L'ospite a cena

di
genere
trio

Come al solito, io e mio marito, passavamo la serata guardando la tv, in modo poco interessato.
Era giovedì, e tra una cosa e l’altra si parlava di cosa fare nel fine settimana. Per la verità ero più io, che pungolavo Gianni, mio marito, su eventuali programmi. Dal canto suo, Gianni, cercava di essere evasivo e almeno apparentemente sembrava annoiato da quella discussione.
In realtà devo dire che Gianni è sempre stato uno bravo ad organizzare ed anche a fare sorprese. Viaggi, feste, serate, lui era stato sempre in grado di stupirmi ogni volta. Questo era un suo lato che mi piaceva molto, come pure quello di avere un’intesa incredibile e di capirsi al volo, solo con uno sguardo.
Alla fine, pressato dalle mie insistenze e quasi scocciato, mi disse che desiderava passare un fine settimana molto tranquillo, nella casa al mare. Seppur in disaccordo con la sua scelta, sapevo che difficilmente avrei smosso Gianni dai suoi programmi. Ma d'altronde intuivo come fosse stanco e anche che difficilmente si sarebbe sottratto ad un impegno allettante, con me. Accettai quindi, senza ulteriori repliche.
Il sabato mattina, ci mettemmo in auto e ci dirigemmo verso la casa al mare. Dopo oltre un’ora di strada, arrivammo. Sistemammo i bagagli e andammo in spiaggia. Dopotutto la cosa non mi dispiaceva, era la fine di primavera e volevo già iniziare ad abbronzarmi un po’. Poi la spiaggia mi è sempre piaciuta. Esibizionista come sono, era un invito per indossare costumi quasi inesistenti e a farmi apprezzare dai bagnanti. Sapevo benissimo che la cosa era apprezzata anche da Gianni, che spesso mi incitava a mettermi in topless o era addirittura lui a comprarmi i costumi più audaci.
Arrivati in spiaggia però, notai che pochissimi erano i bagnanti per giunta distanti e per di più famigliole. Difficilmente avrebbero avuto modo di apprezzarmi e ancora più difficile avrei potuto fare incontri interessanti. Pazienza, mi dissi, userò il tempo per rilassarmi ed abbronzarmi, tanto più che vedevo Gianni distaccato e disinteressato.
Ad un certo punto, Gianni ricevette una chiamata al cellulare. Non capivo chi fosse di preciso, se non il nome: Ada. Ma sembrava quasi una telefonata consolatoria. Non indagai oltre. Erano tanti gli amici suoi che non conoscevo e che avevo conosciuto in circostanze particolari, come i giochi che facevamo. Ma in realtà, amiche sue non ne conoscevo alcuna. Forse perché per i nostri gusti, i giochi vedevano me al centro dell’attenzione. La presenza di un’altra donna mi avrebbe dato non poco fastidio. Gianni ne era consapevole e anche lui preferiva così. Chiudendo la telefonata, gli lanciai uno sguardo, più per curiosità che per altro. E Gianni si sentì in dovere di darmi una spiegazione. Ada, aveva qualche problema personale e per questo desiderava staccare un po’ allontanandosi da casa. Gianni non si era potuto trattenere dall’invitarla da noi.
Inutile dire quanto la cosa mi desse fastidio. Cioè, se fosse stato uno o più amici suoi, lo avrei accettato entusiasta. Sapevo che sarebbe stato il preludio ad un nostro gioco. Ma una donna, per giunta con problemi, desiderosa di parlare e sfogarsi, avrebbe distolto l’attenzione di Gianni da me. Non trovavo soluzioni. Anche perché in giro non è che c’era chissà che movimento. E comunque nei nostri giochi, per me era fondamentale la partecipazione di Gianni, attiva o da semplice spettatore che fosse. Gianni avvertì subito il mio malumore, ma cercò di giustificarsi, dicendomi che non avrebbe potuto fare altrimenti.
Tornammo a casa e preparai per accogliere la nostra ospite. Feci il letto in cameretta e preparai la cena, visto che, di uscire fuori non se ne parlava.
Verso le 19, sentimmo suonare al cancelletto. Io assai scocciata, feci finta di essere impegnata in cucina e fu Gianni ad accogliere Ada. Li sentii parlare ed accomodarsi nel salotto. Dopo poco, Gianni mi chiamava per presentarmela. Io cercando di fare buon viso, andai, ma sicuramente Gianni notava il mio disappunto.
