Il collegio che non ti aspetti - parte seconda

Scritto da , il 2015-03-19, genere dominazione

Continuano le perversioni nel collegio inglese
In un caldo pomeriggio di Primavera le ragazze hanno terminato le lezioni e sono in giro per il parco del collegio, qualcuna legge, altre passeggiano, un paio si sono appartate dietro una siepe e si masturbano con i vibratori che hanno sempre nel marsupio alla vita.
Il giardiniere nigeriano è inchinato a sistemare un'aiuola, quando si alza senza accorgersi perde il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e rientra nel suo gabbiotto a riporre gli attrezzi.
Una delle ragazze, Julie, che stava passando da quelle parti se ne accorge, si avvicina, lo raccoglie, ma invece di portarlo al giardiniere lo nasconde nel marsupio che ha alla cintura e contiene vibratore e plug anale.
Per sua sfortuna il cuoco che era uscito dalla cucina a fumare una sigaretta la vede, la rincorre, la afferra per un braccio, le fa aprire il marsupio e prende il portafoglio, poi la strattona braccio e la porta dal giardiniere per riconsegnarlo, quindi tutte e due la portano dalla Direttrice.
La mancanza è gravissima e la punizione dovrebbe essere l'espulsione dal collegio, ma prima di farlo bisogna avvertire la famiglia, la Direttrice telefona subito al padre e lo informa che ha urgenza di parlargli.
Dopo il lavoro il padre della ragazza, un manager di 46 anni, rimasto vedovo per un incidente stradale della moglie, si precipita al collegio temendo che sia successa una disgrazia alla figlia.
Quando la Direttrice lo informa di quello che è successo e che dovrà espellere la ragazza si dispera, non ha possibilità di seguirla da solo e non ha parenti che possano occuparsi di lei, prega che sia preso un altro provvedimento, una punizione esemplare, non l'espulsione.
E' quello che si aspettava la Direttrice che aveva già programmato un piano diabolico che coinvolgesse padre e figlia, manda a prendere la ragazza che viene accompagnata dal giardiniere e il cuoco.
“ Tuo padre mi ha pregato di non espellerti, ma capisci che dovrai essere punita per un gravissima mancanza, sei una ladra e non tolleriamo chi ruba qui.
Sei pronta a farti perdonare e subire il giusto castigo?”
Julie abbassa il capo e fa un segno d'assenso, la Direttrice si gira verso il padre che annuisce, non può permettere che la figlia venga allontanata.
Ad un cenno della direttrice i due uomini prendono la ragazza, aprono la porta della stanza e la portano nella saletta delle punizioni seguiti dal padre e dalla donna.
Come entrano con un colpo secco le aprono la camicetta e gliela tolgono, le sfilano gonna e mutandine di corda e la lasciano nuda, le applicano un morso di gomma in bocca perché non urli, poi le legano strette le tette con un ruvido spago e la fanno sdraiare supina a terra.
La Direttrice accende una candela rossa, poi inizia a fare colare la cera sulle tette della ragazza, sul ventre, sulla figa e sulle gambe che sono tenute divaricate dal cuoco e dal giardiniere, mentre il padre vorrebbe protestare, ma sa che non può farlo.
Dopo la cera è la volta di pinzette d'acciaio che vengono posizionate in gran numero sulle tette, sui capezzoli, sulle grandi labbra, poi la ragazza viene fatta mettere carponi e legata alla gogna al centro della stanza.
La direttrice prende un frustino e con sadico piacere comincia a colpire le natiche della ragazza, quando sono arrossate comincia a colpire la schiena e vengono inferti altri 10 colpi.
Si ferma e ordina di togliere il morso dalla bocca e invita il cuoco a spogliarsi e mettere il suo cazzo in bocca a Julie che deve succhiarlo senza usare le mani legate.
