Follia della mente

Scritto da , il 2015-07-30, genere saffico

Saffico o forse fetish, non so, fate pure voi :-)

Dai infilami un piede nella figa, magari mentre ci guardiamo negli occhi mangiando un gelato sedute in quel bar.

Tu mi guardi e ancora ti stupisci della minigonna che indosso, troppo corta anche per le tue solite mise osee.

Così succinta che a guardarmi mentre cammino si vede la piega che i glutei formano all'attaccatura delle mie gambe, e meno male che ho la figa completamente depilata o si vedrebbe sicuramente del pelo in controluce.

Ora sei lì che mi mangi con gli occhi, ferma a guardarmi mentre lecco con oscena voluttà il mio gelato, non ti accorgi nemmeno che il tuo ti sta ormai colando lungo la mano; sento un tuo piede che si insinua fra le mie gambe e io per nulla intimorita dal luogo e dalla situazione facilito questo tuo nuovo gioco allargando le mie gambe, poi mi sposto con la sedia verso di te e con una mano prendo il tuo piede, e lo inserisco nella mia figa aperta dal precedente fisting che mi avevi fatto questa mattina prima di uscire.

Sento prima le dita entrare piano e poi giù fino al collo del piede dove sono costretta a fermarmi, l'operazione è stata facilitata al massimo oltre che dalla mia dilatazione dall'abbondante fiume di umori che colo.

Un sussulto mentre mi lecco il gelato e poi la stessa mano che ha prepotentemente aiutato il tuo piede a infilarsi dentro di me, la sposto sul tuo braccio che regge il gelato, lo porto alla mia bocca e lo lecco avidamente, il gelato oramai ti era colato fino al polso.

Ridi imbarazzata non pensavi che sarei arrivata a tanto, il cameriere deve aver visto la scena perché arriva trafelato a chiederci di pagare, noi insieme lo guardiamo e i nostri volti stravolti lo imbarazzano ancora di più se possibile, ora è tutto rosso, poi mi giro avvitandomi sul tuo piede e prendo la borsa che ostentatamente apro sapendo che dentro oltre al borsello ci sono dei preservativi.

Pago il tipo mettendogli i soldi nella tasca dei pantaloni e nel farlo lo accarezzo guardandolo in volto. Tu commenti che ha proprio un bel pacco gonfio davanti ai pantaloni, io intanto me la rido dondolandomi sul tuo piede che mi manda incredibili scariche adrenaliniche e annuisco dicendo che il tipo ci sta nascondendo qualche cosa...

In effetti il tipo nasconde il fatto che è gay; oddio penso, una volta avevo una specie di sesto senso per questo genere di gaffe, si vede che sto invecchiando, va bene mi alzo quasi senza ricordarmi del tuo piede dentro di me che si solleva trattenuto a ventosa da me, il tuo ginocchio sbatte sotto il tavolino che quasi si rovescia, ridiamo mentre mi sfilo quel dildo umano e penso che se volevamo attirare l'attenzione ci siamo sicuramente riuscite.

Tu rimetti l'infradito con il piede completamente rivestito dei miei umori, quasi scivoli nel sandalo alzandoti in piedi, poi mi cingi la vita e insieme ci allontaniamo, magari chissà qualche samaritano ha chiamato la polizia, giriamo un angolo e scoppiamo a ridere come due sceme, poi faccio scivolare una mano lungo i tuoi pantaloni di stoffa leggera, so che non hai intimo nemmeno tu e ti accarezzo leggera e la stoffa sulla mano mi permette di sentire le tue forme e così abbracciate ci allontaniamo.



PS: è solo un gioco della mente..

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