Il mio capo

Scritto da , il 2015-09-17, genere gay

Tempo indietro lavoravo come impiegato presso un ufficio che gestiva la contabilità x diverse aziende.
Ho lavorato tranquillo per circa sei mesi fino a quando non hanno sostituito il responsabile della mia "Area" e da qual giorno tutto è cambiato. Questa persona adorava umiliare i suoi dipendenti anche in pubblico. Mortificarli, o addirittura farli licenziare per il suo piccolo gusto personale. Questa persona si chiama Stephan ed è di origini tunisine. 40anni circa, altezza media, 1,75 circa, occhi scuri, capelli rasati, fisico normale.
Le prime settimane, come con qualsiasi altro dipendente come me, abbiamo fatto amicizia e conoscenza, e qualche volta siamo andati, in pausa, a pranzo insieme parlando di lavoro e cose così. Essendo quasi coetanei, abbiamo parlato spesso di sesso e di donne, e sentendolo raccontare, avevo subito capito di che pasta fosse fatto. Mi raccontava a volte, che gli piaceva umiliare sessualmente le sue "conquiste" , dominandole come delle vere e proprie schiave, con lui a farla da padrone e a trattarle come troie. Si capisce, pensavo, che aveva avuto la fortuna di trovare solo donne a cui piaceva esser trattate così. Effettivamente però, ce ne sono parecchie, e spesso è capitato anche a me. Non faceva però cose violente o cose sul fetish.
In là con il tempo, mi raccontò anche che, essendo uno "di larghe vedute" molto aperto e curioso, gli sarebbe piaciuto provare un giorno a dominare sessualmente un uomo. Non una trans o comunque una checca, ma un un uomo normale, con tutta la sua virilità naturale e ovvia, ma con lo spunto in più di farsi domare. Mi confessò che aveva il desiderio di trasformare un uomo in una donna, snaturalizzarlo, dominarlo, cavalcarlo, sculacciarlo, umiliarlo,trattarlo come era sempre stato abituato a trattare le sue femmine da una botta e via. Era curioso di sapere, ma solamente da attivo, cosa poteva dargli questa sensazione a livello mentale. In principio non so perchè mi raccontò tutto questo, e non sapevo se lo avesse fatto solo con me. Un pò mi imbarazzai e ne rimasi comunque stupito visto che si trattava di un mio responsabile che tralatro conoscevo da poco più di un mese! In ogni caso mi feci i cazzi miei, e continuai a lavorare sodo come sempre avevo fatto da quando ero stato assunto in questo ufficio. Dopo poco, Stephan cambiò improvvisamente carattere con tutti noi impiegati della sua Area di competenza. Eravamo 5, 3 maschi e due ragazze e tutti ci chiedevamo cosa fosse successo in questo ultimo periodo e come mai ora ci ritrovavamo un capo stronzo, rompicoglioni, che ti cazziava su ogni minima cosa, severissimo sul lavoro ecc. Una delle due ragazze fu lincenziata, o meglio, non le venne rinnovato il contratto visto che tutti noi eravamo interinali! C'era lo zampino di Stephan in quel licenziamento. Si instaurò un clima "fantozziano", di terrore, un brutto clima insomma. Venne il mio turno. Feci il mio errore. Obiettivamente grave, un errore di calcolo relativo ad un fatturato. Fui convocato nel suo ufficio dove trovai lui, insieme a Michaela, la segretaria, "amica" del Direttore, fighissima come da filmazzo porno ma stronza e meschina come poche e soprattutto raccomandata. Quando lui ci cazziava, lei ci godeva, sorrideva sotto i baffi..io pensavo che se la fosse già scopata. In ogni caso dopo la ramanzina fui ovviamente minacciato di non essere confermato a scadenza di contratto. Rimasi però nel suo ufficio perchè aveva dei lavori da farmi sbrigare. Michaela uscì. Intanto si tolse la giacca e la cravatta e rimase in camicia blu. Mentre io, da seduto, leggevo dei tabulati che mi aveva appena commissionato, si alzò dalla sua sedia e dal suo pc mettendosi in piedi al mio fianco x spiegarmi il lavoro. Aveva un buon profumo, pensai subito...Ad un certo punto, questo maledetto pazzo, si slacciò i pantaloni e, senza mutande (non capisco perchè non le portasse, ma comunque era obiettivamente un "malato di sesso") me lo ritrovai di fianco, con il suo cazzo duro che sbucava dalla camicia. Rimasi di pietra, non sapevo che cazzo dire e la mia prima reazione fu quella di fissare la sua merce in vista. Lui disse che se volevo farmi perdonare tutto dove spompinarlo all'istante. Erano 4 settimane che pensava a me come perfetta cavia per quella sua vecchia curiosità sessuale. Si era toccato tutto il giorno e ora voleva scoparmi la bocca come una troia. Io mi alzai e feci per andarmene. schifato e indignato, sicuro di non volermi prestare a nessuna sua fantasia sessuale, benchè la visione di quel cazzo bello duro mi aveva turbato un pò, ma non volevo dargli peso. Cercò di bloccarmi e poi mi minacciò di farmi licenziare sul momento. Perchè quella grave svista di calcolo in fondo bastava a farmi perdere il posto immediatamente e lui mi aveva anche coperto. Mi arresi, per vigliaccheria, e gli chiesi cosa voleva che facessi. Fui costretto a mettermi in ginocchio sotto la scrivania, con lui seduto sulla sedia a gambe aperte mentre si faceva leccare le palle. Si, iniziai a baciare e leccare le sue palle, a succhiarle con immenso piacere.Un piacere che stava crescendo piano piano che mi rendevo conto di quella situazione. Godevo e mi piaceva quello che sdtavo facendo. Iniziai poi a baciare e toccare la sua cappella morbida e calda. Iniziai un vero e proprio rapporto intimo con il suo cazzo quasi dimenticandomi di lui e di dove mi trovavo. Glielo leccavo come fosse un ghiacciolo desiderato da giorni, fino a quando preso da una voglia assurda, comincia a pomparglielo con tutta la bocca e con molta foga! Lui godeva tantissimo e sorridendo disse che era sicuro che saraei stato perfetto per soddisfare il suo desiderio. Mi sentivo usato, anzi mi sentivo una vera troia, pronta a qualsiasi compremesso sessuale per non perdere il posto. Ma quella condizione di schiavetta, mi faceva impazzire, mi faceva sentire libero, me stesso/a. Effettivamente, preda del suo gioco psicologico, sentivo totalemente persa la mia virilità e scoprii una mia parte femminile molto acuta, una parte che non pensavo avere e che era venuta fuori mentre lo stavo spompinando! Gli accarezzavo le sue cosce muscolose mentre lo segavo e poi lo succhiavo. Avevo già le lebbra belle rosse e gonfie.Eravamo in estasi! Non mi accorsi nemmeno che da qualche secondo Michaela era lì con il suo telefono che filmava il tutto come se fosse la regista di un porno-gay. Molto probabilmente erano d'accordo su tutto e lui, sicuro di avermi, aveva chiesto a lei che ad un certo punto sarebbe dovuta entrare e riprendere la scenetta. L'intento era quello di umiliarmi a 360 gradi, con la possibilità di pubblicare il video su Fb,ma allo stesso tempo di tenersi x sè un ricordo della sua "impresa" Era appunto un malato di mente e di sesso. Io, però, da vera troietta d'ufficio, preso ancor di più, continuai il mio pompazzo sotto gli occhi di Michaela che sorrideva goduta e compiaciuta. Mi feci sborrare sul petto. Sentii tutta la sua "veemenza" calda sul mio petto. Mi passai il braccio sulle labbra bagnate per asciugarle, e gli chiesi se fossero contenti adesso... Ci rivestimmo entrambi, e mi presi i complimenti da parte di tutti e due compresa una bella pacca sul culo da parte di Stephan che voleva poter continuare, in un secondo momento, la sua fantasia. Uscii dal suo ufficio e tornai a lavoro davanti al mio pc senza dire una parola a nessuno fino all'orario di uscita. Un pò mi vergognavo rispetto agli altri miei colleghi, se avessere saputo, ma dall'altra parte ero iper-eccitato. Avevo forse fatto una cosa tramenda, ma avevo scoperto una mia natura, una parte di me che era nascosta e che solo il cazzo di Stephan aveva potuto farmi scoprire: essere (in parte) una vera donna, o perlomeno in ambito sessuale. Essere passivo, anche con le donne..Voler essere, a letto, come loro, essere desiderato e dominato, essere una troia.

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