Chi la fa la aspetti (il "cornuto" era sottinteso)

Scritto da , il 2015-04-10, genere sentimentali

Lo sfizio di metterla alla prova come troiaggine me l’ero preso ( se non capite questo aspetto dovete leggere il precedente racconto: “FIN DOVE PUO’ ARRIVARE ?”) e ora quindi mi ero giocato il fattore sorpresa.
Da quel giorno ogni qualvolta scendessi effettivamente per andare in cantina intuivo dal suo sorriso allusivo che lei non ci sarebbe cascata di nuovo.
Non almeno in quelle modalità.
Con me presente era effettivamente difficile.
Però escogitai altro, volevo veramente capire se fosse stato un caso o se effettivamente lei fosse la regina delle puttane! Se veramente si sarebbe ancora prestata a dare figa, bocca e culo senza preavviso!
Lei ha perso recentemente il lavoro e non ha quindi altri impegni se non quello della casalinga.
Io mi alzo molto presto, abitiamo fuori Milano e la mia azienda è in città quindi il pendolarismo mi obbliga a levatacce. Lei ha il sonno leggero quindi quando mi sveglio io lo fa pure lei. La differenza è che rimane accovacciata nel letto, io vado da lei come ultimo congedo. Le do un bacio e il consueto ciao amore ci sentiamo dopo.
Sono, inoltre, parecchio distratto e non è infrequente il fatto che dopo pochi istanti che sono uscito mi precipiti di nuovo in casa perché ho dimenticato l’abbonamento dei mezzi o in certi casi pure il portafoglio.
Non si insospettì quindi quel giorno quando sentì riaprirsi la porta.
-Cosa hai dimenticato stavolta? – chiese lei a gran voce dalla stanza.
Non avevo dimenticato niente. Non fu facile organizzarlo. Erano le 6,30 del mattino ma ci riuscii.
Un toro ! Anche questo mai visto (da lei) prima d’ora. Non un toro qualsiasi. Uno di quelli noti per la sua decisione e porcaggine!
Entrai in camera insieme a lui.
Lei indossava un pigiama con dei casti orsacchiotti che si baciano.
Avviene tutto in un lampo. Cazzo, dico. Cazzo! Avevo dimenticato di estrarre la videocamera.
Mi precipito in sala. Il tempo di aprire lo sportello, estrarla dalla confezione e sono di nuovo in camera.
Lei è già seduta sul bordo del letto. Si è già tolta la parte superiore del pigiama ed ah il cazzone del porco in bocca!
Dura un ora. Lui la scopa, la incula senza pietà e le sborra in bocca ! Lei urla e gode come una troia!!!



Anche questa sorpresa oramai è bruciata! Lei sa che ogniqualvolta esco potrei rientrare. Non sarebbe una vera sorpresa. Devo cambiare modalità.
La condizione indispensabile è che lei sia sicura che io sia a lavoro. E questo non è complicato. Oramai conosce i rumori del cantiere, il fatto che vicino abbiamo degli ospedali quindi spesso si sentono le ambulanze a sirene spiegate.
Lei pensa: lui ora è lì quindi non può farmi nessuna sorpresa! Si sbaglia!
Io mi accordo con un toro. Stavolta non può essere uno nuovo ma uno che è già stato a casa nostra. Ce ne sono a decine che l’hanno scopata nel nostro letto. Si rende disponibile uno di quelli che lei predilige anche se, per vari motivi, è un po’ di tempo che non prova il suo uccello.
L’unico accorgimento che devo avere è la sicurezza che lei sia in casa.
E lo è. Sono le 10 del mattino.
Il toro è sotto casa e mi chiama:
-Vado? Posso salire?- chiede.
-Vai!.- confermo io.
Appena chiuso la chiamata, compongo immediatamente il numero della troia. Ci sentiamo una decina di volta al giorno. Non è per niente inconsueto!
-Ciao amore! Come va?.- dice la sua voce squillante.
Io tergiverso un istante, dico le solite banalità poi….
-Hanno suonato amore! Ti chiamo dopo?.-
-No. Rimango in linea.- dico io.
La porta si apre. Un istante di silenzio e un moto di sopresa.
Ho istruito per bene il toro. Appena lei lo avrebbe riconosciuto ( e ciò è avvenuto in pochi attimi) lui si sarebbe intrufolato in casa. Il fattore sorpresa avrebbe fatto il resto.
L’altra istruzione era chiara: metterle subito le mani addosso, senza preamboli! La vacca è famosa per la sua ninfomania! Non avrebbe posto alcuna resistenza!
Solo qualche o mio dio o cazzo che sorpresa…..ma solo pochi istanti.
Non so se è passato un minuto da quando il toro è entrato, ora lei è in ginocchio con il suo uccello in bocca!! Il telefono ancora acceso, la sento che succhia avidamente!
Andranno nel nostro letto.
Lui le farà il trattamento completo: figa, bocca e culo!!




