mi chiese “cosa c'è ?” le risposi nulla tesoro mio “ cambiai subito espressione e questo influi sul morale di Michela comincio a scherzare, a farmi il solletico poi si accoccolò sul divano appoggiando la sua testa sulle mie gambe.

Le misi una mano sul fianco e cominciammo a vedere un vecchio film dell'orrore, dopo un po lei chiuse l'audio e mi disse parliamo Davide.

La guardai e le dissi OK guardandomi negli occhi lei disse “Davide io ti amo, ti amo tantissimo, se tu non starai sempre vicino a me io non so cosa potrei fare” rimasi sorpreso e felice e le risposi “anch'io ti amo però siamo fratello e sorella Michela, io so co............” non riusci a finire la frase la sua bocca era incollata alla mia, un bacio languido e appassionato mi fece capire che stava succedendo qualcosa che non avrebbe dovuto succedere.

Le sue mani mi accarezzarono i capelli, poi sentì la mano scendere e fare scorrere la cerniera lampo dei jeans, infilarsi nei miei boxer, io dissi “No!! Michela fermati ragioniamo..….per favore no!! Michela stiamo facendo la cosa sbagliata...... Michela sono tuo fratello.....per favore no!!” le dicevo così, ma sapevo che lei non si sarebbe fermata e in cuor mio speravo vivamente che continuasse.........

Sentivo dentro me crescere la voglia di lasciarmi andare e non pensare a nulla........nella mia testa scorrevano come in film le scene di mia sorella nuda a gambe aperta violentata e sodomizzata e la cosa non mi faceva male, anzi aumentava la mia eccitazione indubbiamente questa perversione l'avevo ereditata da mia madre, nel frattempo le sue sottili dita sfiorarono ed accarezzarono la cappella lucida e grossa il suo pugno s'impossessò del mio cazzo e cominciò a menarlo su e giù.

Poi si chinò e lo prese in bocca, Michela la mia dolce sorella mi stava facendo un bocchino la sua lingua succhiava e leccava, la punta si attorcigliava alla cappella, leccava i miei testicoli li succhiava come fossero un gelato, poi alzava le palle, per leccarmi fino al buco del culo, poi di nuovo la lingua sul cazzo fino a farlo esplodere, anzi esplosi una quantità enorme di sborra dentro la sua bella bocca, lei ingoiò la mia calda sborra deglutendola.

Sebbene fosse mia sorella, le sfilai i bermuda con l'intento di chiavarmela, ma lei blocco le mie mani e disse “Davide non si può bisogna aspettare un poco oggi e il secondo giorno delle mestruazioni”e per farmi vedere che era vero si sfilo si tolse le mutandine e mi mostro il cordone del TAMPAX che le fuoriusciva dalla figa

Era in piedi davanti a me coperta solo dalla maglietta le lunghe gambe confluivano dove il taglio della sua fessura si nascondeva nel delizioso cespuglietto di peli biondi era veramente invitante cosi nuda, mi alzai anch'io in piedi il mio cazzo era in erezione si appoggio prima sulla sua pancia, poi comincio ad incunearsi nell'incavo fra le sue cosce, all'altezza della giuntura delle gambe, esplorando l'ingresso per ora proibito per ovvi motivi fisiologici.

Ci baciammo appassionatamente le alzai la maglietta e succhiai le candide tettine, leccando il piccolo bottocino scuro del capezzolo diventato di conseguenza turgido le mie mani scesero sul sedere, tastarono,stropicciarono le chiappe, la sua carne era soda come solo quella di una diciottenne può esserla, infine cercarono l'orifizio anale e il dito medio percorse la dolce rosetta increspata del buco del culo per poi infilarsi dentro Melissa mi guardò e disse “No!! ti prego Davide non mi piace”.

Forse remore di recenti ricordi Michela si rattristò, mi affrettai a desistere e come proposta di perdono cominciai a baciarla sulle mani, sulla bocca, sul naso, sugli occhi, finché il sorriso le tornò sulle labbra, poi andammo a dormire nel mio letto passando la notte abbracciati come due fidanzatini.

Alle nove di mattina nostra madre non era ancora tornata era rimasta fuori tutta la notte,ci alzammo era il sabato ricordai a Michela che nostro padre di ritorno dai suoi viaggi la voleva con lui per il fine settimana, sul momento lei s'impuntò a non volerci andare in quanto maggiorenne non era obbligata a sottostare alle sue voglie, dopo una lunga opera di convincimento la feci ragionare e alla fine si convinse che in fondo si trattava di due giorni.