Non appena vidi Ada, rimasi un po’ stranita. Non era certamente quello che mi aspettavo, anche se con Gianni avevo visto veramente le cose più svariate. Sicuramente era una bella donna, appariscente e provocante al limite della volgarità. Capelli lunghi lisci neri, occhi azzurri e una bocca che mi sembrava rifatta, anche se bella. Il trucco era pesante e quasi sul volgare. Notai anche che era abbastanza alta, quasi quanto Gianni. Anche l’abbigliamento mi lasciava perplessa. Una mini vertiginosa mostrava due belle gambe, mentre la maglietta attillata, evidenziava un seno prosperoso. Pensai subito che fosse finto, non fosse altro che per invidia. Ero una bella donna, ma con lei accanto, gli sguardi destinati a me sarebbero stati davvero pochi.
Dopo le presentazioni e i convenevoli, che mai come in questa circostanza erano stati esclusivamente ipocriti da parte mia, mi allontanai per preparare la cena. Pensando anche che così avrebbero avuto modo di parlare più intimamente e magari a tavola avremmo potuto conversare di qualcosa in cui anche io potevo essere coinvolta.
A cena il mio umore era abbastanza nero. Gianni e Ada conversavano in maniera assai conviviale e ogni tanto mi interpellavano, più per cercare di non isolarmi che per un reale interesse alle mie opinioni. Io, che comunque sono una persona assai trasparente, cercavo di dissimulare, ma sapevo benissimo che i risultati erano assai scarsi.
Dopo cena, si accomodarono in salotto ed io andai a sistemare in cucina. Ero nervosissima. Oltre a passare un fine settimana senza alcun divertimento, mi toccava fare da cameriera anche all’amica di mio marito. E come ciliegina sulla torta, non ricevevo nessuna attenzione da parte sua: era frustrante! Ad un certo punto pensai di andarmene. Magari si fosse presentato un amico di Gianni, o magari anche più d’uno. Avrei fatto di tutto per essere al centro dell’attenzione, come di solito facevo in queste situazioni. Ma così ero spiazzata ed impotente.
Finito di sistemare mi attardai in cucina. Andare di là e fare da spettatore alle loro chiacchiere era qualcosa che mi faceva ribollire il sangue. Però, ad un certo punto, mi accorsi che non sentivo più le loro voci. Silenzio. Anzi, sentivo quasi un respiro un po’ più profondo del normale. Sul momento non ci feci caso, ma poi cercai di sentire di più e per riuscirci cercavo di avvicinarmi senza però essere vista.
I rumori, sommessi che sentivo erano strani. Gianni e Ada mi sembravano ancora nel salotto, ma sentivo solo respiri e qualche rumore dettato da movimenti. La cosa mi stranizzò. Così cercai di entrare silenziosamente in salotto. Lo spettacolo che avevo davanti, mi lasciò a bocca aperta. Gianni seduto sul divano, era rilassato con i pantaloni abbassati e le gambe allargate. Ada invece era chinata sul membro di Gianni e pur non vedendo nulla, per via dei suoi capelli, avevo capito che gli stava succhiando il cazzo. La cosa era assolutamente inconsueta e fuori dal normale. Siamo una coppia aperta e abbastanza disinibita, io e Gianni. Io sono una esibizionista, e spesso, nei nostri giochi, coinvolgiamo diverse persone, spesso amici di Gianni, ma rigorosamente uomini. Infatti sono estremamente desiderosa di attenzioni. Gianni lo sa benissimo, e mi accontenta, visto che è anche il suo desiderio. Ma questo stravolgeva il tutto, io ero una partecipante che doveva contendersi le attenzioni di mio marito.
Gianni mi vide, mi sorrise, con la sua solita aria che conosco molto bene quando facciamo i nostri giochi e mi fa cenno di avvicinarmi. Io non riesco neanche a parlare e rimango immobile. Ada, dal canto suo, continua a muovere su e giù la testa, come se io non ci fossi. La mia presenza neanche la considera. Forse non mi ritiene alla sua altezza, pensando di poter avere chiunque in qualunque momento e in ogni posto. Addirittura mio marito, lì in casa mia davanti a me.
Vorrei andarmene, imbufalita come sono, farei qualcosa di avventato. Ma poi penso che se lo facessi la darei vinta ad Ada. Se vogliono questo gioco io gioco.
Non è il mio gioco, non ho fatto io le regole, ma so giocarci e posso anche vincere, penso.