Il padre è sconvolto, ma nello stesso tempo prova una strana sensazione a vedere sua figlia nuda, in balia dei suoi aguzzini che usa la bocca con una perizia che non avrebbe mai immaginato.
Il giardiniere nero si spoglia e mette in evidenza il suo straordinario fisico, ma soprattutto il suo enorme membro già in erezione, si avvicina da dietro alla ragazza e la penetra con un colpo secco, poi inizia a scoparla.
La direttrice è chiaramente eccitata, sudata e sente le figa che cola di umori, lancia uno sguardo al padre e si accorge che lo spettacolo ha eccitato anche lui , è evidente il gonfiore della sua patta.
Si avvicina sorridendo “Vedi quanto è troia la tua figliola, guarda come succhia e come si muove incontro al cazzo del nero.” gli mette una mano sulla patta e gli estrae il membro ormai duro.
Si inginocchia davanti e lo prende in bocca leccandolo e succhiandolo mentre i due uomini che si occupano della ragazza si danno il cambio nella bocca e nella figa.
Julie geme per il dolore ma anche per il piacere e raggiunge un lungo orgasmo, mugolando con la bocca riempita dal cazzone del giardiniere.
Viene slegata e fatta coricare di fianco, il nano si posiziona dietro e la incula, il giardiniere davanti la scopa e non smettono fino a quando godono tutti e due , sborrando sul viso della ragazza che si accascia stremata.
La direttrice si toglie il lungo abito nero che la ricopriva, come al solito indossa solo reggicalze e calze, si sdraia a terra e fa un imperioso gesto al padre di leccarle la figa, l'uomo ormai in completa trance sessuale dopo aver visto la figlia che scopata e e inculata invece di lamentarsi godeva come un a porca consumata.
Si inginocchia fra le gambe della donna, con bramosia e la lappa, lecca e succhia facendola subito godere.
“Hai il cazzo che ti scoppia, porco, adesso vedrai che ti farò godere, vieni”
Lo fa alzare , lo prende per mano e si avvicina alla ragazza che viene messa carponi. “ Adesso il tuo paparino ti scoperà e inculerà così sarai perdonata”
Padre e figlia non obiettano, l'uomo si posiziona dietro alla figlia, le afferra con forza le tette e le infila il cazzo nella figa iniziando a scoparla, la direttrice fa avvicinare i due uomini e prendendo in mano i loro cazzi ammosciati comincia a segarli e loro le strizzano le tette e infilano le dita nella figa e nel culo.
Il padre continua a scopare Julie che geme dal piacere.
“Adesso spaccale bene il culo e sborrale dentro”
Nessuno protesta, inizia l'inculata che si conclude presto con una sborrata nel culo della ragazza, che cola sborra mentre il padre si ritrae.
I cazzi del nero e del nano sono tornati duri, si posizionano davanti e dietro alla direttrice e la scopano e inculano a lungo, lei gode ripetute volte e alla fine tutti e due le sborrano dentro.
“Puoi considerarti perdonata e tu paparino puoi venire quando vuoi a scopare e inculare tua figlia, ci farà estremamente piacere assistere, potete andare adesso.”

Il segretario del collegio è l'unico che non partecipa mai alle punizioni, non è un sadico e per questo le ragazze sono sempre molto ben disposte verso di lui e accontentano con piacere le sue voglie.
E' terribilmente attratto dai seni procaci delle fanciulle e quando ne ha l'occasione cerca di approfittare della sua passione per la fotografia e con la scusa di ritratti e pose artistiche convoca qualche ragazza nel suo studio fotografico.
Oggi dopo le lezioni sono venute a trovarlo una rossa di capelli dalla pelle bianchissima e una mulatta con i capelli crespi, dalla pelle ambrata.
Formano un duo decisamente originale e intrigante, e sono veramente molto belle, ma quello che le contraddistingue è la dimensione delle loro tette, una terza e una quarta misura.