L'accompagnai in auto, lei scese e mi bacio nel solito modo, mi fece giurare che non sarei uscito con nessuna delle mie amiche, e dopo averla rassicurata la seguì con lo sguardo nel breve tratto che portava all'ingresso di casa di mio padre, finché non la vidi scomparire all'interno del portone non l'abbandonai con lo sguardo

Con il cellulare chiamai mia madre era già in negozio, mi chiese di Michela l'informai che era a casa di nostro padre e ci demmo appuntamento per la sera, dal momento che avrei dovuto sbrigare alcune cose fuori città, che mi avrebbero impegnato per tutta la giornata.

Verso le otto di sera ritornai da Bologna parcheggiai l'auto nel vialetto della villetta e sali in casa, mia madre era da poco tornata dal lavoro e stava preparando la cena, nel frattempo io apparecchiai nella sala da pranzo poi mi recai in camera mia per mettermi in libertà.

Cominciammo a mangiare e a parlare di come aveva passato lei la serata precedente, a sua volta mi chiese cosa avessimo fatto io e Michela, naturalmente le raccontai una bugia, ma la mia curiosità su di lei aumentò spropositatamente dal momento che la sua risposta era stata evasiva, e non soddisfacente, perciò cominciai a martellarla di domande.

Finché stanca del mio interrogatorio mi disse “ E va bene cosa vuoi sapere” senza usare mezzi termini le chiesi “ Ti sei fatta chiavare? Quante volte e dove?” nel farle queste domande mi eccitai e constatai che il mio grado di perversione era più elevato di quanto pensassi, lei rimase sorpresa dal mio modo di proporre le domande e la vidi veramente in forte imbarazzo.

Ma si riprese subito ” Si caro figlio tua madre ieri sera si è fatta chiavare, diverse volte perché di donne c'ero solo io ed ero in compagnia di quattro uomini, poi cosa mi hai chiesto? Ah!! già dove? Nella casa al mare di uno di questi uomini”, ora ero io ad essere in imbarazzo lei se ne accorse e mi disse “ caro Davide non sono una santerellina non lo sono mai stata e se non vuoi essere menato non sferrare il primo colpo”.

Finimmo di cenare in silenzio, ma un leggero sorrisino era sulle sue labbra, si alzò e si diresse sul divano del soggiorno, la vidi leggere un messaggino sul telefono “Davide è Michela che ci augura buonanotte e vuole sapere se sei in casa”, mia madre la chiamò e parlottarono fra di loro per un po' poi anch'io mi diressi sul divano mia madre mi passò il telefono, Michela voleva avere la certezza che fossi veramente in casa e mi mandò un bacino.

Mia madre si distese sul divano e cominciammo a guardare la TV, ad ogni suo movimento percepivo il frusciare delle calze, la cosa mi eccitava le appoggiai una mano sul polpaccio, lei non disse nulla poi un poco alla volta la spostai verso l'alto ed arrivai al ginocchio,ora si trattava di constatarne la reazione, e cosa avrebbe fatto quando sarei arrivato alla coscia misi in conto una sberla, un'occhiataccia,un'incazzatura, oppure.......

Le mie dita come formichine si arrampicavano lungo la gamba, lei fece un leggero movimento pensai, “Ale!!!, sono fritto, adesso s'incazza” invece si posiziono meglio e socchiuse gli occhi, ora ero vicino alla fine della coscia quando lei sempre con gli occhi chiusi si mise supina era distesa a pancia in alto e le sue gambe erano sulle mie, perciò io che ero in posizione eretta potevo vedere tutto il suo corpo, la mia mano sali fino all'attaccatura delle gambe e si posizionò sulla sua pancia,lei con malizia apri leggermente le gambe quel tanto che le mie dita potessero scorrere sulla fessura coperta dai collant e dalle mutandine.

Le sollevai la gonna le sue meravigliose gambe apparvero in tutta la loro bellezza un collant chiaro le faceva risaltare maggiormente e sotto s'intravvedeva un perizoma blu scuro,le stracciai le calze all'altezza del pube, l'eccitazione e l'emozione di avere le mani sulle parti intime di mia madre mi facevano girare la testa, infilai una mano dentro il pertugio delle calze e con un dito segui tutto l'elastico del perizoma fino al contatto con i peli del suo pube li accarezzai erano lunghi e morbidi,superata questa barriera naturale il dito raggiunse l'ingresso della vagina, era tutta bagnata ed entro in profondità e le pareti erano palpitanti e calde.

A quel punto lei apri gli occhi e disse “ allora hai veramente intenzione di chiavarmi maiale? Vuoi scopare tua madre vuoi riempirle per la seconda volta la pancia di sborra lurido porco,capì che il suo era un gioco perverso, ma era un gioco, e risposi a tono si mamma ti voglio chiavare ti voglio sborrare dentro la figa, voglio che tu rimanga incinta come la volta scorsa, la sua eccitazione era evidente avvicinai il mio volto al suo inguine l'odore delle secrezioni vaginali si mischiavano all'odore della pipi, questo insieme di profumi solleticò il mio sistema olfattivo portandomi al massimo dell'erezione.