Ora mi sono giocato tutte la varie tipologie di sorprese e direi che non ho più dubbi: la mia donna è una gran puttana!
Al mio rientro a casa lei è sorridente. Non accenna a niente. Si avvicina e mi dice nell’orecchio:
-Chi la fa la aspetti…..- quella piccola sospensione mi pareva che intendesse dire “cornuto”!
Non do peso a quella minaccia. Lei finora non ha mai incontrato di sua iniziativa. Sostiene che non ci riesce.
Passano vari mesi. Come accennavo prima ci sentiamo spesso durante e giornate lavorative. Io farò in media sei o sette brevi chiamate e lo stesso fa lei.
Ehilaaa ciccio oppure ehilaaaa ciccia sono i consueti approcci. Talvolta le risposte possono essere diverse: ti richiamo dopo io ora sono preso oppure amore sono a far la spesa ci sentiamo dopo. Spesso invece siamo liberi e ci raccontiamo come sta andando la giornata.
Quel giorno sono in ufficio e nemmeno da solo.
Uno squilli, è lei! Rispondo con il consueto ciao ciccia!
Lei non mi risponde!
Sono quasi per dire pronto ci sei? Che sento:
-Uuuuu….uuuuuuhh……uuuuuuuhhhh.-
Quel gemito è inconfondibile ! Stava scopando!
Sono basito ma realizzo : non solo stava scopando ma quando geme in quel modo è perché ha un cazzo in culo! Lo sbattimento inconfondibile delle sue natiche me lo conferma: è ala pecorina e lo sta prendendo in culo!
Non so con chi sia! E ora anche se glielo chiedessi non me lo direbbe da quanto è impegnata a godere! Sento anche la voce del porco che le da della rotta in culo, della vacca da monta della zoccola. Ma non posso riconoscerla, anche se fosse una voce familiare è deformata dalla libidine.
Mi sposta e dall’ufficio mi precipito in un posto tranquillo.
E da lì la richiamo varie volte. E sta sempre chiavando ogni volta che lo faccio!
Capisco oramai dai rumori se ce l’ha in bocca mugugna, se lui le sta venendo in bocca è probabile che sentirei un bevi troia, bevi! Se ce ‘ha in culo i suoi sono dei decisi urli, se ce l’ha in figa sono consueti i suoi interminabili siiii…..siiiiii…….siiiii.
E poi i suoi orgasmi: urla misti a siiiii…
Orgasmi in serie, uno dietro altro.


E’ forse alla decima chiamata che lei risponde senza gli affanni dei godimenti.
-Se n’è appena andato! Cazzo quanto mi ha fatto godere!! Ti è piaciuta la sorpresa? Te l’avevo promessa! Cosa pensavi? Che me ne fossi dimenticata- dice lei quasi irridendomi.
-Con chi eri?- chiedo io.
-Non te lo dico!.-
Sto per incazzarmi ma lei mi taccia:
-Guarda che mi sono autofilmata ! Lo vedrai appena a casa ! Porta pazienza!.-



E così avvenne. Ore di ipotesi su ipotesi. Il pomeriggio parve interminabile, il viaggio di ritorno pure.
Appena entrai il pc era acceso e il video già scaricato. Lei mi disse:
-Vado in doccia, tu goditelo….-
Lo accesi e ……
Il seguito nel prossimo racconto di cui ho già il titolo .” NON RICORDO IL SAPORE DELLA TUA SBORRA !”


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