Gemiti e Corpi

Scritto da , il 2015-08-01, genere poesie

Fu chiaro già che io ero tua,
mi possedevi come nessun’altro prima d’ora.
Il mio corpo madido di sudore cercava ancora
Le tue attenzioni.
La tua bocca calda e peccaminosa
attirava a sé i miei carnosi seni .
Vogliosa mi dimenavo tra le lenzuola bagnate
e fradicia, grondavo umori.
Ogni notte il brivido mi percorreva e incalzava il pudore.
Si azzuffavano proprio li nelle mutande e tu inerme mi guardavi
contorcermi alla disperata ricerca del tuo amore.
Gemiti e corpi che si infrangono come onde su di una scogliera.
Sale infine nella mia bocca.
D’improvviso fu l’alba.
Era la prima volta che assaggiavo una donna.
Giaceva nuda e indifesa accanto a me, solo un ciuffo corvino celava la sua natura.
Lentamente mossi i primi passi sul suo corpo ebano.
Impacciata sfiorai i capezzoli turgidi ,
il fiato affannoso si avvicino a venere e poi tutto si fermò.
Nessun altro rumore se non quello del cuore impazzito
E poi come la calma che precede la tempesta fui sopraffate da mille odori e mille colori.
Sapori dolci mescolarono i miei sensi e parole sussurrate confusero la mente.
Un turbinio di emozioni ci avvolse.
D’improvviso fu l’alba.
La luce riscoprì quei corpi che la notte aveva celato
Le amanti si destarono e l’incanto si dissolse.

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