Come divenni la troietta degli extracomunitari

Scritto da , il 2015-09-24, genere gay

Era una fresca giornata di primavera e stavo correndo nel parco. Indossavo la mia solita mise per quell’occasione: scarpe da footing, un paio di scaldamuscoli ed una maglietta smanicata aderente. Avevo un bel fisico e ne andavo particolarmente fiero: asciutto, ben definito senza essere né troppo muscoloso, né troppo magro. Per cui non perdevo occasione di metterlo in mostra, compiacendomi dei sorrisi e delle occhiate delle ragazze che incrociavano la mia via. Ma purtroppo per me, quel giorno attirai l’attenzione di ben altri tipi di personaggi. Avevo deciso di cambiare il solito percorso per passare per un sentiero un po’ nascosto che correva lungo il fiume. Era una zona poco battuta: per dieci minuti buoni di corsa non incontrai nessuno. Finché ad un certo punto, ad una decina di metri di fronte a me, sul sentiero comparve un tipo. Già da lontano intravvedi che era un vero e proprio bestione: un nero, probabilmente centro-africano. Alto quasi due metri e muscoloso come un toro. Mi inquietò non proprio trovarmi davanti un simile tizio, tra l’altro in un posto completamente deserto. Nel dubbio cercai di passargli accanto facendo finta di niente, ma quello mi chiamò. Non mi andava di rischiare di innervosirlo ignorandolo completamente e mi fermai
“ Ce l’hai mica una sigaretta? “ mi chiese in uno stentato italiano
Pensai che domanda stupida fosse. Era chiaro da quel che indossavo che non avrei potuto tenere addosso neanche una caramellina.
“ No, mi spiace “ tagliai corto e facendo per ripartire, ma quello mi trattenne per un braccio. Cominciai a preoccuparmi
“ E qualche spicciolo? “
“ Neanche! Non ho niente. Ora devo andare “ cercai di strattonarlo via, ma lui invece di mollare la presa la strinse ancora ancor più. Cominciavo davvero ad essere spaventato, tanto più che con la coda dell’occhio intravvidi altri due tipi spuntare dalla boscaglia. Anch’essi neri, meno imponenti del primo ma sicuramente ognuno di loro ben più grosso di me.
“ Ehi che fai! Lasciami andare! “ urlai quasi istericamente: mi stavo cominciando a farmi prender dal panico.
“ Senti come squittisce questa signorina! E che sgarbato che sei! Allora non vuoi proprio darmi nulla? “ mi guardo con un sorriso che non mi piacque per nulla.
“No “ dissi deciso, cercando di darmi un tono. Ma chiunque avrebbe capito che me la stavo facendo addosso.
“ Secondo me invece qualcosa da darmi ce l’hai sicuramente “ disse ridendo sguaiatamente. Mi torse le braccia dietro la schiena e mi diede una manata sul culo “ Eh? Che ne dici? “ in un attimo fui preso dal terrore e cercai di liberarmi, ma non c’era modo: era forte come un toro.
“ Ehi come ti agiti troietta! Ora starai zitta e buona e farai divertire un po’ me e i miei amici. Altrimenti.. saranno cazzi! “ E proprio in quel momento mi prese per le palle e le strizzo così forte da farmi quasi svenire. Mi misi a piangere ed implorarli di lasciarmi andare, ma non c’era verso. Mi strattonavano e mi spinsero all’interno della boscaglia, sempre tenendomi bloccato per le braccia, a volte tirandomi schiaffi così forti da quasi stordirmi. Dopo pochi minuti entrammo in una specie di baraccopoli completamente nascosta dalla vegetazione. Lì ce n’erano altri. Tutti si misero ad urlare e parlare concitatamente tra di loro nel loro linguaggio natio. Mi guardavano come una vacca al mercato. Piangevo come una femminuccia. Sempre a forza di botte e spintoni mi trascinarono dentro una baracca e fui buttato a bocconi sul lurido pavimento.
“ Bene bene.. ora sarai la nostra puttanella e ci farai divertire per bene. Sai da quando siamo arrivati qua che io ed i miei amici non ci facciamo una scopata come si deve “ Detto questo si slacciò i pantaloni e tirò fuori un cazzo già in piena erezione più che proporzionato alla sua mole.
“ Vi prego.. tutto ma non questo “ implorai ancora. L’altro mi prese per i capelli e torcendomi la testa.
