Dal barbiere

Scritto da , il 2011-04-02, genere gay

Dal Barbiere 1°

Lì mi capitò per la prima volta alla bella età di quarantanni. Era un bollente pomeriggio d' Agosto. Non mi ero fatto la barba per un appuntamento la mattina presto: un sopralluogo di cantiere in Sicilia, un bel paese dominante la valle dell'Aneto incavata in una splendida formazione di tufi. Eravamo poi andati a pranzo con i clienti e quando loro ripartirono io non avevo voglia di rinchiudermi in albergo, gironzolai un po' per le stradine assolate e mi saltò agli occhi uno di quei tubi di vetro con la spirale colorata che un tempo indicavano la presenza di un barbiere, cercai con lo sguardo il negozio, poi vidi la freccia che puntava in fondo ad una rientraza ombreggiata, fra vecchie facciate di palazzi.
Decisi subito di visitare il negozio ed approfittare dei servigi del figaro. Il sito era tranquillo, il negozio deserto e l'illustre professionista sonnecchiava su una delle antiche ed una volta prestigiose poltrone di servizio: antichi anche gli specchi, i lavandini di ceramica ed i vasetti che avrebbero dovuto contenere, e forse ancora contenevano, preziosi e profumati saponi, lozioni e tutto ciò che avrebbero reso confortevole e rilassante il servizio.
Posso? - Un capanello discreto squillò e fece scattare in piedi un ometto quasi calvo, in leggero, ma non esagerato sovrappeso, e con occhi scuri niente affatto assonnati.
Prego ingegnere, si accomodi...la barba, vedo. - Ogni traccia di sonnolenza sparita. - si segga qui!- e mi indicò la poltrona centrale delle tre presenti nella sala.
Perfetto – dissi sedendomi - ...si la barba.
Acqua calda o fredda?
Facciamo tiepida. - Sorridemmo all'unisono
E' stanco...viene da fuori?
Così cominciò una conversazione abbastanza generica fatta di poche frasi e altrettanti silenzi, ma estremamente rilassata, nel negozio fresco e piacevolmente deserto.
Un pennello enorme e manovrato con artistica abilità cominciò ad accarezzarmi il viso ricoprendolo di soffice schiuma e dolcemente profumata. Sprofondai immediatamente in un abbandono che suscitava divagazioni fantastiche e ad un certo punto cominciai ad avere una strana erezione, credo che il figaro se ne fosse accorto prima di me perchè io me ne resi conto solo quando avvertii la mano del parbiere sfiorare la protuberanza, anzi la cuspide, che il lenzuolo di servizio poneva in trionfale evidenza. Riflettevo a rilento e prima che avessi tempo di reagire in qualche modo una mano del barbiere su era infilata sotto il lenzuolo mentre l'altra, armata di pennello, mi passava sulla bocca e mi tappava le labbra e quasi anche il naso con la sua schiuma torpidamente carezzevole ed, a quel punto, stranamente ubriacante.
La riflessione prese un certo tempo ed in questa due fatti: la mano del barbiere aveva reggiunto la lampo dei pantaloni, aprendola comletamente e la mia mente aveva preso la decisione di non reagire e adeguarsi ad ogni sviluppo ed a qualsiasi piega volessero prendere gli avvenimenti.
Il naturale sviluppo fu la mano del barbiere che iniziava una masturbazione altrettanto naturalmente accettata mentre il pennello accennava ai movimente di un pene sulle mie labbra che andavano aprendosi ad una lasciva metafora di pompino.
Fu con estrema naturalezza che il barbiere mi chiese se poteva chiudere il negozio, mettere il cartello relativo e consigliare caldamente il nostro trasferimento nella sala sul retro.
Con piacere! - fu il mio niente affato imbarazzato commento.
Mi accorsi che il barbiere aveva il camice anche in funzione di camicia quando, una volta fattami strada sul retro, si tolse i pantaloni ed anche le mutande ancor prima di farmi stendere su di una nuova poltrona abbastanza particolare; il tutto con estrema naturalezza così come con altrettanta naturalezza e determinazione slacciava la mia cinta e mi aiutava a restare anche io nudo dalla cintola in giù. Sdraiata poi la poltrona completamente in orizzontale, venne a divaricarmi le gambe, appoggiandomi polpacci e cosce a delle propagini della poltrona, che aveva sul sedile un incavo che permetteva anche alle natiche... ed a quello che c'era fra esse di restare in vista ed a portata...di tutto.
