Amore puro

Scritto da , il 2015-01-30, genere etero

Mi chiamo Evelin, ho 18 anni e naturalmente a quest'età gli ormoni prevalgono su tutto.
La prima sera con lui, fu una delle più belle, spontanee e romantiche, in un certo senso.
Tornammo a casa sua apparentemente esausti dopo essere stati a mare, lui andò subito a sdraiarsi sul divano ed io presi alcuni vestiti in camera sua, solo una maglietta e un paio di boxer. Mi recai di corsa in bagno pronta a fare una doccia calda e rilassante per poter tornare da lui al più presto, lasciai la porta socchiusa e preparai l'acqua finalmente pulita e non piena di sale.
Dopo alcuni minuti sotto la doccia sentii dei passi avvicinarsi, inizialmente lasciai perdere, magari doveva solo usare il bagno, sapevo che era lui. Ma in un attimo la tenda si scostò lentamente e due mani possenti mi afferrarono dalla vita avvicinandomi al corpo già voglioso di lui, sentii la sua grossa erezione spingere sul mio fondoschiena e miliardi di brividi trasalirono lungo la schiena, con una mano accarezzò delicatemente la mia vagina e con l'altra strinse uno dei seni con molta forza, sentii le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio per poi emettere alcuni suoni che inizialmente non riuscii a comprendere, poi distolsi l'attenzione dalla sua mano lì sotto e mi accorsi delle sue parole eccitanti che non avevo notato... "ti stavo immaginando, nuda, sotto la doccia, non ho resistito, ti voglio.", mi voltai scostando le sue dolci mani e in un attimo gli saltai addosso allacciando le mie gambe attorno alla sua vita, lui mi afferrò dal bacino e senza preoccuparsi di farmi male fece scivolare svelto la grossa eccitazione dentro di me, senza fermarsi un attimo entrava e usciva, sempre più forte all'udire di ogni mio gemito, l'acqua continuava a scorrere e il mio corpo bagnato, novità per lui, sembrava eccitarlo ancora più del solito, le spinte si fecero più forti, irresistibili e un'ondata di piacere immenso invase l'intera stanza, gli graffiai la schiena e lui uscì in fretta mentre un liquido bianco schizzava via confondendosi con l'acqua ormai diventata invisibile per noi, si lasciò andare posandomi per terra, i nostri respiri irregolari combaciavano, lui afferrò svelto la mia mano, pronunciando a fatica un "Ti amo" pieno di verità.

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