Il giro in moto

Scritto da , il 2015-10-04, genere incesti

Ero al ultimo anno del liceo , non avevo ancora la patente , ma mio fratello Mario più grande di 5 anni aveva la moto e quando serviva mi accompagnava , sempre che non avesse altro da fare .
Ogni volta quei pochi minuti dietro di lui , erano un misto di piacere e terrore .
Era un abile motociclista e conosceva alla perfezione tutt'e le strade della città e questo gli consentiva di viaggiare sempre ad una velocità pazzesca , traffico , curve o maltempo., per lui era del tutto indifferente .
Quando scendevo dalla moto ringraziavo Dio non avermi lasciata intera , lui senza neppure salutare schizzava via , spesso su una ruota sola .
Le mie amiche lo trovavano straordinario, rozzo, temerario e comunque affascinante .
Mario non era certo una bellezza , alto , massiccio , con due mani enormi e dure come il cuoio , ovvio risultato del suo lavoro in cantiere con mio padre che aveva una piccola impresa edile .
Un sabato pomeriggio gli chiesi di accompagnarmi in centro dove dovevo comprare non ricordo cosa " mi accompagni ? " gli chiesi scuotendolo dal torpore in cui stava , steso sul divano, davanti alla televisione accesa .
" va bene ma mi paghi la broda " rispose lui che era sempre senza una lira .
La corsa fino in citta fu come sempre uno show da circo , con gimcane tra le auto ad una velocità pazzesca e partenza al semaforo , sempre in pol position , su una sola ruota .
Ad un tratto dopo aver evitato un bus che arrivava in senso contrario ,mi spazientii " basta ! Fammi scendere " urlai per farmi sentire attraverso il casco .
Lui , freno' bruscamente e mentre ero già scesa e mi stavo togliendo il casco mi disse tranquillo come una pasqua " ma perché non ti rendi autonoma e la smetti di rompermi i coglioni ?" " non ho la moto , non la macchina e non so guidare e non ho i soldi per la scuola guida !!"
Lui mi fermo mentre già stavo andando via e mi disse " ti insegno a guidare , prendi la patente da privatista e dai 100 sacchi a me invece che 300 alla scuola guida "
Mi fermai a guardarlo per un attimo e poi d'impulso gli dissi " ok , quando cominciamo ?"
" cominciamo subito,... Prima finiamo , prima mi dai i 100 sacchi ... Mettiti il casco che andiamo in una strada meno trafficata. ..."
Risalii in moto e lui andando ad una velocità umana comincio a spiegare " ... Questa è la frizione , questo è l'accellararore " le marce sono qui vicino al piede sinistro, e si tira la leva ..."
Era molto preciso e io cercavo di memorizzare tutto quanto diceva e faceva , ma con grande confusione .
Arrivammo nella zona vicina al porto dove c'era una infilata di capannoni con grandi strade vuote e solo qualche camion a riposo per il week end .
Mario si fermò e mi disse " mettiti davanti io sto dietro ". In silenzio e con un po' di fatica mi misi al posto di guida e li controllando le mie mani mi fece, frizionare , accelerare ( lentamente " poi di nuovo frizionare e frenare con il freno di dietro e quello davanti contemporaneamente .
Dopo aver ripetuto quelle azioni un numero infinito di volte e aver verificato che risponde o correttamente ai comandi , mi disse " ora passiamo al cambio ...) tenendo la frizione tirata mi fece passare dalla prima al folle e poi di nuovo in prima , senza mai muoverci di un centimetro , quando si fu assicurato che anche quella manovra veniva eseguita correttamente , mi disse " ora si parte " ... Con una certa trepidazione , tirali la frizione , misi la marcia e poi mentre mollavo piano la frizione cominciai ad accelerare , piano piano, piano ...
Le prime due partenze feci spegnere la moto ma Mario non si spazientì , mi dicevo semplicemente " di nuovo ...) inftti al terzo tentativo la moto se pur con qualche strattone comincio a muoversi " seconda ! " mi ordinò poi terza , quarta, poi di nuovo terza secondo ,stop , ripartire ... Furono due ore molto impegnative ma alla fine delle due ore , partivo, cambiavo e mi fermavo a comanda .
"Per oggi può bastare ..." Prossima lezione domani .
Mi accompagnò in centro e se ne andò su una ruota sola e io lo vidi allontanarsi provando un senso di apprezzamento e gratitudine .
