Le voglie di Alice

Scritto da , il 2014-12-17, genere masturbazione

Alice si divertiva così... seduta davanti alla scrivania di camera sua,
con gli auricolari dell'ipod che facevano risuonare nelle sue orecchie la sua musica preferita,
postava i suoi racconti erotici sul suo forum preferito.
Si fermava, quasi ad intervalli regolari, a leggere il fiume di parole calde che aveva fino a quel punto
digitato sul suo monitor per poi continuare, con estrema abilità, a tenere incollati gli occhi dei suoi lettori,
suscitando in loro, come solo lei sapeva fare, quell'eccitazione, quei brividi, quei pensieri di
irrefrenabile passione e desiderio e quella strana ma incredibilmente viva sensazione che si ha quando
si scopre l'universo del sesso per la prima volta.
Già, perche la straordinaria capacità di Alice era quella di fare provare queste emozioni a tutto quello che lei definiva il suo pubblico...
Ogni tanto, per sgranchirsi le gambe, si spostava col suo Mac sul letto, lo appoggiava sulle lenzuola mentre lei, sdraiata sul fianco,
continuava a scrivere le avventure erotiche dei suoi protagonisti.
Il sabato notte, dopo il rientro da una serata goliardica con gli amici e le amiche di sempre, terminò l'ennesimo racconto suddiviso a puntate.
La domenica successiva il forum strabordava dei commenti più svariati e lei si deliziava nel leggerli, perchè spesso erano proprio quelli
la fonte di ispirazione per iniziare una nuova storia.

Quel lunedì cambiò qualcosa.

Era già seduta sul letto con le gambe incrociate, i gomiti appoggiati poco prima delle ginocchia e il palmo delle mani appoggiate appena sotto il mento
che le sorreggevano il volto,mentre il suo Mac la fissava, vuoto...
Aveva già letto qualsiasi commento fatto al suo post, era persino entrata a leggere i racconti erotici dei "web-colleghi" per riuscire ad avere
anche la minima idea per iniziare qualcosa.

Nulla.

Si gettò all'indietro sul letto fissando, con i suoi occhi color nocciola, quel soffitto bianco e le pareti che le erano intorno.
Rimase così per qualche minuto sperando che nella sua mente iniziassero a prendere forma quelle frasi intriganti che erano diventate il suo punto di forza,
eppure la lavagna della sua mente era completamente bianca... o forse era talmente tanto scritta per intero di parole alla rinfusa da non riuscire a riordinarle.
Scese dal letto infilando i suoi piccoli piedi affusolati e perfetti nelle sue morbide pantofole e di diresso verso l'uscio della camera, prendendo la direzione della cucina.

Il lungo corridoio in parquet accoglieva con morbidezza la pressione dei suoi passi e lei lo ricambiava con accuratezza, riuscendo a non farlo scricchiolare neanche una volta.
Era già notte inoltrata e quel bicchiere di succo di mela verde fresco le aveva dato abbastanza vigore per rimanere alzata almeno fino a quando non fosse stata in grado di scrivere
l'inizio della sua nuova vicenda.

Sulla strada del ritorno in camera, qualcosa turbò la sua attenzione.

Dall'uscio della camera di Christian, uno dei coinquilini con cui spartiva l'appartamento, trapelava un bagliore a lei familiare.
Si accostò alla porta semichiusa e vide il monitor del PC acceso che riproduceva le pagine del suo forum preferito, quello su cui lei stessa scriveva.
Osservando meglio un senso di soddisfazione la pervase completamente... Christian stava leggendo il finale dell'ultima storia che lei aveva postato sabato sera precedente ed era
completamente rapito da quelle riche che scorrevano veloci sotto i suoi occhi.
Il respiro le venne a mancare e si irrigidì completamente nonappena vide la mano di Christian che sorreggeva il suo membro statuario... la vedeva agitarsi verticalmente
su quel manico nerboruto con movimenti lenti e profondi, per poi velocizzarli quasi all'impossibile e rallentare muovamente.

Alice era contemporaneamente schifata a tal punto da sentirsi violentata da quell'azione e irresistibilmente attratta da tanta possenza.

Com'era possibile che proprio Christian, l'unico ragazzo che reputasse diverso dagli altri, l'unico che ritenesse irresistibile per la sua grande sensibilità, le facesse proprio questo?
Ed era come se lui stesse violentando la sua creatività, come se egli stesse profanando la parte più intima della sua anima, era come se se Christian la stesse scopando brutalmente senza suo consenso...
o forse no?

Voleva scappare, chiudersi in camera e piangere e urlare la sua disperazione strozzata dal cuscino sulla bocca, ma non poteva muoversi... le sue gambe, il suo corpo,
la sua vagina volevano restare e godere dello spettacolo che il ragazzo stava loro regalando.

