La moglie vergine

Scritto da , il 2010-09-12, genere etero

Siamo appena rientrati da un viaggio di almeno 2.000 km percorsi in poche ore. Appena in casa mi accorgo che si guarda intorno ed intuisco che cerca il bagno. Le indico la porta e prima di allontanarmi sento lo scroscio della cascata di piscio contro la maiolica del bide`. Aveva la vescica piena. Che stupido! Avrei potuto infilare la mano sotto ed accogliere la pioggia dorata fumante direttamente alla fonte. Le preparo una bistecca ed un po` di insalata e mentre mangia mi denudo la parte inferiore e mi metto a letto. Magra macilenta emaciata il volto ingrugnito coi capelli che alle tempie cominciano ad incanutire un paio di poppe flosce ed il culo a punta che denota malnutrizione aspetto che mi raggiunga ed intanto smanetto il cazzo che la desidera non perche` sia bella ma perche` e` la novita`. La signora si avvicina al letto ed io sollevo le coperte per invitarla a raggiungere il cazzo ritto che l`aspetta. Lei guarda l`erezione si stringe nelle spalle e dice qualcosa che non capisco. Le carezzo il culo e l`attiro verso di me e mi accorgo che fa resistenza e non si muove pur continuando a fissare il cazzo che svetta fiero ed ansioso di fotterla. Sono stanco ed ho tanta voglia di scaricare la tenzione con una bella sborata ma lei sembra ritrarsi e ripetendo la solita solfa resta impalata e non si decide. Le metto una mano sotto la gonna e la faccio risalire lungo le cosce ma lei la ferma stringendo le gambe. Io ritiro la mano copro le vergogne le giro le spalle e dopo aver dato una smanettata alcazzo per placarlo mi addormendo coi coglioni girati. Ricordo che prima di addormentarmi mi sono chiesto se ho fatto bene a mettermi in casa una donna del genere, all`apparenza tanto complicata. In fondo l`ho portata a casa per questo, perche` mi facesse da moglie e con tutti gli annessi e connessi. Oltretutto lei e` madre di tre figli per cui sa benissimo cosa un uomo possa chiederle quando la invita a letto. Mi sveglio in piena notte e mi accorgo che e` vicina a me. Accendo la luce del comodino e vedo che si e` coricata vestita e mi sta guardando con due occhioni sgranati ed impauriti. Mi fa pena, poverina chissa` cosa sta pensando. Le carezzo il viso per tranquillizzarla quindi le strizzo un seno e lo sento floscio, le carezzo il ventre piattoi ed arrivato alle ginocchia le infilo la mano sotto la gonna e risalgo lungo le cosce. Ha le gambe fredde, salgo piu` su e comincio a sentire un po` di calore e quando le infilo la mano nelle mutandine e la penetro colle dita sento la fica ardere. Le spingo contro l`anca il cazzo duro mentre la penetro colle dita e risponde al bacio distratta. La sento torcersi si agita geme e la lingua risponde e succhia la mia spalanca la bocca perche` le entri fino in gola, si sta scaldando la ragazza. solleva ed abbassa il bacino per sentire meglio le dita ravanarle la fica che e` una bolgia di lava bollente mentre io la sovrasto e le succhio la lingua fino a farle male. Cristo, sara` anche racchia ma ha temperamento e tanta voglia. Con frenesia e come in sogno le strappo la gonna e getto lontano le mutande con lei che solleva il culo per aiutarmi a denudarla e finalmente mi appare uno stupendo triangolo di pelo nero e riccio che risalta sulla pelle diafana del ventre. Eccolo il mio obiettivo, e` li` che aspetta di essere omaggiato. Mi tuffo colla testa in mezzo alle cosce e prima le succhio i peli odorosi quindi affondo la lingua in vagina mentre stritolo colle labbra il grilletto che si indurisce a scatti. La ragazza si e` animata, spalanca le cosce solleva il bacino e lo spinge contro la mia lingua mente mi posa una mano sulla testa e mi tiene incollato alla sua fessura. Il suo umore e` profumato e` dolciastro appena salato e gradevolmente denso, la fica ne e` colma ed un rivolo le segna la base della fessura. Lo raccolgo colla punta della lingua e glielo mostro. Lei sorride ma sta tremando scossa da incessanti orgasmi. Chissa` la poverina da quando non faceva una sana scopata. Ha le ovaie stracolme ed io mi abbevero alla sua fonte. Le monto sopra ed appena il cazzo sente la pelle delicata della fica spingo e `Ahi!