La regola cinque

Scritto da , il 2014-12-24, genere bondage


Rallenta pure l'ansia con cui respiri... non rimarrai a
lungo cosi'. Sappiamo entrambi che non e' comoda la
posizione, ma oggi sara' breve, vedrai....

Regola uno.

Le gambe saranno sempre alzate... cosi', ecco. Da adesso
allo scadere del patto. Divaricale pure... si'.
Puoi. Appoggiale ai braccioli della poltrona, ma non voglio
mai vederle piegarsi.

Non interrompere mentre spiego, Batu.. guardami, scoltami.
Chiederai dopo, se devi.

Tirati un pochino piu' giu'... la testa appena poggiata
allo schienale, il capo appena chino verso di me... dovrai
guardarmi, controllare che le gambe stiano dritte...
e stare sempre attenta al seno. Cosi' lo vedrai bene.

Si', il seno... Regola due.

Le mani sui seni, raccoglili bene... dovrai cimentarti
nell'ardua impresa di mantenere sempre ben strizzato il
tuo seno, mai lasciar rilassare la tua sesta sul busto...
premili l'uno contro l'altro, eretti per bene.

Oddio, che spettacolo...

Regola tre.

Si fa un po' difficile. Fai in modo che i capezzoli si
tocchino tra loro... prova a... no, no.. NO.
Non cosi'.
Batu, un po di piu'. Ho detto di piu'.

Ecco, vedi... prendendoli con le dita piu' spostate sotto
ce la fai... ci siamo quasi. Ricorda che li controllero'
costantemente. Sempre strizzati, sempre a contatto.
Non rilassare mai la presa.

Regola quattro. Il tempo.

Per quanto tempo starai cosi'. Adesso entrero' ancora
una volta nel tuo buchetto... si', ti scopero' il culo.
Anzi in coppia, in due, lo scoperemo insieme. Con calma.
Cosi', da davanti, guardandoci in faccia.
E nel mentre, controllandoti come un professore attento con
l'esaminanda. Pignolo.
Qualche goccia d'olio... senti la dolcezza con cui mi faccio
strada... rilassalo. Respira profondamente, concentrati sul
tuo compito... e lascia scappare via l'istinto di contrarre
dove sto strisciando dentro e fuori la tua carne.

Starai cosi' finche' non vengo, Batu. E' la regola 4. E mi
sembra onesta, o sbaglio? Sai bene che nulla e nessuno sa
catalizzare la mia eccitazione quanto te... e hai anche un
ottimo controllo dei tuoi istinti, saprai stringermi nel
modo giusto per velocizzare il tutto. Se vorrai.
Per questo ti ho affidato un compito che ti tenga
impegnata, che mi aiuti a dominare la situazione piu' a
lungo.

Ah, gia'... ti chiedi cosa succede se... se si piegano,
ad esempio. Le gambe. Oppure se... presa dalla
preoccupazione, o forse dalle sensazioni travolgenti,
distrai lo sguadro dai miei occhi...

Succede che smetto. Succede che finisce tutto.
Tutto... compreso quanto previsto dalla regola 5. Nemmeno
se i capezzoli vogliono prendere una minima boccata
d'aria, anche se li rimmergi velocissima nel loro bacio
saffico.
Lo vedrei, tranquilla. E il gioco, il patto andrebbe
all'aria, almeno per stavolta. Capisci che e' un atto di
profonda fiducia, questo, nei tuoi confronti... io detto
le regole, e se tu le infrangi saremo in due a non godere.
La tua unica punizone, oltre al non godimento, rimarrebbe
il senso di colpa per l'occasione sprecata...

La regola cinque, adesso.

...te la spiego mentre sono gia' dentro di te... mentre
ondeggio dolce tra dentro e fuori il tuo ventre, e raffino
l'attenzione per controllarti.
La regola cinque... e' la regola della ricompensa. Del
salario. La regola che dice cosa seguira' quando avrai
adempiuto a tutto.

Non e' che sia esattamente definita, fin nei particolari...
potrai ampliarla, potrai indicarmi come abbellirla,
valorizzarla.
Pero' io la immagino un po' cosi'... dice che quando
sentiro' di essere all'apice, quando le grazie del tuo
buchetto mi avranno fatto precipitare a pochi passi dalla
vetta del piacere... allora usciro' dolcemente da te, per
lasciarmi andare agli strappi di godimento che sai darmi...
pompando i miei conati di seme appena sopra l'apertura del
tuo sesso, sul batuffolo di pelo, sul clitoride, sul ventre...

Strofinero' il glande e tutto il membro sul tuo morbido
ciuffetto, per impregnarlo il piu' possibile di me...
spiegandoti nel frattempo che le prime quattro regole, da
quel momento, non hanno piu' valore... e mi chinero' tra le
tue coscie intenzionato a infondere piacere, gemiti, saliva,
baci, dolci morsettini, leccando tutto quanto trovo tra le
gambe... grandi labbra, ano e clitoride, la pelle che dal
perineo va ad incresparsi verso il buchetto ancora aperto
dal ricordo delle mie solcate... finche' non ti sentiro'
tremare. Vibrare. Finche' i tuoi respiri struprati dai
gemiti non si rilasseranno in un inspirare piu' calmo, e
un espirare appagato.

Se a quel punto sapro' mettere da parte lo stupore che mi
inchiodera' inebetito a contemplarti, allora saliro' un
pochino con la bocca... a cercare quella parte di me che
ti bagna ancora il monte di venere... ne raccogliero' piu'
che posso sulla mia lingua, me ne sporchero' le labbra...

E poi verro' ad incontrare il tuo sguardo da vicino...
...ancora piu' vicino... Gli occhi dentro i tuoi, le labbra
sulle tue... l'abbraccio pudico delle nostre lingue
delicate, che gustano il sapore divino del nostro sperma...

Si', nostro... non posso pretendere di chiamarlo solo
"mio", ormai.


Vedi Batu... sei magica... riconosco gia' l'incalzare
frizzante dell'orgasmo lungo la schiena... non trasgredire
adesso, ti prego...

...altri 30 secondi di quelle stupide, ignobili quattro
regole...

Poi sara' la regola cinque.

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