Assatanato 3

Scritto da , il 2015-04-08, genere incesti

La grande fortuna della mia famiglia, almeno dalla parte di mia madre, è l'enorme abbondazza di figa, mia madre Pamela è la maggiore di 5 sorelle , seguono Zia Cristina 38 anni, Zia Francesca 36 anni, Zia Paola 32 e infine la piu piccola Zia Enrica 31 anni. tutte ,a loro modo, estremamente Fighe e tutte con una proprenzione naturale alla troiaggine tanto che, piu o meno tutte sono rimaste incinte molto giovani ,cosi come la nonna Teresina che di anni ne ha 56 ha dato alla luce la mamma, che ancora non aveva 16 anni e piu o meno tutte vantano un passato decisamente chiacchierato.
Cosi quando Zia Enrica mi chiede che se posso darle ripetizioni di Chimica e Matematica, visto che a breve sosterra l'esame da privatista per conseguire il diploma di perito chimico nel mio stesso istituto professionale in cui mi sono diplomanto io, gia pregusto la possibilità di aggiungere un nuovo articolo al mio catalogo per gli amici e clienti pervertiti.
Enrica seguindo la tradizione di famiglia era rimasta incinta a 16 anni ,durante un campo estivo con la parrocchia in quel di Gallipoli, in Puglia. Stabilire chi fosse il padre della bellissima bambina, Giorgia, nata 9 mesi dopo non fu mai possibile, visto che la giovanissima Enrica si era concessa in quei 21 giorni a parecchi dei presenti nel campeggio e zone linitrofe, l'unica cosa che poteva identificare l'autore fu il fatto che mia cugina era di carnaggione decisamente scura, tanto che a scuola la chiamavano la Somala, che fosse figlia di un vù cumprà che tormentano i vacanzieri sulle spiagge?
Incontravo la Zia , tre volte a settimana, andavo a casa sua dopo la scuola e quando non avevo gli allenamenti a Basket, le prime volte fui un tutor molto professionale ,Enrica si dimostrava essere un allieva diligente, certo non aveva piu l'elasticità mentale della gioventu, ma imparava in fretta e si applicava parecchio. Come ovvio che fosse apprifittavo di quelle mie visite a domicilio per arricchire la mia collezione di foto e di qualche mutandina, quando lei si distraeva un attimo sfoderavo il cellulare quel suo fisico mozzafiato.
Rispetto alla mamma e alle altre sorelle Enrica era molto diversa, tanto da far pensare che la nonna l'avesse concepita con un altro uomo, prima di tutto era mora, mentre le sorelle erano ,in vari toni, bionde e sceme, era alta quasi 180cm e formosa ,abbondante nelle forme ,ma non eccessivamente, un fisico mediterraneo che mettava in mostra vestendo abitini succinti e leggings aderenti , il suo intimo era una collezione di roba costosa ,ricercata e raffinatamente sconcia , probabilmente si trattava di regali dei molti uomini che si erano alternati nel suo letto in quei 15 anni da madre single.
Quando ravanavo nel cassetto della sua camera era sempre una gioia per i sensi e le seguenti seghe in bagno, la sua spugna della doccia era depositaria delle mie eiaculazioni, mi sfinivano e aumentavano il desiderio di portarmela a letto, misi in pratica le mie tecnice di seduzione.
Lei sembrava non dispiacersi affatto di certi miei atteggiamenti ,battutine sconcie e confidenze, mentre facevamo i compiti seduti sul divano nel salotto di casa sua, poi un pomeriggio, mentre Giorgia non c'è è fuori con il fidanzatino, le confesso di aver piu volte sbirciato nel cassetto della sua biancheria intima e di essermi eccitato terribbilmente per, parole testuali, le cose da porcona che indossava sotto i vestiti. Zia Enrica ride dichiarando che si era accorta da tempo delle mie incursioni in camera sua e di quello che facevo un attimo dopo in bagno ,aggiunge che era tutto a posto ,che era naturale per un ragazzo della mia età essere tanto curioso e sensibile, che quindi non ci vedeva niente di male.