Raccontai alle mie amiche dell'esperienza, fantasticando sul fatto che di lì a poco , sarei andata a prenderne un giorno una e l'altro giorno l'altra , portandole in giro per la città ... Con la stessa maestria di mio fratello .
Il giorno dopo , quando i miei partirono per andare a trovare la zia , mi presentai in camera sua con il casco in mano " si va ? " gli chiesi tutta eccitata ," ok, vado a piaciare e vengo ..." Mi rispose alzandosi dal letto dove stava sfogliando la sua rivista di moto .
Lo attesi un po' all'ingresso di casa ma quando vidi che non arriva a andai a cercarlo " Mario ! Dove sei ? " con un tono di voce forse un po sopra le righe , nel mentre ero arrivata davanti alla porta del bagno, ovviamente spalancata dove Mario in piedi con le braghe calate ed il pisello in mano stava scrollandolo " che cazzo vuoi ? Sto pisciando !!!" Mi urlò voltandosi nella mia direzione consentendomi di vederglielo sia di profilo che di fronte .
Devo confessare che restai turbata perché erano anni che non vedevo il pisello di mio fratello è mai avrei pensato che facendosi uomo gli sarebbe diventato così grosso .
Forse fermai un secondo di troppo il mio sguardo sul io pisello , perché lui mi urlò addosso " che cazzo guardi non ne hai mai visto uno ? " mi strattonò tirandomi per un braccio umori dalla porta di casa .
" guida tu !" Mi disse con un tono talmente perentorio che non ammetteva replica.
Montai in sella e lui dietro e sarà stata la suggestione ma subito sentii che dietro di me non c'era mio fratello ma quel cazzo enorme , solo lui che mi si poggiava tra le chiappe e la schiena .provai la sensazione precisa di quel coso che era propio là dove era meglio che non stesse.
Parti , lentamente e senza strattonare " Brava" mi disse lui .
Attraversammo la città fregandocene del rischio di incontrare una pattuglia della Po,Lidia che potesse fermarci .
Nel corso del viaggio o i occasione era buona per fami scivolare con i pensieri a quel grosso uccello che mi premeva dietro e ogni frenata , ogni accelerata mi sembrava fosse una occasione per sentirmelo strusciare contro , sempre più duro .
Quando arrivammo nella zona del porto mi fece fermare e mi disse , che dovevo imparare a fare le curve strette ," guidando con i fianchi ... Perché la moto non si guida con le braccia ma con il culo !!!" Mi spiego l'importanza di sentire la moto fra le gambe e immaginarsi un cazzo piantato sulla sella ( mi disse proprio così ) e che io tenendomelo dentro potessi andare a destra o sinistra ancheggiando dalla parte opposta .
Mi disse anche che ero troppo seduta, come si sta in poltrona e che doveva flettere maggiormente la schiena come se dovessi mostrare il culo a chi stava dietro .
Gli esempi mi avevano eccitato un po ma mi limitai a dirgli " ma che cazzo di esempi fai ? Sei proprio un porco ..." Lui rise " si sì sono proprio un porco con tutti gli uomini , come ė vero che tutte le donne sono puttane ... Dai proviamo ..."
Mi rimisi in sella cercando la posizione che mi aveva suggerito , sporgendo un po il culo verso di lui e subito senti che il suo cazzo piantato sulla sella era tutt altro che immaginario .
Cominciammo a muoverci lungo le strade vuote e lui mi faceva fare lo slalom usando la segnaletica orizzontale, ogni due strisce cambiavo direzione e muovendo solo i. Fianchi passavo da un lato all'altro della carreggiata ,.
Ogni volta che mi muovevo attraverso la tela dei pantaloni estivi, sentivo il suo paesello che spingeva ora non più fra culo e schiena ma fra culo e figa .
Sentivo che nonostante la attenzione per la lezione , una rete del mio cervello era connessa a quella sella a quel cazzo che dovevo condurre ora da una parte ora dall altra .
Avevo la figa calda , la sentivo bruciare .
Mi fermai " devo pisciare " gli dissi è messo il cavalletto scesi dalla moto mentre lui si spostava un po indietro.
Gli guardai il pacco ed ebbi la conferma delle mie sensazioni , era evidentemente eccitato e il cazzo gli faceva una grossa bozza nei calzoni .