Il tutto cominciò con un esperto palpeggiamento ispettivo su tutte le parti intime scoperte e chiaramente offerte da parte mia.
Io procederei ad una depilazione pubica totale o parziale, a sua scelta, naturalmente!
Se tu la consigli! - Ero spontaneamente passato al tu ma lui mi redarguì.
Mi dia del lei se non le spiace, sarà tutto più facile e... piacevole, vedrà! Ora passiamo ad un primo sfoltimento.
Ero muto e completamente succube in attesa di ogni possibile sviluppo, mi sentivo completamente rilassato, eccitato e con una vistosa permanenza di erezione. Ma la cosa più eccitante era la flemma e la composta libidine dell'atmosfera instaurata con quella frase, densa di sviluppi evidenti, ma ancora non esplicitati, minacciati o promessi. Un fascino straordinario emanava da quel minuscolo essere decisamente non affascinante in se, per nulla prepotente, ma completamente autorevole autore della degradazione cui ero ineluttabilmente avviato. Non avrei mai potuto prefigurare in me una così completa e consapevole resa ad un rapporto che avevo sempre cosiderato non dico vergognoso, ma quantomeno non desiderato. Avevo si, a volte fantasticato ed elaborato ipotesi sui possibili anche piacevoli cedimenti a pulsioni omosessuali, alla libidine di un coito anale ricevuto o dato e ...comunque, tagliai immediatamente corto - “solo l'occasione fa l'uomo ladro”!
Mentre il barbiere cercava gli oggetti della mia imminente ulteriore sottomissione io sbirciavo la sua peluria non solo pubica... era piacevolmente villoso nel corpo e due capezzoli rosa si intravvedevano emergere dall' abbondante peluria corporea. Una piacevolissima ansia mi pervase mentre tornava verso il mio pube con il camice sventolante ed un pene grosso, anche se ancora in relativa quiete.
Un depiler elettrico cominciò subito a deprivarmi delle prime porzioni della mia villosità pubica ed anale, mentre io restavo con il viso completamente insaponato, denudato nelle parti intime ed in attesa di darmi completamente ad ogni possibile piacere.
Non scelsi e non commentai: la prima depilazine fu completa ed immediatamente seguita da una voluttuosa intromissione del pennello, che mi coprì di schiuma anche pube e canale anale.
Cominciai a sentire un irrefrenabile pizzicore di orgasmo, il pennello faceva la spola fra viso e pube ed io ero preda della risalita dello sperma che eruppe opportunamente ed irrefrenabilmente nel cuore del pennello che mi premeva il cazzo con insistenti e sapienti aggiramenti del glande.
Il pennello immediatamente irrorato di sperma mi fu bellamente imposto sulle labbra ed io aprii la bocca per leccare nettare e schiuma senza poter frenare la prosecuzione dell'orgasmo e gli irresponsabili mugolii dell'estasi.
Mi accorsi solo allora del membro del barbiere che in gloriosa erezione veniva a sostituire il pennello sul mio viso che si contorse immediatamente per sollecitarne una ulteriore porzione di nettare spermatico.
La cosa più voluttuosa fu l'avido ingoio del cazzo del barbiere ed il conseguente imbrattamento di schiuma da barba sul vello pubico del barbiere, ma quel bacio agognato mi fu sottratto improvvisamente quando più l'eiaculazione era desiderata. In compenso un rapido riposizionamento del mio padrone andò a soddisfare l'altro orifizio in cui inconsciamente lo invocavo.
Fui penetrato violentemente e con dolore, ma subito dimenticato grazie alla calma sosta ed ai leggeri e studiatamente lenti movimenti di quel pene stupendamente turgido che prese a movermisi dentro.
Si, siiii... vieni dentro per favore, scopami, scopami...dammmi tutta la sborra che hai...bagnami tutto... fradiciami l'intestino... mettimi in cinta.

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