` strilla. Oddio, non e` che io abbia chissa` quale trave in mezzo alle cosce, e` un cazzo piu` che normale e lei ha, in fondo, partorito tre figli che sono usciti da quel buco, eppure ha sofferto l`entrata dell`attrezzo. Ua volta superata la strettoia iniziale sento la capocchia precipitare in un lago di umore bollente e mi bastano un paio di affondi per contribuire a far tracimare il liquido. Dopo mi pentiro` di non aver steso un telo sotto al culo. Beh, le lenzuola si lavano. Adesso e` lei che mi trattiene dentro di se mi abbbraccia il collo e mi succhia la lingua. Mi sembra un`assatanata ed io le do` dei colpi per affermare la mia mascolinita` col cazzo che si sta smollando fino a che scivola fuori. Risalgo fino a che l`arnese sfiora le labbra e spingo perche` lo pulisca colla lingua come ogni donna e` usa fare. Lei invece gira la testa e rifiuta di omaggiare il cazzo che le ha appena dato tanto piacere. Mi ritiro deluso e vado in bagno a lavarmi. Esco mentre entra lei e sento lo sciabordio dell`acqua mentre fa le abluzioni. Appena a letto mi addormento esausto per svegliarmi quando il sole e` gia` alto. Lei dorme ancora e si sveglia solo quando le porto il caffe` a letto, mi sorride sorpresa e felice, mi sa che questa non e` mai stata servita come una signora. Mi dispiace che sia domenica e non posso comunicare ma l`indomani compro un vocabolario ed a fatica riesco a capire che le parole che mi diceva quando la invitavo ad entrare nel letto erano che aveva freddo. Trascorriamo l`intera domenica a letto. Le lucido la fica come mai in vita sua e sono tanti gli orgasmi che raggiunge che spesso e` talmente esausta che mentre gode si appisola. Il giorno dopo finalmente riusciamo a comunicare e scopro che mai nessuno le ha mai leccata la fica e che mai un cazzo le e` entrato in bocca. Dalle sue parti certe pratiche sono disdicevoli e sono solo le prostitute a praticarle. Mai un marito lecchera` la fica di sua moglie o le chiedera` una pompa. Roba da divorzio. Mi ci son voluti dei mesi per insegnarle a succhiare il cazzo senza rigarlo coi denti, a spogliarsi con grazia e lavarsi prima di tutto il buco del culo. Intanto le ho fatto mangiare carne di cavallo e cose sane cosi` che in tre mesi ha preso una ventina di chili gonfiando le tette e rassodando le chiappe. Adesso si che e` una donna desiderabile e lo riconosce lei stessa e me ne e` grata. E` appena uscita dalla doccia ed e` salita sulla bilancia quando io da dietro controllo il peso e mi soffermo ad ammirare le belle chiappe ed il canale che le separa. Mi inginocchio e lecco il buco del culo e lei ride perche` le faccio il solletico. Le apro le chiappe ed ammiro la raggiera che intorno al forellino somiglia ai raggi del sole e le infilo un dito. Ah, mi viene un cazzo duro da record. La prego di piegare il busto di reggersi sul lavandino mentre le metto un dito in fica e le lecco il buco del culo. La porca si sta eccitando ed io sto pensando a quanto sarebbe bello se fosse aperta anche da dietro. Ho voglia di incularla. Mi alzo in piedi mi accosto col cazzo ritto come un fuso al forellino ma appena spingo lei si ritrae e dice di no. - Ti prego, fatti inculare. Non mi dire che tuo marito non e` mai entrato dalla porta di servizio. Cristo non