Una sera con mio padre

Scritto da , il 2011-05-11, genere incesti

Quando entrai in casa, mia madre si spaventò.
- Cosa ti è successo? Stai piangendo? -
In effetti, avevo gli occhi rossi e gonfi.
- Non mi dire che hai litigato di nuovo con tuo marito. E l'hai lasciato solo? -
- Sì! - gridai in una crisi di nervi - che crepi quel farabutto! Io non ci torno più a casa! -
- Ma sei impazzita? Come vuoi che faccia con una gamba rotta? Oh Signore! Che gabbia di matti! -
Mio padre mi tese le braccia e mi strinse a sé.
- Su vieni qua che ti coccolo, come quando eri piccola -
Mi rifugiai fra le sue forti braccia e lo abbracciai stretto, lui seduto sulla poltrona ed io sopra.
Mia madre ci guardò e si mise le mani sui fianchi.
- Ma guardali! Come se non fosse successo niente. Gli hai almeno preparato da mangiare? -
- Può morire di fame per me! - risposi singhiozzando.
- Oh Gesù ! - riprese mia madre -per fortuna che ho preparato il minestrone per domani. Sarà meglio che gliene porti un piatto. Ma e questa notte come fa se ha bisogno? -
- Maria - intervenne mio padre - fermati da lui per questa notte. Vedrai che domattina questa puledrina si sarà calmata -
- Anche questo devo sentire! Tu la vizi troppo! Per fortuna che avete una camera in più, sennò come facevo a dormire? E tu, come fai? Vai a letto con tuo padre? -
- Certo - risposi fra le lacrime - come facevo quando ero piccola, così potrò dormire in pace -
- Dai, prestami le chiavi della macchina - disse mia madre a mio padre uscendo. Rimasti soli mio padre cominciò a cullarmi come faceva quando ero una ragazzina.
Mentre ero sdraiata su di lui appoggiai il mio sedere sulla sua pancia ed avvertii il rigonfiamento del suo pene.
Da piccola non ci facevo caso ma ora mi sembrava che fosse leggermente eccitato.
Intanto mio padre mi accarezzava i capelli.
- Allora puledrina, vuoi dire al tuo vecchio genitore cosa c'è che non va? -
Io tacevo perché mi vergognavo di raccontare certe cose, anche se con lui avevo sempre avuto molta confidenza.
Guardavo mio padre e pensavo al passato.
Era un bell'uomo, alto quasi due metri e di stazza notevole.
Incuteva rispetto ad incontrarlo e anche mio marito, quando l'aveva conosciuto era rimasto impressionato.
Vicino a lui, mi sentivo protetta, e crescendo nutrii una grande ammirazione per lui.
Quando le mie pulsioni sessuali cominciarono lo identificai come il mio uomo ideale e a volte mi ero sognata avventure erotiche con lui.
Tuttavia non era mai successo che si comportasse in modo equivoco o morboso.
Per lui ero la figlia amata e vezzeggiata e niente più.
Quella sera però io ero in uno stato particolare.
Non avevo raccontato tutto a mio padre.
Con mio marito i rapporti sessuali erano tragici. Non era riuscito a penetrarmi che la prima sera di nozze poi, appena lo toccavo veniva subito.
Ero insoddisfatta e non sapevo con chi confidarmi.
Non avevo amiche ed inoltre non mi piaceva spiattellare i miei fatti privati a degli estranei.
Quella sera decisi di parlare con mio padre e fra le lacrime le raccontai la mia disavventura.
Lui ci rimase molto male
- Ma davvero si comporta così e pensare che la mia puledrina è così appetitosa! - disse stringendomi forte.
- Davvero papà, pensi che io sia desiderabile? - chiesi asciugandomi gli occhi -
- Vuoi scherzare? - mi rispose - hai tutte le tue cose a posto. Adesso hai messo insieme un bel petto e anche il resto non è niente male. ma cosa mi fai dire? –
Io avevo preso ad accarezzare il viso di mio padre e a stringermi a lui.
