Il lungo Halloween

Scritto da , il 2015-05-19, genere tradimenti

Questo racconto è il seguito de "La sua ragazza fa i pompini in vacanza"

Tornai da quella vacanza con lo splendido ricordo di quel pompino fatto con accurata maestria, che alimentava il mio desiderio verso Antonella e l'invidia per quel coglione del suo ragazzo Giacomo. Mi distrassi da queste voglie tornando subito a studiare, mi mancavano pochi esami alla laurea in legge. Io studiavo fuori e tornavo sporadicamente nel mio paese, dove Antonella lavorava come infermiera. Devo dire che avevo provato a mandarle qualche sms ma non avevo ricevuto alcuna risposta, quindi le mie attenzioni andavano scemando, finchè non mi giunse voce che era in crisi con il suo ragazzo. Eravamo ormai in autunno inoltrato e ci preparavamo a festeggiare Halloween in discoteca, il suo lui non sarebbe venuto e decisi di provarci ancora.
Feci in modo di capitare in auto con lei, ero seduto sul sedile posteriore, due miei amici davanti, lei al centro e la sua migliore amica Giulia seduta di fianco a lei. Durante il viaggio d'andata cercai di sfiorargli la mano ma lei non mi dava corda.
Non era molto alta, ma aveva un gran culo e delle tette piccole ma garbate, e soprattutto una bocca da impazzire, indossava una minigonna a soffietto e delle calze a rete. Roba da sbattere insomma.
La situazione cambiò in discoteca quando dopo qualche cocktail mi avvicinai a lei mentre ballava e complice la calca approfittai per stringerla da dietro e farglielo sentire. Lei all'inizio fu molto cauta ma poi mi lasciò fare, anzi anche lei inizio a provocarmi. Purtroppo questi movimenti attirarono l'attenzione dei nostri amici che non sapevano nulla di quanto successo tra noi, questo la scoraggiò perchè non voleva passare per una troia e in disco finì così.
L'atmosfera si riscaldò nel viaggio di ritorno quando ci sedemmo come l'andata, nelbuio del sedile posteriore iniziai a toccarle la coscia fino a risalire a quello che c'era in mezzo e lei mi lasciava fare, seppur con prudenza. Poco prima di arrivare a a casa sua prese il suo cellulare e scrisse in modo che io potessi leggere: " dopo che mi accompagnate a casa vienimi a prendere con la tua auto. Ho troppa voglia". Il mio cazzo sussultava nei pantaloni e appena accompagnammo lei, mi feci portare a casa anche io con la scusa che avevo sonno. Invece presi la mia auto e andai sotto casa sua, le scrissi di scendere e lei non si fece aspettare. Iniziammo a baciarci appena saliti in auto ma subito rimisi in moto per cercare un posto più appartatato. Steso il sedile mi precipitai fra quelle calze a rete fantastiche annusando il profumo della sua fica e iniziando a spogliarla. Con una forza che non mi aspettavo lei ribaltò la situazione e mi sbottonò la patta iniziando a succhiare il mio uccello duro. Andava su e giù lungo l'asta con una golosità incredibile ed io ero combattuto tra lasciarla finire il pompino o prendere l'iniziativa. Ma stavolta la voglia di prenderla fu più forte e cosi mi liberai, le sollevai la gonna e le abbassai calze e slip, la girai a pecora e inizia a fotterla da dietro con foga, lei si mise subito a gemere a e ad urlare di piacere e frasi tipo: "Altro che quel cornuto di giacomo!" -" Che bel cazzone, Voglio essere la tua troia!" Mentre diceva così la mia eccitazione aumentava e spingevo più forte finchè non venne, a sentirla urlare così anche io crollai ed uscii in tempo per sborrare fuori, mentre lei mi afferrò il cazzo e lo agitò per fare uscire le ultime gocce.
Fu così che di li a breve Antonella sarebbe diventata la mia ragazza a tutti gli effetti, ma le nostre avventure non finirono lì.

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