Guardando Gianni negli occhi, inizio a spogliarmi: prima i pantaloni, che cadono sul pavimento e poi sbottono completamente la camicia. Resto così solo con il perizoma bianco e la camicia che mi copre appena i capezzoli, lasciando intravedere il resto. Gianni apprezza, non so se il mio spogliarello o il lavoretto di bocca di Ada. Mi avvicino al divano e mi accovaccio ai piedi di Gianni, dal lato opposto di dove si trova Ada e inizio ad accarezzare le gambe scoperte di Gianni, cercando di spingermi sempre di più verso il suo pene.
A quel punto Ada finalmente sembra essersi accorta di me. Alza il capo, interrompendo il suo servizietto e mi guarda con un sorriso. Non è né imbarazzata né delusa, anzi sembra contenta. Colgo l’occasione per prendere il suo posto, nel lavoretto di bocca, ma lei mi anticipa, mettendomi una mano dietro la nuca e spingendomi verso il pene di Gianni. Io rimango un po’ disorientata, ma inizio a succhiare il suo pene, cercando però di vedere cosa sta facendo adesso Ada. In realtà lo capisco molto presto, sento infatti le sue mani sul mio culo e poi sulla mia fica. Non sono bisex…almeno non mi è mai capitato di fare quel genere di esperienza, ma preferisco calamitare la sua attenzione piuttosto che lasciarla libera di dedicarsi a Gianni. Dopotutto ciò che mi eccita di più è essere al centro dell’attenzione. Così la lascio fare. Continuo con dolcezza a succhiare il pene di Gianni e lascio le mani di Ada libere di esplorarmi. Anzi, nella posizione in cui mi trovo (in ginocchio) allargo le cosce e spingo il sedere all’insù inarcando la schiena. Quella posizione, oltre ad essere più eccitante permetterà ad Ada di potermi esplorare meglio. In tutto questo, noto con la coda dell’occhio che Gianni è soddisfatto: si gode lo spettacolo ed anche il pompino che gli sto facendo.
Ada, intanto, sposta il mio perizoma ed inizia a sollecitare il mio clitoride con estrema dolcezza. La cosa mi piace molto. E inizio a bagnarmi. Inizio finalmente ad eccitarmi anch’io. Ada lo capisce immediatamente e così le sue carezze sono più insistenti, ed inizia a infilarmi le sue dita dentro la fica. Una, due, tre…ogni tentativo, mi eccita maggiormente facendomi dilatare e bagnare. Finchè non riesco a contare che Ada mi ha infilato quattro dita e mi sta facendo impazzire. Anche il mio pompino a Gianni ne risente positivamente: mi spingo il pene sempre più in profondità in gola ogni volta che affondo.
Grazie all’azione di Ada, riesco a provare un orgasmo. Vengo violentemente prima e dolcemente poi: forse la presenza di Ada non mi dispiace così tanto. Neanche l’orgasmo provato, però distoglie la mia bocca dal pene di Gianni. Temo che abbandonandolo, resti preda della bocca di Ada, e che il mio ruolo centrale, venga declassato a quello di comprimaria e non mi va affatto.
Ma Ada non sembra desiderosa di sostituirmi, anzi. Con le dita umide del mio piacere, inizia a massaggiarmi il buco del culo. Qualche volta Gianni ha spinto le sue dita dentro il mio culo, ma non è andato oltre. Solo con un mio ex, ho avuto veri rapporti anali un paio di volte. Ma poi non è più successo. Ma la lascio fare. In realtà trovo la cosa assai piacevole. Piacere che aumenta quando sento il suo dito entrare nelle mie viscere.
Dopo un po’ di impegno, Ada è riuscita a dilatare anche il mio culo. Ormai riesce a penetrarmi con più dita e la cosa mi piace. Peccato non sia un uomo: avrei preferito essere penetrata da altro. Ma magari, penso, ha un bel dildo nella sua borsetta e presto lo prenderà. E così dopo poco, noto che si stacca da me. Penso quindi che il mio pensiero è esatto, e cerco di guardare per capire di cosa si tratta. Con mio disappunto vedo, con la coda dell’occhio che in realtà si sta spogliando. Il mio disappunto lascia spazio alla mia curiosità. Di certo è una donna formosa, giunonica. Quello che i maschietti definirebbero una “cavalla da monta”, a differenza di me, che sono si formosa ma non di certo giunonica. Così sbircio e le vedo togliersi la mini e noto che almeno in fatto di lingerie non ha di certo buon gusto, indossando un paio di mutande che forse avrebbe usato mia nonna. Toglie poi la maglietta e subito dopo il reggiseno, liberando un seno enorme: una quinta direi, che sta su sfidando la forza di gravità. Non mi stupisce, si vede che è siliconata, anche se è uno spettacolo. Non rimane che togliersi quelle brutte mutande per restare nuda. E mentre Ada le toglie, Gianni mi spinge, con una mano sulla nuca a girarmi, come se volesse farmi ricambiare ad Ada le attenzioni che mi dedicato.