“ Ora stai zitto e me lo succhi come non avessi mai fatto altro nella vita “ mi disse in tono minaccioso “ E non provare a fare scherzi o ti spacco tutti i denti, capito? “
Non avevo altra scelta. Lentamente apri la bocca e pian piano mi avvicinai alla cappella gonfia. Già il solo odore mi nauseava: chissà da quanto non lo lavava. Vedendo la mia esitazione mi afferrò la testa e mi spinse a forza il cazzo in bocca. Quando sentii tutto quel boccone di carne in bocca dovetti trattenermi per non vomitare. Cominciò a spingermi avanti ed indietro, come se mi stesse scopando in gola.
“ Mm.. com’è calda e morbida la tua bocca.. “ disse sghignazzando “ mi sa che ci divertiremo un sacco con te. Ma il bello deve ancora venire! “ quella frase mi terrorizzò ancor più di quanto non lo fossi. Anche perché un attimo dopo sentii qualcuno manovrare da dietro. Cercai di guardare cosa stavano facendo, ma cosi bloccato non potevo veder nulla. Solo quando sentii tirar giù prima gli scaldamuscoli e poi gli slip, rimanendo a quattro zampe col un cazzo in bocca da una parte e il culo all’aria dall’altra, capii cosa avessero intenzione di fare. Qualcuno si mise dietro di me e quando sentii che qualcosa stava premendo sul mio di dietro. Agitai le braccia tentando di liberarmi, strabuzzai gli occhi, ma nulla.
“ Mica pensavi che te la saresti cavata con un pompino o due? “ disse il gigante. Dietro sentii ridere alle mie spalle. Qualcuno mi afferrò per i fianchi e tenendomi fermo cominciò a spingere sul mio buchetto. Cercai di stringerlo, ma quello fece solo aumentare il dolore. Alla fine cedette e mi entrò. Non ho idea di quanto fosse grande, ma a me sembrò come se mi avessero infilato una mazza da baseball dentro. Avrei urlato come un ossesso se non fosse che avevo la bocca ostruita dal cazzo dell’altro. Piasi per il dolore e la vergogna, mentre venivo fottuto duramente da entrambe le parti. Ci vollero diversi minuti prima che quello che avevo dentro venisse. Sentii il caldo liquido riempirmi le interiora. Quando mi liberò il buco ero talmente sfondato che mi sembrava di sentire l’aria rinfrescarmi il buco dolorante. Ma fu solo per un attimo: un altro prese il suo posto e mi inculò allo stesso modo. Almeno questa volta ero già talmente rotto che sentii molto meno male. In compenso, per divertirsi ancora più questo mi strinse i testicoli come se fossero noccioline, dandomi un dolore allucinante. Comunque passarono dietro di me almeno tre persone prima che il bestione che avevo davanti mi sborrasse in bocca. Quasi mi soffocò per quando me ne buttò dentro. E fui costretto ad ingoiare tutto il suo sperma caldo e viscido. Non so per quanto mi violentarono, probabilmente ore, anche se a me sembrò un’eternità. In continuazione arrivavano altri che prendevano il posto di quelli che si erano svuotati le palle nei miei buchi. Senza contare che alcuni vollero fare il bis o il tris. Quando alla fine tutti ebbero deciso che ne avevano abbastanza ero ridotto ad una larva. Rimasi immobile, sdraiato completamente nudo sul lurido pavimento. Ogni parte del mio corpo mi faceva male, il culo mi bruciava come se stesse andando a fuoco. Persino le mandibole mi dolevano.
“ Sei stata proprio una brava troietta! Complimenti! “ mi disse alla fine sarcasticamente il loro capo “ Sai, abbiamo deciso di tenerti per qualche altro giorno.. tanto per divertirci ancora un po’.. Ma tu dovrai fare la brava capito? Altrimenti..” e mi tirò un calcio sui testicoli che mi strappò un urlo straziante “ Saranno guai, capito? “ Cercai di annuire mentre in posizione fatele mi tenevo i testicoli doloranti tra le mani. Mi lasciarono alla fine solo, chiuso nella baracca. Piansi come un bambino pensando a tutto quello che era successo. L’unica cosa in cui speravo era che forse si sarebbero stancati di me e mi avrebbero lasciato andare. Ma non sapevo ancora che quello sarebbe stato solo l’inizio di una cosa, che per vari motivi, mi avrebbe portato ad una vita di umiliazioni e sofferenze.

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