Mi tolsi il casco e andai in direzione di un cambio , dietro avrei potuto accovacciarmi e pisciare sperando che questo spegnesse un po di fuoco che mi sentivo dentro.
"Vado dietro al camion " gli dissi ... È giunta dietro il camion mi slacciai i pantaloni e mi accovacciai a mezza strada per non bagnarmi le scarpe e indirizzare il getto.
Avevo appena cominciato a pisciare , che ecco che mi trovai davanti mio fratello con il cazzo duro in mano che mi disse " anche a me è venuta voglia ... Ma non di piaciare ..."
" ma che fai sei scemo ? " gli urlai ma sempre con gli occhi incantati da quel coso enorme che stringeva nella mano . " scemo ? Non credo ...ma porco si senz'altro ... Come tu sei una puttana ". E mentre diceva queste parole , io in equilibrio precario messa con il cui all'aria e con una mano impegnata a tenermi su i calzoni , lui mi prese per i capelli dietro la nuca e spinse la mia bocca contro il suo coso .
La scena era alquanto ridicola , io con le braghe in mano piegata con il suo coso contro il viso cercando di respingerlo "
" porco ... Mollami, bastardo!" Gli ripetevo ma lui continuava a spingermi e tirarmi i capelli sempre più forte fino a quando me lo infilo in bocca " succhia puttana succhia che ora ti do una lezione gratis ". Io sempre respinge dolo ma con meno vigore, tenevo la bocca aperta mentre lui me lo spingeva avanti e indietro .
" menamelo , menami in belino , se no stiamo qui fino a domani , muoviti ! " mi urlò dandomi uno strattone . Smisi di respingerlo e con la mano libera cominciai a menarglielo , era davvero enorme , duro, grosso, mi riempiva la bocca ela mano quasi non riusciva a stringerlo tutto .
Comincio a piacermi anche se continuavo a dargli del porco , e lui mi dava della puttana .
Ad un tratto mi stacco dal suo uccello , ora basta , ti chiavo , mi giro come un fuscello , io avevo ancora i pantaloni calati, si abbassò e mi diede una leccata profonda su, tutta la figa e il culo, mentre con una mano continuava a tenermi per i capelli con l'altra sia fiero il cazzo e me lo piantò fra le cosce , lo sentì entrare come un treno, senza nessuna attenzione , e con un paio di colpi me lo infilo tutto,.
Mi sembrava dovesse spaccarmi in due , era davvero un cazzo completamente diverso da quello di Fabio con cui ogni tanto facevo una chiavatina .
" adesso curva a destra ! " mi disse e tirandomi per i capelli e guidandomi con la mano con cui mi teneva per un fianco , comincio a farmi muovere come facevo prima quando eravamo in moto ." Ora curva a sinistra " facendomi flettere nell'altra direzione . "Ora frenata !!" E si fermi di botto senza più muoversi avanti e indietro .
Àndo avanti per un po fino a quando mi disse adesso andiamo più forte , tieniti bene !" Comincio a muoversi e sbattermi sempre più velocemente , " attenta c' eè un buco nell'asfalto " mentre mi dava un fortissimo colpo di reni che mi fece sentire il cazzo fino in gola .
Continuo a pomparmi mentre io me ne restavo completamente obbediente. , nelle sue mani .
Ad un tratto mi disse " attenzione quando vedi viscido che è pericoloso ... Meglio non venirci dentro ..." Si sfilò da mi giro di nuovo e riprese a menarselo fino a quando non mi venne in faccia , in bocca, sui capelli ... Sentivo il suo sperma colarmi dappertutto sin nella schiena ..
Quando anche l ultimo fiotto fu sparato fuori , mi lascio i capelli e mi fece tirare su dritta .
Dai , stai imparando bene , sono molto soddisfatto .
Mi sistemai alla meglio cercando di raccogliere lo sperma con un fazzoletti .
" guidi tu ?" Mi chiese " no grazie , risposi a mettendomi dietro .
Mentre ripartiva , gli misi una mano sul cazzo e stringendogli tutto il pacco , gli dissi " vai piano ...! Perché se la moto si guida con il culo è altrettanto vero che i cazzoni devono fare più attenzione !!" Guido con prudenza fino a casa , ogni tanto provava a far finta di accellereRe , ma forse era solo per sentire la mia mano che gli strizzava il pacco .

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