Tu sei pazzo

Scritto da , il 2015-04-26, genere sentimentali

Guardo con attenzione il mio riflesso nello specchio. "Umm si... Ha fatto un buon lavoro..." penso. Roberto, il mio solito barbiere, non c'è, è in vacanza. Hanno però assunto uno nuovo che taglia i capelli e la barba abbastanza bene. Ho voluto metterlo alla prova. Niente macchinetta. Solo le forbici e rasoio manuale. L'ho messo un po' sotto pressione ma si è comportato bene. Mi passo una mano sul mento e le guance verificando la rasatura. Va bene. Mi tolgo di dosso il grembiule per i capelli, facendolo svolazzare, e mi sistemo la camicia. Ho sempre tenuto ad avere un buon taglio di capelli ma stasera ci tengo ancora di più. Pago con carta di credito ed esco, diretto alla mia macchina posteggiata. Mi dirigo verso di casa di G. con un sorriso sulle labbra. Sono settimane che non la vedo. Arrivo sotto casa sua in orario per il "nostro" appuntamento, nonostante dovessimo incontrare le nostre amiche al ristorante fra più di un'ora. Entro in ascensore e salgo al suo piano controllandomi i capelli allo specchio dello stesso. Esco dall'ascensore e trovo la porta di casa di G. aperta ed entro senza curarmi di bussare. La sento parlare al telefono col suo ragazzo da camera sua. Mi avvicino e mi appoggio allo stipite della porta aspettando che finisca di parlare al telefono con un sorriso. Dio se è bella... I lunghi capelli ramati le cadono davanti al viso in onde voluminose mentre la vedo seduta sul letto che si infila una calza. Ha la testa piegata di lato, con il telefono fra la spalla e la guancia. Indossa una maglia larga da cui si vede una coppa del reggiseno e una minigonna. Seguo il movimento delle sue dita mentre distengono la calza lungo tutta la gamba fino a metà coscia. Inarco le sopracciglia "autoreggenti..." penso. O almeno credo di averlo solo pensato, ma evidentemente devo averlo sussurrato perché lei alza lo sguardo verso di me e mi fa l'occhiolino mentre cerca di terminare la conversazione. Sorrido malizioso e mi avvicino a lei. Le faccio segno di chiudere la telefonata e lei mi risponde a gesti facendomi capire che ci stava provando. Esito un istante e poi mi dico che per stare lì ad aspettare tanto valeva divertirsi un po'. Almeno io... Mi tolgo la giacca e la appoggio sul letto. Mi piazzo di fronte a lei e con un sorrisetto mi slaccio la cintura dei pantaloni. Lei mi guarda e mi fa capire che non è il momento ma io invece credo che non potrebbe essere migliore. Come se non sapessi perché mi ha invitato a casa sua un'ora prima e per chi si stesse mettendo quelle calze con la riga dietro. Sa bene che mi fanno impazzire e le sue gambe lunghe sono perfette per loro, un ottimo ornamento a quel culetto da pallavolista che si intuiva poco sopra. Un'erezione prominente mi si stava ingrossando nei pantaloni. Con una mano comincio a toccarmi da sopra i pantaloni a pochi centimetri dalla sua faccia. Lei continua a parlare al telefono tenendo gli occhi fissi nei miei e un sorrisetto di sfida le si disegna sul viso. Prendo una sua mano e me la porto sul ventre e poi la faccio scivolare giù. Mi palpa il pacco con gusto mentre vedo nei suoi occhi che si sta eccitando e non poco. Io sorrido. Un sorriso ferino. Mi slaccio il bottone dei pantaloni e abbasso in fretta la zip. In un attimo sono in mutande di fronte di lei, i pantaloni all'altezza delle ginocchia e un'erezione prominente che tira nei boxer neri. Lei mi guarda con gli occhi sbarrati e un sorrisetto di incredulità, continuando a proferire monosillabi al telefono. I suoi occhi sono attirati da quel ben di Dio che ha a pochi centimetri dal viso. Me lo palpo vistosamente davanti a lei e vedo che la situazione la sta eccitando. Infilo il pollice oltre l'elastico dei boxer mentre continuo a palparmelo. La guardo divertito mentre rifila a quel coglione del suo ragazzo una giustificazione dietro l'altra per le sue risposte disattente, una sempre meno credibile della precedente. Da perfetto stronzo me ne frego e lentamente mi abbasso i boxer davanti a lei che arrivano all'altezza delle ginocchia. Il mio membro svetta davanti a lei, anche se non ancora in piena forma, il glande ancora in parte coperto. Lo afferro con una mano cominciando a farmi una sega di fronte a lei che si gode lo spettacolo. La mia mano si muove lenta, ipnotica scappellandolo quasi del tutto per poi quasi nasconderlo. Piano piano l'oggetto del suo desiderio assume vigore e rigidità distendendosi nei suoi 19 centimetri e la cappella diventa quasi violacea. I suoi occhi sono fissi su di essa. Quante volte ha fatto sgorgare il mio piacere per il suo, quante volte l'ho presa su quello stesso