I pompini di mia madre - 3 - La prima chiavata

Scritto da , il 2015-04-06, genere incesti

Anche il mattino successivo come la volta precedente,mia madre era stata la prima ad alzarsi e mentre appoggiava la tazzina di caffè sul mio comodino,si era chinata su di me e mi avava sussurrato nell'orecchio:

-Amore....ti è piaciuta la tua cremina ieri sera?

Io già dalla prima volta avevo capito dal profumo e dalle poche gocce che avevo potuto leccare che dentro il tuo cannone dall'aria così minacciosa,vi è una riserva di deliziosa e burrosa panna.

E poi...che abbondanza!

Sono contenta che anche tu ne abbia potuto apprezzare il gusto.-

Effettivamente mentre venivo nella bocca di mia madre io stesso mi rendevo conto,pur senza poterlo vedere a causa delle coperte che le coprivano la testa,della incredibile quantità di sperma che le avevo rovesciato in bocca.

Francamente non avevo contato quante contrazioni e quanti fiotti di sborra avevo espulso in quella circostanza ciò di cui sono certo però e che mai avevo sborrato tanto prima d'allora.

Ma la cosa incredibile che ha seguito quell'evento straordinario è stato che mia madre,riemergendo da sotto le coltri,aveva appoggiato le labbra sulle mie e mentre con la lingua ravanava il mio cavo orale ed il palato favorendo un travaso di sperma nella mia bocca,con una mano mi strizzava dolorosamente un capezzolo mentre con l'altra,mi teneva chiuso il naso per costringermi ad ingoiare il mio stesso sperma.

-Gustoso!-

Si era limitata a dire prima di girarsi e precipitare in un sonno profondo.

La giornata,anche se meno faticosa,si preannunciava come la precedente.

Alle nove puntuali come il mattino prima sono arrivati i rinforzi di mio zio e mia cugina.

Mio zio come sempre portava con se il suo aspetto di uomo forte e virile senza alcun segno della fatica del giorno precedente e vestito esattamente come il giorno prima pronta a sbancare quintali di fango che però non c'erano più.

Mia cugina aveva un jeans attillato e sotto la felpa una camicetta ed un golfino stretti che ne disegnavano le forme ormai adulte.

-Che fica!-

Mi sorpresi a pensare alla sua vista.

Come la mattina precedente tra me e mia madre non un cenno su quanto avvenuto quella notte ma solo ammiccanti,complici sguardi.

La madre di mia cugina era impiegata al comune e dunque a causa dell'emergenza alluvione era in servizio effettivo H.24 ed a causa della esigenza di reperibilità la facevano dormire in comune nell'area in cui si coordinavano i soccorsi.

A mezzogiorno mia madre aveva accompagnato mio zio(suo fratello)a casa sua per prepararci qualcosa da mangiare.

Mio padre era fuori e cercava di rimediare alla meglio i danni che ancora insistevano in giardino e dunque io e mia cugina eravamo gli unici in casa in quel momento.

-Luca....sai da quanto tempo non facciamo l'amore?

Mi manchi...ti voglio...Ora!-

Mi aveva detto Patrizia avvinandosi a me mentre sollevando gli indumenti metteva in mostra le stupende tette piene,alte e spavalde come piccoli meloni.

-Ma Patrizia....fuori c'è papà e poi,mia madre e tuo padre potrebbero rientrare da un momento all'altro.-

Avevo cercato di spiegare subito interrotto da lei:

-Ma Luca dimmi.....sei davvero ingenuo come appari o sei stupido?

Lo sai dove saranno a quest'ora tua madre e mio padre?

....sono sul letto dei miei genitori e stanno scopando!-

-Come stanno scopando?

Ma sono fratelli....sarebbe un incesto!-

-Perché io e te forse non facciamo l'amore?

Io e te siamo cugini e dunque anche il nostro è incesto....non credi?!

E poi Luca....bando alle ciance e alle ipocrisie...non dirmi che in queste due notti che hai dormito con tua madre non avete fatto sesso perché non ci crederei.

Io conosco bene la zia....forse meglio di te e non me la immagino proprio dormire mentre tu sei coricato al suo fianco.

E bada bene,sono sicura che tua madre non si porrebbe tanti problemi se avesse voglia di farsi chiavare da te che tu sia,o no,suo figlio!-

Le parole di mia cugina mi avevano fatto precipitare in uno stato confusionale.

La sicurezza e la precisione(per quanto riguardava le mie ultime notti a letto con mia madre)con le quali faceva certe osservazioni erano davvero sconvolgenti per me e,mentre seduto su una sedia infangata riflettevo come inebetito,lei mi si era inginocchiata davanti e dopo avermi aperto la cerniera ed estratto il cazzo aveva cominciato a spompinarmi.