Questa sua disponibilità e apertura mentale ,mi spinse ad osare nel chiedergli cosa indossasse in quel momento sotto l'abito nero che vestiva, una sorta di cammicione chiuso d'avanti da una serie di bottoni in tinta con una profonda scollatura e un vistoso spacco sui fianchi, lei ridacchio arrossi e mi rispose usando le stesse parole che avevo usato io per descrivere il suo intimo, Roba da Porcona!
il Cazzo mi guizzo nelle mutande a quella sua risposta, la situazione si stava scaldando e sembrava che la Zia fosse complice di quel mio gioco, le domandai se potevo dare un occhiata, Enrica tentenno, dovetti insistere e ricordarle che aveva sostenuto un attimo prima non c'era niente di male ,che in fondo era come essere al mare e visti i mirco bikini un pò da zoccola che indossava di solito quando eravamo in vacanza tutti insieme ,non avrei visto altro che non avevo gia visto prima, lei si risenti un pò per il modo con cui l'avevo definita, ma fu sufficente scusarmi e spiegarle che mi riferivo all'abbigliamento sempre molto provocante che indossava, non a lei, chiaramente mentivo.
Accetta le mie scuse , sostiene che sono un bravo ragazzo e che merito un premio per la mia disponibilità ad aiutarla nel conseguire il diploma che le manca ,il mio approccio aggressivo e la mia aria da angioletto sembrano farle effetto, mi chiede di tirare un pò giu le tapparelle della camera per avere un pò di intimita, quando ritorno a sedermi vicino a lei si alza e comincia a sbottonarsi il vestito apre le braccia tenendo i lembi come fosse crocefissa, sotto rivela un striminzito completino intimo nero, mutandine, reggiseno, giarrettiera e calze sembrano le siano state disegnate direttamente su quei pochi tratti di pelle che dovrebbero coprire e invece mettono in mostra, le chiedo se può togliersi del tutto il vestito, le lo ripiega con cura sulla spalliera del divano, poi mi si piazza d'avanti con le mani sui fianchi domandandomi se va bene cosi.
Annuisco ammutolito da quello splendore di corpo, le chiedo se posso farle qualche foto col cellulare, mi fa promettere che non le mostrerò a nessuno, non manterrò di certo la promessa fatta, gli affari sono affari e quella roba me ne fruttera un bel pò, la convinco e si lascia fare i primi scatti, comincio con un paio di panoramiche poi alcuni close up dettagliati
Mentre il salotto si riempie di flash ,noto che veste le mutandine sopra il regicalze, cosi da sfilarle in caso di necessita, puttanone, con la scusa di saggiarne la fattura ,faccio scorrere l'indice lungo l'elastico del microscopico tanga ,lo aggancio con l'unghia lo tiro e lo faccio scioccare sulla pelle nuda di mia Zia, lei accenna un finto ahi!
Attraverso la trasparenza del tessuto si vede chiaramente il triangolo moro dei peli pubici, la sfotto che sembra avere un gattino nelle mutande, lei ghigna sostiene che non ama vedersi completamente glabra e di essersi depilata quella mattina, sapendo che ci saremmo visti quel pomeriggio, si accorge della gaff froidiana e si corregge subito aggiungendo che preferisce sempre essere in ordine quando ha un ospite in casa, sollevo un sopracciglio avendola colta ancora una volta in fallo e io le chiedo se ha l'abbitudine di mostrare la figa a tutti quelli che vanno a trovarla, ride e non risponde, la faccio voltare, voglio guardarle il culo.
Il tessuto del tanga definisce due archi profondi e sparisce tra le sue chiappe carnose e sode, la faccio piegare un pò in avanti abbastanza da porgermi il culo ,le chiedo di afferrarsi le natiche per mettere in evidenza il solco e il monte di venere a stento nascosto sotto le mutandine, scatto qualche altra foto e mi accorgo che il tessuto sotto il cavallo è bagnato, la lusingo dicendole che ha un culo stupendo e fa venire voglia di morderlo, poi passo ai fatti e ci affondo la faccia nel mezzo, lei sbuffa come infastidita ma non mi allontana mentre la mia bocca le divora il perineo e la mia lingua le scorre tra le chiappe, forse ho osato troppo, Enrica si stacca si volta e resta in piedi d'avanti a me con espressione indefinita tra l'arrabbiate e l'arrapata, so comunque che devo battere il ferro finchè è caldo.
