Non era la mia prima volta ma

Scritto da , il 2015-02-28, genere tradimenti

Mi ha parlato di questo sito un amica, ho iniziato a leggere le vostre confessioni e vorrei lasciarvi una mia.
Mi chiamo Michela, 35 anni, sono alta 1,70, capelli fino alla spalla, mora, occhi verdi , taglia 42, fisico ben mantenuto. Cio che racconto accadde 4 anni fa. Io sono fisioterapista e a volte faccio sedute private, andavo da una vecchia che viveva a casa della figlia perché non era indipendente. Ad aspettarmi, siccome la figlia lavorava, ad aprirmi la porta c’era suo nipote, studente universitario. Era un ragazzo tranquillissimo, moro, capelli corti, insomma uno di quei classici bravi ragazzi. Quando lavoravo con la nonna lui era sempre presente ed iniziammo a parlare del piu e del meno. Mi faceva ridere un sacco e col passar dei giorni diventammo sempre piu affiatati, una bella amicizia. Quando finivo la terapia mi offriva sempre un caffe e dei biscotti in cucina mentre la nonna rimaneva a letto. Solitamente restavamo una mezzoretta a parlare e ridere. Da parte sua non vedevo sbirciatine ed era sempre composto. Un gentiluomo rispettoso. Con sua mamma mi vedevo raramente, solo il sabato che non lavorava.
Adesso veniamo al giorno che cambiò le cose. Quando finì di offrirmi il solito caffè, mi chiese di seguirlo in camera per mostrarmi un suo lavoro di grafica al pc. Visto il suo comportamento pulito dei giorni passati, lo seguii. Ci sedemmo alla scrivania per mostrarmi il suo lavoro. Mentre eravamo seduti appoggiò una mano sulla gamba, credevo del tutto innocentemente ma non la staccava ed io non sapevo come reagire. Togliergliela, (ma poi sarebbe sembrato eccessivo da parte mia? E se non erano quelle le intenzioni?) o prenderlo come un gesto amichevole? Vi confesso che sentii i brividi e quella mano mi piaceva. Ad un tratto si blocca e fissandomi mi dice:
sei tutta rossa e sembra tu stia sudando, stai bene?
Io non risposi accennando solo un si con la testa
Lui si alza, senza dire nulla, va a chiudere la porta della camera della nonna, rientra e chiude quella della cameretta. Mentre io ero ancora seduta e destabilizzata da questo suo comportamento. Si mette dietro appoggiandomi le mani sulle spalle muovendole come a fare piccoli massaggi e riprese a parlare
Allora? Ti piace?
Feci cenno di si con la testa
Sempre da quella posizione si chinò verso la tastiera per aprire altri file dei suoi vecchi lavori. Cosi facendo mi appoggiò il suo cazzo dietro la spalla, lo sentivo durissimo.
Poi fa: E questo ti piace?
Di nuovo “si” con la testa e lui mi chiede se voglio un bicchiere d’acqua o se deve aprire il balcone perché sembravo tutta calda ed avevo il viso rosso.
Risposi di no.
Sempre alle spalle, si abbassa, si avvicina all’orecchio e mi chiede: ti va di farmi un pompino?
Non sapevo come rispondere, mi giro e mi trovo il suo viso a 30 cm dal mio. Osserva il mio silenzio e mi dice: mi siedo sul letto, vieni!
Quell’ordine fu come un rapimento ma rimasi sulla sedia. Mi voltai e vidi che si era accomodato sul letto, si era calato i pantaloni e le mutande ed aveva posizionato il cuscino per terra per le ginocchia. Mentre guardavo mi fece cenno con la mano di avvicinarmi. Mi alzai, uscii dalla camera, andai nella borsa, presi l elastico per capelli, tornai e lui era ancora lì e mi disse: credevo te ne stessi andando….
Io non proferii parola quando mi disse: allora desideri farmi un pompino? Vuoi succhiarmelo vero?
Sembrava un'altra persona, un linguaggio mai mostrato.
Mi tende la mano, e prendendo la mia mi tira giu facendomi inginocchiare, mise una mano dietro la testa mentre con l altra si teneva il cazzo che diresse verso la mia bocca. Avevo la bocca chiusa ma lui strofinava la cappella sulle labbra fino a che le apri e lo presi in bocca. Inizia a succhiarglielo con lui che ritmava i movimenti della mia testa. Dopo un po mi staccai e gli dissi di avvisarmi quando stava per venire. Rise e mi disse: ok!
Continuai a succhiare e leccare quando d’improvviso mi accorsi che stava per venire. Mise le mani sulla testa per non farmi staccare mentre diceva: ti prego non fermarti e staccarti.
Mi venne tutto in bocca, quanta ne uscì. Dei getti violenti che mi inondarono le tonsille, un pò colò dai lati ma continuai fino a pulirglielo per bene.
Da quel giorno mi sono spesso inginocchiata davanti a lui, ho bevuto almeno 2 litri di sperma.
Dopo che ci ricomponemmo mi disse se l avessi mai preso nel culo perché la prossima volta voleva incularmi. Gli dissi: quello non lo farai. Anche se non ero vergine.
Non successe la volta successiva ma prese anche il mio culo.

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