Un senso di languore mi stava prendendo. Un desiderio infantile stava crescendo in me violentemente.
Poi cominciai a baciarlo sulle gote, mentre una strana atmosfera si stava creando fra noi due.
Mio padre si lasciava accarezzare ma sentii che tutte quelle moine lo avevano eccitato.
Il suo stato era tradito dal suo membro che sotto di me si stava ingrossando. Mi agitai col sedere e sentii che la cosa lo eccitava.
Continuai a baciarlo sulle guance, poi, mi ritrovai con le labbra sulle sue, all'improvviso.
Sentii che lui tentava di staccarsi ma io mi avvinghiavo a lui ancora di più. Non mi respingeva ma teneva la bocca chiusa.
Io ero preda degli istinti più repressi.
Con il cuore in gola presi una sua mano e la portai sul mio seno.
Mio padre ebbe un fremito e si staccò da me.
- Tesoro - sussurrò dolcemente - non farlo, smettila ti prego! -
- Perché papà - risposi in preda all'eccitazione - è tanto che ne ho voglia!l'ho sempre desiderato papà di essere accarezzata da te -
Lui diventò rosso in viso, mentre il suo membro si era decisamente risvegliato. Intanto mi ero aperta la camicia e avevo messo in mostra le mie grandi mammelle bianche.
- Papà, guarda, non ti piaccio? -
Lo guardai in viso piena di desiderio, gli occhi semichiusi e la bocca tremante. Lui era con lo sguardo fisso sui miei grandi globi e stava deglutendo a fatica.
- Santo cielo! - mormorò - non credevo fossi così … -
- Papà - sussurrai accarezzandolo in viso - dimmi la verità...ti piaccio? -
Così dicendo alzai il reggiseno e liberai le mammelle.
Vidi il suo sguardo accendersi di desiderio.
- Accarezzami papà, non resisto! -
Diventò paonazzo poi si chinò sui miei capezzoli mormorando
- Puledrina mia, come sei bella! da quanto tempo sognavo questo momento! -
Il tocco delle sue labbra sui miei capezzoli mi elettrizzò.
- Davvero papà mi desideravi? -
- Puledrina mia, da molto tempo.. -
- Aspetta - dissi alzandomi - guarda -
Davanti ai suoi occhi spalancati, mi tolsi la camicia e il reggiseno mostrandogli le mie bellissime coppe, grandi e sode.
Poi accennai ad abbassare la gonna.
Vidi che lui ora tratteneva quasi il respiro.
La gonna cadde ai miei piedi scoprendo le gambe robuste e i fianchi torniti. Avevo solo le mutandine addosso e le calze autoreggenti.
Mi avvicinai a lui lentamente e dissi
- Vuoi vedere la mia passerina papà? -
Lui era in estasi. Non parlava.
Guardava fisso fra le mie gambe, mentre un rivolo di saliva usciva da un angolo della bocca.
- Toglimele tu - sussurrai languida.
Lui era in preda all'eccitazione.
Si avvicinò e preso il lembo dell'elastico lo abbassò.
Comparve il mio pube liscio e privo di peli con le due labbra carnose e frementi, traslucide di umore.
- Ma sei depilata! - esclamò voluttuoso - come piace a me! Puledrina mia, sei fantastica! -
- Accarezzami papà, accarezzami, fammi sentire donna! -
Intanto con la mano lo toccai fra le gambe e sentii il suo membro imperioso che tentava di uscire.
Guardai mio padre negli occhi.
- Papà, posso? Prenderlo fuori? -
Lui ebbe un tremito.
Dentro di lui avvertii una violenta lotta di sentimenti. Col cuore in gola aprii i suoi pantaloni, alzai l'elastico delle mutande e con la mano presi in mano il suo membro pulsante, rigido ed enorme.
- Alzati papà - lo pregai.