capisce. Non ho mica voglia di fotterla col vocabolario in mano. Cerco il sapone e lo spalmo nel buco e sulla capocchia. quando lo appoggoo entra per un po` ma poi e` lei a sputarlo fuori stringendo le chiappe, minghia impazzisco se non la inculo. Il sapone si asciuga subito. Mi ricordo che io fui sverginato coll`olio d`oliva. Di corsa in cucina a cercarne colla paura che mi scappi e si metta in salvo, ne verso un bel po` in un bicchiere intingo la capocchia mentre torno al bagno le strofino in mezzo ai glutei quindi cerco di oliare il buco piu` dentro che posso con lei che cerca di divincolarsi ma non troppo convinta perche`in fondo vuole godere anche lei di questa oppotunita`. In fondo la natura ha dotato la donna anche di questa apertura particolarmente adatta a ricevere una nerchia lunga e dura. Pensa che la donna e` conformata in modo tale che puo` ricevere dietro bastoni ben piu` lunghi che davanti dove e` indifferente la grossezza. Le scivolo dentro con un dito ne affianco un altro e non si lamenta neanche quando facendoli roteare tengo aperto l`ano. Lei continua a ripetere la stessa frase che non capisco. Alla fine per non sentirla starnazzare col cazzo ritto come un dardo vado a cercare il vocabolario e le dico di tradurre. - Sono vergine, in culo sono vergine.... e chi cazzo se ne frega, lo avevo capito, un po` di paziensza e tra poco non lo sarai piu`. Il buco e` abbastanza largo ed io consumo mezzo bicchiere di olio per ammorbidire la pelle delicata dell`ano e quando le appoggio la punta del cazzo malgrado lei stringa le chiappe spingendo deciso entro per buona parte dell`asta. Sento la resistenza dello sfintere. La poverina si irrigidisce ma io ho un Black-Decker tra le cosce e` un trapano una trivella un ariete e con un colpo secco Ahhhhhhhhhhhh , dio buono questa mi allerta tutto il condominio, sono dentro il suo intestino e sento contro la cappella la consistenza di uno stronzo. Minghia la vittima continua a gridare pero` spinge il culo contro il mio inguine e quasndo mi muovo e strofino il cazzo nel buco anale lei freme e si sgrilletta con furia e stavolta grida mentre gode. Ogni volta che mi allontano per prendere la rincorsa mi viene dietro per restare incollata, forse teme che esca e non le entri piu` in culo. Stai tranquilla troia, mi hai dato il culo io ti daro` la vita. Si e` messa colla faccia sul bide` per alzare di piu` il deretano e farnmi entrare piu` in fondo ed infatti sono le palle ad impedirmi di andare oltre, ho voglia di sfondarla fino allo stomaco e picchio la cappella contro lo stronzo fino a frantumarlo e finalmente le sborro dentro l`anima. Lei grida ma di gioia di felicita` di soddisfazione e gode come una cagna. So ben io quanto si gode a sentire nel culo un bel cazzo specie quando sborra. E` il momento che mi affascina di piu`; sentire il liquido caldo che lenisce il dolore provoca un piacere che porta all`orgasmo ed infatti ho sempre goduto mentre mi viene annaffiato l`intestino. La troia muove il busto avanti ed indietro perche`n ama sentirsi impalata sul mio dardo che pero` senza il mio volere si smolla e scivola fuori sporco da far schifo. Corro al lavandino e senza guardarlo lo lavo mentre lei seduta sul bide` si lava a sua volta e continua a sgrillettarsi. Eccola che sorride la troia, e` felice di avere tutte le entrate sbloccate. Le poppe hanno i capezzoli ritti le brillano gli occhi ed io avvicino il cazzo alle labbra e seguendo le mie lezioni lo succhia e saetta il glande con colpi di lingua. Sta imparando bene la signora e le insegnero` cose che lei neanche si sogna e che raccontero` quanto prima. Mitana

Questo racconto di è stato letto 1 7 6 6 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.