Neanche si accorse delle dita della sua mano destra che già solleticavano quell'aggraziato e ben curato pube e scendevano fino ad intrecciare quella striscia di pelo che teneva appena sopra al suo sesso.
I suoi occhi guardavano il vuoto, mentre si mordeva il labbro inferiore. Si riprese da quello stato di trance solo quando il suo clitoride fu preso nella morsa tra il suo indice e il medio;
rientrò in sè e l'immagine di quel succo bianco che usciva dalla cappella di Christian, come l'eruzione di un vulcano che scaglia lapilli a grandi distanze mentre la lava cola lungo tutti i versanti, iniziò
a riempirle la mente.

Il sospiro di piacere di Christian...

Ritornando nella sua camera, Alice pensava a quel sospiro esaltata da un lato per il massimo godimento che le aveva dimostrato il suo Chri, ma dall'altro si sentiva lurida, come se quel sospiro e l'orgasmo raggiunto
dall'amico leggendo quelle stesse parole che lei aveva scritto non fossero altro che uno sfogo sessuale... si sentiva usata e sporca e al contempo godeva di ciò.

Aveva già iniziato a scrivere le prime lettere sulla tastiera del PC sulla sua scrivania: .
Poteva essere l'inizio di una nuova storia: "Ma cosa cazzo sto scrivendo!" - esclamò. Si accucciò sulla sedia raccogliendo le gambe verso il suo seno e iniziò a singhiozzare.
Non riusciva a smettere.

Andò sul letto dove ancora il suo Mac la fissava, ma ora sembrava volesse dirle qualcosa: .
Lo chiuse bruscamente, quasi in uno scatto d'ira, lo appoggiò sul comodino e spense la luce.

Si era risvegliata nel cuore della notte così come si era addormentata: sentiva ancora il viso bagnato dalle lacrime che le erano scorse prima di prendere sonno e il cuscino era leggermente inumidito dal suo pianto.
'Perchè mi sono svegliata?'- si sentiva una stretta dentro, era come se una mano infuocata le stesse toccando il cuore, i polmoni, la gola...
Immediatamente dopo nella sua mente balenò la visione di lei inginocchiata davanti a quel membro imperioso e pulsante.
Apriva la bocca per accoglierlo dentro e ne gustava il forte sapore di maschio che la mandava in estasi, insieme allo sforzo e al vomitevole pensiero che una mano le cingesse la nuca per forzare l'inserimento di
quel maestoso cazzo nella sua gola.
Quando riaprì gli occhi si ritrovò la mano sinistra chiusa a pugno davanti alle labbra e lì si accorse che la sua indole di donna stava prendendo il soppravento sulla sua natura di dolce ragazza.
'Ma che sto facendo?' - continuò a pensare - 'Possibile?'
Richiuse gli occhi e per un attimo si concesse il lusso di immaginare...
Stava masturbando il suo Chri ad un ritmo esagerato mentre le sue labbra avevano completamente cinto la cappella di quel sesso sempre più pulsante e la sua lingua ne stava gustando i contorni.

Lo desiderò a tal punto che non sfiorò affatto il suo seno, dirigendo la sua mano destra direttamente sulla sua fica.
Il piacere la avvolse nonappena si spalancò le grandi labbra: una ventata di freschezza raggiunse quel sesso infuocato dal desiderio che la stava squassando. 'Sono una maiala' - pensava di sè e tra una lacrima di disprezzo
e il piacere che aumentava iniziò ad accarezzare il suo clitoride con sempre più vigore.

Quello che stava ora immaginando era che Christian la stesse letteralmente scopando in bocca e quel pensiero l'aveva eccitata a tal punto che i suoi umori avevano iniziato a bagnare le lenzuola,
colando dalla sua vagina, giù per le natiche fino a depositarsi sul letto...
'Chri non resisto!' - iniziò a pensare e non riusciva più a trattenere la sua mano che aveva preso il pieno possesso della sua parte più femminile: le entrarono facilmente due dita subito tanto era eccitata.
Si stava masturbando come mai lo aveva fatto prima. Le sue dita toccavano ogni centimentro delle pareti del suo sesso bagnatissimo e gli umori le colavano copiosi nel palmo della mano.

L'anulare in supporto all'indice e medio, che la stavano esplorando, la portò ad un passo dall'orgasmo. Se le spinse dentro con un desiderio, una voglia tale da farle emettere un gemito ad alta voce e il pensiero che Christian
la potesse sentire godere dalla stanza adiacente nel pieno della notte, unito all'immagine del suo cazzo che le innondava la gola di sperma caldo e quel sospiro di uomo che ancora le riempiva le orecchie, la fece venire
in un orgasmo spossante.

Si addormentò con un sorriso stampato in volto.

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