Come sotto ipnosi mio padre si alzò in piedi ed io gli abbassai i pantaloni e le mutande rimirando il suo enorme pene,
Lo feci sedere di nuovo e scesi sui suoi testicoli. Li soppesai mentre lui mi accarezzava le mammelle sospirando
- Come sei bella puledrina! non l'avrei mai creduto! -
Io intanto non mi stancavo di rimirare quel pene sontuoso.
Gli abbassai la pelle esterna e osservai la grande cappella turgida e violacea, pronta ad entrare nella calda fodera di una passerina accogliente, chissà, se nella mia ci stava?
Sentii le mie cosce bagnarsi dal desiderio.
- Papà, sai che sei superdotato! E la mamma è stata in grado di sopportarlo? -
Mio padre sorrise tristemente.
- Eh! Da giovane era scatenata. Quando lo vide lo volle subito, quando ci siamo sposati era già in cinta. Poi, col passare degli anni, ha perso ogni interesse. Si è dedicata alla casa e a tante altre manie e non aveva mai tempo per noi. Alla notte, quando l'andavo a cercare mi diceva che era stanca -
- Oh! Povero papà! tu con la mamma ed io con mio marito. Ma per fortuna che è capitato questo inconveniente! dimmi vuoi che ti faccia provare piacere? -
Mio padre era rosso in viso, un po' per l'eccitazione e un po' per la vergogna.
- E cosa vuoi fare puledrina? - mi chiese socchiudendo gli occhi -
- Adesso ti faccio vedere - gli risposi.
Presi il suo grosso membro fra le mie morbide coppe e cominciai a muoverlo avanti e indietro con attenzione.
Mio padre si irrigidì e sospirò.
Io intanto, dopo averlo frizionato per bene fino a farlo diventare lucido e durissimo, cominciai a leccarle i testicoli succhiandoli mentre con la mano continuavo a masturbarlo.
Vidi che era resistente e glielo dissi e lui sorrise.
Man mano che lo strofinavo cominciò a gemere e a sospirare mentre io acceleravo i movimenti. Poi si irrigidì e con un grido mi inondò il petto col suo caldo sperma lasciandosi cadere sulla poltrona sfinito.
Io lo abbracciai stringendomi a lui.
- Hai provato piacere papà ? -
- Moltissimo puledrina, non sapevo fossi così brava! Ma dimmi, non è che qualcuno ti ha insegnato? -
- Ma papà! - risi maliziosa - io sono una moglie fedele! -
- Non m'importa - continuò mio padre - so solo che mi hai ringiovanito di dieci anni. Sai che quasi ne ho voglia di nuovo? -
- Allora sai cosa facciamo papà, adesso andiamo a letto. Abbiamo tutta la notte davanti a noi e voglio che tu mi faccia sentire finalmente femmina, voglio che tu me lo metti dentro. Pensa ho con me le pillole, le porto sempre dietro. Vuoi? -
Mio padre mi guardò felice
- Puledrina mia, non osavo chiedertelo ma mi renderesti l'uomo più felice del mondo. Ma lasciati guardare prima e lasciami accarezzarti fin che ti ho qui, tutta per me –
- Certo papà, tutto quello che vuoi ma anch'io voglio vederti bene, vieni, togliti tutto -
Osservai mio padre spogliarsi e rimanere completamente nudo.
Ammirai il suo torace robusto e villoso, le sue gambe erculee e il pene che si stava di nuovo innalzando.
Ci dirigemmo in camera io davanti e lui dietro.
Sentii le sue mani sulle mie natiche e sui miei seni.
- Puledrina, hai un bel culo tondo da sposa, proprio invitante. Se mi rimane la forza vorrei approfittarne... –
Mi voltai e lo baciai.
Gli presi in mano il pene e mi girai di nuovo offrendogli il mio buco.
- Mettilo papà - gli sussurrai in preda al desiderio - voglio essere tutta tua. Prova a vedere se passa. è così grosso! -
- Puledrina - rispose lui abbassandosi e baciandomi una culata - prima lo ungiamo bene e poi proviamo, abbiamo tutta la notte per noi! –
- Vedrai papà - risposi - vedrai che rimarrai contento! -

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