In imbarazzo guardando la tv con mamma

Scritto da , il 2015-01-22, genere incesti

Adolescente, avevo una voglia matta di vedere una donna nuda dal vivo. Purtroppo fino a 20 anni non ho avuto la ragazza né tantomeno rapporti sessuali. E così, un po’ come tutti i ragazzini, mi accontentavo di qualche rivista pornografica sfogliata di nascosto nel bagno o la sera a letto nella mia stanzetta in solitudine.
E poi mi concedevo un peccatuccio: spiavo mia madre (l’unica donna di casa) dal buco della serratura. Lo so, non è molto bello, ma tutto sommato, dopo che leggerete quello che sto per raccontarvi, capirete che mia madre è stata molto comprensiva nei miei confronti.
Era un sabato. Papà era a letto ed io e mia mamma, come spesso accadeva quando non dovevo andare a scuola l’indomani, ci attardavamo davanti alla TV a guardare qualcosa insieme.
Mia mamma aveva 45 anni, ed io la trovavo bellissima e soprattutto molto arrapante. Portava ancora i capelli lunghi e mossi, nerissimi. Fisico abbastanza in carne, gambe ben tornite, cosce pesanti e una buona quinta misura di seno.
Quello che fino ad allora ero riuscito a vedere dal buco della serratura del bagno erano due tette veramente grosse con dei capezzoli molto larghi e scuri, ben sporgenti. Il mio cazzo prendeva delle proporzioni smisurate non appena le vedevo togliere il reggiseno, entrare nella vasca e farsi la doccia lasciando scorrere l’acqua e la saponata su quei seni così grossi e pesanti. E poi una bella fica pelosa e nera. In realtà era solo la peluria quella che riuscivo a scorgere, il resto lo immaginavo soltanto, ma lo desideravo ardentemente.
Quella sera, terminato un programma d’intrattenimento in TV, facevamo un po’ di zapping e mia madre si soffermò su di una scena di un film. Si trattava di una di quelle commediole sexy anni ’70. La storia era di un’insegnante che dava lezioni private ad un intraprendente e pruriginoso giovanotto.
Alla prima scena di sesso, anche se abbastanza castigato, m’imbarazzai un tantino, ma mia madre non cambiò canale. Appena la scena terminò mia madre mi chiese se io avevo avuto già la mia prima esperienza. Io le risposi di no, e che lei sapeva bene che non avevo la ragazza. Da lì la conversazione si fece più imbarazzante per me, ma ad ogni domanda di mia madre il mio cazzo pulsava pensando alla situazione del film nonché alla vista delle cosce e degli ammiccamenti di mamma…
- Ma allora non hai mai visto una donna nuda…? …e non hai mai baciato in bocca una ragazza?…Ma sai com’è fatta una donna?
Tutto quello che non aveva mai osato chiedermi, di colpo lo chiedeva con naturalezza sembrando quasi sorpresa dalle mie risposte negative.
- Ma non sei curioso…?;
- Si mamma, certo che sono curioso, ma io mica ho un’insegnante come quella…- risposi alludendo al film;
Dopo un po’ mi disse:
- Ma si che l’hai vista una donna nuda, me..;
Mi si raggelò il cuore perché pensavo che si fosse accorta di quando la spiavo, ma per fortuna mi tranquillizzai quando aggiunse:
- Quando ti allattavo non ero mica vestita….
- Si, vabbè, grazie…- le dissi con la mia voce bloccata dalla timidezza.
- Sai che non è cambiato molto?
- che cosa?
- Il mio seno, è stato sempre abbastanza grosso, però adesso è solo un po’ più cadente.
Sentivo il mio cazzo premere furiosamente contro gli slip e voler saltare fuori da essi, perché le avevo ben presenti le tette di mamma, e l’idea che un tempo avessi avuto la fortuna di succhiarle mi faceva aumentare l’eccitazione. Capivo che dovevo osare, dato che il tono della conversazione era scherzoso, le avrei potuto chiedere qualcosa…
Ormai non guardavo più il film, pensavo a come agire per poter sperare in un “tenero” comportamento di mia madre.
Così decisi che alla prossima provocazione, se lei fosse tornata sull’argomento, avrei recitato meglio la parte del ragazzino frustrato, inesperto e bisognoso di superare i suoi bloccaggi adolescenziali.
Così fu. Alla successiva scena erotica (l’insegnante che andava a letto col papà dell’alunno) mia mamma riprese:
- Un po’ scarsina l’insegnante, i suoi due seni sono quanto uno solo dei miei..;
Assumendo uno sguardo ed un tono da bambinetto bisognoso di coccole, azzardai queste parole:
- Mamma, perché non me lo fai vedere, nessun’altra può soddisfare la mia curiosità…
Cercavo di impietosirla ma in fondo mi aveva provocato lei. Le fissai la camicetta all’altezza della scollatura, per dare maggiore enfasi alla mia richiesta.
Mamma si alzò, non so se si accorse del gonfiore nei pantaloni del pigiama, all’altezza del mio sesso. Venne a sedersi accanto a me sulla poltrona e mi cinse le spalle con il braccio. Io le poggiai la testa sulla spalla destra. Aprì i tre bottoni della camicetta e vidi l’opulenza del suo seno coperto parzialmente dal reggiseno nero. Mi sarei gettato sulle sue tette e leccarla come avevo sempre sognato di fare, ma la ragione mi consigliò di essere paziente perché comunque qualcosa stava per accadere.
Borbottai una specie di complimento per il suo corpo così giovanile e procace, e poi attesi ancora.
Prese la mia mano e la portò sul reggiseno. Prima su una tetta, poi sull’altra, finchè non cominciai a muoverla io autonomamente.Le accarezzai la zona dei capezzoli, che avvertivo essere duri e prominenti. Poi accennai ad infilare la mano all’interno, ma non avevo il coraggio. Attesi ancora. Lei mi carezzò la testa e disse:
- Toccami ancora se vuoi, tesoro..
Non credevo alle mie orecchie, ero eccitatissimo e sentivo il mio cazzo ingrossarsi sempre di più. La mia mano s’intrufolò all’interno del reggipetto e sentii il calore della sua tetta contro la quale strinsi la mia mano aperta. Era enorme, non riuscivo a contenerla nella presa. La tastai in lungo e in largo, le solleticai il capezzolo, esitai con le dita attorno all’areola, poi le toccai l’altra, con la stessa eccitazione e sicuramente in maniera inesperta e goffa. Adesso le vedevo insieme, nude, davanti a me. E lei mi lasciava guardare e toccare.
- Mamma, sono bellissime - balbettai.
- Mi fa piacere che ti piacciano, tesoro.
Mi avvicinai con la testa e posai le mie labbra su un capezzolo, aspirandolo timidamente.
- Era così che le succhiavo?
- Si amore - disse ridendo, ma stavolta dovette accorgersi che la mia non era solo curiosità, ma anche vero e proprio arrapamento.
- Però questo non reagiva così quand’eri piccolo…- disse all’improvviso mettendomi una mano sul sesso, da sopra i pantaloni.
- Mamma …- esclamai, cercando di mascherare con l’imbarazzo l’ulteriore arrapamento provocato da quel gesto insperato che mi fece rizzare il cazzo ancora di più.
- Anch’io voglio tastare l’evoluzione del tuo corpo, come stai facendo tu - mi rispose mantenendo la mano sul mio cazzo e cercando d’indovinare i contorni del fallo e dei testicoli.
A quel punto mollai la presa del suo seno e misi la mia mano sopra la sua, accompagnandola nei movimenti che sempre più prendevano la forma di una masturbazione.
Mi carezzava l’asta premendo di tanto in tanto e leggendo l’eccitamento nei miei occhi.
Al colmo del piacere le presi la mano, abbassai di colpo pantaloni e slip e le feci afferrare il mio cazzo nudo e dritto. Lei mi masturbò ancora, baciandomi sulla guancia di tanto in tanto mentre io ricercavo ancora il calore delle sue tette con la mia lingua vogliosa.
- Mamma, mi fai venire…- gridai.
- Si tesoro, godi pure, non vergognarti….Voglio darti ancora un po’ di piacere.
Ben al di là delle mie aspettative la vidi chinare la testa sul mio cazzo e succhiare dolcemente la cappella. Poi prenderlo completamente in bocca e massaggiarlo con le labbra. La sua lingua scese ad accarezzare verticalmente il mio cazzo, ed a lambire tutt’attorno al prepuzio.
Quando si accorse che ero al massimo del piacere sessuale, torno ad afferrarlo con la mano e mi fece sborrare, senza preoccuparsi di scansare il potente getto di sperma che le riversai sulle tette ed in parte sulle labbra e sul viso.
La baciai teneramente in bocca senza dire nulla. E l’abbracciai.

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