Quella situazione aveva un non so che di surreale.

Mia cugina aveva preso l'iniziativa e dirigeva il gioco assecondato da me come fossi un automa.

Dopo avermi fatto indurire il membro con la bocca,si era sfilata i jeans e si era distesa a gambe aperte sul tavolo.

Si era fatta leccare pilotando lei stessa i movimenti della mia testa tra le cosce fino a godere per 2 volte nella mia bocca inzuppandomi anche il viso e i capelli colle sue abbondanti secrezioni vaginali.

Poi ha voluto che la chiavassi e mentre la montavo lei mi teneva le gambe strette dietro la schiena,le mani dietro al mio collo e col busto eretto faceva ballare i seni davanti al mio viso mentre i suoi occhi foravano i miei con saette cariche di libidine.

Si agitava,ansimava e scuoteva tutto il corpo in risposta ai miei affondi la vorace cuginetta.

Poi improvvisamente si era bloccata e dopo avere staccato una mano da dietro la mia nuca aveva cominciato ad agitarla gridando con voce strozzata:

-Vai....vai....vai via vai vai!-

Francamente era la prima volta che per incitarmi a godere aveva usato quelle frasi ed io noncurante per le curiose parole e lo strano agitare del braccio,avevo cominciato a sborrarle nella fica.

Come ormai faceva sempre,quando mi ero sfilato da lei,si era inginocchiata ancora e mi aveva ripulito il cazzo con la bocca.

-Patrizia....ma perché hai usato quelle parole per chiedermi di venire?-

Le avevo chiesto mentre ci stavamo rivestendo e lei:

-Ma non ce l'avevo con te ma con un rompicoglioni di guardone che ci stava spiando!-

Non avevo più ribattuto a quella risposta anche se mi stupiva alquanto il fatto che essendo in casa qualcuno avesse potuto spiarci e poi c'era mio padre in giardino che avrebbe fermato eventuali intrusi.

Un ghigno segnava il viso di mia cugina mentre osservava la mia espressione pensierosa.

Mentre passavano l'uscio di casa col loro carico di viveri,avevo colto nell'incedere di mia madre qualcosa di leggero mentre nei suoi occhi una luce che mai le avevo notato prima ed anche il suo viso pareva più disteso.

Mio zio era come sempre con l'unica differenza che non riusciva a mascherare una certa euforia che,in quella situazione,poteva apparire fuori luogo.

Rideva....rideva e scambiava battute con mia madre come se noi non esistessimo.

A quel punto era evidente anche per me che i due amanti incestuosi fossero reduci da una fantastica seduta di sesso.

Il resto della giornata era trascorsa senza nessun'altro genere di conversazione che non fosse legato al problema del lavoro che stavamo facendo.

Mentre eravamo a tavola solo un breve commento sul fatto che Patrizia cadendo si fosse sporcata i jeans e il pullover e che io mi ero imbrattato i capelli toccandomi con le mani sporche di fango.

Come la sera precedente,quando io e mia madre siamo andati a letto,mio padre già dormiva.

-Luca....amore....vorrei che fossi tu adesso ad andare sotto le lenzuola e ricambiare il servizio che ti ho fatto io ieri notte.-

Mi aveva chiesto mia madre con tono fintamente dolce e dimesso mentre con fare energico mi spingeva sotto le lenzuola.

L'ambiente era avvolto in un buio totale e dunque non riuscivo a vedere nulla della fonte che emanava quel forte odore di sesso,pungente e talmente inebriante da lasciarmi quasi stordito.

E poi il calore,il calore che avvolgeva quell'ambiente angusto e scuro,era decisamente un calore umano;di femmina!

Tastandola con le mani,le avevo accarezzato l'interno delle cosce per risalire poi verso il sesso umido,aperto e morbido.

Morbido e carnoso!

Gonfio come non ne avevo mai sentito al tatto delle mie dita.

Era liscia e apparentemente priva di pieghe se si esclude la parte alta sotto il monte di venere completamente depilata dalla quale fuorusciva tra piegoline carnose,un'appendice virile al tatto e morbida tra le labbra.

-Questa si che è una fica!

Fica di femmina!Fica di donna e che donna...mia madre!-

Avevo pensato mentre con gesti lenti e nervosi cercavo di scoprire tutti i segreti che celava la vulva di mia madre.

Istintivamente la mia bocca si era appoggiata sulla clitoride che al contatto delle mie labbra era divenuta ancora più turgida e sporgente di quando non lo fosse già.

Mentre armeggiavo con la lingua su quella incredibile e voluttuosa protuberanza,mia madre che già ansimava,mi aveva preso le mani e se l'era portate sui seni per farsi strizzare i capezzoli non molto grandi ma duri come ceci.