Il segretario le fa sedere davanti ad uno sfondo campestre, e inizia a riprendere i loro volti con espressioni sempre diverse, sorrisi e ammiccamenti, poi le fa spogliare e le fotografa singolarmente in poso artistiche e maliziose, ma non volgari.
Il fatto di trovarsi quelle due meravigliose ragazze nude comincia a far eccitare il fotografo dilettante, chiede loro di mettersi una accanto all'altra, abbracciarsi alla vita e sorridere all'obiettivo e come consumate modelle le ragazze che si divertono a questa esperienza obbediscono.
“Adesso baciatevi sulla bocca, delicatamente, bene così si , aprite la bocca e usate le lingue, perfetto, baciatevi con passione e toccatevi le tette”.
Le due ragazze non si fanno pregare, avvezze ai giochi lesbici che praticano con le loro compagne di stanza alla sera o on le altre collegiali su richiesta di qualche insegnante o anche per loro iniziativa non hanno remore a baciarsi e toccarsi le tette, stringerle, titillare i capezzoli che presto si induriscono.
Si indurisce anche il cazzo del fotografo, che sospende un attimo di fotografare e se lo estrae dai pantaloni, già in discreto stato di erezione.
“Toccatevi anche le fighe adesso, mettetevi dentro le dita, ma continuate a baciarvi e accarezzarvi le tette, molto bene adesso sdraiatevi sul tappeto e mettetevi a 69. Così brave, leccatevi le fighe, ottimo, continuate, usate anche le dita, sfioratevi i clitoridi, proprio due belle troiette, mi fare arrapare”
Mentre le ragazze eseguono con piacere gli ordini il fotografo estrae da un cassetto un dildo a due teste, lungo circa 70 cm e si avvicina alle due che si leccano con estremo piacere.
Le fa mettere sedute a terra una di fronte all'altra, a gambe aperte, poi infila un'estremità del dildo nella figa già abbondantemente bagnata di una e poi l'altra estremità nelle figa dell'altra e le invita a muoversi avanti e indietro e scoparsi vicendevolmente.
Scatta una serie di scatti ravvicinati alle due fighe, poi da più lontano alla scena delle ragazze che ansimano e si muovono in perfetto sincronismo; aspetta che raggiungano entrambe l'orgasmo toglie il dildo dalle fighe poi le fa mettere carponi con i sederi rivolti una verso l'altra, lubrifica con un apposito gel i loro buchetti del culo e poi inserisce il dildo profondamente nei culi, iniziando lui a manovrarlo verso una e poi verso l'altra.
Le incula a lungo con il dildo sino a quando non resiste più alla voglia di sentire il calore di quelle tette sul suo cazzo, si siede su una sedia e chiama la rossa davanti a lui, la fa inginocchiare, prende due piccoli tiralatte che teneva sul tavolino li di fianco e li applica ai capezzoli.
Agisce con i tiralatte sino a fare allungare i capezzoli a dismisura, poi inizia a schiaffeggiare piano le tette, le pastrugna con piacere immenso, leva i tiralatte e succhia i capezzoli come un lattante.
Mentre la rossa subisce questo trattamento la mulatta si è posizionata dietro di lei, si inginocchia e inizia a leccarle un po' la figa e un po' il buco del culo, mentre con una mano si sgrilletta e si masturba con le dita.
“Alzati e fammi una spagnola” .La ragazza accoglie il membro dell'uomo fra i suoi due magnifici globi bianchi come il latte e con consumata esperienza lo stringe e si muove su e giù, arrivando con la lingua a leccare la cappella.
Non può resistere a lungo ed eiacula riversando la sua sborra sulle tette della ragazza che con uno sguardo malizioso prende le tette, le avvicina alla bocca e le ripulisce sulla lingua.
Ha bisogno di riprendersi un attimo il segretario e invita le ragazze a sdraiarsi nuovamente a terra e accarezzarsi tette e fighe, riprende la macchina fotografica ed esegue una nuova serie di scatti.