Ed è lì che io rimango veramente pietrificata: al posto della fica di Ada, come mi aspettavo, scopro un palo di dimensioni consistenti, specie per grossezza: Ada è un trans!!! L’espressione che ho dipinta sul viso deve essere così buffa che Gianni ed Ada si mettono a ridere. Io rimango immobile a fissare quel grosso palo tra le gambe di Ada. Di tutti i giochi fatti con Gianni, di tutte le sorprese che mi ha fatto in questi anni, oggi si è superato!
La mia immobilità viene interrotta da Ada, che si avvicina a me, quasi sbattendomi il suo pene in faccia, visto che lei è in piedi davanti a me e io ancora in ginocchio e con la sua mano sulla mia nuca mi avvicina a lei. Io prendo il suo pene e lo accolgo nella mia bocca meccanicamente, ancora stordita da quel colpo di scena, ma subito dopo mi riprendo e inizio a lavorarlo con la mia bocca. Alle mie spalle, Gianni, ancora seduto sul divano, si sta godendo lo spettacolo di cui è il regista indiscusso, mentre io ne sono la protagonista.
Dopo poco, Ada mi afferra per i capelli tirandoli verso l’alto è il segnale che vuole che io mi alzi, eseguo. Mi fa girare e mi fa inginocchiare sul divano, al lato di Gianni. Mi appoggio sullo schienale con i gomiti e mi giro verso Gianni, ci guardiamo con intensità e passione, come sempre accade in questi momenti, mentre Ada mi penetra ed inizia a sbattermi con vigore. Inizio dopo pochi minuti a godere. Gianni lo capisce dal mio sguardo e così ci baciamo intensamente, mentre Ada continua con la sua azione.
Dopo il bacio, Gianni si alza e si posiziona dietro lo schienale del divano. Ora il suo pene è all’altezza della mia bocca, così lo accolgo nuovamente, riprendendo quello che facevo solo pochi minuti prima. Dietro Ada, invece, sta cercando di sodomizzarmi. Sono eccitata da tutto, odori, sapori, sorpresa, attenzioni…non voglio interrompere nulla di quel magico momento che mi sta facendo impazzire, anzi sono rilassata, così Ada non fatica a entrare. È indubbio provo subito piacere per quella penetrazione e dopo pochi minuti sto godendo come poche altre volte in vita mia. Ma Ada non smette, anzi aumenta pressione e velocità, facendomi sentire i colpi anche attraverso le sue palle che mi sbattono con violenza quasi a schiaffeggiarmi. Godo ancora e ancora senza alcun freno. Lo spettacolo deve essere stupendo, perché Gianni in estati, viene riempiendomi la bocca. Io ingoio il tutto, felice. Dopo poco anche Ada smette, mi spinge facendomi girare e mi apre la bocca, senza però penetrarla. Si sega con vigore ed io, come una attrice porno, tengo la testa reclinata all’indietro e la bocca spalancata in attesa di ricevere il premio.
Premio che non tarda ad arrivare: due, tre, quattro schizzi imperiosi di sborra calda mi finiscono in bocca. Io resto immobile e Ada continua a segarsi, facendo uscire ulteriore sperma. Mi sento la bocca invasa dal suo sperma! So già che Gianni sta assistendo in estasi a quello spettacolo. Infatti mi chiede di non ingoiare. Io ubbidisco e poco dopo Gianni mi bacia appassionatamente. Ci scambiamo lo sperma di Ada dalla mia alla sua bocca più volte, assaporandone consistenza, gusto e provando un piacere immenso. Finchè Gianni non mi fa capire che posso ingoiare, e così faccio.
Distrutta ma felice ed estasiata, mi abbandono sul divano. Ancora una volta Gianni mi ha stupito e ponendomi al centro dell’attenzione mi ha regalato delle emozioni indescrivibili!!!
di
scritto il
2015-08-04
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