Poi le sue mani si sono portate sulla mia testa e coi tempi scanditi dalla sua pressione,si era fatta leccare e succhiare le grandi labbra e le piccole labbra come fossero gustosi frutti di mare.

Poi mi aveva spinto più in basso sino a farmi lambire la coroncina anale che sotto la lingua sentivo vibrante e increspata come un fiore nell'atto di sbocciare.

E come un'ape si intrufola nel calice di un fiore,la mia lingua scivolava tra le grinze del suo buco sfondato come alla ricerca del suo pistillo da succhiare per estrarne il prezioso nettare.

Le avevo leccato a lungo il buco del culo percependo le sue vibrazioni di piacere e attraverso le coltri i suoi gemiti rotti come singhiozzi.

Poi ancora tra le labbra dischiuse delle fica a ingoiare i copiosi flussi di piacere che sgorgavano dalle sue ghiandole uterine.

Infine un grido di piacere ed un richiamo disperato:

-Luca!Luca....bambino mio...vieni su...mettimelo dentro...chiava la tua mamma....falla godere che non resiste più!-

Con la stessa determinatezza ed energia che quel mattino aveva usato mia cugina,mia madre mi aveva tirato su di peso e con una repentina manovra aveva accolto il mio cazzo scappellato e pulsante dentro il suo nido arroventato.

Io ero sopra ma lei,trattenendomi con la morsa delle sue gambe,mi spingeva a fondo nel suo corpo e coi suoi movimenti alterni contrastava ed accentuava la potenza delle mie spinte pelviche.

Mi aveva chiavato così per non so quanto tempo interrompendo i suoi movimenti ogni qualvolta percepiva il pericolo di una mia indesiderata eiaculazione.

Lei mi cavalcava da posizioni invertite e ad intervalli regolari,godeva lasciandosi andare a rantoli di piacere e grida di incitamento nei miei confronti.

Era una mantide mia madre ed in alcuni momenti avevo persino avuto il timore che potesse fagocitarmi.

Stranamente neanche per un istante mi aveva sfiorato il timore che mio padre potesse svegliarsi sorprendendoci in quell'atto fedigrafo e incestuoso.

Per un tempo illimitato ero riuscito ad assecondarla nei suoi desideri sino a che:

-ahhhh....ohhhhh....stò per venire...mamma....cosa faccio...-

-Cosa vuoi fare stupido?

Non vorrai mica uscire proprio nel momento più bello per la tua mamma?!

Godi bambino mio.....godi e sborrami dentro....iniettami insieme al tuo seme la tua giovane vitalità!

Unisci il tuo sperma a quello che tanti anni fa ti aveva generato e insemina col tuo fertile nettare le pareti dentro le quali eri scivolato nel travagliato momento in cui hai visto la luce per la prima volta.

Sborra bambino...sborra...trasmetti anche alla tua vecchia mamma l'energia con la quale sei stato messo al mondo e falla godere.....falla godere tanto in modo che questi momenti le rimangano impressi come quando ti aveva messo al mondo con tanta "trasgressiva" gioia e altrettanto meraviglioso dolore.

Dopo il travolgente orgasmo eravamo rimasti abbracciati ed attaccati l'uno dentro l'altra per molti minuti languidamente persi in un tempo indefinito.

-Bambino mio...non ho più voglia di nascondere la nostra passione.

Solleva le coperte e col mio corpo offerto alla luce del sole,mettiti sopra di me a 69 e leccami,fammi godere ancora mentre con la lingua raccogli il nettere del tuo piacere ed io ripulisco il tuo meraviglioso organo da ogni goccia del tuo prezioso sperma.

Mentre io e mia madre ci leccavamo e ripulivamo in un osceno e incestuoso 69,mio padre sbuffando nel suo consueto ,rumoroso russio,si era girato emettento un grugnito simile a quello di un suino.

Al mattino stessa ritualità del caffe accompagnata dai soliti ammiccanti commenti di mia madre:

-Era buona la torta farcita ieri sera bambino mio?!

Devo confessarti che io ho apprezzato molto il cannolo ripieno!-

Quando alle nove sono arrivati mio zio e mia cugina il loro aspetto era inquivocabile e parlava più di qualunque resoconto;

Mia cucina aveva gli occhi lucidi,profondi e splendenti come smeraldi mentre il padre sotto pantaloni insolitamentre attillati,ostentava un arnese dalle indubbie prestazioni.

Per alcuni istanti ero rimasto abbagliato da quelle intriganti figure che nella mia mente avevano risvegliato l'ultima frase di mia madre quella notte d'amore:

"Come quando t'avevo messo al mondo con tanta trasgressiva gioia e altrettanto meraviglioso dolore"


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