Mi dolevano i testicoli, mi alzai dal divano e mi liberai dei pantaloni della tuta e dei boxer dando sollievo alle mie parti intime, lei s'inginocchiò davanti a me e mi prese il cazzo in bocca comincio a succhiarlo e leccarlo come aveva fatto la sera prima Michela, la sua bocca era calda e guardandola non potei fare a meno di pensare che mia madre era veramente una troia, mi stava leccando le palle se le infilava in bocca le succhiava e con maestria ne faceva uscire una ed entrare l'altra poi di nuovo sul cazzo, sentivo la pressione salire fra poco sarei venuto, l'interruppi e dissi andiamo a letto.

La presi in braccio e la distesi sul letto, ora ero io a dirigere il gioco, le strappai collant e perizoma e cominciai a leccarle la figa la sua voce si fece roca e intensa “Si Davide cosi bravo leccami, succhia la figa di tua madre, entra nel buco dove ti ho tenuto per nove mesi” la mia lingua ispezionò ogni singolo centimetro della sua vagina, poi cominciò a titillarle il clitoride i suoi gemiti si trasformarono in urletti, la mia bocca ora era piena di umori prodotti dal suo piacere.

Mi distesi sopra lei e con delicatezza cominciai ad introdurre il mio cazzo dentro la sua pancia,prima con una cadenza delicata poi sempre più forte, stavo scopando mia madre e lei stava godendo sotto di me, era una sensazione bellissima la sua bocca era a livello della mia, la baciai, lei apri le labbra e permisero alla mia lingua di entrare in contatto con la sua, le nostre lingue s'incrociarono in vorticoso balletto e mentre io la stavo scopando i sui gemiti si spensero dentro la mia bocca fu una sensazione divina.

Spostai le labbra dalla bocca al seno i suoi erano bellissimi tosti ed eretti, notai che sul sinistro c'erano due succhiotti sicuramente ricordini della notte precedente questo mi eccitò ancora di più, e per un attimo fui sul punto di venire poi la mia bocca cominciò a succhiare e mordere quei due meravigliosi globi di carne, i capezzoli diventarono turgidi e duri ora i gemiti di mia madre erano vere e proprie urla, non ce la feci più e le venni dentro la pancia, la riempì di sperma, sborrai dentro la figa di colei che mi aveva generato il mio seme travalicò in un rivolo dalla sua figa sul lenzuolo contemporaneamente la sua voce sibilante lanciò un “SIIIIII!!!!!” e mi fece capire che anche lei era venuta.

Lasciai passare un po di tempo, ma io ne avevo ancora voglia, la rigirai con la pancia in basso le mie labbra si posarono sulle sue gambe e la mia lingua parti dalle caviglie poi sali sul polpaccio nell'incavo del ginocchio sulla coscia si soffermo e le fece un succhiotto,lei disse “No amore sulle gambe si vedono” poi raggiunse il solco di separazione delle natiche, segui il vallo fino al punto dove la rosetta indicava l'accesso al secondo ingresso.

La punta della lingua s'infilo per alcuni centimetri dentro senti mia madre sospirare, presi dalla testa del letto i due cuscini e l'infilai sotto la sua pancia, ora il suo sedere era a livello del mio cazzo, con movimenti delicati l'introdussi e cominciai a stantuffare prima piano, poi sempre più velocemente, e mentre lei si toccava il clitoride con le dita cominciò a gemere dal piacere e anche dal dolore con un tono di voce stridula e al culmine dell'estasi sessuale disse “Ti amo amore mio” , e per la seconda volta venimmo tutti e due, il mio urlo di godimento risuonò per tutta la casa.

Rimanemmo per una decina di minuti stesi uno accanto all'altra la mia mano tocco la sua figa, era tutta sporca di sperma di prodotto vaginale ed il suo corpo ebbe un sussulto tanto era ancora alta la carica erotica la guardai le sorrisi lei mi guardo e mi baciò violentemente si gettò su di me e disse “sei un porco incestuoso scopi tua madre ed io che sono una troia godo, ah!! ti avverto non prendo la pillola perciò se sono in cinta questo è tuo.............. perché ieri sera mi hanno chiavata con il preservativo, sai figlio mio che scopi bene, potrei abituarmi a fare sesso con te, sei veramente un maiale ci manca solo che scopi pure tua sorella........e andò in bagno ridendo.

Ecco!!!! questa ultima frase era riuscita a mettermi in crisi, ora bisognava fare molto attenzione perché domani sarebbe tornata Michela, e mia madre non era una stupida anzi......... bisognava che i prossimi giorni studiassi un qualcosa per non perdere ne l'una ne l'altra, era una situazione al limite ma in questi casotti riuscivo sempre a trovare una via d'uscita o perlomeno ci speravo.

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