letto, riempiendola, possedendola, facendola mia. Mi mordo un labbro mentre l'eccitazione di entrambi cresce. Continuo a segarmi di fronte a lei, in modo plateale e osceno mentre con l'altra mano mi palpo le palle grosse e gonfie di sborra bollente. Lei è sempre più ipnotizzata e protesa verso di me, non ascoltando neanche più il telefono. Che avrà mai da raccontarle poi... Il suo nasino è ormai a un soffio dalla mia cappella gonfia. Chiude gli occhi inebriandosi del mio odore di maschio eccitato. Le scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi le appoggio una mano dietro la nuca tenendola ferma. Faccio mezzo passo in avanti appoggiando la punta del glande sulle sue labbra. Lei istintivamente tenta di ritrarsi ma io la tengo ferma e mi porto un dito davanti alla bocca, intimandole di non proferire parola facendo cenno al suo telefono. Di nuovo le appoggio la cappella sulle labbra, che stavolta si dischiudono senza opporre resistenza, accogliendo il mio cazzo dentro la sua bocca. Socchiudo gli occhi e butto indietro la testa dal godimento mentre lei comincia un pompino da manuale fra le sue labbra esperte. Con una mano mi sega e subito questa è seguita dalla sua bocca con un risucchio, mentre l'altra mano regge il cellulare vicino all'orecchio. Ormai ha abbandonato anche i monosillabi: è passata direttamente a dei mugolii indistinti d'assenso. Se lo estrae di bocca solo per dire -no no sono sola. Fra deve ancora venire...-. Beh quello effettivamente è vero. Lei capisce il doppio senso involontario solo dopo qualche secondo e, con un occhiolino riprende a succhiare. Dopo qualche minuto finalmente il suo ragazzo la saluta e lei smette di succhiare per rispondere e per schioccargli un bacio al telefono. Chiude la telefonata e io riesco solo a dirle -quanto sei zoccola... Gli hai pure dato un bacio!- ma lei mi guarda con aria di rimprovero. - sei proprio uno stronzo...- mi dice senza smettere di masturbarmi. Io scoppio a ridere -è per questo che ti piaccio...-. Lei sorride dandomi ragione -hai ragione ma me la pagherai, sappilo..- - si si certo... Ora però torna a succhiare va...-. Mi sorride con libidine e mi spinge verso l'alto il cazzo andando a leccarmi le palle. Mi irrigidisco tutto mentre sento la sua lingua sullo scroto e le sue labbra gonfie succhiarmele. Piano piano risale leccando fino in cima per poi riaccogliere il mio cazzo dentro la sua bocca. Chiudo gli occhi in preda al godimento ormai prossimo all'orgasmo. Lei se ne accorge e mi afferra una mano portandosela dietro la nuca mentre con le sue si aggrappa alle mie cosce. Ormai ci sono quasi... Tenendola ferma comincio a spingere, scopandole la bocca. Faccio attenzione a non andare troppo a fondo mentre sento il mio piacere risalire lungo il mio cazzo. Le mie palle sbattono contro il suo mento ad ogni spinta mentre lei a occhi socchiusi si lascia violare la bocca. Dio... Sto per venire... Sento le sue ditina solleticarmi le palle ormai prossime a esplodere. La guardo e i nostri occhi si legano in uno sguardo indissolubile mentre io esplodo il mio piacere. Caldi e densi fiotti di sperma bollente eruttano dal mio cazzo mentre lo estraggo dalla sua bocca e sborro sul suo visetto angelico. Ansimo e gemo di piacere mentre deposito il mio caldo seme sulle sue labbra e guance. Non smetto di tenerle la testa mentre spillo le ultime gocce di sperma e i miei ansiti diminuiscono d'intensità. Gocce di sborra colano lungo le sue guance mentre lei con la lingua si lecca le labbra. Apre la bocca e caccio un grido di godimento mentre lei con un ultimo risucchio mi pulisce degli ultimi residui di sborra per poi distendersi sul letto esausta. Con un dito si raccoglie delle gocce che stavano colando dalla sua guancia sulla coperta e lo succhia. Mi guarda appagata -uao... Avevi proprio le palle belle piene...-. Io mi metto a ridere e la aiuto ad alzarsi tirandola a me. Le nostre labbra si fondono assieme e lei mi spinge la lingua in bocca facendomi sentire il mio sapore. Adoro sentire le sue labbra gonfie dopo che me l'ha succhiato. Andiamo in bagno a pulirci in fretta. Torna in camera e si infila un tubino nero per poi affannarsi a cercare un paio di scarpe. Dio se è bella... La afferro per un braccio e la attiro a me baciandola di nuovo. -Sai... pensavo... È ancora presto... Potremmo restare qui ancora un po'- le dico mentre le mie mani scendono a palparle quel suo culetto perfetto fasciato dal tubino. Lei mi cinge il collo e mi guarda sorridendo. Mi bacia ancora e, accarezzandomi una guancia, mi dice -tu sei pazzo...-. Io sorrido e la bacio a mia volta, dolcemente -sì... Pazzo di te...

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