La riprendo e la riavvicino a me, le mie mani risalgono i suoi fianchi ,ora sono sui seni, le tamburello le tettone e le chiedo la misura di quei mostri, quel capo in particolare è una quinta coppa D ,ma le sta un pò strettino ammette, le faccio incrociare le braccia sotto quei due enormi meloni maturi trattenuti a stento da un reggiseno che sembra dover esplodere da un momento all'altro, mentre le scatto qualche altra foto, poi li soppeso ,le strizzo, sono cosi grosse che le domando se riesce a mettersi in bocca i capezzoli mentre glieli massaggio, lei mi dimostra che puo farlo senza problemi, sollevandoli e passandosi la lingua su la punta di entrambi. In modo audace, lo faccio anch'io per qualche secondo resto incollato ai capezzoli della Zia , sembra piacerle sul serio, la sua mano si posa sul mio pacco che ho per lei tra le gambe ,mi chiede se allora mi piace quel suo completino intimo, il cazzo che spinge tra le sue dita sotto il tessuto del pantalone della tuta che indosso non lascia dubbi, le rispondo di si, ma che in camera sua ha qualche altro capo di biancheria intima con il quale mi piacerebbe vederla e ovviamente fotografarla.
Ci spostiamo in camera da letto, tiro fuori dal cassetto dell'intimo un micro bikini bianco completamente trasparente, glielo visto indossare in spiaggia d'avanti a tutti l'estate scorsa in sardegna, le uniche note di colore su quel tessuto simile ad una velina, lo davano i capezzoli scuri e il pelo castano sul monte di venere ,per il resto il bikini si riduceva a tre semplici lacci di scarpa che le segnavano la pelle e la lasciavano nuda, ma quando mi volto per darglielo, Zia Enrica è senza mutandine e si sta liberando anche del reggiseno e resta con indosso solo la giarrettiera e le calze ,mi toglie cellulare e bikini da mano e li butta sul letto, poi si inginocchia d'avanti a me, mi cale le braghe fino alle caviglie, mi afferra per le cosce e portandoselo con la lingua ingoia il mio cazzo fino alla radice, mi spompina e mi sega in maniera selvaggia, mi chiama porco, maniaco, confessa che la mamma le ha raccontato tutto ,che sono un ladro di mutandine, delle foto che le faccio e rivendo agli amici, poi continua nelle sue accuse, sa che mi sego annusando le mutandine di Emma mia sorella, evidentemente non sa che mi chiavo anche la nipote quasi tutti i giorni ormai da un mesettoe conclude dicendomi che la sorella gli ha confessato persino che me la sono scopata sotto doccia e che ,questo non lo sapevo perchè la mamma non lo ha mai ammesso, lo fatta godere come non le capitava da tanto tempo, mi dice tutto questo mentre il mio cazzo non smette un attimo di occuparle la bocca, che abilità!
Dopo avermi succhiato per bene, mi tira con lei sul letto, solleva le ginocchia, spalanca la figa con le mani e mi incita a fotterla, non vorrei farla attendere oltre, ma ho in mente uno scenario diverso, la prendo per un braccio e la trascino in camera di mia cugina Giorgia, voglio chiavarmela sul letto della Figlia e lei non sembra per nulla contraria.
Le faccio assumere la stessa posa accogliente che aveva assunto prima in camera sua, mi piazzo tra le sue cosce e inizio a fotterla senza riguardo, lei mi chiede di essere piu rude di insultarla, la chiamo troia, le do della vacca ,del puttanone ,come puttanone sono tutte le sue sorelle, le piace, poi mi chiede di colpirla, qui esito un attimo non è nel mio stile, ma dopo il primo ceffone, ci prendo gusto come lei ,le piace godere attraverso un po di dolore, cosi la maltratto per un pò ,passo dalla figa alla bocca, alle tette e al buco del culo che cede al primo assalto, le faccio assumere pose assurde e umilianti, grazie Pornhub! la disfo, come insieme abbiamo disfatto il letto della figlia sul quale siamo venuti entrambi almeno tre volte in mezz'ora di sesso selvaggio.
Mentre mi ripulisco il cazzo con un paio di slip di mia cugina , delle culottes in lycra rosa con sul d'avanti spampato un simpatico panda, presi da un vicino cassetto, guardo mia Zia Enrica a cosce spalancate che cerca di riprendere fiato, amplie parti del suo corpo sono sudici di sudore, saliva e sperma, i capezzoli sono congestionati dritti e scuri, dalla fica arrossata e gonfia le gronda ancora la sborra che le ho spremuto dentro per due volte.
quando finalmente riesce ad alzarsi, mi abbraccia mi bacia sulla fronte ,mi accarezza il cazzo e ammette che le cose che la mamma gli aveva raccontato erano tutte vere.

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