Lo spettacolo delle due modelle che lesbicano fa in breve il suo effetto, appena il membro torna duro chiama a se la mulatta per farsi fare una spagnola anche da lei mentre la rossa si pone dietro all'amica, indossa uno strap on e lo infila prima nella figa e poi nel culo dell'amica, alternandosi nei due buchi.
Il segretario sente aumentare la sua libidine sotto il sapiente lavoro delle tette della ragazza, alla quale ha riservato lo stesso trattamento dell'amica, prima i tiralatte poi gli schiaffetti e il succhiamento dei capezzoli. Fa avvicinare tutte e due le ragazze che dopo essersi inginocchiate iniziano a leccargli i testicoli, scorrono con le lingue l'asta, prendono a turno la cappella in bocca e la succhiano a lungo, si aiutano con le mani menando il cazzo per favorire una nuova eiaculazione che avviene dopo un bel po' di tempo e la sborra cade sui loro volti.
Siete state bravissime, dirò alla Direttrice di non punirvi alla prossima mancanza, ma cercate di non esagerare con le trasgressioni al regolamento, buona serata, ci rivedremo presto.”

Carol e Martha, due ragazze del primo anno, che si trovavano per caso in giro per i corridoi, erano state mandate nella stalla con una scusa molto banale: andare a vedere se il cuoco avesse finito di mungere il latte per la colazione del mattino.
In realtà non immaginavano cosa avrebbero trovato una volta varcato il cancello. C'era il cuoco nano che stava spostando un cavallo, portandolo in una zona più esposta del fienile.
Con lui stranamente, c'era la direttrice, e l'insolito incontro aveva sorpreso molto le due giovani. Mai si sarebbero aspettate di incontrare la direttrice nella stalla. Non c'è voluto molto prima che la direttrice rivolgendosi alle due giovani, le invitasse ad avvicinarsi per ammirare la bellezza del cavallo. La sua mano seguiva la forma dell'animale, accarezzando dolcemente la criniera e pian piano scendendo verso l'addome dell'animale.
All'improvviso la mano della direttrice si indirizzò senza pudore al suo cazzo, iniziando un sapiente massaggio, apprezzato dalla bestia. In quel momento ordino alle ragazze di alzasi e gonne, togliersi le mutande di corda e di iniziare entrambe a toccarsi, penetrandosi l'un l'altra con le dita per prepararsi. Si guardavano in silenzio, chiedendosi tra loro il motivo per il quale meritassero una memorabile punizione. Si aspettavano qualsiasi cosa, anche di dover toccare con la bocca l'arnese dell'animale. Mentre erano perse nei pensieri, a loro si avvicino il cuoco pervertito, che invitò Martha ad allargare le gambe, mentre continuava a penetrare con le dita Carol. A quel punto il cuoco iniziò a penetrarla anche lui con tre dita,sempre più a fondo , sempre con un dito in più, arrivando ad aprirle oscenamente la figa con due mani. Martha era pronta. Portata più vicina al cavallo e spinta dalla direttrice, venne fatta inginocchiare e poi la Direttrice afferrò il cazzo dell'animale e la penetrò violentemente con quel membro dalle proporzioni inaccettabili per una giovane come lei. Le grida di dolore si espandevano nell'aria, mentre il cuoco si dedicava ora a Carol, preparando anche lei al pesante supplizio. Sentire le urla e conoscere quello che le sarebbe capitato la faceva stare in tensione e questo non aiutava a sopportare il fisting ricevuto dal cuoco, ma ancora non sapeva cosa veramente le sarebbe accaduto. Quando Martha ormai stremata, quasi al limite dell'incoscienza venne allontanata dall'animale, Carol venne presa di forza e venne portata al posto di Martha, facendola mettere a quattro zampe, in modo da poter essere penetrata dall'animale da dietro. Ma non solo, le sue tette vennero attaccate a dei tiralatte che solitamente venivano utilizzati sulle mucche, ed azionati al massimo, le tiravano le tette, facendo gonfiare i capezzoli, ormai viola. La sua tortura è continuata fino a che l'animale non ha goduto nella sua figa. Carol era distrutta al punto che non riusciva neanche a reggersi in piedi, per questo venne lasciata nella stalla, mentre Martha fu costretta a tornare nella sua stanza nuda e con il manico di un frustino su per il culo, con l'ordine di non farlo cadere, altrimenti sarebbe stata sottoposta ad una punizione ulteriore.
Entrambe le ragazze non avrebbero mai saputo il motivo di un tale supplizio, ma con il tempo presero l'abitudine di andare ogni mattina a prendere il latte nella stalla.

Pola era nella sua stanza quando sentì una voglia crescere in lei, la sua mano scese tra le sue cosce, mentre l'altra si insinuava sotto i bottoni della sua camicetta.
I capezzoli erano duri e i suoi umori iniziavano a colare. si penetrò con due dita, e prese le palline anali che teneva nel marsupio per le uscite nel parco e se le infilò nel culo. Adorava sentire qualcosa che le stuzzicava il buchetto. Si stava lasciando andare alle sue fantasie, quando la porta si aprì bruscamente. Era uno dei due tecnici informatici del collegio. Loro, depravati come tutti gli altri abitanti della scuola, avevano messo delle telecamere nascoste nelle camere di tutte le ragazze. Così, quando Pola era quasi vicina al culmine del piacere, avevano trovato la preda. Il tecnico, guardando con fare disgustato la giovane, iniziò a sgridarla per l'atteggiamento volgare in cui l'aveva trovata, e infilandole due dita nella figa con fare sgraziato, le allargo dentro di lei notando che era un lago. Lasciandole le palline nel culo, anzi, facendole uscire e rientrare tre volte, costrinse la ragazza a seguirlo nel laboratorio. Una volta varcata la soglia, la ragazza vide immediatamente quella che sarebbe stata la sua punizione: un clistere caldo la stava aspettando. Entrambi i tecnici iniziarono a palpeggiare la ragazza, spingendola a terra e girandola con forza, uno dei due le mise una mano sotto la pancia costringendola a stare con il culo in aria. Prima ha ricevuto dieci sonori schiaffoni per ogni chiappa, e solo quando entrambe erano rosse abbastanza, sentì le palline uscire dal culo, per permettere alla cannula del clistere di entrare a fondo nel suo intestino. Sentiva il liquido farsi spazio dentro di lei, una sensazione di piacere era mescolata ad un sottile dolore. Mentre il liquido continuava ad entrare i crampi diventavano insopportabili e la pancia si gonfiava. Dopo che il primo clistere fu svuotato dentro di lei, le venne somministrato un secondo, per un totale di quasi tre litri di liquido. Solo allora, le venne messo un cuneo nel culo e le venne ordinato di non liberarsi per almeno venti minuti, una volta arrivata in camera propria. Avrebbe dovuto ubbidire, per la telecamere nella sua stanza era perennemente accesa. Non osava immaginare cosa sarebbe potuto accadere se avesse disubbidito.

Trascorsi i venti minuti si recò in bagno pr liberarsi e al ritorno in camera trovò i tecnici, già con i cazzi in mano pronti per lei, la misero sul letto carponi e uno la inculò con forza mentre l'altro le offrì il cazzo da succhiare.
Quando quello che la inculava le sborrò dentro si tolse e le porse il cazzo da pulire con la lingua mentre l'altro le penetrò il buco del culo oscenamente dilatato e le venne anche lui dentro, poi la lasciò con la sborra che usciva copiosa dal culo.
Se ne andarono sghignazzando promettendo che se la avessero rivista masturbarsi sarebbero tornati, ma l'avrebbero inculata tutti e due insieme.
.Commenti a gladius44@libero.it

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